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Flashcards: come studiare, ricordare e non dimenticare più

Aggiornato il 24/07/2019 da Armando Elle 12 commenti

flashcards

Le flashcards (o flash card) non sono nient’altro che dei foglietti (di carta, o elettronici), nei quali su un lato c’è una domanda e sull’altro c’è la relativa risposta.

Utilizzare le flashcards per imparare e memorizzare è semplicissimo.

Leggi la domanda, provi a rispondere, e poi giri la carta e vedi con che accuratezza hai risposto.

Tutto qua? Si.

Eppure le flashcards sono uno degli strumenti di studio più efficaci mai inventati. Ed anche la più semplice fra le tecniche di memoria.

In questo articolo vedremo allora, per prima cosa, perché funzionano le flashcards.

E poi, vedremo come puoi utilizzare le flashcards per studiare lingue straniere o materie d’esame.

La curva dell’oblio

Quando studi con le flashcards, in particolare se usi un software, sei in grado di automatizzare la loro presentazione a  intervalli precisi.

E sono proprio questi intervalli a permetterti di modificare sensibilmente la velocità a cui dimentichi.

Perché vedi, ciò che impariamo e memorizziamo ha un “tempo di decadimento” molto rapido. Ossia:

Iniziamo a dimenticare quasi subito dopo aver imparato.

E in effetti, la velocità con cui dimentichi è molto maggiore all’inizio, e segue la dinamica descritta alla fine dell’800 dallo psicologo Hermann Ebbinghaus nella sua “curva dell’oblio”.

curva oblio

Ebbinghaus (è il signore barbuto a sinistra) passò anni a testare la sua capacità di ricordare delle sillabe da lui stesso create, e ad analizzare la velocità con cui le dimenticava.

E ottenne la curva rossa che vedi sopra. La maggiore pendenza all’inizio indica proprio la maggior propensione a dimenticare le informazioni appena studiate.

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Ripetizione e memoria

Ebbinghaus constatò anche che con la ripetizione le informazioni si consolidavano. E questa certamente non è una sorpresa.

Infatti anche tu, per studiare e memorizzare, non fai che ripetere informazioni.

Inoltre, proprio perché cominciamo a dimenticare molto rapidamente già subito dopo aver imparato, logica vorrebbe che ci mettessimo subito a ripetere per rafforzare il ricordo.

Ma Ebbinghaus invece scoprì qualcosa di completamente diverso.

E differenziò così due dinamiche di ripetizione, massiva e distributiva, che hanno per lo studente risultati molto diversi.

Verificò infatti che “distribuire il carico di apprendimento su più sessioni rende la memorizzazione più facile che tentare di apprendere tutto in una sola volta”. (cfr. wiki)

Cioè, per esempio, per memorizzare meglio è più efficace ripetere una cosa 5 volte in una settimana che 5 volte in un giorno.

Bisogna cioè assecondare la curva dell’oblio, e non fissarsi nel memorizzare tutto e subito!

Ora, sicuramente ti capita, mentre studi, di ripetere la stessa cosa tante volte in una giornata.

E il motivo è semplice: ti stai sforzando di memorizzarla.

E così stai perdendo tempo ….

Curva dell’oblio e ripetizione

curva oblio flash card

Il grafico sopra rappresenta ed esemplifica una delle scoperte di Ebbinghaus.

Ad ogni ripetizione dilazionata la curva dell’oblio si appiattisce, fino a diventare virtualmente retta.

Già solo ripetere quello che hai studiato lo stesso giorno o 24 ore dopo comporta differenze enormi.

Se infatti ripeti 24 ore dopo invece che subito dopo aver studiato, dopo una settimana ricordi circa il 35% in più!

E quest’effetto si amplifica con le successive ripetizioni!

Questo significa che se oggi studi una cosa e non la ricordi, te ne devi fregare!

E ripassarla invece domani.

Quindi, una buona strategia di studio con flashcards può essere la seguente:

  • Costruisci le tue flashcards subito dopo lezione, il giorno stesso.
  • Fai la prima ripetizione non quel giorno, ma il giorno dopo.

Per le successive ripetizioni puoi utilizzare lo schema del grafico, o un altro che ti fai tu stesso a seconda della materia e dei risultati. Per gli esami molto difficili te ne suggerisco uno alla fine del post.

Flashcards e sforzo mnemonico

C’è poi un altro aspetto che rende le flashcards molto efficaci.

