
La conversione fonetica è forse l’esempio più strabiliante di come, con le tecniche di memoria, sia possibile effettuare alcuni tipi di memorizzazione con velocità e precisione quasi soprannaturali.
Per questa ragione, chi impara la conversione fonetica spesso non ne trae solo una utilità pratica, ma cambia completamente il proprio mindset.
Si ritrova infatti con in mano uno strumento che è la prova tangibile di come, con la strategia giusta e l’esercizio, si possano migliorare in maniera notevole le proprie performance mentali.
Tanto più per il fatto che la conversione fonetica migliora la prestazione in un ambito, quello della memorizzazione dei numeri, che è difficile un po’ per tutti.
Proprio per questa ragione, prima di approfondire che cosa è e come funziona la conversione fonetica, vedremo brevemente perché i numeri sono così difficili da ricordare, in maniera da capire i meccanismi che sono alla base della memoria e quindi i modi per migliorarla.
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Perché ricordare i numeri è difficile
Ricordare i numeri è una di quelle attività che ci accompagna, stressandoci anche un po’, da quando siamo bambini.
Si comincia alle elementari e si continua poi per tutta il proprio percorso di studi districandosi nella difficile e lunga memorizzazione di:
- Date storiche
- Dati geografici
- Articoli dei codici giuridici
- Costanti chimico/fisiche
- Date biografiche
- Dosaggi farmacologici ….
E via dicendo a seconda del tipo di percorso di studi frequentato.
Ma anche al di fuori dei banchi di scuola, i numeri da ricordare ci assediano: PIN, password, numeri telefonici, targhe, codici di sicurezza ….
Tutta roba che scriviamo diligentemente qua e là per poterla ricordare, sperando di non perdere mai i preziosi foglietti o file che la raccolgono.
Ma perché i numeri sono così difficili da ricordare a mente?
Beh, semplicemente perché rappresentano la quintessenza dell’astrazione. Cosa c’è di più teorico, astratto, difficilmente codificabile dei numeri?
Mentre il nostro cervello è abbastanza ben programmato per ricordare immagini, colori, odori, non lo è affatto per ricordare qualcosa di così impalpabile e artificiale come un numero.
Per farlo ha bisogno di trasformarlo.
Ma intanto, facciamo un piccolo test per vedere come te la cavi.
Test di memorizzazione dei numeri
Guarda la seguente sequenza di cifre:
7 3 9 1 4 9 4 1 1 5
E prova a ricordarla leggendola anche due-tre volte.
Non è facile. Forse subito dopo averla letta sei in grado di ripeterla tutta esattamente, o almeno in parte..
Ma se non ci pensi anche solo per 10 secondi diventa quasi impossibile ricordarla precisamente.
Si tratta infatti di una sequenza di numeri che, per il nostro cervello, è completamente astratta, non porta cioè né significato né esperienza.
Quindi, senza ripeterla molte volte, è impossibile trasferirla dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine.
E comunque, anche dopo diverse ripetizioni, rischia di attaccarsi alla nostra memoria a lungo termine in maniera labile, ed essere dimenticata nel giro di pochi giorni.
Adesso prova a ricordare le parole “COMPUTER PORTATILE”. Non solo è facilissimo, ma sicuramente anche se non ci pensi per una mezz’ora sarai comunque in grado di richiamarle alla memoria.
Ebbene, quello che stai per imparare a fare grazie al sistema di conversione fonetica sarà proprio trasformare numeri astratti come 7 3 9 1 4 9 4 1 1 5 in parole facili da ricordare. Come per esempio “COMPUTER PORTATILE”!.
In questa maniera sfrutterai al meglio il trasferimento dei dati dalla memoria di breve termine a quelle di lungo termine, che poi è la base delle tecniche di memoria.
La tabella di conversione fonetica
La tecnica della conversione fonetica è semplicemente geniale: a ciascun numero da 0 a 9 viene fatto corrispondere un suono consonantico.
Il metodo Audaci Della Memoria in lingua italiana prevede la conversione secondo la tabella seguente (che poi è la più usata in assoluto, non è che l’abbia inventata io):
1 T, D
2 N,GN
3 M
4 R
5 L, GL
6 C, G dolci
7 CH, GH, K gutturali
8 F,V
9 P, B
0 S, SC, Z
Nota che i vari suoni consonantici si raggruppano su ciascun numero in maniera omogenea da un punto di vista fonetico: sull’ 1 ci sono la T e la D, che sono le dentali; sul 2 la N e il suono GN, che sono i suoni nasali. E così via.
