
Utilizzare la memoria visiva (o memoria fotografica) è una strategia di apprendimento molto potente.
Sfrutta infatti la nostra straordinaria capacità di ricordare attraverso le immagini .
E lo fa in due modi:
- Quando troviamo, per esempio in un testo, una immagine da memorizzare.
- Quando invece creiamo noi stessi una immagine mentale per ricordare qualcosa, come avviene nelle tecniche di memoria.
So però per esperienza che molte persone non provano neanche ad usarla perchè si sono convinte di avere una cattiva memoria visiva.
Non c’è niente di più lontano dal vero!
In questo articolo ti spiegherò:
- Perché si tratta di una facoltà innata della nostra specie
- Come puoi svegliarla dal torpore in cui magari l’hai fatta cadere
Memoria visiva e apprendimento
Oggi come oggi, soprattutto per chi studia, apprendere e memorizzare significa leggere o ascoltare delle parole, per poi ripeterle un numero imprecisato di volte.
Ma pensaci su ….
Per centinaia di migliaia di anni:
- Abbiamo fatto a meno della scrittura e della lettura
- Abbiamo utilizzato, parlando, un vocabolario molto limitato.
E’ stato invece ciò che vedevamo (o toccavamo/annusavamo/sentivamo) che ci ha permesso:
- Di tenerci lontani dai pericoli
- Di approfittare delle opportunità
- Di imparare dall’ambiente che ci circondava
La nostra esperienza del mondo e la conseguente capacità di sopravvivenza sono state quindi legate, durante la nostra evoluzione, soprattutto agli organi di senso, in primis la vista.
Ed è per questo che:
- Quando leggi o ascolti un discorso, ti capita spesso di ricordare poco o niente
- Quando invece vedi qualcosa, la ricordi perfettamente (vedi anche l’articolo ricordare attraverso le immagini)
Un momento però …
Visto che anche le parole scritte sono delle immagini, perché è cosi difficile ricordarle?
Perché la memoria visiva funziona male con le parole
Le parole, quando vengono scritte, sono esse stesse delle immagini … ricordarle con la memoria visiva però è difficile, perché sono immagini molto poco caratterizzate.
D’altro canto, con poco più di 20 simboli si formano quasi tutte le parole del mondo, in quasi tutte le lingue (fanno eccezione per esempio le lingue come il cinese, che usano ideogrammi)
E’ normale dunque che le immagini di un orso o di un paesaggio siano molto più memorabili delle parole che li descrivono.
Il primo passo, dunque, per utilizzare la memoria visiva è quello di imparare come si trasformano la parole in immagini.
Si tratta di un’attività che ha, allo stesso tempo, un alto contenuto sia logico che creativo.
- Logico, perché la conversione non avviene parola per parola, ma con immagini che rappresentano interi gruppi di parole. E puoi formarti questo tipo di immagini da un testo solo se lo hai compreso e sintetizzato.
- Creativo, perché dare forma e immagine a un pensiero, a una descrizione, a un concetto, richiede parecchio sforzo da parte del tuo emisfero destro.
Come conseguenza, convertire il flusso di parole in un flusso di immagini aumenta moltissimo la tua capacità di memorizzazione.
Infatti, le principali tecniche di memoria, come per esempio la tecnica di loci o il palazzo mentale, non sono altro che sequenze ordinate di immagini a cui collegare ulteriori immagini.
La maniera in cui farlo puoi approfondirla nel mio articolo sul palazzo mentale.
Adesso invece, vediamo insieme come far sì che le immagini che vedi – sia reali che mentali – diventino più memorabili.
Per spiegartelo, facciamo un piccolo test.
Memoria visiva – Test 1
Guarda per 5 secondi ciascuna delle seguenti foto:
Della prima probabilmente sei in grado di ricordare la posizione dei due uomini rispetto all’orso, come sono vestiti, che cosa hanno in mano, dove si trova l’ingresso della “caverna” …
Sei insomma in grado di ricostruirla con una certa precisione.
Della seconda ricordi invece che è un bel paesaggio con una casa più o meno nel centro (in realtà è verso il basso e a destra), e poco più.
Questa differente performance della tua memoria visiva dipende da alcune caratteristiche specifiche di queste immagini.
Creare immagini memorabili
Ci sono tre elementi principali che distinguono le immagini che hai visto:
- Contenuto emotivo. Chiaramente la vista di due uomini primitivi e di un enorme orso ha un impatto emotivo più forte di quello che ti da un bel paesaggio.
- Presenza di azione. Nella prima scena sta succedendo qualcosa, e il nostro cervello quasi inconsciamente già si prefigura gli sviluppi di quello che accadrà. La secondo fotografia invece è statica, non rappresenta cioè nessuna azione in divenire.
