
La scorsa settimana mi ha scritto una ragazza che studia linguistica per avere dei consigli su come memorizzare definizioni in inglese.
Si tratta di un tipo di memorizzazione abbastanza difficile, poiché va fatta quasi parola per parola. Un po’ come abbiamo visto nell’articolo su come memorizzare un copione teatrale.
Invece di limitarci alla teoria, ho pensato sia utile mostrarti un esempio di memorizzazione di questo tipo “in tempo reale“. Cioè così come l’ho fatta io, su due piedi, mentre rispondevo alla domanda della studentessa.
Nel farlo, parleremo anche di flashcards, acronimo, keyword method, e “deliberate practice”. Tutti strumenti utili a qualunque studente, universitario e non.
Cominciamo con la domanda di Stefania.
Come posso memorizzare definizioni in inglese?
Ciao Armando,
come accennato nei commenti dell’ultimo post ti lascio due esempi molto brevi di definizioni di linguistica inglese che devo memorizzare, per capire, secondo te, come dovrei procedere.
Inoltre, useresti il palazzo della memoria o le flashcards?
Si tratta di concetti, definizioni, esempi, con parole ovviamente tecniche e per di più in inglese.
E ricordare tutto quasi parola per parola è un problema…spero tu possa aiutarmi con i tuoi consigli e grazie per la disponibilità :)
Ecco le definizioni in inglese:
1) One of the features of middle English is the reduction of the case system in particular in nouns and adjectives because of the disappearance of vowels in unstressed final syllables.
2) A diphthong is an oral, voiced, egressive glide from one vowel to another vowel uttered with the same emission of sound.
Grazie!
Ciao Stefania
Esercizio di memorizzazione
Di seguito, ripercorriamo insieme, passo per passo, come ho risposto alla domanda di Stefania e come ho fatto questo esercizio di memorizzazione.
Ho cercato di riassumere tutta la risposta e procedimento in 7 passi, indicando regole e trucchi che non valgano solo per memorizzare definizioni in inglese, ma anche per altri campi dello studio.
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1 Perché costruire delle flashcards
Per memorizzare definizioni di questo tipo, sicuramente sceglierei le flashcards invece del palazzo della memoria.
Ricorda che il palazzo della memoria è utilissimo quando bisogna memorizzare delle informazioni in ordine. Ma se non c’è questa necessità, posso anche risparmiare tempo e non farlo.
Inoltre, essendo le definizioni in inglese dei pacchetti di informazioni tutto sommato piccoli e molto ben divisi, il fatto di averle sulle flashcards mi permette un ripasso veloce, efficace, e molto simile a quello che capiterà durante l’interrogazione, all’esame.
In questo caso specifico poi, non costruirei delle flashcards tipiche, cioè con la domanda da un alto e la risposta dall’altro.
Ma metterei su un lato l’inizio letterale della definizione in inglese.
Quindi per esempio avrei, sul lato A:
- Per la prima definizione: One of the features of middle English is…
- Per la seconda definizione: A diphtong is an…
Il motivo è semplice: dovendo ricordare parola per parola, è utile secondo me avere l’inizio della definizione scritto per esteso.
2 Quali strumenti di memorizzazione utilizzare
Per memorizzare definizioni in inglese il tuo più grande alleato sarà, oltre alle flashcards, il keyword method.
Il keyword method è ideale per trasformare parole straniere o difficili in parole più semplici, e soprattutto poi in immagini ideali per la memorizzazione.
Quanto agli altri mnemonics da utilizzare, sia per tipo che per quantità, dipende:
- Da quanto riesci a mantenere la mente flessibile mentre studi (vedremo fra poco un esempio di cosa intendo)
- Da quanto conosci già la materia
Soffermiamoci un attimo sul secondo punto:
Io per esempio, che conosco l’inglese ma non la linguistica, devo individuare molte più parole chiave da ricordare di quelle che devi individuare te.
E questo capita sempre e in qualunque materia: più uno conosce il contesto, più è forte la sua memoria.
Ne sanno qualcosa i campioni di scacchi, come abbiamo visto nell’articolo su come sviluppare la memoria eidetica.
