
La tecnica di Feynman è un metodo di analisi che ti permette di acquisire qualunque nuova conoscenza, non importa quanto difficile, in maniera più rapida, sicura e profonda.
Richard Feynman, il fisico premio Nobel da cui essa prende il nome, è stato il tipico esempio di scienziato “rockstar” che ogni tanto si vede nei film, ma che si dubita esista nella realtà.

Eccolo qua, Feynman. Decisamente non il tipico prof. di fisica.
Feynman aveva grande senso dell’umorismo, era di bell’aspetto, aveva un carattere aperto ed eccentrico che lo portava a vivere con curiosità le esperienze più diverse.
Per dirne una, faceva il suonatore di bongo in un gruppo di Samba brasiliana.
Ed era famoso per ricevere spesso studenti e colleghi, invece che in Università – insegnava nella mitica CalTech – nel suo Dodge Tradesman Maxivan targato “quantum”, sulle cui fiancate aveva dipinto i diagrammi di interazione delle particelle da lui studiate.

Un Feynman già avanti con gli anni, accanto al suo maxivan con la famiglia, durante una vacanza on the road in Messico.
Condusse anche un programma televisivo sulla BBC, nel 1964, chiamato “The character of physical law”, registrato durante alcune sue lectures alla Cornell University.
Nel programma, Feynman spiegava concetti di Fisica molto complessi in maniera chiara e comprensibile a tutti.
Anche per questa ragione venne soprannominato “The great explainer”, e la sua forma peculiare di affrontare e spiegare i problemi venne chiamata Tecnica di Feynman.
Di questa tecnica se ne trovano, su internet, diverse versioni, che ruotano tutte intorno a un punto focale: se non lo sai spiegare a un bimbo di 10 anni, non lo sai davvero.
La tecnica di Feynman in quattro passaggi
La tecnica di Feynman si può riassumere in 4 semplici punti:
- Scegli un argomento e definiscilo in poche parole, scrivendo su un foglio di carta il titolo, e sotto di esso le idee fondamentali che ti vengono in mente
- Spiegalo a un bambino di 10 anni, ovvero a qualcuno che non ha alcuna familiarità con esso. Dovrai quindi semplificare il linguaggio, evitare il gergo tecnico, costruire metafore e analogie.
- Inevitabilmente, ti accorgerai di avere dei buchi di preparazione, dei dubbi, delle idee non che non hai chiarito a sufficienza. Ritorna allora al materiale di studio per colmare queste lacune, precisare questi dubbi, chiarire queste idee.
- Semplifica ulteriormente e poi prova a tornare al punto 2, ovvero a spiegare nuovamente l’argomento
Ripeti questo processo tutte le volte che lo ritieni necessario, ovvero fino a quando non ti sarai reso conto di possedere davvero l’argomento.

La tecnica può essere utilizzata sia per approfondire qualcosa che sai già, sia – come ho scritto sul mio quaderno – per studiare un argomento ex novo. L’elemento fondamentale rimane comunque lo sforzo che devi fare per spiegarlo.
Semplice no?
Si, ma complicato da mettere in pratica.
Prova con qualunque concetto che credi di sapere bene e toccherai con mano la fatica che si fa a spiegare una cosa a qualcuno che non ne sa nulla.
In questa fatica sta parte del segreto dell’efficacia della tecnica.
Come e perché funziona la tecnica di Feynman
La tecnica di Feynman è efficace per due ragioni principali.
Per prima cosa, lo sforzo che dobbiamo fare per “tradurre” il nostro contenuto mentale ci costringe all’elaborazione del nostro pensiero.
Non dimentichiamo che, come specie, abbiamo detto poco più che “grunt” per qualche centinaia di migliaia di anni.
Esprimere concetti verbalmente è una abilità che abbiamo acquisito, ma che ancora non ci riesce con facilità. (Per approfondire i problemi correlati alle nostre abilità di verbali, vedi l’articolo su come ricordare i libri che leggi).
Soprattutto se dobbiamo utilizzare parole semplici e allo stesso tempo descrittive, alla portata di chi non conosce assolutamente la materia.
Per farlo, non ti basta leggere e sottolineare in maniera passiva.
Sei costretto invece ad elaborare in maniera attiva il materiale di studio, facendoti domande del tipo:
- Come faccio a rappresentare questo concetto?
- Cosa significa esattamente questa frase?
