
Molti si interessano alle tecniche di memoria perché vogliono scoprire come studiare bene e velocemente, ma incontrano, come è normale, delle difficoltà.
Ecco per esempio cosa mi ha scritto Luisa (nome di fantasia!), una studentessa universitaria che ha letto il mio libro su Amazon:
“Ho letto il suo libro, ma mi sembra una minchiata. Vorrei proprio sapere come farebbe lei a studiare per un esame da minimo 12 crediti in cui ci sono come minimo 1500 pagine da studiare in cui i numeri sono il 5% del testo. Di sicuro se deve collegare il concetto di obbligazione (con tutte le classificazioni) alla figura dell’elefante o del cane, mi sa che non ci azzecca proprio….”
Ora, è chiaro che Luisa non solo non ha capito niente delle tecniche, e fin qui non c’è niente di male, ma è stata anche un po’ presuntuosa.
Come se io mi fossi comprato un manuale di chitarra una settimana fa e scrivessi all’autore che non riesco a suonare, e che quindi il libro è una minchiata. Solo pensarci mi fa sentire deficiente!
In compenso però, la mail di Luisa mi ha dato lo spunto per scrivere l’articolo di oggi, in cui vedremo:
- Per prima cosa, quello che non va, davvero, nella mail di Luisa.
- Poi, come puoi iniziare a usare le tecniche di memoria per studiare; se hai la voglia, il tempo e la necessità di impararle.
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Sei uno studente universitario? Pensa come tale
( Prima di iniziare, una nota per Luisa:
Cara Luisa, mi dispiace, ma adesso ti toccano alcune sberle metaforiche. Credimi, non è un fatto personale, sicuramente sei anche una brava ragazza.
Ma mi hai dato un’occasione troppo bella per raccontare un paio di cose a cui tengo!)
Ora, non mi importa affatto che Luisa critichi le tecniche di memoria, lo faccio anche io quando è il caso.
Ma quando leggo una mail così maleducata, dove neanche ci si prende la pena di salutare, e così superficiale, dove si argomenta a sproposito, divento improvvisamente vecchio e mi dispero un po’ per le generazioni future.
Come facevano i miei nonni con me, e come pare che ogni generazione faccia con le successive. Poi, fortunatamente, ogni generazione matura a modo suo.
Vedi, l’atteggiamento di un individuo influisce spesso su tutti gli aspetti della sua vita.
E quindi, quando uno studente universitario non dimostra senso critico né maturità di comportamento verso gli altri, penso che difficilmente sarà in grado di fare bene.
Con o senza tecniche di memoria.
Ora, Luisa pensava di leggere un manuale da 3 euro e diventare un genio dello studio il giorno dopo. Ma dove vive?
Ti prego, non fare anche tu lo stesso!
Sei all’Università, istituzione forse un po’ decadente, ma con 6 secoli di storia.
Vivi allora la cosa con orgoglio e consapevolezza, imparando a pensare e a comportarti come uno studente universitario.
Per esempio, hai un’opinione?
Sostienila con educazione, determinazione e profondità. Non pensare, e non scrivere mail, come se tu fossi un bimbo di 8 anni.
Cosa vale la pena imparare per primo?
Tantissime persone hanno ottimi risultati anche senza tecniche di memoria.
Io ne scrivo e te le racconto perché mi piacciono: sono creative, intelligenti, e mi hanno aiutato moltissimo. Così come possono aiutare anche te.
Ma esse non sono che, diciamo, la “ciliegina sulla torta”.
E per mettere quella ciliegina, ci deve essere prima la torta. Quindi, quello che mi interessa prima ancora delle tecniche è:
- Che sviluppi un metodo di studio efficace
- Che impari ad approcciare lo studio in maniera matura
- Che sviluppi senso critico
- Che controlli e conosci gli aspetti emotivi e psicologici coinvolti in un processo impegnativo come studiare
Per questo sul blog ci sono certamente articoli su memoria, o lettura veloce … ma anche, e soprattuto, su motivazione, autostima, buone abitudini, organizzazione, concentrazione.
