
In questo lungo articolo imparerai il keyword method, cioè lo strumento più potente che c’è per memorizzare nuovi vocaboli in una lingua straniera.
La potenza del keyword method dipende dal fatto che ti permette di memorizzare nuove parole straniere a una velocità che non immagini neanche, e ti aiuta poi a non dimenticarle mai più.
Molti lo definiscono “il metodo degli agenti segreti”, perché usatissimo nei training linguistici per gli agenti dello spionaggio fin dagli anni ’70; ma in realtà non è niente di segreto, esoterico o difficile. E forse questo è uno dei motivi della sua efficacia.
Si tratta semplicemente, come per altre tecniche di memoria, di legare qualcosa di sconosciuto a qualcosa di conosciuto, in maniera tale da promuoverne e rafforzarne il ricordo.
Hai presente quando, anche parlando in italiano, non ricordi qualcosa e dici “ce l’ho sulla punta della lingua ma non mi viene”?
E poi basta magari anche solo l’iniziale o un qualunque indizio della parola per fartela ritornare alla memoria tutta?
Ecco, il keyword method funziona proprio cosi’; ti mette la parola straniera sulla punta della lingua e ti da gli indizi giusti per ricordarla.
Ma da dove viene il keyword method?
Il keyword method non l’ho mica inventato io, è roba forte, roba scientifica, con centinaia di ricerche universitarie alle spalle.
La sua diffusione si deve soprattutto a Richard Atkinson, professore di psicologia alla Stanford University e successivamente preside dell’Università della California, che negli anni ’70 pubblicò una serie di ricerche scientifiche sull’apprendimento delle lingue straniere.
Sia le ricerche di Atkinson sia tutte quelle successive hanno sempre dimostrato su base scientifica la schiacciante superiorità del keyword method quando si tratta di memorizzare parole straniere.
Quindi imparalo con fiducia, e dopo usalo, usalo e usalo!
Vedrai che farti entrare nella testa l’inglese, o il tedesco, o la lingua che vuoi tu, non sarà più un problema.
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Come funziona il keyword method
Mettiamo di dover imparare come si dice la parola “muro” in tedesco.
Utilizzando strumenti gratuiti come Google Translate o Forvo puoi contemporaneamente
- Vederla scritta
- Sentirne la pronuncia da parte di un madre lingua
È importantissimo ascoltare la pronuncia mentre la vedi scritta perché in questa maniera impari la fonetica della lingua che stai studiando, e nel tempo sarai in grado di predire la pronuncia di un parola anche senza doverla ascoltare.
Allora, muro in tedesco si scrive “Wand”; e ascoltandone la pronuncia vedi che è più o meno simile a come si scrive: la “w” si pronuncia “v”, e la “d” finale suona più come una “t” che come una “d”.
Fino a qua non hai fatto niente di nuovo rispetto al metodo tradizionale, perché hai semplicemente cercato la traduzione e ascoltato la pronuncia di una parola che devi imparare.
Ora che conosci la parola, se memorizzi col metodo tradizionale, non ti resta che ripeterla fino a quando non si trasferisce definitivamente nella tua memoria a lungo termine.
Questo processo di trasferimento richiede che tu ripeta diverse volte la parola sul momento, e poi altre volte ancora nei giorni/mesi/anni successivi, fino a quando in effetti non la dimenticherai più.
E’ questo secondo me quello che si intende quando si dice “studiare a memoria come un asino“. Cioè a testa china, lentamente e per mera ripetizione dello stesso gesto.
Vediamo invece come memorizzare “Wand” con il Keyword method:
- Ascolta attentamente la pronuncia di “Wand” utilizzando Forvo o Google Translate
- Visualizza l’immagine di un muro. Non in maniera generica, non un muro qualsiasi, ma uno che conosci bene e che sia quindi scolpito nella tua memoria a lungo termine. Per esempio quello dietro il tuo letto in camera. Questa immagine è la parola/significato, cioè rappresenta il significato della parola che devi imparare.
- Adesso scegli una immagine che ricordi la pronuncia “Wand”. Questa immagine si chiama parola/indizio (o parola chiave, da cui il termine inglese di “keyword method). Per esempio, visualizza una tua amica di nome Wanda. O magari, se ce l’hai presente, usa l’immagine di Wanda Osiris. O infine, se non hai ben presente nessuna Wanda, visualizza l’immagine di dei vandali
- Adesso concentrati sulla visualizzazione di Wanda, o dei vandali, o di qualunque parola tu abbia scelto come indizio per wand. Fai che sia più reale possibile.
- Infine, lega l’immagine della parola indizio all’immagine della parola significato. Quindi per esempio lega l’immagine di Wanda a quella del muro. Come? Magari immagina di appiccicare un poster gigante della tua amica Wanda al muro dietro il letto. Oppure che arrivino i vandali in casa tua e spacchino a martellate il suddetto muro.
