
Se stai leggendo questo articolo vuo dire che ti fai una domanda che si fanno in molti: le tecniche di memoria funzionano?
E fai bene, perché un po’ di sano scetticismo nella vita ci vuole.
Molti conoscono le tecniche di memoria perché ne hanno sentito un po’ parlare, e hanno una vaga idea per esempio che serve costruire delle immagini, che i numeri possono essere trasformati in parole, che è necessario fare associazioni …
Fanno allora qualche prova con il loro materiale di studio, ma ben presto abbandonano.
O perché si convincono che per loro le tecniche non funzionino; o perché le vedono come troppo complicate; o perché decidono che non ne hanno bisogno perché hanno già strategie di studio efficaci.
Queste persone fanno tutte lo stesso errore: approcciano le tecniche di memoria come se fossero semplicemente una conoscenza, mentre in realtà esse sono degli skills, delle capacità.
E quindi la loro efficacia si ottiene solo con la pratica, e non limitandosi a sapere come funzionano.
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Le tecniche di memoria funzionano… se fai pratica!
Pensa a quando hai imparato a guidare:
Non hai letto un libro per poi salire in macchina, girare la chiave e partire. Hai invece dovuto fare un po’ di pratica, e il risultato è che adesso guidare ti viene naturale, lo fai cioè senza pensarci.
E questo ti permette per esempio di spostarti da un posto all’altro con una velocità semplicemente non paragonabile rispetto a quando camminavi.
Prima di imparare a guidare però, il fatto che tu bene o male lo avessi visto fare ad altri migliaia di volte, e sapessi più o meno come funzionava, non ti permetteva di salire su una macchina e utilizzarla.
Lo stesso capita con le tecniche di memoria.
Molti le “conoscono”, ma non le hanno mai veramente utilizzate. E così, almeno per quanto riguarda la loro capacità di apprendere, si muovono ancora a piedi, camminando. Magari velocemente, ma pur sempre camminando.
Parlare con loro mi ha permesso di capire che chi viene a conoscenza delle tecniche di memoria e poi non le utilizza lo fa per tre motivi principali:
#1 Crede di non avere bisogno delle tecniche di memoria
Molti hanno imparato durante la scuola ad apprendere attraverso due strategie principali: ripetere e schematizzare.
Entrambe in effetti funzionano, e sono esse stesse delle tecniche di memoria.
Il problema è che sono assai rudimentali, e per quanto tu ti possa perfezionare in esse, non potranno farti andare veloce più di tanto.
Ora, come dico sempre, imparare le tecniche di memoria costa fatica, e si può anche decidere di non avere voglia di fare questa fatica.
Non è mica obbligatorio imparare le tecniche di memoria per laurearsi, e milioni di studenti ce la fanno benissimo anche senza.
Ma la realtà è che le tecniche di memoria più evolute stanno al “ripetere e schematizzare” come i razzi interstellari stanno alla bicicletta.
#2 Crede che le tecniche di memoria funzionano, ma non per lui
Alcuni pensano: ok, le tecniche di memoria funzionano magari per gli altri, ma la mia testa non è fatta così; non riesco a visualizzare, non riesco ad associare, non riesco a pensare in questa maniera.
Ora, questa è l’obiezione che più mi fa sorridere, perché le tecniche di memoria funzionano sfruttando un meccanismo, quello delle immagini, che è antico quanto il cervello dell’uomo.
Come specie, abbiamo imparato a visualizzare diversi millenni prima di imparare a verbalizzare; visualizzare è ancora adesso la maniera migliore per imparare, e lo sarà per sempre.
Se vuoi approfondire il perché, leggi gli articoli ricordare attraverso le immagini e memoria visiva.
Ma intanto…
Osserva per 3 secondi una immagine di alcuni amici su Facebook.
Sarai in grado di ricordare moltissime informazioni: quante persone sono nella foto, i loro nomi, dove si trovano cosa stanno facendo, come sono vestiti, che stagione dell’anno è, ect etc. e lo ricorderai anche il giorno dopo, e probabilmente anche la settimana dopo.
Immagina ora di dover ricordare quelle stesse informazioni leggendo un testo: in 3 secondi non riusciresti neanche a completarne la lettura, lasciamo stare ricordarlo!
#3 Crede che utilizzare le tecniche di memoria sia troppo complicato
Per alcuni le tecniche di memoria sono arzigogolate. In realtà, non sono più arzigogolate che imparare ad guidare una macchina.
Tutti ricordiamo quanto fosse difficile all’inizio girare la chiave coordinando movimento della mano e del piede sulla frizione, ascoltare i giri del motore , poi tenere il volante e contemporaneamente cambiare marcia schiacciando un pedale per poi rilasciarlo mentre con l’altro piede pigiavamo per accelerare …
A raccontarlo così sembra arzigogolato, ma non lo è affatto ora che hai fatto pratica e hai imparato a guidare.
Allo stesso modo, le tecniche di memoria non sono arzigogolate! Siamo noi che ci sentiamo insicuri tutte le volte che dobbiamo imparare qualcosa di nuovo.
E non abbiamo spesso la pazienza per darci il tempo di percorrere la curva di apprendimento.
Cosa serve dunque per applicare le tecniche di memoria con successo e superare questi tre ostacoli?
Per imparare le tecniche di memoria devi semplicemente avere la voglia di uscire dalla tua “zona di confort”.