- Come posso esemplificare questa connessione logica?
- Che parola potrei usare al posto di quest’altra?
- Con che analogia o metafora potrai descrivere questo fenomeno?
C’è poi un secondo motivo che rende la tecnica di Feynman così efficace: essa ti dà consapevolezza sul tuo reale livello di conoscenza di un argomento.
Quante volte capita di pensare di sapere qualcosa e poi, all’esame, non riuscire a rispondere alla domanda X o a risolvere il problema Y?
Ecco, grazie alla tecnica Feynman non verrai più preso di sorpresa dalla tue lacune concettuali, ma saprai esattamente quali e quante sono.
E avrai dunque il tempo di colmarle.
“…..il primo principio è che non devi prendere in giro te stesso ….. e che sei la persona più facile da prendere in giro!” Richard Feynman
Utilizzare la tecnica Feynman avrà inoltre due effetti collaterali molto positivi:
- Concentrazione più profonda: se quando leggi e sottolinei è facile che la tua mente divaghi, quando usi la tecnica di Feynman è quasi impossibile non essere focalizzato;
- Migliore Memorizzazione: le analogie, le metafore, i processi logici che metti in atto, creano immagini e stimolano l’attività elettrica neuronale, con il risultato che ricordi meglio.
3 consigli per utilizzare la tecnica di Feynman
Quando si tenta di mettere in pratica una tecnica di studio, all’inizio è normale sbagliare.
Materie, professori, studenti, sono gli uni diversi dagli altri, e quindi bisogna adattare ogni strategia al proprio contesto e alle proprie esigenze, cosa che richiede un minimo di prove ed errori.
Sulla base della mia esperienza con tanti studenti, posso darti 3 consigli:
1.Scrivere su un foglio di carta non è obbligatorio
Capita che uno, dopo aver scoperto la tecnica di Feynman, si ritrovi a scrivere su un foglio qualunque menata gli capita davanti, riempiendo centinaia di pagine e perdendo un sacco di tempo.
Non dimentichiamo però che Feynman affrontava problemi di fisica teorica e matematica con livelli di complessità molto maggiori dei tipici problemi che si affrontano nello studio.
Se quindi, da una parte, semplificare è sempre un buon esercizio, dall’altra non è sempre necessario farlo per iscritto.
Conviene, quando si può, saltare la parte di scrittura, così si risparmia tempo.
Solo quando si tratta di concetti davvero complessi scrivere diventa davvero importante.
I concetti complessi infatti tendono a scappare facilmente dal nostro radar mentale, cosa che invece non capita quando li fissi su carta.
2. Il bambino di 10 anni non è strettamente necessario, ma aiuta molto.
Ovviamente, il bambino lo puoi anche immaginare.
Tuttavia, la tecnica di Feynman funziona molto meglio proprio quando devi spiegare a una persona reale.
Una persona reale fa domande, ti da un feedback, aggiunge magari elementi di novità alla tua spiegazione.
In più, ti mette un po’ di sana pressione, cosa che può abituarti a resistere meglio allo stress di un esame orale.
Per questo, la tecnica di Feynman secondo me è particolarmente efficace quando viene utilizzata con un partner (o un gruppo) di studio.
Soprattutto se il tuo partner di studio, pur conoscendo l’argomento, entra nella parte e fa finta di non saperne nulla.
Molti studenti hanno ottimi risultati quando fanno la penultima o ultima ripetizione prima dell’esame con qualcuno che li interroga.
3. Fissati sui concetti, non sulle nozioni.
La tecnica di Feynman, visto lo sforzo che fai per metterla in pratica, ti aiuta a memorizzare.
Vedrai quindi come, ad ogni ciclo di revisione, ricorderai sempre meglio quello che stai studiando.
Ecco allora che molti, mentre studiano un argomento con la tecnica di Feynman, cercano anche di ricordare i dettagli ad esso collegati.
E’ un errore.
Ricorda che lo scopo di questa tecnica è chiarire i concetti, non memorizzare le nozioni.
Si concentra quindi sull’essenza, non sui dettagli.
Se quando usi la tecnica di Feynman non metti da parte i dettagli:
- Impieghi un sacco di tempo
- Puoi danneggiare il tuo sforzo di comprensione, proprio perché i dettagli aumentano la confusione e il rumore di fondo
Evita quindi di riempire il tuo foglio di carta di dati e nozioni: per quello ci sono gli schemi a cascata.