Ed ecco che il gioco è fatto: se vuoi ricordare come si dice muro in tedesco visualizzi il muro dietro il tuo letto, e in maniera naturale ti vedi mentre appiccichi l’enorme poster di Wanda, cioè l’indizio che ti fa ricordare come si dice muro in tedesco: “Wand“!
Se hai ascoltato bene la pronuncia, hai notato come ti ho detto che la -d finale di Wand si pronuncia come una -t, quindi “vanT”. Ma questo non è assolutamente un problema, perchè quello che ti serve è un indizio. E 3 lettere su 4 è un indizio molto sostanzioso.
Perché il keyword method funziona così bene?
Il fatto è che leghi la immagine che rappresenta il significato della parola a una immagine che ne ricorda la pronuncia, creando un ricordo molto più forte e stabile che con la semplice ripetizione.
Hai creato cioè un ponte fra 2 memorie diverse: una di lungo termine e una di breve termine, rafforzando quest’ultima.
Sei scettico? Allora ti ripeto che è scientificamente provato che questo metodo è il migliore del mondo per memorizzare vocaboli stranieri. Ma devi impratichirti un po’ per usarlo bene, ed utilizzare alcune accortezze.
1 Costruire buone keyword
Una buona keyword:
- Deve assomigliare il più possibile alla parola target della lingua straniera. Per esempio, la tua amica Wanda è una keyword molto meglio di “vandali”. Perché assomiglia di più al target “Wand” e perché è più concreta, più stabile nella tua memoria a lungo termine. Ma ovviamente se non hai una amica Wanda (o se non consoci un personaggio famoso che si chiama così), dovrai accontentarti di “vandali”
- Deve essere facile da visualizzare. Per esempio, anche “vantaggio” può richiamare wand, ma rappresentarsi mentalmente l’immagine di vantaggio e poi linkarla al muro di camera tua non è facile!
2 Costruire buone immagini e buoni link
Entrambe le immagini devono essere rappresentate in maniera vivida; non devono essere generiche, ma specifiche, e devono fare parte della tua memoria a lungo termine. Quindi la tua amica Wanda è ok, mentre una Wanda qualunque che hai incontrato ieri non funziona altrettanto bene.
Devi poi creare una interazione forte fra di loro, possibilmente attraverso una azione.
Per esempio, quando immagini di appiccicare il poster della tua amica Wanda, o che i vandali spacchino a martellate il tuo muro, cerca di rendere la cosa il più reale possibile: aggiungi colori, suoni, sensazioni, come il rumore delle martellate, o la carta dello scotch per il poster che ti si attacca alle dita.
Per capire bene come e perchè devi visualizzare le immagini in questa maniera, puoi leggere il mio articolo Ricordare attraverso le immagini.
A parole il processo di visualizzazione e linkaggio immagini sembra lungo: ma in realtà non c’è affatto bisogno di farlo in mezz’ora per parola! Bastano, per le prime volte, fra i 20 e i 30 secondi. Dopo poco potrai scendere a 10, almeno per le parole e le immagini più semplici.
Alcune parole sono più complicate, e non sempre è facile trovare buone parole/indizio.
Devi allora imparare a scavare in tutto il tuo immaginario mentale, utilizzandolo al massimo: libri, personaggi famosi, amici, tutto vale! L’importante è che la fonetica sia il più simile possibile e le immagini molto concrete e conosciute da te.
Io ho il grande sciatore Bode Miller disteso sul mio pavimento per ricordarmi che pavimento in tedesco si dice “bode”, e Messer Coniglietto (quello di Alice nel paese delle meraviglie) infilzato dal mio coltello da cucina preferito per ricordarmi che, sempre in tedesco, coltello si dice “messer”.
Ma magari a te lo sci non piace e Bode Miller non ti dice niente, e devi trovare allora un’altra immagine per te significativa!
3 Trasformare le parole astratte
Immagini come muro o pavimento sono molto facili, e sono tipiche di quando inizi a studiare una lingua: infatti questa è una fase dove impari sostantivi e verbi semplici, concreti, di tutti i giorni.
Le cose si complicano un po’ quando cominci a muoverti verso concetti più astratti, dai più semplici come il colore “blu” ai più articolati come “estetica rinascimentale”.
Qui, per usare il keyword method, ci vuole fantasia e potere di sintesi:
Per blu per esempio, puoi scegliere l’immagine di qualcosa che lo rappresenti per antonomasia, come il cielo.
Come fai però a non confondere la parola cielo con la parola blu?
Basta visualizzarli in maniera un po’ diversa: quando crei l’immagine di cielo per creare un link con la parola blu, focalizzerai soprattutto il colore del cielo, tralasciando completamente altri elementi.
