
Procrastinare è una tendenza naturale dell’uomo, ma pare che si sia acuita negli ultimi anni.
E il motivo è semplice: le attività da fare, le competenze da imparare, i doveri lavorativi e sociali, si sono moltiplicati in maniera folle.
E quindi gestire il tempo è diventato molto complicato.
Il risultato è che ci sentiamo sempre più pressati dagli eventi, e come reazione psicologica a questa pressione capita che, semplicemente, procrastiniamo.
Cioè ci blocchiamo su questa o quella attività, rifiutandoci più o meno inconsciamente di andare avanti.
Ora, in questo articolo analizzeremo insieme quella che io chiamo “l’equazione di procrastinazione“, e che ha due elementi fondamentali:
- Uno sei tu, con il tuo carattere, le tue capacità, le tue aspettative, le tue motivazioni, l’ambiente in cui vivi, studi e lavori.
- L’altro sono le attività che devi portare avanti, e che diventano spesso oggetto del tuo procrastinare.
Quando conosci e rifletti bene su ciascuno di questi due elementi, allora puoi risolvere l’equazione, e smettere di procrastinare.
O anche continuare a farlo, in maniera però conscia, cioè quando lo ritieni davvero opportuno.
Perché “Quando conosci il nemico e conosci te stesso, allora la vittoria è certa” (Sun Tzu)
In questo articolo vedremo quindi insieme:
- Che cosa significa procrastinare
- Perché lo facciamo
- Quali conseguenze ha
- Come possiamo utilizzare la matrice di Eisenhower per valutare le attività che dobbiamo fare, e decidere se e quando procrastinarle.
Procrastinare Significato
Procrastinare significa rimandare a un “domani” indeterminato ciò che si dovrebbe fare oggi.
Secondo alcuni dizionari questo “rimandare a domani” è dovuto alla volontà di fare altre cose che si ritengono più piacevoli o più urgenti.
Cioè, teoricamente, si dovrebbe procrastinare una attività per motivi razionali: tipo che hai cose più belle o più importanti da fare.
Ma se chiedi ad un procrastinatore cronico, le cose sono ben diverse, e la procrastinazione appare come un qualcosa di completamente irrazionale.
Infatti la maggior parte delle volte si procrastina non per fare qualcos’altro di più importante o di più bello, ma:
- Per non fare niente, vegetando con un certo senso di colpa sul divano.
- Per fare attività palesemente meno importanti. E che vengono utilizzate come scusa per sembrare indaffarati, e non fare le altre.
In questi casi procrastinare non diventa più una scelta, ma un vero e proprio blocco psicologico che ci auto-infliggiamo. E che ha delle conseguenze da non sottovalutare.
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Conseguenze del procrastinare
“Non c’è nulla di così faticoso come sostenere l’eterno peso di un compito non concluso”
William James
Vedi, rimandare sempre quello che senti di dover fare ha conseguenze molto negative sotto due aspetti principali:
- Il primo è emotivo, ed è ben riassunto nella frase di William James che abbiamo visto sopra. Le cose procrastinate si accumulano fino a diventare nel tempo un peso psicologico quasi insostenibile, sotto forma di ansia e senso di colpa.
- Il secondo, è pratico. L’abitudine di rimandare continuamente le cose che devi fare ti porta all’insuccesso: certamente nello studio e nel lavoro, ma anche nella vita affettiva e sociale. Perché procrastinare ti allontana dai tuoi obiettivi, e facendolo ti rende sempre più insicuro e vulnerabile.
Esagero?
Chiedi a un procrastinatore cronico come si sente! Oppure, più semplicemente, fruga nella tua mente e analizza quali sono i pensieri che più ti danno fastidio.
Scommetto che molti di essi si riferiscono ad attività che sai di dover fare, ma che non hai iniziato o portato a termine.
E così rimangono nel tuo cervello come dei “loop” aperti, che continuano a pungolarti ogni volta che possono.
Ma perché procrastiniamo?
Da quando ho aperto il blog de GliAudaci ho ricevuto centinaia di mail, da persone più o meno tutte le età.
Molte avevano a che fare con problemi molto specifici, ma credo che almeno un 40% riguardassero in una maniera o nell’altra situazioni correlate alla nostra tendenza a procrastinare.
Grazie a queste mail mi sono fatto una casistica abbastanza precisa dei motivi per cui non facciamo quello che sappiamo dovremmo fare.
Eccone alcuni in ordine sparso.
#1 Pigrizia generica
Come racconto nel pdf la tecnica dei 7 minuti, per motivi antropologici secondo me l’uomo è abbastanza pigro.
