
Giusto in questi giorni più di un lettore del blog de GliAudaci mi ha scritto perché ha il dubbio di non avere abbastanza loci per studiare….
Ed in effetti è un dubbio tipico di chi comincia ad utilizzare per la prima volta la tecnica dei loci.
Ho chiesto allora a Raffaele, che in quanto studente di medicina macina migliaia di Loci ad ogni sessione d’esame, di spiegare qualcuna delle sue tecniche per moltiplicarli all’infinito grazie alla tecnologia.
Sarà come un viaggio emozionate, in cui partirai da Google Street View per arrivare alla realtà virtuale e mista!
E, come sempre quando si parla di tecnologia, Raffaele ti coinvolgerà senza lasciarti un attimo di respiro!
Oltre, a questo se hai voglia di leggere un bel po’ (è un articolo da più di 12 mila parole!), puoi anche guardare il mio esempio su come memorizzare i libri dell’antico testamento, in cui spiego qualche metodo tradizionale per aumentare i Loci.
Ma ora, la parola a Raffaele.
E’ la prima volta che leggi il Blog de GliAudaci? |
Scarica qui GRATUITAMENTE la tecnica dei 7 minuti per diventare un SuperStudente! |
Scarica la mia tecnica che migliora il tuo studio in soli 7 minuti al giorno (ma devi seguirla!) |
Loci Infiniti
Inizio con un’importante premessa: il numero di loci è infinito! Possiamo utilizzare qualsiasi strada, qualsiasi stanza, qualsiasi luogo presente nei nostri ricordi (e anche solo immaginato) per piazzarci immagini mentali.
Così come possiamo anche segmentare in più parti uno stesso locus: la tua scrivania può ad esempio ospitare immagini sul lato sinistro, al centro, sul lato destro e anche sotto il tavolo.
E ognuna di queste cose diventa il “gancio” menmonico su cui attaccare una nuova informazione.
Per Farmacologia 1 per esempio, solo con la mia lampada, uno dei 100 oggetti che ho in stanza, individuai ben 5 porzioni:
- La lampadina
- Lo stelo (quel tubo lungo che la collega alla base)
- La base
- L’interruttore
- La presa collegata alla corrente
Ognuno ben identificato, preciso, chiarissimo nella mia mente. Proprio come deve essere un buon locus.
E’ chiaro che facendo lo stesso per ogni locus, di spazio ce ne è davvero tanto.
Però questo metodo ha anche delle controindicazioni, vediamo il perché!
Segmentare troppo può essere controproducente
Se come me, non sei ancora un maestro della memoria, e stai acquisendo esperienza, segmentare troppo i loci può creare molta confusione.
Potrebbe infatti capitarti di dover perdere molto tempo a rinforzare immagini deboli perché rischi di visualizzare un’immagine nel locus sbagliato, se è distante anche solo pochi centimetri dall’originale.
Con le successive ripetizioni, gli errori diminuiscono. Ma il modo più logico per risolvere questo problema fin dall’inzio sarebbe quello di:
- impiegare molto più tempo nella visualizzazione dei loci
- notare un maggior numero di dettagli
- creare così già dall’inizio immagini molto forti.
Se sei un mnemonista di grande livello la cosa risulterà più immediata e veloce.
Ma se stai ancora imparando, soprattutto per materie complesse piene di termini e classificazioni, un palazzo della memoria organizzato in questo modo richiederà uno sforzo e un tempo non indifferente.
Se vuoi farti un’idea delle difficoltà che ho incontrato nella memorizzazione della Farmacologia 1 con questo metodo, Armando ha pubblicato un nostro scambio di mail, che ti consiglio assolutamente di leggere.
Se non sei uno studente di medicina avrai più difficoltà a seguire il discorso, ma ti sarà lo stesso utile perché è un vero confronto, fatto a braccio, dei problemi che incontra chi studia.
Per lo studio della Farmacologia 2, ho invece deciso di utilizzare un approccio diverso, utilizzando molti più loci ben chiari e distinti tra loro, evitando di sovrapporre immagini, ed i risultati sono stati decisamente migliori, ma è sorto un altro problema: dove trovo nuovi loci?