Vedi, quando studi qualcosa rileggendola molte volte, ti stai esercitando a leggere, non a ricordare.

Mentre se vuoi interiorizzare qualcosa devi cercare, prima di rileggerla, di fare lo sforzo di ricordarla.

Le flashcards, con la loro struttura a domanda e risposta, ti costringono a fare quel tipo di sforzo.

Cioè a rovistare nella tua mente per cercare qualunque appiglio possibile che ti permetta di ricordare la risposta.

Sicuramente avrai notato che, quando non ricordi qualcosa e poi, sforzandoti molto, riesci a richiamarla alla mente, essa diventa quasi indelebile.

Quando per esempio non ricordi il nome di qualcuno, ma dopo aver rovistato mezz’ora negli angoli più bui del tuo cervello, finalmente ti viene in mente … Bè, quel nome non lo dimenticherai mai!

E se anche alla fine non riesci a ricordarlo e ti tocca chiedere a qualcuno, c’è un altro effetto magico che si verifica.

Poiché il tuo cervello si è sforzato tanto senza riuscire a ricordare, il sistema amigdala – ippocampo che regola la memoria è in stato di super attivazione.

E quindi, nuovamente, il grande sforzo fatto ti permette di ricordare meglio!

Molti ragazzi fanno invece due errori fondamentali che li fanno memorizzare meno:

  • Iniziano troppo tardi la fase di “richiamo” delle informazioni. Cioè passano troppo tempo a studiare e poco tempo a cercare attivamente di ricordare.
  • Quando ripetono, tengono il libro aperto e ci buttano continuamente l’occhio sopra.

Flashcards e metacognizione

La metacognizione è, almeno in certi ambiti, la nuova parola magica dell’apprendimento accelerato.

Essa indica la capacità dello studente di “pensare sul pensiero”, cioè di “meglio poter riflettere sulle proprie capacità cognitive”. (cfr. rivista digitale della didattica: strategie metacognitive )

In poche parole, le strategie metacognitive sostengono che effettuare riflessioni e controllo sulle proprie capacità cognitive sia in grado di migliorarle.

Io sono perfettamente d’accordo.

E ho anche visto diversi studenti del blog che, riflettendo finalmente su  come, quando, perché e quanto imparano, hanno migliorato la loro capacità di imparare.

Come se, riuscendosi a vedere “da fuori” mentre studiano, avessero sviluppato vere e proprie nuove capacità! Un po’ come capita agli sportivi quando rivedono a video le loro gare.

Quando, dopo aver fatto lo sforzo di ricordare la risposta a una flashcard, la giri per controllarla, stai facendo uno sforzo metacognitivo.

Ti chiedi infatti:

  • Che relazione c’è fra la mia risposta e quella che trovo sulla flashcards?
  • Quanto sono stato preciso?
  • Se ho sbagliato, che tipo di errore è?
  • Perché l’ho fatto?

E questa analisi rafforza il tuo apprendimento.

Schema di utilizzo delle flashcards

Abbiamo già visto che devi ripetere le flashcards una prima volta 24 ore dopo averle fatte.

Ma poi, quante ripetizioni servono, e quanto spesso?

Impossibile dare una risposta univoca. Dipende  da te, dalla materia che studi, dagli obiettivi che ti dai e dal tempo che hai per raggiungerli.

E anche da come strutturi le flashcards.

Infatti, esse possono contenere

  • Domande e risposte puntuali: per esempio, come si dice “cane” in inglese.
  • Domande e risposte articolate: per esempio, “come funziona il ciclo di Krebs?”

Flashcards per imparare vocaboli stranieri

Nello studio di parole straniere, lo schema 24 ore / una settimana / 15 giorni / un mese / tre mesi  secondo me è molto efficace.

E per efficace intendo che alla fine dei 3 mesi, studiando forse una mezzora al giorno, avrai imparato in maniera molto persistente fra le 3000 e le 5000 parole!

Come scrivo nell’articolo “700+ parole inglesi da imparare“, 3000 parole sono molto più del vocabolario necessario a destreggiarsi in una lingua straniera.

Se poi abbini le flashcards alla tecnica di memorizzazione del keyword method, potrai anche allungare gli intervalli e togliere una, quando non due, ripetizioni.

Puoi anche vedere come fare a costruire flashcards col keyword method scaricando il mio pdf gratuito.

Flashcards per esami universitari

Nello studio invece di un esame, non ti consiglio di utilizzare flashcards puntuali, ma in forma articolata. Cioè che necessitano risposte lunghe, come a un esame.

