
A scuola, prima di qualunque altra cosa, bisognerebbe imparare a studiare.
E bisognerebbe farlo attraverso un metodo consolidato, efficiente, intelligente.
Un po’ come nello sport, dove per raggiungere livelli di eccellenza non basta andare in campo e fare pratica!
Serve invece un maestro che ti insegni le tecniche, che ti eviti gli errori più comuni, che ti dia un feedback per migliorare.
E invece a scuola ti insegnano la matematica, la storia, la biologia, la letteratura … ma non ti insegnano a studiarle.
Ti tocca allora imparare a studiare da completo autodidatta, tipo “o nuoti o anneghi”.
Secondo alcuni questo dovrebbe formare il carattere.
Io ho dei seri dubbi che sia veramente così, e in ogni caso si tratta di un approccio che a me non è mai piaciuto.
La vita infatti da già sufficienti lezioni, non c’è bisogno di rendere per forza tutto difficile e spiacevole.
Se dunque non sei soddisfatto del tuo metodo, nell’articolo di oggi vedremo 8 consigli che ti aiuteranno a studiare meglio.
1. Pianifica tempo ed energie
Alzi la mano lo studente a cui non è mai capitato di dire “sono in ritardo” oppure “ho sprecato un sacco di tempo”.
E infatti la gestione del tempo è il primo grande problema da affrontare se vuoi imparare a studiare.
Soprattutto quando si preparano esami universitari o concorsi è importante:
- Avere un piano di lungo termine che indichi, settimana per settimana, le varie fasi dello studio (prima lettura, schemi, ripasso generale, secondo ripasso, etc). In questa maniera saprai sempre se sei al passo con la preparazione.
- Avere un piano quotidiano che ti dica a che ora studierai e che argomenti affronterai. In questa maniera inizierai ogni giornata sapendo cosa fare, e resisterai alla tentazione di procrastinare.
Per i piani di lungo termine si possono usare tanti strumenti, ma alla fine un foglio di excell è più che sufficiente.

Ecco un esempio di pianificazione semplice ed efficace fatta per 3 esami di giurisprudenza. Vengono indicate le settimane, le ore di studio totali per ciascun esame, le date d’esame, le ore di studio per settimana. Questo piano generale potrà poi essere espanso e analizzato settimana per settimana.
Mentre per la pianificazione del giorno dopo si può semplificare ulteriormente, utilizzando una agenda o anche un semplice post – it, come nel metodo Ivy Lee.
Per quelli che hanno orrore della pianificazione perché convinti che uccida la loro creatività e spontaneità, ecco una citazione a sorpresa:
I nostri obiettivi possono essere raggiunti solamente attraverso una buona pianificazione nella quale dobbiamo assolutamente credere e in base alla quale dobbiamo agire.
A sorpresa perché questa frase l’ha detta Pablo Picasso, non un grigio burocrate di un libro di Kafka. Se persino un genio come lui faceva lo sforzo di pianificare, non puoi non farlo anche tu.
2. Impara a studiare “a strati”
Molti studenti fanno l’errore di mettere, fin dalla prima lettura, tutte le informazioni sullo stesso piano.
Hanno paura di non capire, di dimenticare, di tralasciare, e così, fin da subito, investono enormi energie in ogni dettaglio.
Il risultato è che molte di queste energie risultano alla fine sprecate, perché:
- Senza capire prima gli aspetti generali, è più difficile capire i dettagli. Quindi fare le due cose in contemporanea è inefficiente.
- Molti dettagli si ripetono in un secondo tempo, o si scoprono poi irrilevanti. Ecco allora che tutta la fatica fatta per memorizzarli è andare sprecata
- I dettagli normalmente non sono tutti indispensabili per passare un esame, quindi non ha senso che abbiano la stessa priorità delle informazioni più importanti.
Per tutte queste ragioni, organizza il tuo studio a strati o a “cerchi concentrici”.