La tabella va imparata alla perfezione, e fra poco ti darò un piccolo aiuto per farlo.
Ma prima, vediamo a cosa serve…
Grazie alla tabella di conversione fonetica è possibile convertire qualunque sequenza di numeri in una sequenza di parole, e viceversa.
Questa conversione avviene attraverso due semplici regole:
- # 1 Alle vocali non corrisponde nessun numero, quindi non le devi considerare. Esse sono solo dei riempitivi per costruire le parole.
- # 2 Le consonanti doppie vanno considerate come un unico suono.
Come ricordare facilmente la tabella di conversione fonetica
Per imparare la tabella di conversione ti consiglio di ripeterla e ripassarla molte volte, magari attraverso l’utilizzo delle flashcards.
Se però parti da una rappresentazione visiva che metta in relazione numeri e lettere, la memorizzerai in maniera molto più stabile e veloce.
Per farlo, nell’immagine che vedi ti propongo lo schema che utilizzo e insegno io.
Si tratta, come detto, di trovare all’interno dei numeri delle immagini che riconducano ad almeno una delle rispettive lettere di riferimento.
Come vedi, ho utilizzato una serie di strategie diverse.
Per il numero 1, l’ho raddoppiato e specchiato, ottenendo qualcosa di molto simile a una T.
I numeri 2 e 3 li ho ruotati a rappresentare, rispettivamente, la N e la M.
I numeri 4,5,6,7, sono invece disegnati in maniera tale da contenere le rispettive lettere di riferimento, con qualche difficoltà in più nel caso del 4 (comunque, alla fine, la “r” minuscola non è così difficile da individuare).
Per l’8, ho combinato due F, la seconda delle quali è rovesciata.
Il 9 diventa una P semplicemente specchiandolo.
E lo 0, bé, comincia proprio per Z, quindi la scelta mi è sembrata ovvia.
Ora, puoi utilizzare questo schema così come è o anche adattarlo, se vuoi.
L’importante è che, per impararlo, utilizzi le immagini e non le parole, perché le immagini sono più immediate e memorizzabili che non le frasi con le quali le spiego.
Ma veniamo adesso alla pratica.
Il tuo primo esercizio di conversione fonetica
Abbiamo detto che la conversione fonetica avviene attraverso due semplici regole:
- # 1 Alle vocali non corrisponde nessun numero, quindi non le devi considerare. Esse sono solo dei riempitivi per costruire le parole.
- # 2 Le consonanti doppie vanno considerate come un unico suono.
Se quindi per esempio utilizzo la tabella di conversione fonetica per il numero 27:
- per prima cosa individuo i due suoni consonantici corrispondenti: Nasale N o Gn e Gutturali G, C, o K,
- poi provo a costruire con essi una parola, inserendo delle vocali. Per esempio potrei costruire la parola GNoCca (ricorda, le doppie non contano), o NuCa, o aNCa
Facciamo un esempio con due numeri un po’ più lunghi:
Primo Numero: 7 3 9 1 4
Lettere corrispondenti: C M P T R
Parola corrispondente: CoMPuTeR
Secondo Numero: 9 4 1 1 5
Lettere corrispondenti: P R T T L
Parola corrispondente: PoRTaTiLe
Quindi la sequenza 7391494115 che abbiamo visto all’inizio del capitolo, e che probabilmente avevi già dimenticato, può essere ricordata con le semplici parole “computer portatile”.
Credo che il sistema di conversione fonetica cominci ad apparirti chiaro in tutta la sua potenza.
Quando infatti conosci come effettuare la conversione fonetica, puoi facilmente trasformare i numeri in parole, e le parole in immagini facili da ricordare.
A quel punto, per ricordare il numero originario, basterà fare il percorso inverso, riconvertendo le consonanti della parola in numeri.
Ora, so cosa stai pensando:
“Ok Armando, mi hai fatto un trucchetto che hai preparato! Mica tutti i numeri diventano parole come computer portatile!”
In parte è vero ciò che dici.
Non sempre è possibile ricordare un numero di 10 cifre con solo due parole. Ma certamente è possibile trovare una parola per qualunque coppia di cifre, e per quasi qualunque tripletta.
E non è raro trovare parole con cui fare la conversione fonetica anche di 4 e 5 cifre.
Comunque, anche nella peggiore delle ipotesi (solo conversioni di parole a gruppi di 2 cifre), un numero di 10 cifre si riduce a 5 paroline che possono facilmente essere ricordate costruendo associazioni mnemoniche fra di loro.
