
Se dovessi fare una classifica dei problemi che fanno rendere poco da un punto di vista fisico e mentale, la difficoltà di concentrazione sarebbe probabilmente ai primi posti.
Se infatti ti distrai continuamente, come puoi capire in profondità quello che fai, vedi, leggi o hai davanti a te?
Se pensi ad altro, come puoi mettere tutta la tua energia in qualcosa?
E così la difficoltà a concentrarti ti fa perdere un sacco di tempo e ti fa fare le cose a metà, che è persino peggio di non farle del tutto.
Si, perché decidere di NON fare una cosa per passare il tempo sui social, su Netflix o pensando ai fatti tuoi, ci può anche stare.
Almeno ti diverti o ti riposi!
Ma cercare di farla mentre controlli continuamente la mail o i messaggi al telefono, ti guardi in giro o ti alzi ogni due per tre a fare altro, non solo è altamente improduttivo, ma anche stressante.
L’ideale sarebbe quindi alternare momenti di concentrazione totale a momenti di svago/riposo altrettanto completi.
La maggior parte delle persone invece passa il tempo in una zona grigia, nella quale non è mai davvero del tutto dedicata e presente rispetto a quello che sta facendo in quel momento.
E così la loro mente non è mai completamente libera, come se un rumore di fondo non la lasciasse mai in pace.
Prima di vedere come liberarsi da questo rumore di fondo per tornare a concentrarti davvero su quello che conta, facciamo però un piccolo passo indietro.
Cause della difficoltà di concentrazione
La difficoltà di concentrazione non va sottovalutata, perché a volte nasconde cause di rilevanza clinica ed è quindi necessario consultare uno specialista: squilibri ormonali, gravidanza, malattie psichiche e neurologiche, ADHD (è il disturbo da deficit di attenzione/attività; contrariamente a quanto molti pensano, può colpire anche gli adulti).
Molte volte dipende invece da vissuti interni spiacevoli o abitudini sbagliate:
- Stress
- Fatica
- Forme subcliniche di Ansia/Depressione
- Mancanza di motivazione
- Mancanza di sonno
- Multitasking
- Mancanza di priorità chiare
Altre ancora, può dipendere da cause esterne, più o meno combinate con quelle interne:
- Rumore
- Interruzioni
- Disordine
- Dipendenza dalla tecnologia
Sono convinto che se hai problemi a concentrarti, ti riconosci in più di una delle cause che ho appena elencato.
C’è però una ulteriore distinzione che vorrei tu facessi, molto più semplice e secondo me anche molto più rilevante, che ci riporta alla zona grigia di cui ti ho parlato all’inizio.
Difficoltà di concentrazione esistenziale o situazionale?
Ricordo un film degli anni 90 incentrato sul football americano, The Program, in cui uno dei ragazzi della squadra, Alvin Mack, è una vera macchina da guerra quando si tratta di ricordare schemi di gioco e analizzare partite.
A scuola però, Alvin non riesce a stare più di due minuti concentrato su nulla.
E’ la stessa cosa che mi raccontano molti studenti che seguono il blog de GliAudaci: non riescono a fare attenzione in classe, si distraggono quando studiano a casa, perdono improvvisamente la concentrazione agli esami.
Si tratta di problemi che possono essere legati a diverse ragioni, come per esempio:
- La maniera in cui spiega il professore
- La loro motivazione e il loro interesse rispetto a quello che studiano
- L’ansia da esame che a volte causa dei veri e propri blocchi cognitivi
C’è una cosa però che accomuna queste situazioni: si tratta di classici casi di difficoltà di concentrazione situazionale.
Al di fuori di quesi casi cioè, questi ragazzi non hanno particolari problemi a concentrarsi.
Ho però anche tanti lettori, studenti e non, che mi parlano di problemi più profondi e pervasivi: cioè, non solo hanno difficoltà a concentrarsi in qualche aspetto specifico della loro vita, ma praticamente in ogni aspetto di essa.