Perché vedi, normalmente un buon studente ha delle buone tecniche di studio, ma è forte anche in tutte queste altre aree.
E se non lo è ancora, l’Università è il posto giusto per diventarlo.
Se diventi forte in tutte queste aree, allora sì che esci dall’Università con qualcosa in più che un pezzo di carta con la firma del magnifico rettore.
E nel farlo ti sei anche divertito e te la sei passata bene.
A Luisa volevo scrivere che questo si chiama blog de GliAudaci.
Dove l’audacia sta nell’usare il cervello in ogni aspetto, e in maniera differente.
Non si chiama invece blog:
DiQuelliCheCercanoSemplicementeUnaScorciatioiaPerPassareIlProssimoEsame
EseNonLaTrovanoIn5MinutiTuttoÊunaMinchiata
Quindi, vuoi scoprire come studiare bene e ottenere dei risultati?
Non focalizzarti nel cercare la scorciatoia disperata che risolva l’urgenza del prossimo esame. Se lo stai facendo, vuol dire che c’è già parecchio che non va, e che nessun manualino, da solo, potrà aiutarti!
Comincia invece a lavorare a tutto tondo su te stesso e sulle tue capacità.
Prepara per bene la torta, insomma. Cosa che richiede il giusto tempo.
E solo dopo, se lo vorrai, potrai metterti anche ad usare le tecniche di memoria con buone possibilità di portarle nello studio.
Ora, dopo questo lungo spippone, ti presento la risposta che ho dato a Luisa, con un po’ di editing per renderla più leggibile; ed entreremo nello specifico di come si dovrebbero imparare ad usare le tecniche di memoria.
Come studiare bene con le tecniche di memoria
Ciao Luisa, non ti fa difetto la sincerità.
Allora ti dico altrettanto sinceramente che non so di che esame parli, ritengo però sia un esame di diritto, visto che menzioni le obbligazioni.
Ma sono sicuro al 100% che potrei studiarlo con le tecniche di memoria, e ci metterei la metà del tempo del più bravo dei tuoi compagni che NON le usa.
Lo dico senza presunzione, perché dipende semplicemente dal fatto che conosco le tecniche molto bene, e ho fatto centinaia e centinaia di ore di esercizio.
Per spiegarti come possono funzionare le tecniche di memoria, ti scrivo una lunga email, con un paio di esempi, che spero ti possa essere utile.
Non tanto utile, in realtà, per le tecniche di memoria; perché in effetti ci si può laureare anche senza.
Ma per la mentalità che secondo me è importante sviluppare quando si decide se approfondire o meno l’utilizzo di qualcosa di nuovo.
Studiare con le tecniche di memoria
Vedi, sulle tecniche di memoria ci sono tante illusioni: chi ti vende i corsi per esempio, ti promette che dopo un week end hai in mano un’arma di studio fenomenale. Ma chiaramente non è così.
Dopo un corso di due giorni, o dopo aver letto il mio libro, hai le stesse possibilità di avere dei risultati applicandole al tuo esame di quelle che ho io di suonare Chopin al pianoforte dopo che mi hanno insegnato note, tasti e diteggiatura.
O, per farti un altro esempio, in questo momento sto scrivendo al computer come sempre con due dita. Ogni tanto 3.
Se domani leggessi un libro sulla dattilografia veloce e poi provassi a utilizzarla per scrivere, dopo mezz’ora potrei dire, come te, che è una minchiata, e che vado più veloce con le mie due ditine.
Però mia moglie, che ha fatto ore e ore di esercizi di dattilografia, scrive come un treno. Questo ti dovrebbe dire qualcosa …
Le tecniche di memoria, come qualunque altra tecnica, hanno bisogno di tanto esercizio per raggiungere la fluency.
E quindi vale la pena impararle solo se hai tanto da studiare.
Se no, come osservi tu, ti ritroverai a voler agganciare il cane alle obbligazioni, cosa che ha poco senso e serve ancora meno.