Evita di ripetere N volte liste di dati o concetti secondari e terziari: per quello c’è la fase di memorizzazione vera e propria.
Concentrati solo sull’essenziale e, quando lo hai capito a fondo, passa oltre.
Un esempio di tecnica di Feynman
Ti faccio un esempio immaginando di dover spiegare qualcosa che, per chi non studia medicina, certamente non è semplice: il glomerulo renale.
“Il glomerulo renale è una fitta rete sferoidale di capillari arteriosi, deputata alla filtrazione del sangue. E’ circondato dalla capsula del Bowman, una struttura sferica cava a fondo cieco, che avvolge il glomerulo per raccogliere il filtrato. Ai due capi del glomerulo renale troviamo due arteriole che lo mettono in comunicazione con il sistema circolatorio. A monte troviamo un’arteriola, detta afferente, che trasporta il sangue da filtrare; a valle troviamo un’arteriola, detta efferente, che veicola il sangue parzialmente filtrato”
Cerchiamo di capire insieme questo testo utilizzando la tecnica di Feynman.
Per prima cosa, definisco quello che c’è da imparare:
“Che cosa è, a cosa serve, come funziona il glomerulo renale”
Poi, comincio individuando quello che secondo me è il primo elemento fondamentale da capire: si tratta di un sistema di filtraggio del sangue.
Come lo spiego a un bambino?
“Un filtro è un sistema che fa passare alcune cose e non altre, un po’ come un colino per il tè (metafora)”
Direi che è chiaro. Solo che adesso il bimbo avrà in mente la forma del colino, mentre il glomerulo è una “fitta rete sferoidale di capillari arteriosi”.
Ecco allora che passo al secondo elemento fondamentale: la forma.
“Il glomerulo assomiglia a un gomitolo (altra metafora), solo che invece che da un filo di lana, è fatto da tubicini forellati (semplificazione di capillare)”.
Sviluppo poi il terzo elemento importante: che cosa viene filtrato.
“A questo gomitolo arriva del sangue tramite un tubo più grande (che si chiama arteriola afferente, ma questo lo memorizzerai in seguito). Una volta dentro il gomitolo, il sangue scambia sostanze attraverso i forellini (semplificazione) e infine esce dal gomitolo attraverso un altro tubo (che si chiama arteriola efferente, e anche questo lo memorizzerai in seguito)”
Infine, ecco l’ultimo elemento: dove finiscono le sostanze filtrate?
“Le sostanze filtrate si raccolgono in una sacca che sta attorno al gomitolo (metafora per la capsula di Bowman – il cui nome memorizzerai dopo)”
Non male come prima iterazione, perché spiega discretamente il testo.
Tuttavia, rimangono molti punti aperti sui quali il bambino di 10 anni potrebbe avere ancora dei dubbi, e che potrebbero quindi fare da guida per uno studio ulteriore.
Per esempio:
Perché, invece di essere distesi, i vasi si raggomitolano a formare il glomerulo?
“Perché così, esattamente come in un gomitolo puoi mettere decine di metri di filo occupando poco spazio, in un glomerulo possono stare tanti vasi sanguigni”.
Eh eh eh, ti ho fregato bambino curioso!!
E invece lui continua:
- Il materiale che si raccoglie nella capsula di Bowman, dove va a finire?
- Perché i tubicini sono arteriosi e non venosi?
- Che sostanze vengono scambiate?
- Che cosa fa muovere le sostanze da una parte all’altra?
- Come sono fatti esattamente i forellini dei capillari?
Ecco allora che sarà necessario andare nuovamente sul testo a studiare, poi ritornare a spiegare da capo aggiungendo i nuovi elementi, e così via, fino a quando non sarò soddisfatto della mia preparazione.
Nella fase di memorizzazione andrò poi a raffinare il lessico, imparando tutti quei nomi e quelle definizioni specifiche per le quali ho utilizzato metafore, semplificazioni, elementi figurati.
In questa maniera:
- avrò costruito una conoscenza profonda, solida e duratura dell’argomento in questione
- avrò affinato le mie capacità di ragionamento
- avrò migliorato le mie capacità di esporre la materia
Grazie alla tecnica di Feynman dunque, passare l’esame sarà un vero gioco da bambini … : )
Stefano dice
Ottima spiegazione del metodo Feynman.
Armando Elle dice
Grazie!