Immagini, associazioni mentali, e tecniche di memoria
Se sai già qualcosa di mnemotecnica, certamente sai come usare le associazioni mentali per legare fra loro delle parole.
In caso contrario, facciamo un breve ripasso prima di eseguire gli esercizi con i numeri.
La memoria visiva
Il nostro cervello ha una capacità enorme di ricordare immagini e azioni.
Infatti per milioni di anni ci siamo evoluti senza aver utilizzato la verbalizzazione, e anche quando abbiamo cominciato a parlare avevamo all’inizio un vocabolario molto limitato.
Per non parlare poi dello scrivere: è qualcosa che come specie abbiamo cominciato a fare poche decine di migliaia di anni fa, e non a caso le prime scritture erano pittografiche.
Cioè le cose non venivano rappresentate con parole formate dalle lettere dell’alfabeto, ma con disegni.
Pensa per esempio alle pitture rupestri del neolitico, come i tipici “racconti di caccia” (o forse erano briefing strategici prima di andare a cacciare?).
Per farla breve insomma, l’uomo ha interagito con l’ambiente esterno attraverso le immagini per milioni di anni, e quindi la sua memoria per esse è molto forte.
Per apprezzare la cosa, basta che guardi un’immagine su Facebook di te e dei tuoi amici per pochi secondi e poi distogli lo sguardo.
Sicuramente sei in grado di ricordare chi erano le persone nella foto, dove eravate, cosa stavate facendo, come eravate vestiti, e molti altri dettagli.
Se tu dovessi ricordare le stesse informazioni leggendole, pochi secondi non ti basterebbero neanche per processare le informazioni, figuriamoci per ricordarle!
Usare la memoria visiva “mentale” per ricordare
Nelle tecniche di memoria si sfrutta proprio la nostra capacità innata di ricordare le immagini creando una visualizzazione mentale di quello che dobbiamo ricordare, e legando ogni immagine alla successiva attraverso azioni o rapporti spaziali.
Per spiegarmi, ti faccio un esempio:
Stai camminando in montagna e arrivi a un laghetto; improvvisamente vedi uscire dal laghetto una trota albina che fa un balzo verso il cielo.
Si tratta di qualcosa di straordinariamente inusuale: una trota albina, cioè perfettamente bianca, che spicca un balzo verso il cielo! Quindi di un’immagine che difficilmente potrai dimenticare.
Ma TRoTa aLBiNa CieLo è un trittico di parole che rappresenta, con la conversione fonetica, le prime 8 cifre decimali del P-greco: 1 4 1 5 9 2 6 5
Chi padroneggia la conversione fonetica può fare queste trasformazioni in un tempo davvero breve, facendo meno sforzo e ottenendo una memoria più stabile che non imparando per mera ripetizione.
E più sono i numeri da ricordare, più il vantaggio della conversione fonetica si accentua.
Come fare associazioni mentali corrette
Ora, nell’utilizzare questa tecnica si hanno due principali complicazioni:
- l’immagine non la vedi veramente, è una creazione del tuo cervello. E quindi non ha la stessa efficacia. Ma questo è vero in parte, e solo all’inizio. Abbiamo infatti un enorme potere di visualizzazione, e di fatto siamo gli unici animali in grado di creare con l’immaginazione tutto quello che vogliamo.
- creando tante immagini rischi di dimenticare a cosa si riferiscono! Anche questo è solo in parte vero. E per superare il problema basta utilizzare la tecnica correttamente, distinguendo due fasi:
#1 Nella prima fase crei l’immagine-contesto, cioè la rappresentazione di quello che devi ricordare.
Per esempio, se vuoi ricordare il pigreco, ti immagini sulla montagna davanti al laghetto perfettamente rotondo, mentre cerchi di calcolarne l’area (esercizio per il quale, nella formula, si utilizza proprio il pigreco). Si tratta di una immagine insolita, strana, che ricorderai con facilità.
#2 Nella seconda fase crei invece le immagini – memoria, cioè quelle immagini che trasportano l’informazione da ricordare. Cioè, nell’esempio, TRoTa aLBiNa e CieLo.
La prima immagine – memoria (in questo caso la TROTA) deve essere saldamente associata all’immagine – contesto. Mentre le varie immagini – memoria successive si possano anche associare le une alle altre, in sequenza.
In questa maniera è molto agevole ricordare anche dieci/venti immagini-memoria per ogni immagine – contesto, arrivando a memorizzare con questo semplice metodo anche 40-60 cifre in un tempo molto breve.
