
Questo articolo avrei potuto (e forse dovuto) intitolarlo “Cosa dovrei fare quando non ce la faccio più” perché ammetto che quando capitano i momenti davvero negativi, anche io non è che riesca sempre ad affrontarli con ieratica serenità e fermezza.
Nel lavoro, nello studio, nelle relazioni familiari e personali, capitano quelle situazioni di tracollo in cui vogliamo solo e semplicemente mollare la presa …
Per spiegare cosa si sente, a me viene sempre in mente il termine inglese “overwhelmed”, ovvero “sopraffatto” che evoca veramente quel senso di sentirsi addosso un peso troppo grosso e, semplicemente, di non farcela più.
Ma cosa dobbiamo fare in queste situazioni?
In questo articolo cercherò di analizzare quali sono secondo me i tre passi necessari per affrontare le piccole grandi crisi che la vita ci riserva.
Per intenderci, quelle in cui vorremmo “mollare tutto”, sia che si tratti di piccole cose quotidiane (tipo: oggi dovrei studiare ma non ci riesco proprio/non ne ho voglia), sia che si tratti di crisi più gravi che destinate ad accompagnarci per un po’ di tempo (la perdita di un lavoro, la fine di una relazione importante ecc.).
Quindi, che cosa faccio quando non ce la faccio più?
La prima fase: l’autocommiserazione
Potrà sembrarti contro-intuitivo, ma quando non ce la faccio davvero più, io neppure mi sforzo – nell’immediato- di reagire.
E’ chiaro che forza di volontà e determinazione dovrebbero essere tirati fuori SEMPRE, ma non è obbligatorio farlo SUBITO.
A volte, anzi, prendersi un attimo per leccarsi le ferite è proprio la cosa giusta da fare.
Quindi, invece di fare sforzi sovrumani, prova ad adottare questa tecnica: un bell’esercizio di autocommiserazione estrema.
Svuota il frigo, piangi tutte le tue lacrime, pensa che sei un caso senza speranza, buttati sul divano e guarda Netflix senza ritegno.
Non stare neppure a pensare che non dovresti comportarti così o cosá e non sforzarti di fare diverso da ciò che senti.
Anzi, metti il dito nella piaga, concentrati e focalizzati perbene su quanto sei pigro/sfigato/sfortunato/fallito/ circondato da persone pessime ecc. ecc. ecc.
Pensa intensamente a tutti i sentimenti negativi che provi in quella situazione. Se sei arrabbiato con qualcuno, rifletti su cos’è che ti provoca tanta malmostosa insofferenza.
Dopodiché, scrivi. Esatto, scrivi.
Fai uno sforzo e metti nero su bianco i motivi per cui non ce la fai più.
Fidati, è una delle poche tecniche davvero efficaci per uscire da una fase decisamente nera ed apparentemente senza speranza.
Metti per iscritto e di getto tutto il peggio che ti viene in mente. Vale davvero tutto, anzi, più sarai aggressivo con le parole che scriverai, e più l’esercizio si rivelerà utile…
Ma attenzione, non cedere per nulla al mondo all’impulso di sfogarti contro qualcuno (nel caso tu sia in crisi a causa di qualcuno).
Qui non si tratta di fare regolamenti di conti, né di togliersi soddisfazioni momentanee quanto inutili, ma di arrivare concretamente a un punto di svolta che ti faccia uscire da questa voglia di mollare tutto.
Quindi, scrivi e sfoga i tuoi sentimenti peggiori. Vedrai quanto anche solo mettere nero su bianco i motivi della tua frustrazione, in qualche maniera ne alleggerirà già il peso.
Poi, rileggi quello che hai scritto, ancora e ancora, tutte le volte che ne avrai bisogno.
Infine, prendi il foglio e distruggilo. Sarà anche questo incredibilmente liberatorio e ti farà passare alla seconda fase, quella dell’analisi.