Che si tratti di lavoro, scuola, gioco, relazioni, sport, amicizie, non ha importanza: si sentono continuamente irrequieti, distratti, preoccupati da altro, irritabili, mentalmente assenti o quasi.
Come se non riuscissero mai ad essere totalmente attenti e coinvolti in quello che fanno.
Questa secondo tipo di difficoltà a concentrarsi, che io chiamo esistenziale, può essere davvero temibile e fastidiosa, arrivando a danneggiare l’intera qualità della vita e delle relazioni di chi ne soffre.

“Wendy, forse è bene che tu sappia che… quando passi da queste parti e mi interrompi, mi fai perdere la concentrazione, mi distrai capisci? E mi ci vuole un casino di tempo prima che io riesca a ritrovare il filo! Sono chiaro?” Jack Nicholson in “Shining” ha qualche problema in più della difficoltà a concentrarsi : )))))
La domanda che ti devi fare, dunque, se fai fatica a concentrarti è:
“Quando, esattamente, non riesco a concentrarmi? Ho un problema legato a situazioni specifiche o è più un problema generale?”
Come superare la difficoltà di concentrazione
Per quanto riguarda come trovare la concentrazione in situazioni specifiche vai a questo articolo nel quale potrai trovare davvero tanti spunti e soluzioni.
Dal fare operazioni con la mente a contare parole, dall’ascoltate il tuo battito cardiaco a mirare agli oggetti attorno a te come fossero bersagli.
Si tratta di trucchetti e rituali che non rivoluzioneranno la tua psiche ma certamente ti aiuteranno a darti un quid in più di focus quando ne hai bisogno.
Qui invece mi voglio soffermare su come affrontare la mancanza di concentrazione esistenziale.
Essa non solo, come abbiamo visto, pervade l’intera giornata, ma avviene completamente contro la nostra volontà: vorremmo cioè concentrarci ed essere mentalmente presenti, ma non ce la facciamo proprio.
Cosa che, inevitabilmente, ci provoca sensi di colpa e frustrazione.
A quel punto si scatena una tempesta perfetta: il problema cognitivo (difficoltà di concentrazione) si somma a quello emotivo (colpa e frustrazione) e i due si retro-alimentano a vicenda.
Così i tuoi risultati peggiorano, aumenta il tuo stress, fai ancora più fatica a concentrarti, ti senti ancora più in colpa e frustrato, e così via, in circolo vizioso che dà ansia già solo a leggerlo.
Per spezzarlo ti propongo tre strategie:
#1 Diventa Minimalista
A molti potrà non piacere, soprattutto a quelli innamorati del clichè genio e sregolatezza.
Ma ordine, pulizia, essenzialità, sono fondamentali per ritrovare la tua attenzione.
Tutto ciò che è superfluo, da qualunque punto di vista, provoca nelle nostre vite un rumore di fondo che alla fine cresce fino a diventare intollerabile.
Incomincia allora dal luogo in cui lavori o studi:
- Tieni la scrivania perfettamente in ordine, con sopra solo il necessario
- Rendi l’ambiente silenzioso
- Utilizza una illuminazione adeguata
- Metti tutto a posto ogni volta che termini di lavorare
Usa la tecnologia, ma non farla diventare un’ossessione, un riempitivo o uno schiaccia-pensieri:
- Tieni il telefono spento o silenzioso il più possibile
- Controlla la posta solo a orari prestabiliti
- Evita più che puoi i social
- Staccati dal computer tutte le volte che non è davvero necessario
- Leggi il mio articolo sul minimalismo digitale
Estendi il minimalismo ad altri aspetti chiave della vita:
- Concentrati sulle cose che ti piace fare
- Taglia le relazioni tossiche o di facciata
- Spendi e compra meno
In questa maniera, dal rumore di fondo, emergeranno piano piano solo le cose più importanti e ti sarà più facile concentrati su di esse.