Quando invece focalizzi l’immagine del cielo per creare un link con la parola cielo, lo immaginerai con nuvole, aerei, sole; cose insomma che lo caratterizzano in maniera più ampia.
Per “estetica rinascimentale”, lo sforzo immaginativo e di sintesi sarà ancora più notevole: io per esempio utilizzerei la gioconda col rossetto.
Ma adesso non ti preoccupare troppo di questi aspetti.
Le prime 800-1000 parole vedrai che sono, da visualizzare, molto semplici e concrete, e potrai impararle anche in meno di una settimana.
Si tratta infatti di cose come: io, tu, casa, persona, pane, acqua, mangiare, dormire, andare …
Le prima 1000 parole di una qualsiasi lingua sono l’essenza di quello che ci circonda, di quello che siamo e che facciamo.
Concettualmente è bellissimo, no?
E dopo le prime mille parole avrai maturato abbastanza esperienza per gestire e memorizzare con il keyword method anche le parole più complesse.
Infine, se proprio non riesci a trovare una immagine decente, rimane sempre la possibilità di memorizzare quella parola specifica con il metodo tradizionale. Il keyword method è uno strumento, non una religione.
Una domanda che mi fanno spesso, e che odio.
Ora, quando spiego il keyword method in pubblico, c’è sempre qualcuno che senza averlo mai usato pensa di essere più intelligente di Richard Atkinson, professore a Stanford e primo divulgatore del metodo; e così alza la manina e mi dice: “tutto sto casino per imparare Wand, non faccio prima a impararlo normalmente?”.
Ora , io sono a favore dello scetticismo e del dubbio, essendo essi il motore del sapere.
Però la osservazione in questione è veramente stupida e presuntuosa.
Allora, – è vero che per imparare “Wand” non serve fare tutto questo casino – rispondo – ma ci sono due problemi:
- Domani, o fra una settimana, è probabile che tu lo abbia dimenticato, mentre con il keyword method probabilmente no.
- Non si misura l’apprendimento su una unica parola per la quale stai focalizzando tutta la tua attenzione. Se per esempio do 20 parole da imparare in 10 minuti a te e al tuo vicino di banco, e tu usi il metodo tradizionale e lui il keyword method, lui le saprà molto meglio di te. E più aumentano le parole, più lui sarà più bravo rispetto a te. Se ve ne do 50 in un’ora, tu non ne imparerai più di 25, lui arriverà almeno a 45. E man mano che aumentano le parole fra voi due si scava una differenza sempre più profonda di risultato.
È chiaro dunque che se devo percorrere 50 metri mi conviene farli a piedi piuttosto che scendere in garage, tirare fuori la macchina, guidare e trovare parcheggio.
Ma se devo percorrere due chilometri già l’efficienza della strategia “piedi” rispetto a quella “macchina” è abbastanza in crisi. Se poi i chilometri sono 5, o 10, o 100, diventa sempre più evidente che la strategia “macchina” sia più veloce e efficiente che la strategia “piedi”.
Veniamo adesso alle domande intelligenti
Devo ripassare le parole anche se uso il keyword method?
Si, ma molto meno che col metodo tradizionale. Se non ripassi mai, anche con il keyword method dimentichi prima o poi diverse parole. È un fatto inevitabile, e dipende dai meccanismi cerebrali stessi del ricordo. Anche una casa molto solida prima o poi perde i pezzi se non fai qualche ristrutturazione di quando in quando. Il metodo più efficiente per ripassare è quello che descrivo nel mio articolo sulla ripetizione spaziata.
Per ricordare una parola, avrò sempre bisogno di rifare il giro associativo?
Fortunatamente no. Dopo qualche ripetizione e utilizzo ti verranno le parole giuste senza dover rifare tutto il percorso associativo. Saprai cioè la parola target indipendentemente dall’indizio con il quale l’hai imparata. L’indizio sarà però sempre là a darti una mano se improvvisamente te la ritrovi “sulla punta della lingua” ma non riesci a ricordarla.
Alcune lingue hanno parole molto lunghe; posso usare più di una parola per ricordarle?
Assolutamente sì. Tuttavia non ti devi ossessionare cercando di riprodurre tutta la parola target perfettamente attraverso una serie di parole. Ricorda appunto che spesso basta un piccolo indizio per ricordare quello che hai dimenticato.
Per concludere, le sfumature di utilizzo del keyword method sono veramente molte: puoi combinarlo con acronimi, inserire le parole a gruppi in palazzi della memoria (non sai cosa sono? Scopri come costruirne uno in 5 passi) , dare delle “sfumature di colore” alle immagini (per esempio rosa per individuare i sostantivi femminili e azzurro per quelli maschili) …
E se hai domande, puoi contattarmi come sempre qui sul blog o al mio indirizzo email.
Un’ultima cosa: questo articolo sono più di 2000 parole, e mi è costato tempo e lavoro. Per farmi contento, anzi stracontento, ti basta condividerlo su Facebook!