- Prospettiva di osservazione. La disposizione di orso e uomini, e la distanza relativamente ravvicinata, ti pongono quasi “dentro” la scena stessa. Nel secondo caso invece sei lontano e distaccato dal paesaggio
Ed ecco perché ricordi molto meglio la prima immagine.
Se però, per esempio, nella seconda fotografia comparisse improvvisamente una enorme nuvola nera con un fulmine che scarica dritto verso la casa in basso a destra, ecco che la tua memoria visiva di colpo te la farebbe ricordare meglio.
Aggiungeresti infatti in un attimo sia il contenuto emotivo forte, sia un’azione o accadimento rilevanti per il tuo cervello.
Nella trasformazione del flusso di parole in flusso di immagini, possiamo allora individuare le prime 3 regole fondamentali per rendere memorabili le “foto mentali” che crei:
- Aggiungi contenuti emotivamente rilevanti
- Incorpora azioni
- Osserva l’immagine da una prospettiva che ti ponga il più possibile all’interno di essa
Fare queste cose però, richiede un lavoro mentale abbastanza intenso.
La memoria visiva non è affatto fotografica
La memoria visiva si chiama anche “memoria fotografica”, ma non lo è affatto.
I nostri occhi infatti non interagiscono con l’ambiente come se fossero un obiettivo fotografico.
Fatta salva l’eccezione della memoria eidetica – comunque mai davvero dimostrata scientificamente – usare la memoria visiva non significa quindi “stamparsi” una immagine nella mente per poi riguardarla a piacimento, come si fa col pc.
Significa invece interagire con l’immagine in maniera complessa, operando fulmineamente una serie di processi selettivi e analitici.
Anche se questi processi dipendono il larga misura da automatismi, essi possono essere cambiati, influenzati e trasformati dalle nostre strutture cerebrali superiori.
Questo significa che, con una serie di accorgimenti, puoi migliorare la memoria visiva:
- sia delle immagini reali che vedi
- sia delle immagini mentali che crei.
E puoi quindi usarla per ricordare meglio.
Prima di vedere come fare, facciamo insieme un secondo test.
Memoria visiva – Test 2
Sei in grado di descrivere una moneta da un euro?
Probabilmente non molto, al di là forse del fatto che ha il bordo dorato e il centro ferroso, e poco altro.
Eppure l’hai vista migliaia e migliaia di volte.
Il fatto è che quando i tuoi occhi guardano una moneta da un euro, non compiono nessun processo analitico o selettivo su di essa.
Cioè, la vedono senza osservarla per niente. Gli basta riconoscerla.
Di una moneta da un euro dunque, nonostante tutte le volte che l’abbiamo vista, non riusciamo a ricordare molto.
Perché la memoria visiva, come peraltro qualunque altra (uditiva, prassica, etc), funziona molto meglio per “intenzione” che per ripetizione.
Che cosa intendo con questo?
Che se non c’è uno sforzo cosciente e mirato per ricordare, anche cento ripetizioni servono a ben poco.
Come sanno bene gli studenti che, ripetendo distrattamente o buttando continuamente l’occhio sul foglio, ci mettono una vita a memorizzare.
Per ricordare meglio ciò che vedi i tuoi occhi non devono essere passivi, ma avere “intenzione”.
Cioè lo sguardo si deve accompagnare a uno sforzo cosciente e mirato a memorizzare.
Questa “intenzione” avviene spesso per motivi naturali, in quanto stimolata dall’immagine stessa.
Per esempio, come abbiamo visto, un orso che ti attacca stimola immediatamente l’intenzione nei tuoi occhi : ))
La maggior parte delle volte però i tuoi occhi sono distratti e non ci sono orsi a stimolarli.
Come puoi fare allora?
5 strategie per migliorare la memoria visiva
Per avere più memoria visiva, devi rieducare i tuoi occhi a guardare sul serio, attraverso 5 strategie:
- Segmenta l’immagine. Quando scomponi un’immagine iniziale in 3-4 parti, sei costretto a concentrarti per cercare delle linee di confine fra una parte e l’altra. Queste linee di confine svelano differenze, simmetrie e pattern all’interno dell’immagine stessa, aumentandone così l’impressione mnemonica. (Chiunque abbia mai fatto un corso di disegno sa quanto sia fondamentale, per riprodurre efficacemente una immagine, individuare questo tipo di linee).
- Conta gli elementi importanti. Contare ti costringe a individuare precisamente i dettagli all’interno dell’immagine stessa, soffermandoti per un attimo su ciascuno di essi.
