
Il metodo della ripetizione dilazionata o ripetizione spaziata è una tecnica di memorizzazione che si basa sulla ripetizione di informazioni a distanza di tempo per migliorarne il ricordo.
Ora, forse so cosa stai pensando….
“Armando, ma che banalità mi racconti? È ovvio che se ripeto una cosa molte volte la memorizzo!”
Bè, in realtà non è esattamente così ovvio: il metodo della ripetizione dilazionata esce al di fuori dell’ambito della banalità perché non si limita a farti ripetere le cose, ma stabilisce in maniera efficiente anche quante volte e dopo quanto tempo ripeterle, che poi sono due parametri fondamentali per far passare le informazioni dalla memoria a breve termine alla memoria a lungo termine
È assodato infatti che la memorizzazione a lungo termine di una informazione è più efficace quando l’informazione stessa viene ripetuta poche volte su tempi lunghi anziché molte volte su tempi brevi.
Anzi, parrebbe addirittura che ripetere una informazione molto volte in tempi brevi rallenti il suo trasferimento dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine, e che quindi ripetere le cose molto spesso sia uno spreco di tempo dal punto di vista della memorizzazione (non che non funzioni per niente, ma ha un rapporto sforzo/beneficio molto basso). E l’ipotesi è assolutamente plausibile.
Al cervello infatti piace lavorare in maniera efficiente, quindi
- Se gli presenti la stessa cosa molte volte in poco tempo penserà: “ok, questo stimolo si ripete talmente spesso che non c’è bisogno di memorizzarlo a lungo termine”
- Se gliela presenti ogni due giorni penserà “meglio spostare questa info nella memoria a lungo termine, se no rischio di dimenticarla fra una ripetizione e l’altra!”
- Se gliela presenti invece una volta ogni tanto penserà “inutile ricordarla, probabilmente non serve a niente”
In sostanza dunque, ripetere una cosa 5 volte nell’arco di una settimana crea un ricordo molto più stabile e forte che ripeterla 10 volte in un’ora o 5 all’anno.
Un sistema di ripetizione dilazionata diventa poi massimamente efficiente quando riesce a ripresentare l’informazione che deve essere ricordata proprio appena prima che essa venga dimenticata, costringendo il cervello a fare uno sforzo attivo per ripescarla nella memoria.
Ogni materia ha dei tempi di ripetizione troppo diversi per dare uno schema preciso al 100%, anche perché dipende sempre da quanto devi ricordare.
Se posso darti un consiglio però, incomincia in questa maniera: quando studi un capitolo di un libro, ripetilo 5 minuti dopo averlo terminato. Poi un’altra volta a distanza di 8 ore, nella stessa giornata. Poi dopo un giorno, poi dopo 3 giorni, poi dopo una settimana. A quel punto dovrebbe rimanere scolpito nella tua memoria per parecchio tempo.
Una volta che hai utilizzato questo schema un po’ di volte avrai anche acquisito l’esperienza per adattarlo a differenti situazioni e materie, e per ottimizzarlo ulteriormente. E magari diminuire il numero di ripetizioni necessarie a consolidare il ricordo nel tempo.
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Origini della ripetizione dilazionata: l’invenzione delle flashcards nel sistema Leitner
Sebastian Leitner era uno studioso tedesco che, nel suo libro “Imparare ad imparare” (come mi piace questo titolo), propose l’utilizzo di un sistema di memorizzazione basato sull’utilizzo di cartoncini a doppia faccia, le mitiche flashcards:
“Il suo metodo prevedeva la formulazione delle nozioni da imparare accoppiando sempre domanda e risposta, le quali dovevano essere scritte una davanti e una dietro un cartoncino per il ripasso, chiamato in tedesco Lernkartei (noto internazionalmente come flashcard); i mazzi di flashcard venivano tenuti in scatole graduate per difficoltà delle informazioni contenute…” (cfr. Wikipedia)
Le flashcards vengono organizzate in mazzi facili (vengono ripetuti meno spesso), e mazzi difficili (vengono ripetuti più spesso). Quando lo studente inizia il ripasso, pesca una domanda a caso da un mazzo: se ricorda la risposta, mette la flashcard in questione nel mazzo delle carte “facili”, se invece non la ricorda, la mette nel mazzo delle “difficili”.
Questo tipo di strategia di ripasso permette di:
- Simulare meglio quello che effettivamente avviene agli esami, dove le domande sono poste in maniera random, come discusso nell’articolo “come sviluppare un metodo di studio efficace”
- Evitare il tipico errore di ripassare tutto in maniera uguale, perdendo tempo con cose che già si sanno e non ripassando adeguatamente quelle che non si sanno.
Il sistema Leitner è molto efficace, ed in effetti ha un unico grande problema: bisogna investire moltissimo tempo nella preparazione fisica delle flashcards. Non che sia tempo completamente perso, perché comunque è anche quella una maniera di memorizzare, ma fortunatamente la tecnologia odierna ci permette di essere molto più efficienti.
Software e app di ripetizione dilazionata: Supermemo e Anki
I programmi e le app di ripetizione dilazionata, chiamati in inglese SRS (spaced repetition software), hanno sistematizzato e reso preciso in maniera scientifica il metodo di ripetizione spaziata che Leitner aveva sviluppato, in maniera artigianale, sulla base delle sue intuizioni.