Ora, magari ti sembra arzigogolato, ma in effetti è semplicissimo da fare, e anche molto veloce già dopo pochissimo esercizio.
Altri esercizi di conversione fonetica
Vediamo insieme alcuni esempi di applicazione pratica della conversione fonetica, memorizzando la seguente lista di dati:
Altezza Monte Bianco: 4.810 metri
Morte di Robespierre: 1794
Lunghezza Fiume Nilo: 6671 Km
Conversione fonetica per “altezza del Monte Bianco: 4810 metri”
Una buona immagine contesto potresti essere tu sulla cima del Monte Bianco, con un lunghissimo metro in mano, la cui coda si perde in fondo alla valle sotto di te.
Sembra funzionare bene, perché individua molto precisamente l’info che devi ricordare, ed è abbastanza inusuale da colpire la tua immaginazione ed essere così ricordata ancora meglio.
Visualizzala bene (è questa la parte difficile!), arricchendo l’immagine di tutti i dettagli che la rendono vivida. Senti il fiato corto per l’altitudine, la luce accecante del sole che si riflette sulla neve, il silenzio spezzato solo dal rumore del vento, il freddo, il bianco tutto intorno a te.
All’improvviso, quasi dal nulla, spunta moltissima gente e senti una musica fortissima di discoteca: c’è un RaVe party sulla cima del Monte Bianco!
E la cosa ancora più strana è che tutti quei giovani sono saliti in cima al Monte Bianco per un RaVe party portandosi in mano una TaZZa.
RaVe e TaZza identificano l’altezza del Monte Bianco: 4810 metri. Come sempre, non ti focalizzare sulla descrizione che ti ho dato: proprio in quanto descrizione scritta è lunga e arzigogolata.
Pensa però se tu fossi davvero sulla cima del Monte Bianco che ti godi il silenzio e riposi per la fatica dell’ascesa, e davvero ti ritrovi in mezzo a un RaVe party dove tutti hanno una TaZza in mano.
Ti basterebbe un secondo di questa esperienza per ricordarla per sempre, e ricordare insieme ad essa l’altezza del Monte Bianco.
Convertire numeri in parole e viceversa, con la conversione fonetica è facilissimo.
E la tua abilità nell’applicare le tecniche di conversione fonetica dipenderà quindi soprattutto da con che efficacia imparerai a utilizzare la visualizzazione.
Conversione fonetica per “morte di Robespierre: 1794“
Come probabilmente sai, Robespierre è stato ghigliottinato. E quindi una buona immagine contesto potresti essere tu, nella piazza della ghigliottina, mentre in mezzo alla calca assisti all’esecuzione. Immagina dunque la testa di Robespierre che, con un colpo di TaCco, viene fatta rotolare dal boia verso una BaRa.
Focalizza bene lo sfondo dell’immagine: la folla urlante, il patibolo con la ghigliottina, il boia che con un colpo di TaCco manda la testa in una BaRa…. Come potresti dimenticarlo?
Conversione fonetica per “lunghezza del Nilo: 6671 Km”
Stai percorrendo il Nilo con un battello, sei partito dalla sorgente e stai andando verso la foce.
Sai che è il Nilo perché vedi centinaia di Piramidi lungo la riva.
Sei a poppa del battello, e stai pescando con delle esche molto strane, si tratta di CeCi.
Uno è infilato all’amo della tua canna da pesca, e un intero barattolo è accanto a te.
Improvvisamente, un enorme pesce GaTto salta fuori dall’acqua e in un sol boccone mangia il tuo barattolo di Ceci.
Ora…
Sarai d’accordo sul fatto che se tu fossi veramente in navigazione sul Nilo, con accanto un barattolo di CeCi alto due metri, ed un pesce GaTto di 300 chili che salta fuori per mangiarli, non potresti mai dimenticarlo.
E il fatto che sia impossibile non è affatto un problema, anzi, è un vantaggio. N
Non solo infatti ricordiamo bene le immagini, le ricordiamo ancora meglio se sono strane, assurde, diverse.
Come non puoi dimenticare ora la lunghezza del fiume Nilo se trasformi cecio e gatto secondo la tecnica della conversione fonetica di Leibniz: 6671 km.
Ricapitolando: schema generale della Conversione Fonetica
Credo che ormai il meccanismo dovrebbe esserti chiaro:
- Crei uno sfondo che faccia da contesto al dato da ricordare (es. la cima bianchissima del Monte Bianco)
- A questa sfondo colleghi una o più immagini molto definite. Esse indicano in maniera univoca i dati numerici di riferimento.
