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Come si ottiene una Volontà d’Acciaio

Aggiornato il 20/07/2021 da Armando Elle 4 commenti

forza di volontà

Se digiti su google la parola chiave “forza di volontà”, vedrai che ad essa è collegato ogni sorta di desiderio e aspirazione.

Troverai per esempio “forza di volontà” per:

  • Dimagrire (ricercatissimo!)
  • Stare a dieta (come sopra)
  • Studiare (un vero hit!)
  • Passare gli esami (una variante del precedente)
  • Non tradire moglie/marito (attenti allo storico delle ricerche!)
  • Svegliarsi presto (se vuoi scoprire come e perché svegliarti alle 5 e mezza del mattino, leggi questo articolo)
  • Lavorare meglio (più di nicchia, ma qualcuno interessato c’è)
  • Smettere di fumare ( provaci assolutamente, ti consiglio il metodo Easyway)
  • Smettere di mangiare dolci

E così via per tanti altri piccoli e grandi propositi.

Ora, riflettendo su queste ricerche relative alla forza di volontà, non posso che notare tre cose:

1. La forza di volontà è alla base di qualunque cambiamento.

Con una quantità adeguata di forza di volontà si può fare di tutto ed ottenere quasi qualunque cosa.

E quindi, all’inverso, la sua mancanza è proprio l’ostacolo principale alla nostra realizzazione.

Non a caso nel mio libro, Il Kata della Volontà, paragono la mancanza di forza di volontà a una malattia, e per di più grave.

2. La mancanza di volontà capovolge il meccanismo naturale dei desideri

O, detto in altre parole, la mancanza di volontà ci fa avere sempre meno di quello che desideriamo e sempre più di quello che NON desideriamo.

(Non hai forza di volontà? Sarai più grasso, meno studioso, più pigro, meno attivo, più impulsivo, meno paziente, e così via)

3.Tutti vogliono cambiare in meglio.

Ci hai fatto caso?

Nessuno cerca informazioni su internet per scoprire come usare la forza di volontà per peggiorare!

Tutti vogliono usarla per resistere alle tentazioni e ottenere qualcosa di buono per se stessi e/o per gli altri. E questo è, francamente, bellissimo, e niente affatto scontato.

Nonostante qualche volta venga voglia di perdere la fiducia nella razza umana, in realtà nel cuore di ognuno di noi sembra esserci una tendenza naturale a diventare delle persone migliori.

Chi non vorrebbe, infatti, essere capace di superare ogni ostacolo, mantenere le promesse che fa a se stesso e agli altri, correre verso i propri obiettivi e rialzarsi da ogni caduta, sempre sostenuto da una forza di volontà d’acciaio?

Il problema però è che abbiamo, forse, un cuore enorme, ma una capacità di resistere alle tentazioni un po’ scarsa.

Più che altro perché, nell’utilizzare la forza di volontà, facciamo un errore fondamentale …

Permettimi di spiegartelo partendo da un famoso esperimento di psicologia.

Un esperimento sulla forza di volontà

Qual è il segreto di chi ha tanta forza di volontà? Forse che la usa molto poco ….

Nel 1996, alla Case Western University, un gruppo di psicologi condusse una serie di esperimenti per misurare gli effetti di emozioni positive e negative sulla forza di volontà.

In uno di essi, venne reclutato un campione di circa settanta studenti dicendogli che dovevano partecipare a un test sulla memoria gustativa al quale dovevano presentarsi a digiuno.

Una volta iniziato il test, ad ognuno vennero messi davanti due piatti:

  • Uno pieno di fragranti e appena sfornati biscotti al cioccolato
  • Un altro pieno di radici, assai brutte a vedersi e molto amare

A metà degli studenti venne chiesto di mangiare SOLO i biscotti al cioccolato, e all’altra metà SOLO le radici.

Essi si attennero alle istruzioni e ciascuno mangiò solo il cibo che gli era stato assegnato.

Dopo di che, con la scusa che era rimasto ancora del tempo, i ricercatori chiesero ai ragazzi di fare un secondo test, il cui scopo – gli dissero – era misurare la loro capacità di problem solving.