Un saluto
Armando
Daila Sileno dice
Grazie!
Sto leggendo tutti gli articoli riguardanti questo argomento, facendo un “riassunto”. Li studierò e inizierò a usare tutte queste tecniche fantastiche. Sono sicurissima mi aiuteranno tantissimo non solo con lo studio ma anche durante la vita di tutti i giorni.
Armando Elle dice
Ottimo! Grazie a te
Fabiana lelli dice
Ciao! Grazie mille per avermi illuminato gli occhi! Sono una laureanda in mediazione linguistica e mi piacerebbe avere un suo parere, per la tesi volevo sperimentare un progetto per fare in modo tale che stranieri (o meglio dire bambini/ragazzi 12-14 anni) che apprendono la lingua italiana non trovino molte difficoltà sopratutto nei casi dei bilingue (come sono io spagnolo italiano)
Sa darmi qualche consiglio o indirizzarmi sulla “retta via” come avrebbe detto il nostro Dante
Grazie mille in anticipo!
Armando Elle dice
Ciao Fabiana, ti scrivo in privato.
N. R. dice
Metodo superficiale che va bene per una manciata di parole scelte apposta per giustificare il metodo stesso. Lasciamo stare lingue diverse da quelle usate come esempio altrimenti il castello di carte (papers: come lo ricordiamo, pensando a una papera che mangia carta?…) crolla miseramente. Prendiamo il tedesco, allora, e vediamo qualche altra paroletta di uso comune, come Zwiebel, Birne, Apfel, Zug… Quali complessi meccanismi cerebrali dovremmo usare per associarli con qualcosa che li richiama?
Armando Elle dice
Mi spiace, ma ti sbagli, e devo dire che oltre ad essere prevenuto sei anche un po’ maleducato. Non ho alcun interesse a prendere “una manciata di parole per giustificare” visto che cito ricerche scientifiche fatte in delle università, mica ne lo sono invitato io il keywrod method. Quanto alle parole che menzioni, sono quasi banali da ricordare col metodo. Zug lo trasformi in Sugo e fai l’associazione col treno. Apfle non ci vuole molto a collegarlo alla mela della Apple, e via dicendo. La cosa che mi infastidisce, nelle persone come te, è questo sparare giudizi senza conoscere e senza provare. Hai provato ad utilizzare il keyword method? Se si, per quanto? 8 minuti? Non ti sfiora il dubbio che il keyword method funziona e che sei tu, magari, che non lo sai usare? Facciamo così: prendiamo 100 parole di una lingua straniera che nessuno di noi due conosce: scommettiamo che dopo un paio d’ ore io le so tutte e tu ne sai 20?
Andrea dice
Grande Armandooo
bobby dice
mitico, articolo chiaro ed efficace grazie. Sto provando a memorizzare la divina commedia, non sarà così facile ma i metodi di cui parli aiuteranno. Tuttavia se nel caso della poesia hai consigli più specifici sono bene accetti!
grazie ancora e buon lavoro
Almian77 dice
Grazie! Grazie! Grazie! Sono emigrato in Germania in tarda età, causa mancanza di lavoro, e sto esperimentando la facilità di questo metodo. A 57 anni il cervello si rifiuta di lavorare con il metodo tradizionale. Saluti a tutti!
Armando Elle dice
Grazie a te! un saluto
Roberta Polimene dice
Davvero molto interessante. Leggerò sicuramente anche altro suo materiale. Grazie di aver condiviso ricerche, esperienze, risultati, opinioni.
Giorgio dice
Molto interessante, grazie davvero.
Anonimo dice
Non discuto sul metodo ma sull’italiano usato che mi sembra, almeno, primitivo. L’uso per esempio del termine “roba” al posto di vocaboli precisi.
rossella dice
persona Pesante (immagine associata: mattone)
Grazie Armando, i tuoi consigli sono davvero utili e scritti con semplicità e chiarezza!
Nooblearner dice
Per quanto riguarda i verbi? I phrasal verbs in inglese ad esempio, funziona esattamente allo stesso modo?
Armando Elle dice
Per i phrasal verbs devi cercare di ricordare una frase in cui lo utilizzi, e puoi provare a ricordare il senso che la “particella” da in quel contesto con qualche tecnica di memoria. Non è facile, ma si può provare.
Agostino dice
Grazie per aver diffuso una conoscenza senza bisogno continuamente di dover pagare. Penso che questo sia il vero utilizzo di internet per la diffusione della conoscenza, e questa deve essere la vera democrazia! A portata di tutti ; starà poi a ciascuno farne l’uso corretto per se o per gli altri. Sinceramente, grazie.
vivi dice
Era Wanda Osiris , quell’altra era Moira Orfei
Armando Elle dice
Ciao Vivi, grazie!