E con domande / risposte più articolate, lo schema visto sopra non va bene.

Avrai infatti informazioni per le quali bastano 3 ripetizioni, e altre per le quali ne servono 6 o anche di più.

Inoltre, quasi mai avrai 3 mesi di tempo per preparare un esame.

Ora, la variabilità degli esami, in termini di informazioni da imparare e tempo a disposizione, è enorme.

Quindi, quando usi le flashcards per studiare un esame, dovrai essere tu a decidere quante, con che intervallo e in quanto tempo.

Per farlo bene dovrai affinare le capacità metacognitive di cui parlavamo sopra.

Tuttavia mi sembra utile darti il mio schema per esami particolarmente lunghi e complessi.

Diciamo che hai seguito tutte le lezioni, e ti sei già preparato le flashcards per lo studio.

Allora, per prima cosa, ti prefiggi di fare la prima ripetizione completa in 20 giorni.

E frattanto:

  • Quello che ripeti la prima volta al giorno 1
    Lo ripeti poi di nuovo nei giorni   3 – 7 – 11 – 17 – 23 – 29
  • Quello che ripeti la prima volta al giorno 2
    Lo ripeti poi di nuovo nei giorni 4 – 8 – 12 – 18 – 24 – 30
  • Quello che ripeti la prima volta al giorno 3
    Lo ripeti poi di nuovo ai giorni 5 – 9 – 13 – 19 – 25 – 31

E così via. In questa maniera:

  • Tutti i giorni a partire dal 3, e per i primi 20 giorni:
    Ti ritrovi a dover ripetere alcune cose per la prima volta, e altre invece che hai già ripetuto.
    I primi 20 giorni sono dunque i più intensi
  • Al giorno 52: hai ripetuto tutto 7 volte
  • Ti rimangono 8 giorni: per i ripassi e gli affinamenti finali.

Un ultimo consiglio:

Se usi un software di ripetizione dilazionata, la risposta puoi spesso inserirla sotto forma di foto. Della pagina del libro in cui si trova, o dello schema che hai fatto, o della pagina di appunti che la riguarda.

Conclusioni sull’uso delle Flashcard

Dietro questo schema di studio con le flashcards non c’è nessun complesso calcolo scientifico, ma semplicemente la mia esperienza con alcuni veri e propri mattoni, come per esempio anatomia patologica I e II.

Per qualcuno 60 giorni per preparare un esame, anche se molto complesso, possono sembrare troppi. Ma qui io sto parlando di andare là e sapere tutto per spaccare il mondo e prendere 30!

Per qualcuno invece sembreranno pochi: in questo caso, probabilmente la causa non è da cercare in difficoltà nella memorizzazione, con le flashcards. Ma piuttosto in qualche altro problema nel metodo di studio globale che ha.

Ricorda infatti che nessuna strategia, da sola, costituisce un metodo di studio completo. Neanche le flashcards!

Ok, adesso tocca a te …

La tua opinione mi interessa:

Cosa ne pensi delle Flashcards?

Magari ti rimangono dubbi e domande sul loro utilizzo.

In ogni caso, lascia un commento veloce qui sotto.

Sarò felice di rispondere ai tuoi commenti e alle tue domande.

Un saluto. Armando

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Commenti

  1. valerio dice

    08/05/2021 alle 6:20 pm

    Ciao Mauro. Complimenti. Ti volevo chiedere come fare quando in un dato giorno si accumulano più ripetizioni? Con questo metodo ripetendo ogni 4 giorni, quante se ne accumulano?
    saluti
    Valerio

    Rispondi
    • Armando Elle dice

      24/05/2021 alle 3:33 pm

      Ciao, non è detto che si accumulino tante ripetizioni. Infatti, per le cose che sai, la frequenza di ripetizione deve diventare più bassa, ovvero devi aumentare il tempo fra una ripetizione e l’altra. Prova ad utilizzare un software di ripetizione, e vedrai che funziona proprio così: le cose che sai meno te le fa ripetere più spesso, ma mano a mano che le impari te le farà ripetere meno.

      Rispondi
  2. Vincenzo dice

    10/01/2019 alle 8:03 pm

    Ciao, vorrei chiederti quale strategia adotti quando hai da ripassare 5476 carte – sì, hai capito bene: 5476 carte! – in un software che sfrutta il sistema di ripetizione dilazionata (come Anki, Memrise, Mosalingua etc.) per l’apprendimento del vocabolario di una lingua straniera.