Prima, cioè, studia e memorizza i concetti più importanti; poi passa ai secondari; poi ai terziari; infine ai dettagli.

Ogni concetto è come una matrioska che ne contiene altri.
In questa maniera svilupperai molto più rapidamente la visione di insieme dell’argomento, e ogni cerchio farà da solida fondamenta al successivo.
3. Impara a studiare riducendo il materiale all’essenziale
E` praticamente impossibile imparare tutto subito, quindi è inevitabile che ogni cosa debba essere ripassata.
Questo però pone un problema: se ogni volta che devi ripassare ti tocca ri-affrontare TUTTO il materiale di studio daccapo, il ripasso sarà molto lungo.
Ecco allora che, in vista dei ripassi, è fondamentale ridurre il materiale all’essenziale.
Come?
- Sottolineando ed evidenziando solo ciò che dovrai ripassare (Nota: una buona sottolineatura non dovrebbe coinvolgere più del 30% del libro)
- Annotando parole chiave ai margini del libro (Nota: le parole chiave devono richiamare da sole interi concetti, e normalmente non ne devi mettere più di una decina per pagina).
- Facendo schemi che semplifichino e integrino fra loro il libro, gli appunti, le sbobine o le altre fonti di studio
Fare degli schemi prende molto tempo in una prima fase, ma se sono fatti bene te ne fa risparmiare tantissimo per sempre (ancora oggi mi capita di utilizzare schemi che ho fatto 20 anni fa).

Ecco un piccolo esempio di schema a cascata tratto da un mio articolo, in versione carta e penna e in versione PC.
E per schemi intendo i tradizionali schemi a cascata che spiego a questo link, non le mappe mentali o le mappe concettuali, che sono utili per molti scopi ma molto scarse per lo studio.
Ma come! – mi dirai – Pinco e pallo, sui loro blog, dicono che le mappe sono fighissime per studiare!
Già, perché così hanno la scusa per vendertele nei loro metodi di studio.
Ma guarda gli esempi di mappe mentali e concettuali che ti fanno, e ti renderai conto che forse servono per studiare alle elementari e alle medie, non certo quando si tratta di argomenti complessi, lunghi, articolati.
(Nota: le mappe mentali e quelle concettuali non sono inutili, ma si utilizzando per scopi diversi che lo studio duro e puro).
4. Impara a ripetere
Sicuramente anche tu avrai studiato molte volte ripetendo ad alta voce, lo abbiamo fatto tutti.
E hai fatto bene, perché è un ottima strategia per:
- Migliorare la memorizzazione
- Chiarificarsi sulla comprensione del testo (quando ripeti qualcosa che non hai capito, te ne accorgi immediatamente)
- Prepararsi alla prova d’esame orale
Ci sono però due strategie, testate scientificamente, che rendono la ripetizione 10 volte più efficace:
- Il richiamo attivo: molti studenti ripetono lanciando continuamente occhiate al libro o agli appunti per aiutarsi. Questo li fa andare più velocemente, ma è dannoso per la memorizzazione. Invece, impara a studiare una breve parte di testo e poi, chiuso il libro o coperti gli schemi, ripetere senza guardare. Farai un maggiore sforzo, e lo sforzo aiuta la memoria.
- La ripetizione spaziata: fra ripetere la stessa cosa 3 volte in un giorno o 3 volte in una settimana, il tempo è lo stesso ma la seconda strategia dà risultati molto migliori. Lo psicologo Ebbinghauss scoprì più di 100 anni fa che, per rendere la memorizzazione più efficiente, l’intervallo di tempo fra una ripetizione e l’altra è fondamentale. Un ottimo schema è 0-1-3-8-20 (cioè, ripetere quello che si è visto a lezione il giorno stesso, il successivo, poi 3, 8 e 20 gg dopo), ma naturalmente lo devi adattare alle tue esigenze, alla materia, alla data d’esame, etc.