Le tecniche di memoria hanno sempre dato risultati eccezionali, ma solo a chi ha il tempo, la voglia, e la necessità, di impararle.
Leggi (poi, prima vai avanti con la mail) per esempio l’articolo qui sotto, che ti parla di alcuni di quelli che le hanno utilizzate.
Come vedrai non erano dei fessi.
“Mnemotecnica: l’arte e il significa del ricordare”
Un semplice esempio di memorizzazione
Per quanto riguarda l’utilizzo specifico nel diritto, ti faccio uno schema classico:
- Attraverso la conversione fonetica, assegni i numeri di articolo che devi imparare a una immagine
- A quell’immagine leghi il concetto principale dell’articolo
- Eventualmente poi, a questa immagine del concetto principale, legherai le successive.
Fare queste cose bene significa padroneggiare diversi aspetti delle tecniche di memoria, cosa che richiede tempo.
Ma vediamo, con un semplice esempio, cosa sei in grado di fare se le padroneggi.
Diciamo che tu debba ricordare gli articoli della costituzione, e scegliamone uno, il Sesto:
“La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”
Tramite la conversione fonetica associ al 6 l’immagine di “Ciao”.
Magari utilizzi come immagine il motorino CIAO degli anni 80, o tua madre che ti dice Ciao, o cosa vuoi tu. Guarda gli articoli
Per capire cosa significa, perché è importante, e come si fa a ricordare attraverso le immagini
Scegli dunque qualcosa che per te rappresenti “CIAO”.
Poi, scegli una immagine che rappresenti il concetto dell’articolo 6; per esempio una lingua molto, molto piccola. Ti farà venire in mente le minoranze linguistiche.
E già qua la tua memoria fa un primo, grande esercizio che la aiuterà.
Infatti trovare immagini buone non è facile, perché devi saper concentrare un concetto in qualcosa che lo rappresenti. Quindi devi capire, fare analisi, essere creativa …. Tutte cose che fortificano il ricordo.
A quel punto, associ l’immagine di CIAO alla minuscola lingua, anche qui con creatività.
E hai formato un ricordo, credimi, molto molto solido.
Se fra un mese ti chiedono di cosa parla l’articolo 6, tu fai immediatamente la conversione fonetica del 6, e vedi “ciao”. Associato a ciao vedi la micro lingua; ed ecco che sai che l’articolo 6 parla delle minoranze linguistiche.
Naturalmente, per fare una cosa di questo tipo serve, appunto, scioltezza.
L’esercizio dell’articolo 6 l’ho fatto in una ventina di secondi. E non perché é solo uno.
Se tu mi dessi i 130 e passa articoli della costituzione, io fra 2 ore e mezza ti dico il contenuto di ciascuno, con un margine di errore del 5%. Se mi dai un’altra mezz’ora, non ne sbaglio neanche uno.
Certo, non saprò gli articoli parola per parola; ma avrò già fatto un enorme passo avanti, risparmiandomi ore e ore di studio.
Per sapere gli articoli più o meno parola per parola, avrò bisogno di lavorarci su una giornata. Non di più.
Vuoi veder un esempio di come si imparano degli articoli di codice parola per parola, sempre che sia necessario?
Leggi questo mio articolo sui copioni teatrali, e te ne fai una idea.
Come memorizzare un copione teatrale
Mi dilungo ancora un po’.
Quando il gioco si fa duro, serve solo più esercizio!
Gli articoli della costituzione sono facili, perché ognuno si identifica molto bene rispetto agli altri.
I codici e le procedure sono più difficili, perché c’è più somiglianza fra i vari articoli.
E allora ti tocca fare un grande sforzo critico per capire le differenze concettuali fra di loro. Cosa che dovresti fare anche senza tecniche di memoria.
E poi fare uno sforzo per trasformare questi concetti in immagini.
Col vantaggio però che li memorizzerai alla grande; e tutti i concetti, una volta che te li ricordi per davvero, prenderanno progressivamente senso, come in un puzzle che si completa.