    Andare avanti con l’apprendimento di nuovi termini o fermarsi (anche per novanta o più giorni) per ripassarle tutte oppure avere un approccio 80/20 (80% ripasso e 20% apprendimento nuovi termini)? Il mio approccio non è di breve termine, ma di lungo; in altri termini, non mi serve un consiglio per superare l’esame X in Y giorni, ma un consiglio per capire quale strategia adotteresti quando hai tante carte da ripassare (perché magari non hai ripassato una settimana) per l’apprendimento di qualcosa che richiede una scadenza molto lontana o a tempo “indeterminato” (come, appunto, l’apprendimento e il mantenimento di una o più lingue straniere).

    Grazie.

    Rispondi
    • Armando Elle dice

      21/01/2019 alle 4:26 pm

      Ciao Vincenzo, mano a mano che aumentano le ripetizioni, non sarà necessario ripassare tutte le carte tutte le volte tutte insieme. Utilizzerei invece un metodo in cui alcune carte vengono ripassate più spesso e altre meno, a seconda del fatto che commetti o meno errori. La metodologia è descritta nell’articolo sulla ripetizone dilazionata di Leitner, che trovi qua.

      https://www.gliaudacidellamemoria.com/ripetizione-dilazionata-lingue-leitner-anki/

      Rispondi
  3. Nicola dice

    18/10/2016 alle 8:23 am

    Ciao Armando,
    ho letto con interesse il post e sto inserendo lai ripetizione dilazionata con anki nel mio metodo
    Sto seguendo un corso universitario a distanza di Letteratura italiana contemporanea da 6 crediti formativi (per capire il “peso”), 21 lezioni da 40 minuti, i due libri di riferimento sono di 300 e 400 pagine.
    Nel post fai l’ esempio di un esame molto impegnativo (diciamo 15 crediti), per qualcosa di piu’ abbordabile tipo il mio esame le mie domande sono:
    in quanti giorni prepararlo
    che tipo di serie delle ripetizioni applicheresti
    Grazie in anticipo,
    Saluti,

    Nicola

    Rispondi
    • Armando Elle dice

      18/10/2016 alle 8:40 am

      Ciao Nicola, provo a fare una approssimazione. Per un esame di media difficoltà, secondo me bisogna moltiplicare il tempo passato a lezione per 4 volte. Cioè, ogni minuto di lezione richiede 4 minuti di studio a casa. Diciamo quindi che le ore di studio necessarie per il tuo esame (parlo di chanche molto ragionevoli di passarlo, non di prendere il massimo dei voti) potrebbero essere: 21(lezioni)x40minutix4(fattoredifficolta)/60(minuti/ora)= 56 ore di studio. Che poi sono 4 ore al giorno per 14 giorni. Naturalmente è una approssimazione, perchè non conosco il tuo esame, né quanti “tempi morti” fai quando studi. Diciamo però che se segui bene le lezioni e, quando studi, lo fai intensamente, credo di non sbagliarmi di molto. Nel tempo sarai in grado di tarare su te stesso delle stime molto precise, e trovare il “fattore difficoltà” corretto per te e i diversi esami che fai. Per la serie di ripetizioni, immagino che l’esame sia più concettuale che non mnemonico, quindi 3-4 ripetizioni scaglionate in 15 giorni mi sembrano abbastanza. Probabilmente per alcune parti ne basteranno 2-3. (sempre partendo dal presupposto di aver seguito lezione e studiato). Fammi sapere come va, e se le mie stime si sono rivelate corrette! Un saluto

      Rispondi
      • Nicola dice

        22/10/2016 alle 4:14 pm

        Grazie della risposta personalizzata, mi manca ancora un passaggio, vediamo se ho compreso bene il metodo applicato al mio esame.
        Diciamo che l’ esame è il 15 Dicembre ed ho iniziato lunedi’ 17 Ottobre, ci sono quindi 58 giorni.
        Seguo una lezione al girono e ogni sei giorni mi prendo un giorno di riposo.
        Lunedi 17 Ottobre ho seguito la lezione nr 1, preso gli appunti col metodo Cornell, approfondito con i libri di testi
        inserito gli argomenti in una stanza o piu
        del mio palazzo della memoria e creato delle domande da inserire nelle flashcard.
        Il martedi’ lezione nr 2, il mercoledi nr 3 etc.
        Quindi diciamo che il 16 Novembre ho finito le 21 lezioni e posso poi dedicarmi ai ripassi “pesanti”.
        Le domande sono relative al periodo delle lezioni e sono:
        1 Faccio i ripassi di quanto studiato Lunedi 17 Ottobre ogni tre giorni o a scadenze diverse? (tipo il giorno dopo,
        la settima dopo)
        2 Come devo impostare anki? metto ogni giorno le nuove domande e mi dedico semplicemente a rispondere o devo
        rispettare un timing diverso di inserimento?
        Saluti,