Davvero conosciamo pochi loci?
La risposta a questa domanda ovviamente è NO; potendo utilizzare qualsiasi luogo ci venga in mente, dovremmo poter disporre di un numero illimitato di loci!
E allora, perché incontriamo difficoltà?
Perché non prestiamo attenzione a quello che ci sta intorno, anche se lo abbiamo sotto gli occhi ogni singolo giorno.
Io ad esempio volevo utilizzare per il mio palazzo, la strada che collega casa mia al supermercato, ma ho avuto difficoltà a ricordare qualche passaggio, non ti sembra incredibile?
Facciamo un esperimento, senza andare a controllare nel tuo portafogli, sapresti descrivermi gli elementi architettonici presenti sul fronte e sul retro delle banconote da 5, 10, 20 e 50 euro?
Tutti noi maneggiamo soldi quotidianamente, eppure non li abbiamo mai osservati davvero. Io ad esempio ricordo solo l’immagine di Maria Montessori sull’ormai vetusta banconota da mille lire.
(Sul perché il cervello è così economo con le sue risorse di attenzione, si potrebbe scrivere un libro intero. Ma puoi anche accontentarti dell’articolo su come migliorare la concentrazione che trovi qui sul blog)
La stessa cosa avviene per luoghi che pensiamo di conoscere bene.
Per rinforzare la memoria, e studiare i dettagli, la cosa migliore sarebbe passeggiare osservandoli con maggiore attenzione. Ma se non abbiamo tempo, o voglia (magari fuori fa freddo, o piove, o il luogo da raggiungere è troppo lontano), come fare? Per fortuna ci viene in aiuto la tecnologia.
Google Street View e Cicerone
L’idea di utilizzare Google Street View non è nuova, anche se poco diffusa; parlando però con qualche “atleta” della memoria, vi dirà che è una pratica utilizzata in America.
Cos’è Google Street View? Per chi non lo sapesse è una tecnologia presente in Google Maps ed in Google Earth che fornisce una visione panoramica di molte strade in tutto il mondo.
Per fortuna Google Street View non si limita a darci una visione a 360° delle strade, ma anche di musei e varie meraviglie della Terra.
Senza muoverci da casa nostra possiamo esplorare il museo della Ferrari a Maranello, il parco archeologico di Vulci (antica città Etrusca), Rio de Janeiro, Machu Picchu, stadi di calcio, università messicane, Venezia e molto altro ancora.
Passiamo ora ad approfondire Google Earth; ti consiglio di cliccare su questo link per vedere un brevissimo video introduttivo.
Come si può intuire dal nome, è stata ideata con lo scopo di permetterci di esplorare il nostro pianeta, ma ora è stata introdotta la modalità Voyager, una serie di tour guidati in giro per il mondo gestiti da realtà molto importanti, come ad esempio BBC Earth.
Con l’imbarazzo della scelta!
Non sai che luogo della Terra andare a visitare virtualmente per piazzarci le tue immagini mentali? Benissimo, c’è l’opzione “Mi sento fortunato” che farà decidere a Google stessa, dove portarti.
A questo si aggiunge la collaborazione con Wikipedia, che fornirà informazioni di carattere storico-artistico, ma non solo.
Può sembrarti una perdita di tempo se hai urgenza di memorizzare, ed effettivamente potresti esplorare un luogo a te vicino, che magari hai già visitato una volta, per rinforzare un ricordo parziale che già hai, ma potresti anche sfruttare l’occasione per ampliare i tuoi orizzonti culturali.
Se hai letto gli articoli di Armando Elle della sezione “Tecniche di memoria”, saprai sicuramente che è molto più facile ricordare qualcosa che abbia molti collegamenti ad altri ricordi: se l’informazione è isolata, sarà difficile ripescarla, se invece abbiamo tante nozioni correlate, la nostra memoria funziona meglio.
In quest’ottica potresti gradire le “Knowledge Cards” di Google Earth che associano un’immagine (es. la Torre Eiffel) a brevi informazioni significative tratte da Wikipedia (es. “La Torre Eiffel è una torre in ferro battuto tubulare che sorge sullo Champ de Mars, a Parigi, in Francia”) e ricordano molto le Flashcards.
