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Obiettivi SMART: come raggiungerli e mantenerli nel tempo

Aggiornato il 27/09/2021 da Armando Elle 2 commenti

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A volte desideriamo qualcosa, ma non riusciamo ancora a capire chiaramente cosa.

Altre volte, invece, la visuale è molto più chiara: sappiamo cosa vogliamo e non vediamo l’ora di raggiungerlo. Il problema è capire se, come e quando ce la faremo.

Nel caso ti trovassi in questa seconda situazione e avessi quindi già chiaramente in mente qual è il risultato che vuoi raggiungere, sappi che nessun metodo è più efficace della costruzione di un obiettivo SMART.

Dove l’acronimo SMART (coniato dallo scrittore e imprenditore americano Paul J. Meyer nel libro del 2003 “Attitude Is Everything: If You Want to Succeed Above and Beyond”) definisce le 5 caratteristiche fondamentali che un obiettivo dovrebbe possedere e cioè:

  • SPECIFIC (specifico)
  • MEASURABLE (misurabile)
  • ACHIEVABLE (raggiungibile)
  • RELEVANT (rilevante)
  • TIME-BASED (basato sul tempo)

Prima di analizzare dettagliatamente queste 5 caratteristiche, voglio però raccontarti brevemente qualcosa che mi è capitato qualche anno fa, e che capita spesso quando si tratta di obiettivi da raggiungere.

La mia dieta DUKAN – parte 1

Nel 2017 mi sentivo un po’ fuori forma e all’epoca furoreggiava ovunque la dieta DUKAN.

Decisi così di seguirla alla lettera, soffrendo e spendendo – davvero – centinaia di euro in bresaola (in teoria non sarebbe necessario, ma sfido chiunque approcci questa dieta a non sfondarsi letteralmente di bresaola e poco altro ;-)).

Feci tutto per bene: comprai il libro, lo lessi, scaricai l’APP dove potevo monitorare costantemente cosa mangiavo, il il trend del peso e, soprattutto, potevo vedere, alla fine del grafico, un punto, quel punto magico che segnava il mio peso ideale, e vicino al quale era segnata una data, la data in cui avrei raggiunto il mio obiettivo.

Per farla breve, in circa 3 mesi ce la feci.

Felicità.

Avevo raggiunto l’obiettivo e i miei addominali erano ricomparsi come per magia sotto la camicia, dopo anni di latitanza.

Però la cosa mica fini lí, e quindi tra poco ti racconto il seguito… prima di spiegarti cosa c’entra tutto questo con gli obiettivi Smart, entriamo un po’ più nel dettaglio di che cosa è, esattamente, un obiettivo SMART.

L’obiettivo SMART nel dettaglio

Gli acronimi, si sa, sono una maniera eccellente per ricordare le cose e comunicarle velocemente.

Ecco allora che un obiettivo SMART è:

S come SPECIFICO

Qui si intende il fatto che l’obiettivo deve essere quanto più preciso possibile.

Per intenderci, non cose come “dimagrire un po’” , “studiare di più”, oppure “aumentare i clienti”, che più che obiettivi sono vaghe promesse che si fanno a se stessi.

Ma appunto “perdere 5 chili”, “studiare 6 ore in più”, “ottenere 2 nuovi clienti”.

E’ inoltre importante cercare di perseguire un solo (massimo 2) obiettivo importante per volta e concentrare su di esso la stragrande maggioranza del nostro sforzo.

Se sei uno che fa fatica a capire cosa è prioritario e a dedicarti solo a quello, ti consiglio di leggere il mio articolo Impara a fare ciò che Importa Davvero. 

Se sei uno di quelli che crede invece nel Multitasking – ce ne sono ancora tanti – vai a questo articolo dove spiego perché il multistasking è una delle peggiori strategie per la tua produttività.

M come Measurable

Questa seconda caratteristica degli obiettivi SMART complementa in maniera perfetta il punto precedente: per essere specifico, infatti, un obiettivo deve essere anche misurabile.

Nel caso della perdita di peso, non è certo un grosso problema: bastano una bilancia o un metro.

Ma in molti altri generi di obiettivi, lo sforzo da fare sarà un po’ più alto.

Se per esempio punti a migliorare una tua abilità, come la conoscenza di una determinata lingua, le cose già si complicano un po’, e dovrai magari preventivamente decidere di sottoporti a dei test periodici.

Se poi si tratta di cose come il rapporto con i tuoi figli, la tua tolleranza alla frustrazione, o altri obiettivi molto impalpabili, capire come misurarli sarà ancora più complicato, ma ugualmente fondamentale.

E’ molto importante, poi, stabilire dei micro-obiettivi intermedi: ne abbiamo parlato spesso, ricordi? In particolare a riguardo del perché i nostri buoni propositi falliscono quasi sempre. 

Quando l’obiettivo è troppo grande e troppo lontano, è quasi inevitabile non raggiungerlo.

Mentre se lo spezzetti in tanti obiettivi più piccoli e ravvicinati, manterrai alte concentrazione e motivazione, moltiplicando per 10 le tue possibilità di successo

A come ACHIEVABLE, ovvero raggiungibile

Questo è, secondo me, il punto più problematico nella definizione di un obiettivo SMART.

Ti trovi infatti a dover trovare un compromesso non facile fra due diverse esigenze:

  • da un lato infatti, devi assolutamente essere ambizioso nel porti le tue sfide.
  • allo stesso tempo, però, devi mantenere i piedi ben piantati per terra, soprattutto prendendo in considerazione gli eventuali ostacoli che potrai incontrare, i contrattempi, le risorse a disposizione.