        Nicola

        Rispondi
  4. Mauro dice

    11/10/2016 alle 8:01 am

    Ciao, complimenti per l’articolo e per il blog in generale, è molto ben fatto.
    Volevo chiederti se puoi indicare dei softwares da utilizzare per la ripetizione dilazionata o per la creazione di flashcards digitali, e se puoi fare un esempio di una tua flashcard ‘tipo’ per un esame di medicina, come quello di anatomia patologica da te citato nell’articolo.

    Grazie

    Rispondi
    • Armando Elle dice

      13/10/2016 alle 2:16 pm

      Ciao Mauro, anki secondo me è il miglior software per fare flashcards, ed è anche gratuito. Per quanto riguarda la costruzione della flahscard con anki, presto metterò un video tutorial in italiano.
      Per quanto riguarda flashcard per medicina: hai colto il problema bene. Mentre per l’inglese è intuitivo mettere su un lato “cane”, e sull’altro “dog”, non è ugualmente facile decidere input e risposta per le materie più complesse. Procedere per domande puntuali significherebbe costruire migliaia e migliaia di flashcards, e comunque ne risentirebbe la visione d’insieme. Io procedevo per micro-argomenti discorsivi, cercando di fare domande che corrispndessero a circa mezza pagina di libro di risposta. In questa maniera, anche un testo come il Mottura (si usa ancora?), rimaneva comunque al di sotto di una soglia ragionevole di flashcard. Non essendoci software, creavo dei foglietti e estraevo a sorte, annotando sul foglietto della domanda il numero di pagina dove potevo verificare la risposta. In questa maniera, simulavo bene anche la situazione d’esame. Oltre a queste domande un po’, diciamo, “pedisseque”, perchè le costruivo secondo l’ordine del libro, costruivo anche domande più “intertestuali”, cioè dove bisognava collegare fra loro più parti del testo. In questo caso mi facevo degli schemi specifici, ed era su questi che verificavo. Lo studio spezzettato non mi disturbava affatto, anzi; il fatto di saltellare in maneira random dalle cause di scompenso destro alla definizione di fibrosi all’aspetto di midollo/linfonodi/milza nella LLC mi faceva veramente spremere le meningi molto di più che non ripetendo in ordine tutto. Conta però che partivo con la ripetizione che giá mi ero macinato tutto durante le lezioni, incluso un ripasso completo. D’altro canto, chiunque ha dato o deve dare anatomia patologica sa che a meno di botte di c..lo è un esame monstre, di poco meno impegnativo che le anatomie stesse.

      Rispondi
      • Raffaele dice

        14/10/2016 alle 6:44 am

        Ciao Armando,
        per fortuna oggi si usa il Robbins di Anatomia Patologia, la “bibbia” della Patologia e Anatomia Patologica in tutto il mondo.

        Sicuramente si tratta di un “esamone”, ma con buone basi di Patologia e Fisiopatologia, una parte del programma è ripetizione.

        Se può interessare, ho portato avanti un progetto pilota di flashcard ed un mio amico preparò un pdf di spiegazioni su Anki per dare un’idea agli altri studenti di cosa fosse e come si usasse.
        Non spiega cosa scrivere nelle carte, e quella è la cosa più importante ma a cui non esiste una risposta univoca (a meno che non si tratti di parole straniere da imparare), però per familiarizzare con le flashcard va bene.

        Raffaele

        Rispondi
  5. Bruno Melandri dice

    11/10/2016 alle 7:13 am

    ho 64 anni, ho scoperto il vostro sito ed ho deciso di fare quel che, un pò per mancanza di metodo e un pò per mancanza di stimoli non mi era riuscito fino ad oggi, imparare l’inglese. l’impressione per ora è ottima.
    GRAZIE PER GLI INTERESSANTI SUGGERIMENTI

    Rispondi
    • Armando Elle dice

      11/10/2016 alle 7:42 am

      Grazie a te

      Rispondi

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