A ciascuno venne dato, quindi, un set di problemi da risolvere, senza però alcun obbligo di portarli a termine: potevano andarsene quando volevano.

Per colmo di cattiveria infine, i problemi erano in realtà NON possibili da risolvere, in maniera tale che il livello di frustrazione degli studenti fosse massimo.

Ovviamente gli studenti, uno dopo l’altro, si arresero e se ne andarono, fino a che dopo 30 minuti, ne rimasero solo 4.

A quel punto, l’esaminatore interruppe il test e li congedò.

Analizzando i dati ottenuti, gli psicologi osservarono che, in media, coloro che avevano mangiato i biscotti al cioccolato se ne erano andati via DOPO quelli che avevano mangiato le radici, dimostrando così maggior forza di volontà.

In effetti, la differenza fra un gruppo e l’altro era statisticamente enorme.

La conclusione degli sperimentatori fu che, coloro che si erano dovuti sforzare a mangiare le radici, avevano “stancato” la loro forza di volontà e di conseguenza avevano performato male nel secondo test.

L’errore da evitare quando usi la tua forza di volontà

Come si mangia un elefante? Un boccone alla volta! Confucio

Alla luce di quanto abbiamo visto, il peggior errore che puoi fare per utilizzare la tua forza di volontà, è cercare di farle digerire dei grossi sforzi tutti insieme.

Cosa che, invece, capita immancabilmente.

Infatti, spinti dall’entusiasmo o da una fugace motivazione, tendiamo spesso a concentrarci su obiettivi molto ambiziosi, che magari proviamo anche da affrontare in contemporanea!

Ma perdere 30 kg, dare 10 esami, guadagnare un milione di euro …. sono i tipici obiettivi che, passata l’euforia del momento e considerati attentamente, più che motivare fanno disperare, perché richiedono tanta fatica e tanto tempo.

Questo significa forse che non dobbiamo sognare in grande ma accontentarci di poco, per non stressare la nostra forza di volontà?

No.

Significa, semplicemente, che dobbiamo cambiare la maniera con la quale affrontiamo i nostri grandi obiettivi.

Immagina, per esempio, di dover perdere 30 kg di peso nei prossimi 12 mesi.

Si tratta di un risultato che, misurato nel suo complesso, richiede uno sforzo e una applicazione enormi, con il rischio che, più che motivato, tu ti senta abbattuto prima ancora di iniziare.

Che ne diresti invece di perdere due chili e mezzo in un mese? Sembra molto più fattibile vero?

Ma 30kg in un anno è proprio la somma di 2kg e mezzo al mese per dodici mesi.

Stesso risultato, quindi, ma pensato e pianificato in maniera completamente differente, ovvero:

  • Un boccone (piccoli obiettivi)
  • Alla volta (distribuiti nel tempo)

Si tratta di un approccio che ha almeno 4 grandi vantaggi:

  1. Eviterai la sensazione di sconforto che ci prende ogni volta che dobbiamo confrontarci con qualcosa di apparentemente troppo grande o difficile. Non sarai infatti concentrato sul grande obiettivo da raggiungere fra un anno, ma sul prossimo passo che devi fare per raggiungerlo.
  2. Ti sarà più facile misurare i tuoi progressi, capire se stai rispettando i tuoi piani e quindi fare eventuali aggiustamenti.
  3. Ti sarà più difficile procrastinare: quando il tuo obiettivo è fra un anno, oggi puoi permetterti di sgarrare dicendoti “tanto ho tempo per recuperare”. Ma se è fra una settimana o un mese, non puoi più farlo.
  4. Potrai alimentare la tua forza di volontà con piccoli ma frequenti successi

Quest’ultimo aspetto è particolarmente importante perché, come stiamo per vedere, è quello che, nel tempo, ti permetterà di costruirti una volontà d’acciaio.

Lascia che ti spieghi perché.

I piccoli successi aumentano la forza di volontà

Ripensa per un attimo all’esperimento condotto alla Case Western University ….

Ti sei chiesto perché i problemi assegnati agli studenti fossero irrisolvibili?

Il fatto è che, se i problemi fossero stati risolvibili, gli studenti più capaci avrebbero ricevuto un piccolo surplus di forza di volontà ad ogni soluzione raggiunta, ritardando così il momento in cui sarebbero andati via.

