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Conversione fonetica di Leibniz, ovvero la mnemotecnica per i numeri.

Aggiornato il 24/07/2019 da Armando Elle 5 Comments

Conversione fonetica di Leibniz, ovvero la mnemotecnica per i numeri.

Da tempo volevo fare un articolo completo sulla tecnica di memoria della conversione fonetica.

E per coincidenza mi è ri-capitato fra le mani un mio vecchio micro-manuale ormai non più disponibile, e che esordiva facendo un parallelismo fra l’allenamento mentale e l’allenamento del fisico.

Ho così deciso di rivederlo un po’ e presentarlo nell’articolo di oggi, per renderlo disponibile a tutti i lettori de Gli Audaci Della Memoria.

Parleremo quindi di allenamento cerebrale in relazione alla tecnica della conversione fonetica.

E alla fine dell’articolo saprai come memorizzare numeri di decine di cifre con grande semplicità.

Conversione fonetica e allenamento cerebrale

Fra poco vedremo perché la conversione fonetica è un ottimo allenamento cerebrale.

Intanto però, voglio spendere due parole su quest’ultimo.

Occupandomi di allenamento mentale da tanto tempo  mi sono reso conto che la maggior parte delle persone è convinta che le proprie capacità di apprendimento siano qualcosa di statico, non migliorabile, anzi, semmai destinato a peggiorare con il passare degli anni.

E infatti, mentre tutti prima o poi si dedicano a qualche corso o programma rivolto al miglioramento dell’aspetto e delle prestazioni fisiche, pochi prendono in considerazione l’idea di fare allenamento cerebrale.

Ma pensaci su … Non è assurdo?

Infatti molti studi dimostrano che le performance della nostra mente, come di qualunque altro organo, possono essere allenate e migliorate. 

Anche in maniere strane, piacevoli e inaspettate, come abbiamo visto parlando del miglioramento del quoziente intellettivo grazie all’effetto Mozart.

Eppure pochi si occupano di allenare la propria mente, proprio come pochi facevano allenamento fisico una trentina di anni fa.

Il concetto di allenare il proprio corpo era infatti, trent’anni fa, qualcosa di nuovo e di nicchia.

Mentre adesso posso dire di non conoscere quasi nessuno che non faccia almeno un minimo di allenamento o di dieta.

E credo che noi prossimi anni capiterà la stessa cosa con il cervello.

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Imparare migliaia di numeri con la conversione fonetica: come è possibile?

Sicuramente ti è capitato di vedere alla televisione degli atleti che fanno cose eccezionali: correre i 100 metri in 10 secondi, schiacciare a canestro saltando dalla lunetta, macinare 42 km di corsa in poco più di due ore …

E in fondo non c’è bisogno di guardare atleti olimpici alla televisione.

Tutti noi conosciamo persone in grado di avere performance fisiche veramente notevoli rispetto alla media degli individui.

Cose che per chi passa la maggior parte del suo tempo fermo a scuola o in un ufficio o seduto in macchina, sembrano inarrivabili.

Un po’ come chi, grazie alla conversione fonetica, è in grado di imparare migliaia di cifre del pigreco, o ricordare qualunque data e numero per sempre.

Ma come fanno degli individui in fondo come me e te ad avere performance di questo tipo?

Certamente i campioni di alto livello hanno una predisposizione genetica migliore.

Ma tutti, sia i campioni che gli uomini normali, sulla loro predisposizione genetica stratificano

  • allenamento
  • dieta
  • strategie giuste

E questo gli permette di condizionare il proprio corpo giorno dopo giorno per arrivare a quel tipo di risultati.

Il cervello, anche se da certi punti di vista è un organo molto speciale, da altri segue esattamente le stesse regole del resto del nostro corpo.

E quindi con allenamento, dieta e strategie giuste puo’ portare un individuo normale a delle performance impossibili per la maggior parte delle persone.

Te ne voglio dare una dimostrazione insegnandoti qualcosa che è considerata da tutti molto difficile: ricordare lunghi numeri  ad alta velocità.

In effetti, ad una velocità così alta che non può che sembrarti impossibile.

Lo farai, come si fa nello sport, imparando la tecnica giusta, cioè la conversione fonetica di Leibniz.

E poi stratificandogli sopra un bel po’ di esercizio!

Perché ricordare i numeri è difficile

Ricordare i numeri è una di quelle attività che ci accompagna, e anche ci stressa un po’, da quando siamo bambini.

Si comincia alle elementari e si continua poi per tutta il proprio percorso di studi districandosi nella difficile e lunga memorizzazione di:

  • Date storiche
  • Dati geografici
  • Articoli dei codici giuridici
  • Costanti chimico/fisiche
  • Date biografiche
  • Dosaggi farmacologici ….

E via dicendo a seconda del tipo di percorso di studio frequentato.

Ma anche al di fuori dei banchi di scuola i numeri da ricordare ci assediano: PIN, password, numeri telefonici, targhe, codici di sicurezza ….

Tutta roba che scriviamo diligentemente qua e là per poterla ricordare, sperando di non perdere mai i preziosi foglietti o file che la raccolgono.