3 Cominciamo a memorizzare la definizione in inglese di dittongo
Entriamo adesso nello specifico di questo esercizio per memorizzare definizioni partendo dalla seconda, che é più breve:
” A diphthong is an oral, voiced, egressive glide from one vowel to another vowel uttered with the same emission of sound”
Mi creo per prima cosa una immagine che rappresenti il concetto di dittongo, cioè la definizione che devo memorizzare.
Infatti, ricordiamo molto meglio attraverso le immagini.
Perché le immagini sono concrete, e sono quello che ci guida più di ogni altra cosa nell’interpretazione della realtà. (Per approfondire la potenza delle immagini, puoi leggere i miei articoli sulla memoria eidetica e sulla memoria visiva)
All’immagine di “dittongo” legherò poi le successive, cioè quelle con cui memorizzo la definizione.
Per decidere quale sarà la prima immagine da legare a quella di dittongo, non devi usare la memoria, ma la logica.
4 L’importanza di individuare il concetto principale
Le tecniche di memoria sono tutt’altra cosa che studiare a memoria come un pappagallo.
Non si applicano infatti a parole a caso, ma a parole specifiche che devi imparare a individuare e selezionare.
In questa definizione in inglese individuo quindi per prima cosa quello che secondo me è il cuore del concetto di dittongo, cioè “glide” .
Quindi, il dittongo è prima di tutto una “glide“.
Cioè, tradotto brutalmente, una “transizione” (E’ qua che, se già conosci un po’ la materia, cominci a fare la differenza rispetto a chi non la conosce per niente).
Così su due piedi, mentre faccio l’esercizio, non mi viene nessuna buona parola che attraverso il keyword method possa rappresentare “glide”.
Certo, ho alcune opzioni in testa. Per esempio:
- “guide”: è un minimal pair, cioè una parola che differisce da “glide” solo per una lettera.
- “gli dei”: è una locuzione che contiene “glide”, ma ha una lettera in più ed il gruppo “gl” differisce nella pronuncia
Nessuna delle due però mi soddisfa molto, quindi per il momento vado avanti senza scegliere una immagine definitiva.
(Nota: se non hai letto il mio articolo su come memorizzare parole straniere con il keyword method non tutto quello che ho appena scritto ti sembrerà chiarissimo)
5 Proseguire mischiando logica e tecniche di memoria
Bene, mi chiedo allora … Stabilito che “glide”, cioè il concetto chiave di dittongo, significa transizione … Mi chiedo: una transizione fra cosa?
“From one vowel to another vowel”
Questo mi sembra non sia necessario da ricordare con le mnemotecniche, perché è scontato anche per me.
Questa “glide” inoltre ha delle caratteristiche specifiche, che è necessario ricordare a memoria: oral, voiced, egressive.
Mi balza subito all’occhio che si possono ricordare, cambiandone l’ordine, con l’acronimo EVO. Evo dunque sarà la seconda immagine da associare (es. medio EVO).
Proseguendo, vedo la parola “uttered”, che corrisponde al participio italiano “enunciate, pronunciate”.
Nota che non solo è una parola abbastanza inusuale, e quindi difficile da ricordare, ma è anche il verbo che regge la parte successiva.
Decido allora di ricordare “uttered” con un classico utilizzo del keyword method, tramite la parola italiana “utero”.
Mentre la parte successiva, “with the same emission of sound” mi sembra anch’essa scontata, perché chiunque abbia mai pronunciato un dittongo sa che è così.
Mi ritrovo così con l’aver selezionato 3 immagini da legare a quella del dittongo: glide, evo, utero
E guardandole ho una fulminazione!
6 Mantenere la mente attenta e ricettiva
Ero partito per cercare delle parole chiave e legarle fra loro, e mi ritrovo con qualcosa di meglio: un altro potenziale acronimo!
Ed è così chiaro che sarebbe un peccato non approfittarne.
Quindi perdonami la cosa, che suona un po’ grezza; ma se tu riesci a creare una associazione fra l’immagine di dittongo che ti sei fatta, e la frase “gli devo l’utero” (l’acronimo che ho individuato), ti ricorderai per sempre l’ossatura della definizione inglese di dittongo!