La mappa può essere visualizzata in 2D, ma c’è anche la versione in 3D con la possibilità di ruotare a 360° l’immagine come se ci si trovasse su un drone.
Questo metodo è pratico?
Assolutamente sì!
Mentre progettavo il mio palazzo della memoria a computer, e annotavo le varie immagini mentali, ne ho fatto molto uso: aprivo una scheda del browser, andavo su Google Maps, selezionavo la strada, aprivo Street View e lo percorrevo pezzo dopo pezzo in pochi secondi.
Come detto in precedenza, se hai fretta, ti conviene approfittare di luoghi che già conosci sommariamente; ti consiglio inoltre di approfittare della funzione di “zoom” per fissare alcuni dettagli della via che stai percorrendo e gli elementi importanti, e cambia spesso prospettiva della scena (cosa che per fortuna questa tecnologia ci permette di fare).
Se invece ti stuzzica l’idea di memorizzare loci del tutto nuovi e particolari per averli già pronti in futuro, c’è un articolo degli Audaci della Memoria che dovresti leggere sulla memoria visiva.
Tecnologie avanzate per aumentare il numero di loci
Se quello che hai appena letto non ti sembra abbastanza, ci sono ulteriori tecnologie che puoi sfruttare; perderai un po’ in praticità e tempo necessario per imparare i loci, ma ne guadagnerai in forza delle associazioni mentali, e perché no, anche in divertimento (che è una componente da non sottovalutare nell’apprendimento).
Google SketchUp
Con Google SketchUp sarai in grado di CREARE in modo facile e veloce dei modelli 3D (o prendere dei template già pronti e facilmente reperibili) così da costruire da zero una casa o un edificio o qualsiasi cosa tu voglia.
Pro: loci infiniti, grande personalizzazione; creando tu stesso i loci, ricorderai meglio la disposizione degli oggetti.
Contro: un po’ più dispendioso a livello di tempo, ci vuole un po’ di pratica per imparare ad usarlo
Realtà Virtuale (VR)
Per realtà virtuale, si intende una realtà simulata, in cui è possibile interagire con oggetti presenti in ambientazioni fotorealistiche in tempo reale.
Spesso l’abbiamo sentita nominare per i videogiochi (Playstation VR, Samsung Gear VR) che sono una delle principali applicazioni, ma non l’unica!
Possiamo ad esempio utilizzare Google Street View con un visore della realtà virtuale ed essere immersi in un nuovo ambiente, e poterlo esplorare a 360°.
Provare la realtà virtuale con pochi euro
Considerando che le soluzioni più o meno professionali richiedono investimenti enormi, è anche possibile acquistare un visore da pochi euro e usare il nostro smartphone come schermo.
Su internet si trovano visori di tutti i prezzi, da quelli più economici in cartone come il Google Cardboard, a quelli in plastica sui 15-30 euro. Anche facendo un giro su Amazon, ne troverai diversi, ma anche nelle bancarelle nelle feste di paese.
Ti lascio il link di un video dimostrativo di come utilizzare Google Street View a 360° con uno di questi visori ed uno smartphone (in alternativa puoi sempre usare un cellulare o un tablet e avere lo stesso una visione completa, senza però sentirti immerso)
Realtà Mista (MR)
La Mixed Reality mescola la realtà fisica con quella virtuale: tramite la fotocamera, il tuo dispositivo (es. smartphone o tablet) inquadra il mondo esterno, e tu puoi aggiungere oggetti virtuali, facendoli interagire col tuo ambiente.
La tecnologia non è ancora matura per poter essere sfruttata appieno per l’uso delle tecniche di memoria; per ora Ikea l’ha implementata (piuttosto bene) permettendoti di testare i mobili da acquistare nel tuo appartamento, posizionandoli a tuo piacimento, ed a breve Amazon negli USA permetterà di piazzare virtualmente degli oggetti presenti nello store online, nell’ambiente che preferisci.