La seconda fase: l’analisi
C’è una frase, chiamata “Preghiera della serenità” ed attribuita al teologo protestante tedesco Reinhold Niebuhr, che dice all’incirca così così:
“God, grant me the serenity to accept the things I cannot change,
courage to change the things I can,
and wisdom to know the difference”
Te la riporto anche in italiano:
“Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso,
e la saggezza per conoscere la differenza.»
Questa frase è divenuta celebre anche perché è diventata, a partire dagli anni ’40, il motto degli Alcolisti Anonimi.
Io personalmente la trovo una delle frasi più profonde, più vere, più istruttive che abbia mai sentito.
Pensaci.
Pensa a tutto quello che ti rende infelice, a tutto ciò che ti sta facendo voglia di lasciare tutto perdere, mollare tutto, semplicemente fregartene e basta.
Pensa alla lunga lista di disagi, frustrazioni, difficoltà, insulti, brutti avvenimenti che hai scritto prima.
E qui ti riporto un’altra citazione che personalmente per me è quasi un mantra, questa volta presa da una canzone celebre e direi mitica dei Queen, Bohemian Rhapsody:
“Gotta leave you all behind and face the truth”
Ovvero, “Devi lasciarti tutto alle spalle e guardare in faccia la verità”.
Questo è veramente un momento fondamentale, se vuoi uscire dalla brutta situazione in cui ti trovi.
Prendi dunque la tua lista di problemi e chiediti: di tutte queste cose, che cosa realmente posso cambiare? E che cosa, invece, non dipende da me oppure fa parte del passato e quindi è per definizione immutabile?
Vedrai che troverai esempi di entrambe le cose.
Ci saranno situazioni sulle quali potrai fare poco o nulla; ci saranno magari episodi del passato che di certo non puoi cambiare (e su questo ti invito a rileggere un articolo che ho scritto un po’ di tempo fa , che parla proprio del rapporto col passato e su come questo influenzi la nostra autostima, ecco il link).
Poi però c’è tutta la lista delle cose che sicuramente puoi cambiare: e qui passiamo direttamente alla terza fase , quella della consapevolezza
La terza fase: la consapevolezza
Di quale consapevolezza starò parlando? ovviamente della consapevolezza che TU puoi farcela.
Che non importa quante volte sei caduto, quanti errori hai fatto, quanti allenamenti hai saltato, quante settimane sono che non studi.
Non deve importartene nulla, o meglio, deve smettere di importartene e devi convincerti subito ed in modo definitivo che non è un buon motivo per buttare tutto all’aria (tutt’al più si tratterebbe di una SCUSA per buttare tutto all’aria!)
Perché tu, ora che ti sei pianto addosso, che ti sei dato del fallito e del debole, ora che hai preso a parolacce il tuo collega (sulla carta s’intende) e che hai buttato nel cesso un mese di dieta, troverai la forza per riprendere, semplicemente, dal punto in ci ti sei fermato.
Perché il segreto in fondo sta tutto qui.
Nel sapere che non importa quali siano gli errori che hai fatto e le volte in cui non hai agito come avresti dovuto: se tu capisci nel profondo che tutto ciò che devi fare è semplicemente buttarti tutto alle spalle e ripartire esattamente dal punto in cui hai interrotto, allora avrai acquisito uno dei più grandi segreti per una vita di successo.
Il punto quindi non è come cadi, o quante volte cadi, o per quanto tempo stai a terra: il punto è sempre rialzarsi, perché la differenza sta lì.
Tutte le persone di questo mondo sbagliano, commettono errori e a volte si sentono, come dicevo all’inizio dell’articolo, “overwhelmed”.
Anche chi ti sembra incredibilmente di successo e sicuro di sé, credimi che a volte vorrebbe mollare tutto e vive, come tutti gli esseri umani, momenti di fragilità, di rabbia, di debolezza, di estremo senso di fallimento.
Queste sono situazioni che accadono a chiunque.
Ma se avrai bene in testa che cosa PUOI cambiare, e che per farlo devi solo e semplicemente ripartire da dove ti eri fermato, vedrai che diventerai davvero capace di non mollare. Mai.
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