Ti tocca solo trovare un motivo fantasioso per giustificare il fatto che, al dittongo, gli devi l’utero.
Lascio a te, per decenza, la costruzione della cosa.
Quindi, sulla tua flashcard potrai mettere:
- Sul lato A, l’inizio della definizione: A diphtong is
- Sul lato B: l’acronimo “gli devo l’utero”
7 Richiamare alla memoria
Cerchiamo adesso di ricordare la definizione guardando l’acronimo “glid EVO l’utero”
A dipthong is a….
- glide (fra cosa? ovvio! “from a vowel to another one”),
- Egressed, Voiced, Oral
- Uttered (come? “with the same emission of sound”)
E così già hai imparato abbastanza bene la definizione, senza avere bisogno di ripeterla 1000 volte, e con un uncino mnemonico (“gli devo l’utero”) in grado di soccorrerti anche nelle situazioni di maggiore ansia da esame.
Riassunto: come ho memorizzato la definizione inglese di dittongo
Il bello di fare un esempio è che puoi vedere il rapporto fra le regole generali (ossia, il “metodo”) e la specificità del singolo caso.
Così da capire come applicare la teoria alla pratica.
Se ci pensi, la memorizzazione che ho fatto della definizione di dittongo, che è un esercizio molto specifico, contiene regole generali sempre valide:
- Ho individuato quello che volevo ricordare in ordine di importanza (glide –> evo –> uttered). Fallo sempre anche tu, qualunque cosa studi.
- Le cose logiche, le ho svincolate dalle tecniche di memoria. Questo per ribadire che più conosci una materia, meno dovrai usare la memoria. Se per assurdo tu non parlassi neanche una parola di inglese, avresti dovuto trasformare ogni elemento della definizione con il keyword method! Non dimenticare quindi che le definizioni, così come qualunque testo che debba essere studiato, hanno sempre una logica. E che studiare non significa memorizzare parole messe a caso, ma scoprire nessi logici, significati, patterns.
- Ho mantenuto flessibilità mentale: per esempio, ero partito con l’idea di fare delle associazioni fra parole chiave, e invece ho fatto un acronimo. Mi è saltato all’occhio subito, quando ho scritto le parole una dopo l’altra, quindi sarebbe stato assurdo non approfittarne. Sembra un caso, ma se studi mantenendo la concentrazione mentale e la flessibilità, ti capiterà continuamente di trovare maniere facili per memorizzare. E quando non ne trovi, non ti incaponire, ma fai la consueta e sempre efficace catene di immagini. Per esempio, sulla prima definizione, quella che comincia con “one of the feautures of middle english is..”, ricorderei “reduction” “disappearance” “unstressed”, tutte parole per cui si trovano immagini in maniera molto semplice.
Quanto tempo per memorizzare?
A scrivere e descrivere il procedimento ci vuole molto più tempo che a farlo.
Ma comunque, ogni definizione ti prenderà, soprattutto all’inizio, abbastanza tempo.
Questo per il fatto che non sei abituata a lavorare così.
Ma, come nell’esempio dell’articolo su come memorizzare un copione, non è tempo perso.
Sei infatti costretta ad analizzare la frase nei particolari, capire i concetti chiave, e individuarne la logica intrinseca.
Anche se ci metti 5 minuti a farlo, otterrai un risultato molto migliore, soprattutto nel lungo termine, che a passare 5 minuti ripetendola come un pappagallo.
Ancora più bello poi è che all’aumentare del numero di frasi che impari, la performance di memorizzazione non diminuisce.
Mentre con la mera ripetizione meccanica diminuirebbe moltissimo.
Cioè, se devi imparare solo una frase, probabilmente se la ripeti 5 volte in un minuto basta e avanza per ricordarlo, almeno fino all’indomani. E le tecniche di memoria non servono.
Ma se ne devi studiare parecchie, la mera ripetizione sarà molto meno efficace che le tecniche di memoria.
Un’ultima considerazione sul tempo di memorizzazione:
Io ci ho messo circa due minuti a frase, e non so niente di linguistica. E sono certo che che domani, e anche fra una settimana, ricorderò entrambe le frasi con buona accuratezza, anche senza averle ripetute mai più.