5. Impara a Studiare per l’esame
Soprattutto quando si tratta di un esame universitario o di un concorso, studiare e sapere non basta:
- Se per esempio hai passato duecento ore sul libro sbagliato, otterrai un risultato mediocre.
- Così come, se sai tutto approfonditamente ma non lo sai ripetere bene, il tuo esame orale ne risentirà.
- O anche, se sei super preparato ma non ti sei abituato a lottare contro il tempo, ecco che potresti fallire un test a crocette.
In tutti questi casi, sei come un atleta che si è allenato per una competizione come per esempio gli 800 metri e poi si ritrova, il giorno della gara, a competere su un’altra distanza!
Ovviamente correrà, ma avrà un risultato molto al di sotto dello sforzo che ci ha messo per prepararsi.
Quando studi per un esame, pensa al fatto che non solo devi sapere, ma devi anche prepararti a un particolare tipo di performance.
Devi quindi imparare a studiare di conseguenza, allenandoti alle modalità d’esame fin dal primo giorno, come spiego nel mio articolo “come si preparano i concorsi pubblici”
6. Impara almeno un po’ la lettura veloce e lo skimming
Quando studi, una marea di tempo se ne va nel processare il materiale d’esame, ovvero nel leggere.
Per questo, anche solo migliorare del 20% la tua velocità di lettura significa, in un anno di studio, risparmiare intere giornate.
Ora, non voglio farla troppo facile: la lettura veloce è una abilità che richiede tanto tempo per essere imparata, e parecchio esercizio per essere mantenuta.
Ma questo capita se vuoi leggere due volte o tre volte più velocemente.
Per guadagnare invece il 10 o il 20% di velocità basta davvero poco, e quindi ti invito a provarci cominciando con il leggere la mia guida gratuita alla lettura veloce e il mio articolo sullo skimming.
Imparare a studiare facendo, prima di ogni altra cosa, una lettura veloce e generale del testo, in maniera tale da costruirti una idea di quello che ti aspetta (quella che io chiamo “la mappa del percorso”), ti sarà di grande aiuto.
7. Impara qualche tecnica di memoria
Qui vale lo stesso discorso appena visto per la lettura veloce e lo skimming.
Imparare in profondità le tecniche di memoria è un lavoro lungo, non adatto né necessario a tutti.
Imparare un po’ di tecniche di memoria invece è facile, piacevole e utile in ogni caso.
Per prima cosa allora, impara a studiare:
- Visualizzando il più possibile, perché le immagini si ricordano molto meglio delle parole.
- Associando il più possibile, perché tutte le volte che costruisci un ponte fra memoria di lungo termine e memoria di breve termine, quest’ultima si rafforza.
Inoltre, soprattutto quando devi memorizzare piccole liste, impara a farlo utilizzando le tecniche.
Nel mio articolo sul palazzo della memoria mostro, a titolo di esempio, come si memorizzano in pochi minuti i nomi dei nervi cranici, cosa che senza tecniche ti prenderebbe un tempo 5 volte maggiore (e li dimenticheresti più in fretta).
Studiati come funzionano i palazzi della memoria e pensa a quando e come potresti utilizzarli nel tuo corso di studi.
8. Impara a studiare partendo dalla tua concentrazione
Molti ragazzi mi scrivono che hanno problemi a memorizzare, a organizzarsi, a capire, a ripetere …
E in molti casi, dopo aver scavato un po’, ecco emergere che il vero problema è la mancanza di concentrazione con cui fanno quelle cose.
Ora, la concentrazione non è un interruttore on / off che si accende e spegne con un gesto.
Si tratta invece di uno stato mentale complesso che va coltivato attraverso tante accortezze:
- Elimina le distrazioni: per trovare la concentrazione è necessario rimuovere tutto ciò che, in maniera ovvia, la danneggia. Spegni tutta la tecnologia (vedi il mio articolo sul minimalismo digitale) , crea un ambiente ordinato, tieni fuori i rumori.