Non sarà un qualcosa di immediato ed accessibile a tutti i dispositivi, ma tieniti aggiornato/a, presto avrai un aiuto in più dalla tecnologia per la creazione delle tue immagini mentali.
Se avrai problemi ad immaginare una scena nel tuo palazzo della memoria, potrai chiedere aiuto alla realtà mista ;)
E adesso, lascio di nuovo la parola ad Armando
La tecnologia al servizio della memoria e dello studio
Già lo abbiamo visto diverse volte: la tecnologia è un mezzo potentissimo per studiare e memorizzare più velocemente e bene.
Ma non solo, come ci si potrebbe aspettare, per fatti “meccanici”, come ad esempio:
- prendere appunti o studiare più velocemente grazie a una app
- costruire mazzi di flahscard con Anki
- utilizzare tablet per organizzare tonnellate di materiale scritto
- imparare accenti in una lingua straniera
o altro ancora.
La tecnologia, proprio come ci ha raccontato Raffaele oggi, può andare invece molto più in lá.
In particolare, può aiutare l’emisfero destro a svolgere al meglio il suo lavoro di creatività e fantasia, spingendolo ad immergersi in nuovi mondi, più o meno reali, nei quali costruire delle vere e proprie esperienze di apprendimento.
Si tratta di un lavoro davvero indispensabile:
- Se vuoi utilizzare le tecniche di memoria al meglio
- Se vuoi trasformare l’esperienza passiva dello studio in un esperienza attiva, ad alto tasso creativo
Perché vedi, in particolare a questo secondo aspetto, nessuno ci pensa mai.
Tutti vogliono imparare le tecniche di memoria per studiare più veloci e basta.
E se invece ti facessero studiare anche più felice?
Un saluto. Armando e Raffaele.
Marco dice
Ciao vorrei chiederti una cosa
Io da poco sto conoscendp il metodo del palazzo della memoria….ma per il momento mi trovo bene associando dei concetti ad immagini e ricordo bene tutto….senza posizionare queste immagini in loci specifici…..
Se io applico il metodo delle immagini senza i loci e’ utile lo stwsso?…cioe’io riesco a memorizzare anche senza porre immagini in un locus…
Grazie
Armando Elle dice
Usare il palazzo è necessario solo se le cose le devi ricordare con un certo ordine. Il palazzo infatti è un sistema ordinato di loci. Se invece si tratta di info secche non è necessario. Io per esempio per le parole straniere non lo uso affatto.
Un saluto!
Sergio dice
Ciao, quindi il palazzo della memoria serve solo per memorizzare le cose in un certo ordine? Cioè se per caso devo memorizzare delle formule di fisica e non ho interesse dell`ordine, come faccio?
Armando Elle dice
Per le formule fisiche (o matematiche) il procedimento di memorizzazione è molto diverso, e richiede una certa preparazione. In pratica, per ogni costante, grandezza, operatore, etc trovi un equivalente visivo.
Quando poi hai una formula, li fai interagire fra di loro in una storiella.
Esempio:
per Energia hai trovato come equivalente la lampadina
Per Massa il pilota Felipe Massa
Per Velocità della luce Superman
Per il segno uguale uno specchio
Per “potenza 2” due scalini
A quel punto, se per esempio ti trovi davanti la formula E= MC2, ecco che vai a ripescarti tutti questi elementi e ci fai una storiella.
Ovviamente non devi sviluppare gli elementi di volta in volta, ma devono già essere pre-pensati. Quindi per esempio il buon Felipe Massa sarà tale in tutte le formule che hanno la massa, e cosi via per gli altri.
Io però, lo dico con franchezza, non ho mai sviluppato un sistema così articolato per le formule. In parte perché nei miei corsi di studi non ne ho avuto l’esigenza (salvo un semplice esame di fisica per medicina non ho mai fatto tante formule), in parte perché molto faticoso. Mi sono sempre arrangiato con ragionamento per capirle + flahscards per ricordarle. So però di tanti che utilizzano con successo un sistema ad immagini in corsi di studi dove le formule sono molte.
Come in tutte le cose, con la pratica diventa sicuramente più rapido che il sistema normale, quindi se fai davvero tante formule vale la pena provarci.
Un saluto