Se poi faccio un paio di ripetizioni dilazionate nel giro di 15 giorni col sistema delle flashcards, probabilmente le ricorderò per mesi o anni.
Ci ho messo così poco perché sono abituato ed esercitato. Ed anche tu puoi metterci così poco.
Come aumentare la velocità di memorizzazione
La tentazione di chi scopre le tecniche di memorizzazione è stare venti minuti su una frase cercando le connessioni e le immagini perfette.
In questa maniera ricorderai molto bene ma non diventerai mai più veloce a creare immagini e associazioni.
Devi invece lavorare sul tempo:
- Ti prendi una frase e ti dai 3 minuti per fare la tua analisi e individuare gli mnemonics con cui la ricorderai.
- Poi ripeti gli mnemonics e la frase nel minuto seguente.
- E infine passi alla successiva frase, qualunque sia il risultato della precedente memorizzazione.
Magari usando la tecnica del pomodoro per calibrare meglio lo sforzo
Sarà un po’ faticoso psicologicamente, perché per alcune frasi all’inizio ti ritroverai dopo i 3 minuti a non aver trovato niente di valido.
Ma in poco tempo comincerai ad essere sempre più veloce e precisa.
Introduzione alla deliberate practice
Lo schema che ti ho appena descritto è un esempio di deliberate practice.
Non saprei come tradurre correttamente “deliberate practice”, forse “esercizio consapevole ed orientato”.
Il fatto fondamentale è che è molto diversa da come ti eserciti di solito.
Nella deliberate practice ci sono due elementi fondamentali:
- L’allenamento ad alta intensità: nell’esempio, i 3 minuti per trovare gli mnemonics
- Il feedback: nell’esempio, il minuto in cui ripeti gli mnemonics e capisci cosa non è andato bene nella memorizzazione
Grazie alla deliberate practice migliori rapidamente.
Mentre:
- Se ti prendi tutto il tempo del mondo
- Se fai sempre le stesse cose senza darti un feedback per capire cosa non va
Non migliori. Né nelle tecniche di memoria, né in altro.
Tipico esempio della differenza fra l’esercizio generico e la deliberate practice è il pianista che passa anni e anni a suonare sempre e solo “Per Elisa” e poco altro.
Magari alla fine ha suonato il pianoforte per migliaia di ore, ma questo non lo ha fatto migliorare più di tanto!
Per migliorare deve invece affrontare pezzi più difficili delle sue capacità e analizzare gli errori alla fine di ogni esecuzione.
Come ho fatto fare a Stefania in questo esercizio di memorizzazione di definizioni inglesi
Conclusioni
Memorizzare definizioni in inglese, al di là di alcuni elementi specifici, ha le stesse regole di quando studi qualunque altra cosa.
Analizza il materiale, dai le priorità, scopri le connessioni logiche, mantieni la mente concentrata e aperta, lavora fuori dalla tua zona di comfort, non accontentarti e non fare le cose a caso, ma rivedi criticamente la tua performance e datti un feedback!
Tornerò presto sulla deliberate practice che ho introdotto oggi, perché è molto interessante.
Se vuoi approfondirla, fallo su un libro fighissimo (a parte il titolo, che è una pessima e fuorviante traduzione dell’inglese “Peak”): “Numero 1 si diventa” di Robert Pool.
Un saluto. Armando.
Sara dice
Ciao Armando,
anch’io sono una studentessa e sono iscritta ad una facoltà umanistica. Devo preparare due esami: letteratura italiana e storia dell’arte. Secondo te quali tecniche dovrei utilizzare per preparare e memorizzare queste due materie al meglio senza metterci un’eternità?
Cosa ne pensi delle mappe concettuali come metodo di studio?
Grazie in anticipo per i tuoi consigli!
Sara
Raffaele dice
Per parole molto difficili io chiedo aiuto a Google; ad esempio c’erano molte parole che dovevo memorizzare che finivano in TIDE (in Italiano), allora ho cercato su google, ed ho visto che in inglese, marea si scrive TIDE.
Ora non è importante la pronuncia, ma l’associazione mentale; leggo TIDE e penso : “ah, TIDE in inglese è marea” ed immagino una marea.