- Costruisci dei rituali pre-studio e pre-esame: atleti, musicisti, attori, prima di una gara o di salire su palco, ripetono dei rituali (chi medita, chi fa 10 respiri, che si fa il segno della croce, chi si mette i calzettoni di quando era bimbo etc. etc.) che li aiutano a concentrarsi. Anche lo studio e gli esami sono una performance, quindi trova anche tu i tuoi rituali.
- Alterna sprint e riposo: una delle cose più deleterie e frustranti per lo studio è passare ore e ore sui libri consecutivamente ma senza impegnarsi più di tanto. Devi allora imparare a studiare alternando brevi fasi di studio intenso (25 minuti) a piccoli periodi di riposo programmati (5 minuti). Ti sarà più facile mantenere una concentrazione elevata (prova per esempio la tecnica del pomodoro).
- Fatti domande: le domande ci stimolano e ci riportano al significato profondo dello studio. Tutto ciò che studiamo infatti è la risposta a una domanda che qualcuno, in qualche momento, si è fatto. Ogni tanto dunque, per riportare la tua attenzione sul testo, fermati un attimo e chiediti “Chi? Quando? Perché? Come? Dove? Etc”. E, naturalmente, datti anche le relative risposte.
Conclusioni su come imparare a studiare
Al di là degli spunti pratici che ti ho dato in questo articolo, c’è una ultima cosa, un po’ più filosofica, di cui ti voglio parlare.
Vedi, in tutte le cose, anche nello studio, più importante ancora del come è il perché.
Il fatto è che, quando hai chiaro il perché – ovvero i motivi – di ciò che fai, ecco che anche il come – ovvero i metodi – in qualche maniera arriva.
Quando invece ti manca la consapevolezza sui motivi, anche il metodo più sofisticato non ti aiuta più di tanto.
Prima ancora di praticare una serie di tecniche, imparare a studiare significa dunque:
- fortificare la tua motivazione
- chiarificare i tuoi obiettivi
- trovare il senso profondo a quello che fai.
Attenzione: non è necessaria per forza chissà che passione, o che quello che studi ti piaccia davvero e ti faccia godere.
Sarebbe naturalmente un plus se fosse così, ma sfortunatamente a pochi capita di trovare qualcosa di quel tipo.
Quello che invece è necessario trovare nello studio, e tutti possiamo / dobbiamo farlo, è appunto un perché, un senso profondo.
Ecco allora che i come che ti ho spiegato in questo articolo diventeranno di facile applicazione, e imparerai a studiare non solo con efficacia, ma con soddisfazione.
Un saluto. Armando.
Sabino dice
Armando, buon pomeriggio, mi Chiamo Saby e sto affrontando il percorso universitario da ormai un biennio. Trovo molti dei tuoi articoli interessanti, e anche se ho provato molti metodi di studio, nonostante io abbia voglia di cambiare, non ci riesco quasi mai. Vedendo questo tuo articolo, volevo farti alcune domande.
1) Come si studia un libro universitario?
2) I riassunti sono abbastanza utili per studiare i libri all’università, oltre agli schemi?
3) In quali modi posso memorizzare il materiale, oltre alla tecnica dei loci?
4) Come affrontare gli esami universitari senza ansia?
5) Il metodo di studio me lo devo creare da solo?
Armando Elle dice
Ciao Sabino,
mi hai fatto domande che ci vorrebbe un libro, per poter dare una risposta esauriente, non un messaggio : ))
Sarò sintetico, poi trovi tantissimi approfondimenti nel blog
1) A “cipolla”. Prima lo leggi rapidamente per farti un quadro di insieme. Poi cerchi di imparare e memorizzare i concetti principali. Poi i secondari. Poi i terziari e i dettagli. L’errore da evitare è partire da pagina 1 e passare alla 2 solo dopo aver imparato perfettamente la 1, e così via.