O comunque il suo istinto non è programmato per il tipo di incombenze della vita moderna.
Questo non è necessariamente un male se sai gestire la cosa.
Ma quando procrastini troppo significa che hai perso la capacità di dosare la tua pigrizia, e allora non c’è più niente di positivo. E la tua pigrizia ti allontanerà dai tuoi obiettivi.
Prova allora a ritrovare i nemici naturali della pigrizia leggendo i miei articoli sul focus e sulla concentrazione mentale
#2 Mancanza di motivazione
E`innegabile che chi è motivato verso un compito, tende a NON procrastinarlo. Tuttavia, come puoi leggere nel mio articolo sulla motivazione, questa è un po’ ballerina: oggi c’è e domani no.
Quindi imparare a fare le cose anche quando manca la motivazione è fondamentale. In questo caso, per smettere di procrastinare, può essere utile inquadrare le tue attività in abitudini ben strutturate, in maniera tale da non rimanere schiavo della motivazione del momento.
Se per esempio, ogni volta che devi studiare, devi farlo con uno sforzo di volontà, ti esaurisci velocemente. E cominci a procrastinare.
Se invece hai l’abitudine di studiare 4 ore al giorno, bè, lo farai comunque, indipendentemente dalla motivazione o dalla voglia di procrastinare.
#3 Paura dell’insuccesso
Chi non fa, non sbaglia.
E così si tendono a procrastinare attività per le quali in qualche maniera non ci sentiamo all’altezza.
Magari senti inconsciamente che l’insuccesso “svelerebbe” la tua inadeguatezza, mentre il non fare niente ti mantiene nell’ambito della possibilità.
Ma allora svegliati!
Questa cultura “dell’avere sempre successo” è la più grossa impostura a cui siamo sottoposti.
Sbagliare, non riuscire, non passare un esame, non superare un colloquio di lavoro, non sono marchi indelebili che ti definiscono come persona.
Leggi questo:
“Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto”
Michael Jordan
Se stava seduto in panchina non succedeva, cosa ne dici?
#4 Distonia del sistema di valori
Espressione strana, che indica qualcosa in più della mancanza di motivazione.
In questo caso infatti procrastini delle attività non perché ti manca la voglia, ma perché “non ci credi”, non essendo esse allineate col tuo sistema di valori.
Ma allora, perché ti sei ritrovato a doverle fare?
E non limitarti a leggere questa domanda sul tuo schermo, ma chieditelo, sul serio.
E datti una risposta, perché hai ancora il tempo di fare delle scelte diverse.
Se hai presente il tuo sistema di valori, e ti rendi conto che non è in linea con quello che devi fare, tutto diventa molto semplice: o cambi sistema di valori, o cambi attività. Se no vivi in una trappola per topi.
Da quali motivi dipende dunque la tua tendenza a procrastinare?
Forse è solo uno di essi, ma più probabilmente si tratta di un mix.
Affrontali allora uno per uno.
E contemporaneamente, introduci il secondo elemento dell’equazione: che caratteristiche hanno le attività che devi affrontare? Come fai a gestire il tempo bene se non le hai valutate davvero?
Smettere di procrastinare formalizzando le attività
Ho iniziato questo lungo articolo con una affermazione che penso tu abbia sentita come vera:
“Le attività da fare, le competenze da imparare, i doveri lavorativi e sociali, si sono moltiplicati in maniera folle”
E quindi, oltre a conoscere te stesso, forse devi guardarci dentro un po’ meglio, a questa miriade di attività.
E lo devi fare in maniera formalizzata. Cioè, non basta che tu abbia una generica sensazione rispetto a quello che devi fare. Tipo “questo è importante, questo è urgente, questo lo devo fare …”
Per smettere di procrastinare devi invece imparare a fare analisi:
- Precise
- Periodiche
- Strutturate
Il che non significa costruire complicatissimi alberi decisionali o farti mille seghe mentali, ma semplicemente:
- Fare una lista per iscritto dei loop aperti, cioè delle cose che stai procrastinando
- Inserirle una per una in uno dei quadranti della matrice di Eisenhower
- Decidere e agire sulla base dei risultati
La Matrice di Eisenhower
La matrice di Eisenhower è un sistema di gestione del tempo semplice semplice, che sfrutta l’intersezione di due concetti molto famigliari:
- Urgenza
- Importanza
(Immagine tratta dal blog frombehindmyglasses)
Quando valuti una attività attraverso una matrice di Eisenhower, sostanzialmente la incaselli in una delle seguenti 4 categorie:
Urgente e non importante (procrastinare, eliminare o ridurre al minimo)
Alcuni possono non essere d’accordo nel procrastinare attività urgenti …
Ma se per te non sono importanti, perché ti sei ridotto a farti pressare da loro?