Il rischio di mirare troppo corto o troppo lungo è davvero grande.

Ti consiglio allora di partire da un obiettivo davvero ambizioso, e poi capire se è raggiungibile cercando esempi di persone che ce l’hanno fatta prima di te.

Scoprirai che, nella maggior parte dei casi, non hanno nulla che tu non abbia, a parte forse una tenacia fuori dal comune (in questo articolo scopri come puoi svilupparla anche tu).

R come RELEVANT

La rilevanza, ovvero l’importanza che il raggiungimento di un certo obiettivo riveste per te, sembrerebbe a prima vista una caratteristica scontata, non meritevole dunque di essere inserita in un obiettivo SMART.

Ma in realtà non lo è affatto.

Non hai idea, infatti, di quanti mi scrivono perché assolutamente impantanati in obiettivi che non sono i loro.

E’ chiaro che, se parti per fare qualcosa di impegnativo per far contento qualcun altro (smettere di fumare perché te lo chiede la tua fidanzata, laurearti in medicina perché tuo padre ci tiene tanto ecc.) può darsi anche che ce la farai (sarà comunque durissima), ma a che scopo?

E a beneficio di chi? Di certo non tuo, visto che senza la giusta motivazione l’obiettivo in questione ti costerà una fatica immensa.

E sottrarrà del tempo prezioso agli obiettivi che invece ti importano davvero.

Ricorda: imparare a dire di NO, in particolare poi agli obiettivi degli altri, è una degli strumenti di produttività più importanti che esistano.

Un obiettivo SMART deve essere prioritario prima di tutto per te.

Se poi lo è anche per qualcun altro, ben venga, ma metti te stesso al primo posto, soprattutto quando si tratta di sbattimenti seri.

T come TIME-BASED.

Con time –based o basato sul tempo, vediamo un altro aspetto abbastanza scontato ma molto spesso trascurato quando ci si fissa gli obiettivi SMART: la necessità di fissare una scadenza, una dead-line, un tempo limite entro il quale il nostro obiettivo dovrà essere realizzato.

Per alcuni obiettivi (tipo dare un certo esame universitario o un concorso), le scadenze sono per definizione molto stringenti, categoriche.

Per altri obiettivi invece, è chiaro che non è che se sforiamo di qualche giorno caschi il mondo … ed è qui che sta la trappola!

C’è il rischio, infatti, di procrastinare continuamente le azioni necessarie a raggiungerli.

La conseguenza naturale è che il romanzo che tanto vuoi scrivere non uscirà dal cassetto, il momento per smettere di mangiare porcherie non arriverà, il tempo per fare una corsa al mattino non lo troverai.

Impara allora a definire una scadenza, e pianifica attentamente tutti gli step necessari per non trovarti a fare una corsa contro il tempo sul finale.

Ora che abbiamo visto come definire un obiettivo SMART, voglio però raccontarti il seguito della storia con cui ho iniziato l’articolo.

La mia dieta DUKAN – parte 2

Torniamo al 2017 e al mio fisico in forma smagliante.

Tutti più o meno sanno cosa devono fare per perdere peso, e scelgono poi questa o quella dieta secondo inclinazione personale o moda del momento.

Tutti sappiamo anche che, finita una dieta, non possiamo tornare al regime alimentare che l’ha preceduta, pena il ritorno con gli interessi dei chili persi.

Ecco, è esattamente ciò che successe a me dopo la Dukan.

Chiusi il libro, relegai l’APP in un posto un po’ nascosto del mio Smart Phone, e per un po’ mi godetti il risultato. Che però durò poco.

E sai perché?

Perché avevo vissuto il periodo della dieta con determinazione, certo, ma poi mi ero comportato come se finisse tutto lì.

Ottenuto l’obiettivo desiderato, quasi inconsapevolmente avevo poi tirato i remi in barca, perché non avevo mai seriamente pensato al “dopo”.

Era come se, durante lo sforzo per raggiungere il mio obiettivo, avessi vissuto in una bolla che non era la mia vera vita, ma una sorta di altra vita momentaneamente stravolta.

In poche parole, non avevo acquisito nessuna nuova abitudine, non avevo cambiato il mio rapporto col cibo, non avevo modificato il mio mindset. 

Se ci pensi, questo è un errore che facciamo in moltissimi ambiti della nostra vita: raggiungiamo un obiettivo, magari anche con grande sforzo, ma poi non capitalizziamo davvero su di esso ottenendo una vera trasformazione.

Anzi, non vediamo l’ora di raggiungerlo per poi poter tornare a quello che facevamo prima.

Ci vuole invece, alla fine di SMART, una ulteriore T: quella di transformational, o trasformativo, se preferisci l’italiano.

O, detto in altre parole, un obiettivo è davvero SMART quando nel perseguirlo riesci a incorporare, nella tua vita, dei veri e duraturi cambiamenti.

Perché i grandi sforzi sono sempre apprezzabili, ma i veri risultati, costanti, ripetuti nel tempo, sono sempre figli non solo di una buona costruzione dei tuoi obiettivi ma anche di un profondo ripensamento delle tue abitudini.

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Commenti

  1. giusy dice

    02/10/2021 alle 9:27 am

    Bellissimo articolo, che condivido in pieno! Quell’ultima T è forse la parte più difficile di ogni obiettivo e richiede strategie adeguate per non vanificare gli sforzi fatti per raggiungerlo. Sarebbe interessante sviluppare questo punto.
    Grazie!!!

    Rispondi
    • Armando Elle dice

      11/10/2021 alle 4:21 pm

      Ciao Giusy, grazie del commento! Sicuramente tornerò a parlarne presto.

      Rispondi

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