#2 Impara a dialogare con la tua mente
Quando hai poca chiarezza rispetto ai tuoi obiettivi e ti manca la motivazione, la difficoltà di concentrazione è solo uno dei tanti problemi che devi affrontate.
Tristezza, irritabilità, noia, depressione, colpiscono duramente tutti quelli che non hanno ancora trovato quello che i giapponesi chiamano “Ikigai”: la ragione per alzarsi al mattino.
Nel mio articolo sulla voglia di studiare suggerisco un esercizio che ti aiuta a fare la chiarezza necessaria nei tuoi pensieri e che consiste, sostanzialmente, nel sederti a dialogare davvero con te stesso.
Vedi, quando sei demotivato e ti mancano dei chiari obiettivi, alla lunga il tuo cervello va in confusione totale: si riempie di dubbi, rimungina continuamente, i pensieri seguono l’umore del giorno e del momento diramandosi in mille vicoli ciechi.
Per interrompere questo lavorio mentale e fare chiarezza devi, periodicamente (ogni 6 mesi secondo me è ottimo), prendere carta e penna e ragionare per iscritto sulla tua vita e sulle tue scelte.
Una volta che hai scritto tutto, ma proprio tutto, analizza le cose secondo una prospettiva temporale, chiedendoti:
- I motivi originari per i quali hai fatto le tue scelte (PASSATO)
- Come ti trovi adesso che le stai vivendo (PRESENTE)
- Dove ti porteranno e quali alternative hai (FUTURO)
Spesso viviamo col pilota automatico inserito, anche per anni e anni: è comodo, ma può essere che il percorso in cui ci sta portando non sia più quello che volevamo.
Quando dialoghi con la tua mente è come se riprendessi in mano i comandi tu, per decidere se cambiare rotta o meno.
Ci sono persone che, dopo aver analizzato le cose in questa maniera, mollano l’università o il lavoro e si mettono a fare altro, perché l’esercizio gli ha fatto capire che ormai sono su una strada sbagliata.
E altre che, invece, continuano in quello che stano facendo, perché l’esercizio ha riaffermato le loro scelte.
In entrambi i casi, la chiarezza ritrovata permette di ritrovare anche il focus e la serenità.
#3 Meditazione e mindfulness
Meditare abbassa la pressione sanguigna, migliora la plasticità cerebrale, stimola il sistema immunitario, riduce lo stress e l’ansia e, naturalmente, combatte la difficoltà di concentrazione.
C’è anzi un particolare tipo di meditazione, la mindfulness, che sembra quasi creata apposta proprio per questo problema.
Essa si incentra, infatti, sul portare l’attenzione di chi la pratica verso il momento presente, il qui ed ora.
Questo non vuol dire che per essere concentrato devi essere sempre in stato meditativo, anzi, la meditazione esclude di concentrarsi su problemi / pensieri specifici.
Però, allenare la tua mente all’esperienza della meditazione e/o della mindfulness ti permette poi una migliore gestione delle tue emozioni e della tua attenzione in tutte le tue attività quotidiane.
Per avere risultati non c’è bisogno né di meditare per ore al giorno né di farlo per forza nell’ambito di qualche sistema dottrinale specifico.
Cerca la strada che più si adatta a te, magari partendo dalla lista di libri consigliata da questo psicologo.
Infine, un ultimo consiglio.
Alcune volte, come abbiamo visto, la difficoltà di concentrazione prende forme davvero fastidiose: pensieri intrusivi, agitazione, inconcludenza, ruminio cerebrale.
In questo casi non sottovalutarla, combattila e ritrova il tuo focus e la tua serenità.
Altre volte invece essa è positiva: quando sogni ad occhi aperti, quando segui il filo di pensieri nuovi e sorprendenti, quando esplori il lato divergente della tua mente.
In questi casi, non averne paura e anzi, abbracciala con tutte le tue forze.
Lasciar vagare il pensiero è uno dei privilegi della specie umana, perché negarselo del tutto?
Un saluto e a presto, Armando.
Anonimo dice
molto interessante ed estremamente pratico come sempre