E’ facile che queste siano attività che ti vengono imposte dall’esterno, cioè sono importanti per altri ma non per te. Se proprio questa volta devi farle, fai almeno in maniera che non si ripetano più.
Urgente e importante (Non procrastinare)
Sono quelle in cui devi veramente imparare a NON procrastinare.
La matrice ti aiuta a non farlo, perché una volta che tu abbia stabilito razionalmente che una attività è urgente e importante per te, ti viene difficile rimandarla con una scusa.
Non urgente e non importante (Eliminare!)
Più ancora che per la prima categoria, queste attività sono da ridurre al minimo. Decidi semplicemente di non farle, senza voltarti indietro.
Non urgente e importante (Procrastinare a una data precisa)
Queste attività possono essere rimandate, ma non le devi procrastinare ” a un domani indefinito“.
Devi invece stabilire il momento esatto in cui le farai, sia rispetto a quando le inizi, sia rispetto a quando le finisci. E devi mettere quei momenti per iscritto.
Perché la matrice di Eisenhower funziona
Alcune volte mi rendo conto che si rimprovera agli strumenti di crescita personale di essere troppo semplici.
Forse perché c’é un po’ il “mito” della complicazione, cioè che una cosa se non è complicata non funziona.
O forse perché le cose complicate vendono meglio.
In realtà, come disse, credo, Occam:
« Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem. » « Non bisogna moltiplicare gli elementi più del necessario. ».
Cioè, non complicare il pane. E anzi, diffida degli strumenti troppo complicati!
E infatti la matrice di Eisenhower non solo funziona, ma funziona proprio in quanto semplice.
Essa non cambia le caratteristiche intrinseche delle attività che devi fare, ma te le rappresenta con una tale chiarezza che è difficile resistergli.
E infatti pensa per un attimo, a posteriori, a quello che hai fatto nell’ultima settimana, e poi prova a metterlo nella matrice di Eisenhower.
Sei ancora convinto di aver utilizzato bene il tuo tempo?
O hai procrastinato quello che non dovevi e non volevi procrastinare, mentre hai fatto cose perfettamente rimandabili o inutili?
Procrastinare con giudizio o smettere del tutto?
Credo che il filo metodologico per smettere di procrastinare sia chiaro: prendi coscienza di te stesso, prendi coscienza delle attività che fai.
E in questa maniera ti sentirai anche libero, quando lo vorrai, di procrastinare. Senza ansia e senza sensi di colpa, perché hai scelto tu, davvero, di farlo.
E infatti, ti lascio con un suggerimento: non cercare di smettere di procrastinare del tutto.
In primo luogo perché è un compito così difficile che, per gli stessi meccanismi psicologici visti prima, potresti bloccarti, ovvero , procrastinare di smettere di procrastinare!
Il che, oltre ad essere un vero salto mortale grammaticale, lo sarebbe anche da un punto di vista psicologico.
Ma ancora più importante, la procrastinazione ha in sé molto di buono.
Per questo motivo, come ho detto nella prima frase di questo articolo, “procrastinare è una tendenza naturale dell’uomo”.
Infatti stimola la tua creatività, ti evita di prendere decisioni avventate, ti protegge dalle neurosi da iper-produttività e successo ad ogni costo.
E quindi, dopo questo articolo su come combattere la procrastinazione, devi assolutamente leggere quello sui grandi vantaggi della procrastinazione. E’ importante, ma non urgente. : )
Andrew dice
Ciao Armando. Sono uno studente di medicina e nell’ articolo che hai scritto mi ci sono rivisto totalmente. Penso di essere un procrastinatore cronico e una volta arrivato agli esami, bhè non vanno come vorrei.
Dunque si viene a innescare in me questo “circuito riverberante”: procrastino -> l’ esame si avvicina -> ansia -> cerco di recuperare tutto il tempo perso -> prendo un voto basso o boccio l’esame -> mi riprometto, sconsolato, che al prossimo esame non sarà così, che mi organizzerò, che ripeterò tutti i giorni -> procrastino di nuovo. Questo genera in me una delusione e un’ insoddisfazione perenne. Con questo articolo ho messo in evidenza i miei problemi, perchè è uno specchio della realtà. Non c’è nessuno che mi darà la pillola magica anti-procrastinazione, perchè semplicemente non esiste. Ci vuole impegno, determinazione, costanza. Non sarà facile ma ce la metterò tutta. Grazie!