In questa maniera ricordare qualunque numero implica quattro semplici regole:
- Creare una buona immagine – contesto: per esempio per la lunghezza del Nilo è indispensabile aggiungere il “tocco” delle Piramidi, se no ti confonderai con altri fiumi.
- Convertire velocemente il numero target in consonanti e poi in immagini
- Connettere la prima immagine- memoria alla immagine/contesto.
- Connettere le eventuali altre immagini – memoria una all’altra, in ordine di apparizione delle cifre. Quindi per esempio l’immagine- memoria del TaCco, che rappresenta le prime due cifre della data di morte di Robespierre, si lega all’immagine-contesto della testa di Robespierre ghigliottinato. E l’immagine-memoria BaRa che rappresenta le ultime due cifre, si lega all’immagine-memoria TaCco (è il colpo di tacco infatti che manda la testa nella Bara).
Lo schema non cambia, qualunque sia il tipo di numero che devi ricordare. Si tratta del cellulare di un amico?
- Crea una immagine – contesto precisa del tuo amico
- Converti il suo numero di telefono in una sequenza di immagini – memoria
- Attacca le immagini-memoria all’immagine contesto.
Si tratta del tuo PIN bancario?
Per prima cosa, immaginati di fronte alla banca dietro casa tua mentre ritiri i contanti.
E poi attacca a questa immagine contesto le immagini – memoria relative al numero.
Devi imparare i numeri degli articoli del codice perché studi giurisprudenza?
Crea una immagine che ti ricorda il titolo dell’articolo, e a questa lega l’immagine del numero.
E così via.
Conclusioni sulla conversione fonetica di Leibniz
In ultima analisi dunque, la conversione fonetica di Leibniz non è altro che un sistema di codificazione che permette di trasformare dati astratti e difficili in immagini facili da ricordare. E ovviamente permette anche di fare il percorso inverso.
Inoltre, se ci pensi, la conversione fonetica è molto semplice! Ci sono solo 10 cifre di base (incluso lo zero), che corrispondono a dieci suoni consonantici da imparare.
Li converti in parole e quelle parole le visualizzi bene. Se ce n’è più di una, le connetti fra di loro tramite semplici associazioni. Tutto qua!
In questa maniera, qualcosa di molto difficile come imparare i numeri a memoria diventa molto facile.
Per questo, come detto all’inizio dell’articolo, la valenza della conversione fonetica va ben al di là della sua utilità pratica nel memorizzare i numeri.
Diventa infatti anche un esempio paradigmatico:
- delle enormi possibilità – che non sempre sfruttiamo – del nostro cervello
- della capacità di miglioramento insita in ognuno di noi
Un saluto. Armando
Alberto dice
Ciao, complimenti per il sito – e’ molto utile e interessante.
Domanda sulla tabelle di conversione fonetica: c’e’ qualche ragione particolare per cui ciascun numero e’ associato a certe consonanti?
Grazie
Alberto
Armando Elle dice
Ciao, no, non ci sono ragioni particolari. Un saluto
Gabbo dice
In realtà si, sono collegati per forma.
1 -> t
2 -> N ruotata
3 -> M ruotata
4 -> R specchiata (kind of)
..
6 -> G
..
9 -> P specchiata
Armando Elle dice
Si, si possono collegare anche per forma, mangari faccio un articolo dove metto le mie áncore mnemoniche per ciascun numero da 1 a 9
Massimiliano dice
Una domanda… Probabilmente può risultarvi sciocca. Come faccio a ricordare la figura associata a quello che devo ricordare?
Es. Devo ricordare l’articolo del Codice Civile della definizione di Imprenditore, l’articolo è il 2082, lo scompongo così: NaZiFuN. Ora devo ricordarmi NaZiFuN, devo cioè ricordare che NAZIFUN è legato alla immagine dell’imprenditore. E poi di conseguenza l’articolo.
E’ questo il mio quesito, ossia come faccio a ricordare che ho associato nazifun all’imprenditore.
ps. In questo momento immaginando un tizio sulla poltrona di casa mia con bombetta da capitalista borghese ottocentesco e spille con un cuore contenente la faccia di Hiltler, ammetto di aver ben memorizzato che è un nazifun, e quindi 2 0 8 2.
Ma come posso farlo con tutte le altre situazione?
Ho forse capito male il metodo?
Grazie del tempo che mi dedicherete.
Massimiliano
lella dice
molto interessante
Luigi dice
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