Essi funzionano analogamente al sistema di Leitner, presentando allo studente una domanda sullo schermo, e archiviandola poi in “mazzi digitali” a seconda della correttezza della risposta, o del tempo impiegato per rispondere, o della valutazione soggettiva da parte dello studente (molti software usano una combinazione di tutte e tre le strategie).
Sulla base di queste valutazioni, è l’algoritmo stesso del software a decidere poi quando ripresentare la domanda allo studente, e per quante volte, massimizzando così l’efficienza della memorizzazione.
Ma la cosa veramente bella, quella che rende fantastici questi sistemi, è che molto spesso non ti devi costruire i mazzi, perché esistono già fatti e sono scaricabili, molto spesso gratuitamente. E questo permette di risparmiare un tempo enorme.
Proprio per questo motivo, i software di ripetizione dilazionata sono particolarmente utili nello studio del vocabolario delle lingue straniere, dove già esistono mazzi di flashcard pre-assemblati da 1.000, 2.000, 5.000 o anche 50.000 parole/espressioni, spesso organizzati addirittura per “temi” (viaggi, sport, cucina, vita quotidiana, o qualunque altra cosa ti venga in mente), e disponibili per quasi tutte le lingue conosciute. E ovviamente non si limitano a fornirti la versione scritta delle parole e la loro traduzione, ma anche la pronuncia, così che la ripetizione spaziata non avviene solo a livello dell’acquisizione del vocabolario scritto, ma anche di quello parlato.
Il più popolare fra i software di ripetizione dilazionata è senz’altro Anki (che in giapponese significa proprio “memorizzazione”) di cui esiste anche una app gratuita, e che sto testando per valutarne le potenzialità nello studio della lingua cinese.
Il più “antico” invece è SuperMemo, sviluppato già all’inizio degli anni ’80 dal programmatore polacco Piotr Wozniac (curioso, il suo cognome è quasi lo stesso del mitico co-fondatore di apple, il supernerd – nel senso buono – e guru digitale Steve Wozniacki), e poi continuamente aggiornato e tuttora usatissimo.
Le app di ripetizione dilazionata hanno poi, rispetto ai mazzo fisici tradizionali, un ulteriore grande vantaggio: la portabilità. Basta scaricartele sul cellulare, scaricare i mazzi digitali che ti interessano, avere un paio di cuffie, e puoi studiare un po’ dappertutto.
Ci sono situazioni però dove le flashcards fisiche hanno, secondo me, ancora un senso e una importanza notevoli: quando le vuoi utilizzare per insegnare una lingua ai bambini piccoli. In questo caso infatti esistono moltissimi mazzi con disegni adatti ai bimbi, soprattutto per l’inglese, e nella mia esperienza ho sempre visto i bambini utilizzarli volentieri.
Un altro sistema di ripetizione dilazionata molto valido per imparare le lingue, anche se in realtà non utilizza flashcard perché è praticamente solo audio, è il metodo Pimsleur, che ho provato sia per lo studio della lingua tedesca che per l’arabo. Molto caro, ma con molti pregi (e qualche difetto).
Che ne dici allora? Se non hai mai provato un sistema di ripetizione dilazionata, è il momento di farlo. Grazie alla tecnologia non è mai stato così semplice. Se lo fai, fammi sapere come ti sei trovato lasciando un commento nello spazio qui sotto.
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Mi farai contento e aiuterai il mio lavoro!
Un saluto, Armando.
Alice dice
Articoli scritti molto bene. Io sto iniziando lo studio del tedesco perché mi sono da poco trasferita in Austria. Hai un metodo complessivo, quotidiano, per il tedesco per cominciare con il piede giusto ed affinare: design, motore e benzina?
Lorenzo dice
ciao
io sto utilizzando anki ed effettivamente se configurato bene
fa il suo dovere
poi ho trovato in rete una app. memrise che serve per lo studio delle lingue
il senso e’ lo stesso ma e’ piu’ progressivo nelle difficolta’ e oltre a parole aggiunge anche delle frasi
cosa ne pensi? e’ una cosa valida ?
grazie
Lorenzo Ravera dice
Di memrise cosa ne pensi ? È una app per imparare le lingue , se la conosci la ritieni valida ?
Grazie ciao Lorenzo
Armando Elle dice
Non l’ho mai usata, però ho letto che è valida.
Silvia dice
Fantastico.
Potresti mettere dei banner publicitari? Mi sento in debito con te, vorrei cliccarteli per ripagarti.
Armando Elle dice
: )))) Grazie
Lorenzo dice
Ho pensato la stessa cosa al 3° articolo che ho letto. Probabilmente quando avrò un pò di tempo e soldi comprerò sicuramente qualche tuo libro Armando, tra i tanti siti di crescita personale, nonostante questo tratti meno tematiche già affrontate anche da tutti gli altri, lo fai in un modo incredibile… Veramente anni luce avanti.
Si vede la passione che metti in quello che scrivi.
Ho scaricato tutte le tue guide e mi sono iscritto alla newsletter.
Grazie di tutto.