Questo aiuterà molto anche la tua memoria “naturale”, e imparerai anche a ricombinare fra loro le varie tecniche di memoria: metodo dei loci, palazzo mentale, keyword method, ripetizione dilazionata, conversione fonetica …
Per fare tutte queste cose però, come dicevo, c’è bisogno della necessaria “fluency” nell’utilizzo.
Che si costruisce con tanta esperienza e tanto esercizio.
Per questo si chiamano “tecniche”.
Come c’è una tecnica per battere a macchina veloce, per suonare il pianoforte e per giocare a tennis, così esistono le tecniche per memorizzare.
Pensare che ti servano dopo aver letto un manualino da 3 euro in 2 ore, è come pensare di giocare bene a tennis dopo che ti hanno spiegato come si fanno dritto, rovescio e servizio.
Se non li metti in pratica sul campo, se non impari a colpire la pallina nei 100 mila modi diversi in cui ti può arrivare, chiaramente non sai giocare a tennis.
E così è per le tecniche di memoria.
Senza la costanza e lo sforzo di impararle bene, di immaginarne e applicarne l’utilizzo in tanti contesti diversi, te ne fai ben poco.
Quindi, io posso senz’altro capire che non tutti abbiano la voglia, la costanza e la necessità di impararle.
Io per esempio non ho la voglia, la costanza e la necessità di imparare la dattilografia.
Questo però non toglie che chi ha voglia, tempo, e costanza, dopo un po’ è in grado di applicare le tecniche di memoria nello studio e di andare come un treno.
Tecniche di memoria: vai per gradi, come per tutto il resto!
Se ti interessa provare ad utilizzare le tecniche di memoria quando studi, il mio consiglio è questo:
- Se hai già un metodo di studio, continua ad utilizzarlo.
- Frattanto prova, qua e là, a utilizzare le tecniche di memoria nelle situazioni più semplici: liste di dati, qualche articolo di codice più facile e breve …
Dovresti avere i primi risultati in pochi giorni. Poi, puoi fermarti là o puoi cercare di aumentare la complessità di utilizzo.
Anche qui gradatamente. Come si fa sempre quando impari qualunque tecnica.
Cercare per esempio di studiare l’intero diritto privato solo con le tecniche di memoria sarebbe come cercare di suonare le scale pentatoniche alla chitarra dopo aver appena imparato la posizione delle dita.
Procedi quindi per gradi, aumentando piano piano la complessità.
Oppure, continua a studiare come hai sempre fatto, non c’è niente di male. Probabilmente ti laureerai lo stesso.
Ma portati dietro, nella tua mentalità, questo concetto: qualunque tecnica, per essere efficace, deve essere imparata in teoria ma poi utilizzata, e molto, in pratica, perché possa funzionare.
Questo, per esempio, vale anche per l’Università stessa.
Ne uscirai, magari anche bene, ma nel mondo del lavoro, dopo ben 5 anni di studio, saprai fare poco o niente.
Scrivere quindi “ho letto il suo libro e mi sembra una minchiata” perché dopo averlo fatto non sei in grado di utilizzare le tecniche di memoria per studiare procedura civile, è esprimere una opinione molto superficiale.
Come se io dicessi che il Roppo o il Trimarchi sono una minchiata perché dopo averli studiati non sono in grado di difendermi in tribunale.
Leggere i libri è solo l’inizio. E questo è l’aspetto di mentalità che vorrei tu interiorizzassi
Un saluto e in bocca al lupo per tutto!
Conclusioni
Insomma, l’articolo è stato bello lungo, e a Luisa mi è toccato maltrattarla un po’.
Ma penso che ci siamo capiti:
Le tecniche di memoria non sono affatto indispensabili per studiare.
Ma con le tecniche di memoria si può studiare bene, anzi, benissimo. Certo non è facile imparare a farlo, ma niente lo è!
E se pensi che imparare qualunque cosa di significativo sia facile, ti sbagli e punto.
Magari può essere piacevole, o motivante, o interessante, o relativamente rapido. Ma facile, mai.
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