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Autostima e Passato: Togli il Freno a Mano alla tua Vita

Aggiornato il 31/08/2021 da Armando Elle 2 commenti

“Avere poca autostima è come percorrere la strada della vita con il freno a mano tirato” Maxwell Maltz

Qualche sera fa ho trovato una scatola di vecchie foto e mi è venuto in mente di scrivere un articolo su quanto il nostro rapporto con il passato condizioni la nostra autostima.

Non era programmato, né me lo aspettavo, però eccolo qua.

Credo che a farmi riflettere sia stato il fatto che, fra quelle vecchie foto, c’erano un sacco di immagini che mi hanno strappato un sorriso di felicità e soddisfazione.

E questo mi è sembrato davvero strano e paradossale, visto che, lo ricordo benissimo, a quei tempi non mi piacevo per nulla.

Eppure, pensavo guardando le foto, il me stesso passato non era così male come a volte lo ricordo.

Eccomi, per esempio, super in forma e felice nella foto di classe del liceo.

E poi, ancora:

….su una spiaggia di sabbia bianca fighissima, mentre mi atteggio a barman e fingo di fumare un grosso sigaro in una capanna-bar di paglia….

….fresco di patente sulla macchina di mia madre, mentre vado in vacanza con gli amici di sempre…

….in gita scolastica con una improbabile capigliatura…

….e così via, inclusi ovviamente tutti i momenti ufficiali con la mia famiglia: comunione, cresima, diploma, laurea….

Ho così rivissuto gioie, dolori, successi e sconfitte, e mi sono reso conto che è impossibile costruire una reale stima di sé, intesa come conoscenza e percezione del valore reale di se stessi, senza fare una volta per tutte pace con come eravamo.

E invece, purtroppo, quando si parla di autostima, spesso il passato viene trattato come un nemico da combattere.

Te stesso: ieri, oggi, domani

Se leggi un qualunque articolo sull’autostima, i consigli più gettonati sono quelli focalizzati sul futuro: diventa più assertivo, lavora sui tuoi punti di forza, circondati di persone che ti fanno stare bene, instaura delle sane abitudini …

Tutto molto giusto.

Io stesso, forse lo hai letto, ho appena trattato in un recente articolo come intraprendere delle nuove abitudini sia un aspetto importantissimo nel processo di miglioramento del sé (puoi trovare il link qui).

In questa maniera, però, si rischia di far passare il concetto che l’autostima dipenda dalla contrapposizione fra il te stesso un po’ sfigato di ieri e quello super-fico di oggi.

Come se, nel cammino vero l’autostima, ci fosse un prima di cui vergognarsi e un dopo di cui essere finalmente fieri.

Ecco, per me questa è una roba da matti, che rischia solo di creare Ego ipertrofici ma dai piedi d’argilla.

Il passato non va negato, dimenticato o mistificato, anzi!

Che il tuo passato sia stato felice o costellato di sofferenza o, come molto spesso accade, un compromesso fra le due cose, devi avere il coraggio di considerarlo una parte fondamentale di te stesso.

In questa maniera, otterrai qualcosa che va molto oltre i soliti mantra del tipo “Corro ogni mattina, quanto sono figo!”, “Leggo ogni sera, quanto sono intelligente”.

Quando infatti costruisci la tua autostima sulla contrapposizione fra chi eri ieri e chi sei oggi, basterà una settimana senza andare a correre per farla precipitare sotto ai tuoi piedi.

Così come basterà un esame sbagliato per tornare a sentirti un fannullone o uno stupido, oppure un commento poco cortese per tornare ad essere la bambina timida e tormentata dalla paura di sbagliare, o di non piacere.

Mentre quando riesci a guardarti davvero indietro, a riconoscere chi eri, ad accettare serenamente di essere stato in quel modo, ecco, avrai fatto un enorme passo verso la reale stima di te stesso.

Questa rivisitazione del passato però, non è affatto semplice.

Tanto più perché, quando pensiamo al passato, ci viene comodo utilizzarlo come la migliore delle scuse ….

Prendersi le proprie responsabilità

Diciamocelo sinceramente: il passato è l’alibi perfetto.

Quante volte, per esempio, sentiamo persone lamentarsi di tutte le cose che hanno dovuto subire?

E quante altre volte, anche noi, attribuiamo a cose del passato un’influenza fondamentalmente negativa sul nostro agire presente?

“Faccio così perché da piccolo il mio compagno di banco mi ha preso in giro dicendomi che ero grasso”

“Sono così perché a 17 anni la mia fidanzatina del liceo mi ha lasciata per uno che andava all’università”

“Dico queste cose perché mio padre è stato molto severo e non mi faceva uscire e io soffrivo tanto”

Adesso, ammettiamo pure che quelli che ho citato siano degli esempi banali, e lo sono, in effetti.

Ma, in ogni caso, qualunque sia stato il tuo passato, non puoi accettare di rimanere bloccato su di esso.

Non sto parlando di perdono, se qualcuno ti ha fatto del male, né di dimenticare, se ti è successo qualcosa di brutto.

Sto parlando di smettere di dare la colpa al passato e prenderti invece la responsabilità di come reagisci a quello che ti accade.

Vedi, come sostiene Mark Manson nel libro “La sottile arte di fare quel che c***o ti pare”, spesso confondiamo il concetto di responsabilità con quello di colpa.

Eppure, sono due cose completamente diverse.

Perché se è vero che molte cose non accadono per colpa nostra, è altrettanto vero che la decisione di come reagire ad esse è del tutto una nostra responsabilità.

Quindi, è vero che il nostro passato – o delle persone che ne hanno fatto parte – possono tranquillamente avere delle colpe nei nostri confronti.

Ma la responsabilità di come decidiamo di agire noi, giorno per giorno, attimo per attimo, è qualcosa che riguarda solo e soltanto noi.

E’ una nostra decisione.

Quindi: vuoi finalmente avere la piena coscienza e percezione del tuo valore?

Decidi allora, da subito,

  • Di imparare a volere bene al tuo te stesso passato
  • Di non addurre mai il tuo passato come una scusa

Sono i due regali più grandi che puoi fare alla tua autostima.

(Nell’Header di questo articolo, una foto di Suzy Hazelwood)

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Commenti

  1. Anonimo dice

    05/11/2021 alle 5:23 pm

    Argomenti molto interessanti anche per chi non deve studiare ed affrontare degli esami … mi potrebbe dare qualche consiglio per mia figlia che risulta bloccata con gli esami di medicina all Università?!
    grazie !

    Rispondi
    • Armando Elle dice

      08/11/2021 alle 5:55 pm

      Ciao, per prima cosa bisogna capire le ragioni per cui è bloccata, se no è molto difficile dare dei consigli pertinenti. Chiunque ha passato il test di medicina, data la sua selettività, ha sicuramente le carte in regola per dare gli esami e non rimanere bloccato. Se rimane bloccato c’è sempre qualche motivo che va al di là del semplice metodo di studio. Una crisi di motivazione, o di fiducia, o eccessivo perfezionismo, o strategie di preparazione sbagliate. Il mio consiglio generale quindi è di capire cosa c’è che non va e ripartire a piccoli passi, cercando piccoli successi che ridiano benzina a tua figlia. Spesso che si è bloccato cerca di darsi programmi super-ambiziois per recuperare, ma questo può essere addirittura controproducente. Molto meglio ripartire a piccoli passi, ci sarà poi tempo dopo per tprnare ad accelerare. Un saluto

      Rispondi

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