Oppure dovevo trovare qualcosa per PIVA ed ho visto che in realtà per PIVA in qualche dialetto si intende una cornamusa ed ho immaginato una cornamusa.
Tante parole possono darti risultati strani ma creativi, ad esempio io ho cercato GLIDE su google ed è uscito che esiste un’app di messaggistica per Android chiamata così, potresti vedere qualche foto e memorizzarla !
Armando Elle dice
Ottimo spunto quello du usare Google. Per quanto riguarda l’App però, non la userei, perchè non fa parte della tua memoria di lungo termine,ce la devi ancora infilare là!Certo,se l’avessi già conosciuta, sarebbe stata ideale.
Raffaele dice
Non è un’immagine forte, ma puoi attingere a numerose immagini, e magari ci leghi il ricordo dell’uso del telefono. Saranno immagini nuove da imparare, ma almeno non devi pensare a qualcosa di astratto l’immagine é già lì.
Antonio dice
Ciao Armando grazie per il tuo ottimo articolo. Soprattutto è pratico e mi aiuta a non fossilizzarmi. Lo scrivo perché sto imparando il russo e trovare delle assonanze per il Keyword con l’italiano è difficile, anche se ho visto che quando le trovo, le parole rimangono impresse e anzi riesco a impararne un bel po’ con la sicurezza che quando faccio buone associazioni le parole rimangono lì anche se non le uso.
Ho tre domande:
Se faccio fatica a trovare le assonanze di alcune parole hai qualche consiglio ulteriore?
Quando ascolto discorsi in russo il cervello ci mette un paio di secondi- una volta riconosciuta la parola nella memoria- a dirmi cosa vuol dire e nel frattempo mi perdo la parte restante della frase. Sono sicuro che è una questione di tempo ma c’è un modo per velocizzare questo processo?
Inoltre creare le flash cards senza immagini sarebbe comunque efficace? Perché mi ci vuole tanto tempo a trovare e scaricare le immagini giuste.
Grazie infinite per il tuo lavoro
Ho due domande se
Armando Elle dice
Ciao Antonio, no problem per le flashcard senza immagini; se ti trovi meglio e risparmi tempo non le mettere.
Per l’ascolto, il cervello deve abituarsi a fare il processo ascolto/riconsocimento delle parole.E ci vuole il suo tempo perchè lo faccia velocemente.
Il mio consiglio è di passare dalle parole a intere piccole frasi: hai presente quelle che si trovano nei manualetti da viaggio? Comincia a mettere anche quelle nelle falshcars, e anon lavorare solo più parola per parola. Così il cervello si abitua a riconsocere i gruppetti.
Per quanto riguarda le assonanze: io ripeto la parola ad alta voce fino a quando non me ne viene una; ma comunque , come scrivo nell’articolo, se proprio l’assonanza non mi viene, non mi incamponisco e passo oltre. Spesso mi verrà dopo. Puoi anche usare combinazioni di parole, o minimal pair, come ho proposto io nell’articolo per “glide”. Certo, spesso non sono soddisfacenti, ma bisogna accontentarsi. Infine, in casi veramente eccezionali, puoi fare un acronimo usando le parole russe. Mettiamo che CERO sia una parola russa che non riesci a imparare con l’assonanza. Potresti allora farti l’immagine di un cero, e attaccargli sopra, in ordine, le parole: Cane Elefante Rosso Orso. Che formano l’acronimo CERO. (Naturalmente, ho scritto tutto in italiano, ma tu devi farlo con il russo). In realtà questo metodo non si studia quasi mai per imparare una parola, è sempre meglio l’assonanza. Tuttavia è interessante usarlo per testare la tua preprarazione, e per giocare un po’ sull’agilità mentale in quella lingua: ti scegli una parola qualsiasi, e ci costruisici sopra l’acronimo che la forma. Poi, con ognuna delle parole che forma l’acronimo, fai la stessa cosa…e così via, cercando di variare le parole che usi (cioè, quindi, senza per esempio usare sempre Cane per la C, Banana per la B, etc). Può essere un gioco divertente per variare un po’ lo studio. Un saluto