E i risultati ottenuti dai ricercatori sarebbero stati influenzati, di conseguenza, non solo dal dato su chi avesse mangiato cioccolata e chi invece avesse dovuto mangiare le radici, ma anche dalla capacità di ogni studente di risolvere o meno i problemi.

Il sistema “un boccone alla volta” ti permette proprio di sfruttare questo meccanismo a tuo favore.

Perché, ad ogni obiettivo intermedio raggiunto, la tua forza di volontà si ritrova a dire a se stessa la frase magica “ce l’hai fatta, sei stato bravo, lo sforzo fatto ha avuto un senso”.

Invece di mollare sempre a metà strada o prima ancora di iniziare, impara ad usare la tua forza di volontà nella maniera corretta:

  • Definisci obiettivi ambiziosi
  • Spezzettali in una serie di obiettivi intermedi, digeribili e abbordabili. Da brevi come un pomodoro, a non più lunghi di un mese
  • Misura ogni passo e fai aggiustamenti quando necessario.
  • Celebra i tuoi piccoli successi.

In questa maniera, non solo essa non si stancherà mai, ma successo dopo successo ti ritroverai con una volontà d’acciaio.

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Commenti

  1. Teodolinda dice

    28/03/2019 alle 10:47 am

    Che meraviglia! Grazie per questo articolo!

    Rispondi
  2. Salvatore dice

    27/03/2019 alle 1:47 pm

    Volevo ringraziarti che in un breve periodo ci sono stati più articoli. Quest’ultimo è un argomento che scuote e va riletto e farlo proprio. La frase che più mi ha colpito è quella dove dice che le persone cliccano su argomenti per stare meglio e quindi indica che probabilmente bisogna avere più fiducia nella razza umana. Semplicemente stupenda cambia radicalmente il modo di vedere le cose. Ciao Armando come dicono i buddisti sei un grande bodhisattva.

    Rispondi
  3. Paolo Semenzato dice

    23/12/2016 alle 2:05 pm

    Come al solito molto interessante anche se già il kata della volontà lo conoscevo dal tuo blog o da un tuo ebook
    Ti farà piacere sapere che la metafora della felicità è stata usata da un prete durante un rito che Ho seguito e che lo happy hand ha suscitato un applauso dagli astanti
    Dico in ultimo che il giovane sacerdote era un africano
    Buene feste a te e ai tuoi cari e poi ti chiamo per un consiglio previo messaggio apripista
    Paolo

    Rispondi
  4. Raffaele dice

    20/12/2016 alle 9:06 am

    Finalmente il ritorno di un grandissimo articolo degno di questo blog !

    I “colleghi medici” possono storcere un poco il naso per l’idea di istinto “acquisito” anche perché gli esempi che hai dato sono di memoria procedurale e i pattern di questo tipo di apprendimento, usano circuiti neuronali che si trovano in tutt’altra parte del cervello rispetto a quella degli “istinti”.

    A mio avviso, però potrebbe essere interessante l’idea di approfondire i pattern di comportamento “emotivo” acquisiti.
    Ad esempio, quando viviamo un evento frustrante, quali circuiti si attivano?
    Questi circuiti è possibile modificarli? Può essere possibile apprendere un atteggiamento positivo verso il lavoro o lo studio così come si impara a guidare l’auto?

    Inoltre volevo anche porre un punto di vista diverso sull’abitudine. Sia leggendo una parte del libro “Peak” che consigliasti, sia anche in base alle conoscenze mediche di base, un’abitudine può durare a lungo ed essere utile lo stesso?
    Il nostro corpo, cervello incluso, tende a mantenere un equilibrio, l’omeostasi; se qualche elemento turba questo equilibrio, si attivano risposte per adattarsi.
    Ad esempio se si utilizza sempre la stessa terapia, prima o poi bisogna aumentare le dosi perché non fanno più effetto.

    Conviene mantenere sempre un’abitudine, o utilizzarle solo a breve tempo per “tirare avanti la carretta” ?

    Con questo, Armando, volevo augurare buon Natale a te e a tutta la tua famiglia, e buon Natale a tutti i lettori del blog.

    Raffaele

    Rispondi

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