2) no, il riassunto è troppo lungo da fare, ed è difficile da ripassare con un colpo d’occhio. Consiglio senz’altro gli schemi, ne parlo qua https://www.gliaudacidellamemoria.com/schemi-a-cascata/
3) ripetizione spaziata e richiamo attivo https://www.gliaudacidellamemoria.com/richiamo-attivo/
4) facendo prove su prove per desensibilizzarti. Comunque un po’ d’ansia è normale, il problema è quando è troppa https://www.gliaudacidellamemoria.com/ansia-da-esame/
5) Non reinventare la ruota! Ci vuole troppo tempo e viene storta. Prendi un metodo di studio che funziona e adattalo alle tue esigenze.
Un saluto!
Davide dice
Gent.mo Armando Elle,
commento molto interessante. Se ad esempio devo studiare 400 pagine di libro universitario, seguendo il metodo “cipolla”, quante letture dovrei eseguire per essere il più efficiente possibile nel memorizzare i concetti?
Magari una in cui studio quelli principali.
E poi un’altra in cui studio quelli secondari, terziari, dettagli…
Oppure nella prima lettura del libro quelli principali,
poi in una seconda lettura del libro quelli secondari,
poi in una terza lettura quelli terziari…
fino ai dettagli
Quale dei due consiglia?
La ringrazio anticipatamente e Le porgo un caro saluto
Armando Elle dice
Ciao Davide, dipende dal tipo di libro, dal livello a cui lo devi sapere, dalla difficoltà concettuale e mnemonica dei diversi livelli. Come dico a tutti, non fossilizzatevi su quisquilie impossibili da standardizzare, tipo “lo devo leggere 3, 4 o 7 volte?” Sono figlie dell’insicurezza. E’ impossibile dirtu a priori se convenga memorizzare i secondari e i terziari in due letture separate o in una unica lettura, perché non so quanti sono, quanto sono diffcili, qual è la tua preparazione di base, le tue abilità, e via dicendo. Due materie diverse, anche all’interno dello stesso corso di studi, possono richiedere numero di letture/ripetizioni diverse. Per non parlare poi della variabilità individuale degli studenti. Il principio da seguire è quello di dividere lo sforzo per priorità, cosa che pochi studenti fanno. In quante parti farlo è una cosa che devi stabilire tu sulla base di necessità del singolo esame e della tua esperienza personale di performance.
Alessandro Vagnoni dice
Articolo magistrale, e che la colloca, per la cura con cui è scritto e i contenuti riportati (come d’altra parte per tutto il resto del blog), ad un livello ben superiore rispetto a tanta paccottiglia riciclata, e spesso malamente, che si trova in rete su questi argomenti.
Complimenti, dott. Elle: lei è diventato un affidabile e autorevole punto di riferimento, per tanti, su questi argomenti.
Armando Elle dice
Ciao Alessandro, grazie molte. Ti prego di darmi del tu. Un saluto e a presto
Raffaele dice
è stato bello rileggere qualche vecchio articolo; averli letti una volta serve per capire il concetto, ma per assimilarlo e farlo tuo devi rivisitarlo diverse volte in diversi periodi della tua vita.
Quando inizi a cambiare, sembra tutto più facile, poi dopo si tende a fare un passo indietro e a dimenticare quanto appreso ed è lì che ricordarsi da dove siamo partiti, serve a metterci in carreggiata e farci continuare il processo di crescita.
Questo blog è pieno di risorse per migliorare, già solo così, senza articoli nuovi, se sapessimo tenere a mente tutto ciò che è scritto ed applicarlo, non avremmo bisogno di altro.
Raffaele
Armando Elle dice
Ciao Raffele, grazie! Oggi è anche il mio compleanno, quindi ho deciso di posticipare l’articolo per celebrarlo con un riassuntone. Son contento che ti sia piaciuto
Raffaele dice
tantissimi auguri di buon compleanno allora :)
Siamo nati quasi lo stesso giorno !
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