La zona di confort è quello spazio d’azione in cui facciamo sempre e solo quello che sappiamo già fare, senza mai scommettere un po’ del nostro tempo e delle nostre energie per imparare qualcosa di nuovo.
E la zona di confort è anche il più grande ostacolo sulla strada del cambiamento e della crescita.
Rimanere sempre nella zona di comfort è assurdo, e ti limita come individuo.
Soprattutto poi quando il tempo da “scommettere” è veramente poco:
- Se investi una settimana di tempo a studiarle e vedi che le tecniche di memoria cominciano a funzionare, continuerai a usarle, e risparmierai migliaia di ore di studio per il resto della tua vita
- Se invece le tecniche di memoria non funzionano, almeno avrai la tranquillità di non aver perso una grande occasione.
A me piace parlare in positivo, quindi dopo aver analizzato le 3 obiezioni di cui sopra, voglio chiudere questo articolo con 3 affermazioni:
Le tecniche di memoria funzionano
Non solo è provato scientificamente da innumerevoli studi, ma le hanno usate fra gli altri Cicerone, il filosofo Leibniz, e lo stesso Albert Einstein.
Leggi la storia della mnemotecnica, e scoprirai che nel Rinascimento qualunque uomo di cultura le conosceva e applicava quotidianamente.
E se tutti quei capoccioni le usavano, difficile che stessero facendo una stupidaggine.
Le tecniche di memoria sono semplici
Il fatto che le tecniche di memoria siano state usate dai grandi capoccioni che abbiamo visto prima non significa che non possano essere usate da chiunque…
Per prendere la patente, fra studiare per il test scritto e fare pratica di guida, se ne vanno moltissime ore.
Ma credimi che ci vuole più tempo a imparare a guidare la macchina che ad imparare le tecniche di memoria.
Da un punto di vista concettuale infatti, si possono spiegare, capire e imparare tutte in davvero poco tempo.
Non sono dunque difficili, ma semplicemente impegnative quando si tratta di imparare a metterle in pratica.
Ma se la parte pratica la fai in maniera progressiva, mentre studi per i tuoi esami, non avrai problemi a diventare rapidamente un ottimo mnemonista.
Nell’articolo come studiare anatomia patologica puoi vedere cosa intendo per utilizzarle progressivamente.
Anche tu hai bisogno delle tecniche di memoria
Si può studiare, imparare e memorizzare anche senza tecniche di memoria.
Ma il fatto è che ci troviamo in una società dove bisogna imparare sempre di più, perché la conoscenza cresce a ritmi vertiginosi.
Se vuoi stargli dietro, se dai valore al tuo tempo, le tecniche di memoria possono risparmiarti un mucchio di fatica.
Rispetto al tradizionale “fare schemi e ripetere” infatti, le tecniche di memoria consentono una velocità di ricordo almeno 3-5 volte superiore. E una accuratezza ancora maggiore.
Se quindi investi oggi una parte del tuo tempo per impararle, puoi risparmiare parte del tuo tempo di apprendimento per tutta la vita.
Un’ultima cosa: per approfondire le tecniche di memoria, non è il caso di farsi un corso di memoria da 1500 euro. Ed è anche poco utile.
Puoi invece cominciare a scoprire che le tecniche di memoria funzionano, anche per il tuo studio, seguendo lo schema di apprendimento che ho sintetizzato nell’articolo Saper Imparare: dagli aspetti psicologici alle tecniche di memoria. Un saluto. Armando.
stefano dice
Buongiorno Armando,
Le scrivo per avere una sua opinione sull’efficacia della partecipazione al corso Master Eureka sulle tecniche di apprendimento rapido.
La società padrona del corso è una società svizzera e chiede circa 1500€ per un corso prevalentemente pratico di 40 ore.
maggiori informazioni li può trovare sul loro sito apprendimentorapido.it
La ringrazio tanto se vorrà dare seguito alla mia domanda.
Cordiali saluti.
Sara dice
Ciao Armando complimenti per il blog! Vorrei farti una domanda…oltre alle tecniche di memoria, conosci anche delle tecniche di comunicazione efficace (per l’ambito universitario)? Ho provato a cercare su internet ma ho solo trovato dei consigli banali e la solita tecnica del “mirroring” che non mi convince per niente…non credo che basti imitare la voce e le posture del prof per superare un esame con un bel 30!
Mi piacerebbe avere la tua opinione :)
Armando Elle dice
Il mirroring ha, teoricamente, lo scopo di creare empatia da parte del professore. E’ una tecnica che si usa nell’ambito delle vendite, ma anche della psicologia, e ha una sua validità, non saprei dire quanto però in ambito esami.
Per quanto riguarda la comunicazione efficace, il giorno che ne avrò il tempo io vorrei fare una “scuola della voce”, come quelle che fanno gli attori di teatro. Curare l’impostazione, la profondità, la ritmicità della voce può essere molto utile per ottenere una comunicazione efficace, anche in ambito universitario. Perché una voce correttamente impostata trasmette autorevolezza e sicurezza.
Sia mirroring che “impostazione voce” sono comunque aspetti che riguardano il “come lo dici”; poi ci sono gli aspetti relativi al “che cosa dici”, che in ambito universitario, cioè in una situazione a domanda/risposta, sono secondo me più rilevanti, e dipendono in gran parte dalla tua capcità di organizzazione del discorso.