- Individua i colori dominanti. Le sfumature di colore all’interno di una immagine possono essere moltissime, ed è impossibile pensare di ricordarle tutte. Focalizzati allora sulle 2 o 3 macchie di colore più rilevanti all’interno di essa
- Individua le forme geometriche. Il nostro cervello sembra avere una predilezione innata per ciò che è geometrico. Quando hai guardato l’immagine del paesaggio poco fa, probabilmente non ci hai fatto caso. Tornaci un attimo sopra, e guarda quanti triangoli, quadrati, rettangoli e rombi sono facilmente individuabili in essa! Così come se osservi la scena di caccia, vedrai che orso e uomini sono ai vertici di un triangolo.
- Se necessario, ripeti da capo su scala più piccola (cioè, zoomma). Ciascuno dei processi che abbiamo appena visto applicati all’immagine nel suo insieme, può essere reiterato su singole parti di essa. Aumentando così la quantità di informazioni che sei in grado di ricordare.
Prova ad applicare queste regole alle fotografie che hai visto sopra. E poi chiudi gli occhi e cerca di ricostruire le immagini.
Vedrai di quanto è aumentata la precisione con cui sei in grado di farlo!
Certo, magari ci hai messo parecchio tempo ad applicare tutte e 5 le strategie.
Ma con la pratica, la tua memoria visiva diventerà sempre più veloce e automatica.
Esercizi di memoria visiva
Detective, fotografi, artisti, grazie all’allenamento che fanno sul lavoro, hanno spesso una memoria visiva eccezionale.
Per esercitare la tua, ti consiglio di utilizzare le 5 strategie di che abbiamo visto sopra facendo due tipi di allenamenti:
1 – Di “profondità”. Qui, lo scopo è ricordare più dettagli possibili. Guarda una foto per una decina di secondi, facendo su di essa le operazioni che ho descritto sopra, poi chiudi gli occhi e cerca di ricostruirla nella mente.
2 – Di “velocità”. Qui, lo scopo è sviluppare l’agilità cerebrale. Giochi da tavolo come “memory” vanno benissimo, ma ovviamente le risorse online sono più comode. Io personalmente utilizzo questo memory game gratuito, in cui bisogna ricordare le posizioni dei quadrati bianchi.
Il primo è più utile, ma il secondo è più divertente.
Inoltre, poiché il software ti da un punteggio, puoi tracciare nel tempo i progressi della tua memoria visiva.
A parte gli esercizi però, cerca da subito di portare l’utilizzo della memoria visiva nelle tue routine.
Per prima cosa utilizzandola per ricordare, secondo le regole che abbiamo visto, le immagini che trovi suoi tuoi testi (sempre che siano utili per l’esame!).
E poi, per creare tu stesso immagini mentali da utilizzare con le tecniche di memoria.
Su quest’ultimo punto però, devi tenere presente una cosa importante: come dico sempre a chi studia le mnemotecniche con me, nel memorizzare attraverso le immagini c’è sempre un trade off , un compromesso, fra accuratezza e velocità.
Quindi, quando ti eserciti, va benissimo prenderti tutto il tempo, utilizzare tutte le 5 strategie viste sopra, cercare e costruire immagini perfette.
Quando invece studi, devi trovare il giusto compromesso, perché:
- da una parte, meglio è costruita l’immagine, più essa è memorabile
- dall’altra però, meglio è costruita l’immagine, più tempo hai investito per farlo
Memoria visiva insomma, ma con buon senso, distinguendo fra quando la stai allenando e quando, invece, la stai utilizzando per imparare sul serio.
Gary dice
Ogni mente ovviamente potrà arrivare ad un certo livello…Ma l’introduzione mi eccita’ a migliorare sempre complimenti.
Maria Rosalba DI TOLLA dice
Davvero molto interessante. Avevo delle curiosità, a cui ho cercato di dare, io stessa, delle risposte. La lettura me le ha confermate spiegandole ,molte altre le ho apprese, rimanendo molto soddisfatta e anche più incuriosita, tanto da voler approfondire sulla memoria lidetica e sul palazzo mentale. Grazie!!!
Moreno dice
Poco tempo per scrivere un commento … lo sto “rubando a un momento del mio lavoro”;) semplicemente volevo Ringraziarti per il bellissimo e utilissimo blog, davvero efficace, onesto e meraviglioso. Sono appassionato di tecniche di memoria da diverso tempo. Seguo dai tempi degli anni 80 il corso edito Fabbri sulla memorizzazione lettura veloce e apprendimento e tutti i vari siti che trattano questo argomento…..
Ritengo davvero il tuo lavoro estremamente utile, diritto al sodo di quello che realmente è necessario per imparare. (senza dover seguire mille corsi super cari … o gente che insegna senza mai aver utilizzato davvero. come magari all’università….Grazie davvero per lo splendido lavoro gratuito che metti a disposizione. Davvero di cuore.
Armando Elle dice
Ciao Moreno, grazie a te