Ma perché i numeri sono così difficili da ricordare a mente?

Beh, semplicemente perché rappresentano la quintessenza dell’astrazione. Cosa c’è di più teorico, astratto, difficilmente codificabile dei numeri?

E mentre il nostro cervello è abbastanza ben programmato per ricordare immagini, colori, odori, non lo è affatto per ricordare qualcosa di così impalpabile come un numero.

Eppure, grazie alle tecniche di memoria, il tuo cervello fra poco (giusto il tempo di finire di leggere questo articolo e fare un po’ di allenamento) potrà ricordare i numeri con una efficacia prodigiosa, e con la stessa facilità con la quale Usain Bolt corre i 100 metri in meno di 10 secondi.

Test di memorizzazione dei numeri

Guarda la seguente sequenza di cifre:

7 3 9 1 4 9 4 1 1 5

E prova a ricordarla leggendola anche due-tre volte.

Non è facile. Forse subito dopo averla letta sei in grado di ripeterla tutta esattamente, o almeno in parte..

Ma se non ci pensi anche solo per 10 secondi diventa quasi impossibile ricordarla precisamente.

Si tratta infatti di una sequenza di numeri che per il nostro cervello è completamente astratta, non porta cioè né significato né esperienza.

Quindi, senza ripeterla molte volte, è impossibile trasferirla dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine.

E comunque, anche dopo diverse ripetizioni, rischia di attaccarsi alla nostra memoria a lungo termine in maniera labile, ed essere dimenticata nel giro di pochi giorni.

Adesso prova a ricordare le parole “COMPUTER PORTATILE”. Non solo è facilissimo, ma sicuramente anche se non ci pensi per una mezz’ora sarai comunque in grado di richiamarle alla memoria.

Ebbene, quello che stai per imparare a fare grazie al sistema di conversione fonetica sarà proprio trasformare numeri astratti come 7 3 9 1 4 9 4 1 1 5 in parole facili da ricordare. Come per esempio “COMPUTER PORTATILE”!. I

In questa maniera sfrutterai al meglio il trasferimento dei dati dalla memoria di breve termine a quelle di lungo termine, che poi è la base delle tecniche di memoria.

La tabella di conversione fonetica

La tecnica della conversione fonetica è semplicemente geniale: a ciascun numero da 0 a 9 viene fatto corrispondere un suono consonantico.

Il metodo Audaci Della Memoria in lingua italiana prevede la conversione secondo la tabella seguente:

1 T, D

2 N,GN

3 M

4 R

5 L, GL

6 C, G dolci

7 CH, GH, K gutturali

8 F,V

9 P, B

0 S, SC, Z

Nota che i vari suoni consonantici si raggruppano su ciascun numero in maniera omogenea: sull’ 1 ci sono la T e la D, che sono le dentali; sul 2 la N e il suono GN, che sono i suoni nasali. E così via.

La tabella va imparata alla perfezione. Ma prima, vediamo a cosa serve…

Grazie alla tabella di conversione fonetica è possibile convertire qualunque sequenza di numeri in una sequenza di parole, e viceversa.

Per farlo, devi seguire due semplici regole:

  • # 1 Alle vocali non corrisponde nessun numero, quindi non le devi considerare. Esse sono solo dei riempitivi per costruire le parole.
  • # 2 Le consonanti doppie vanno considerate come un unico suono.

Il tuo primo esercizio di conversione fonetica

Se quindi per esempio utilizzo la tabella di conversione fonetica per il semplice numero 27:

  • per prima cosa individuo i due suoni consonantici corrispondenti: Nasale N o Gn e Gutturali G, C, o K,
  • poi provo a costruire con essi una parola, inserendo delle vocali. Per esempio potrei costruire la parola GNoCca (ricorda, le doppie non contano), o NuCa, o aNCa

Ma facciamo un esempio con due numeri un po’ più lunghi:

Primo Numero:                                                          7     3     9   1     4

Lettere corrispondenti:                                              C     M   P   T     R

Parola corrispondente: CoMPuTeR

Secondo Numero:                                                        9 4     1   1     5

Lettere corrispondenti:                                              P   R     T   T     L

Parola corrispondente: PoRTaTiLe

Quindi la sequenza 7391494115 che abbiamo visto all’inizio del capitolo, e che probabilmente avevi già dimenticato, può essere ricordata con le semplici parole “computer portatile”.

Credo che il sistema di conversione fonetica cominci ad apparirti chiaro in tutta la sua potenza.

Quando infatti conosci come effettuare la conversione fonetica, puoi facilmente trasformare i numeri in parole, e le parole in immagini facili da ricordare.

A quel punto, per ricordare il numero originario, basterà fare il percorso inverso, riconvertendo le consonanti della parola in numeri.

Ora, so cosa stai pensando:

“Ok Armando, mi hai fatto un trucchetto che hai preparato! Mica tutti i numeri diventano parole come computer portatile!”

In parte è vero ciò che dici.

Non sempre è possibile ricordare un numero di 10 cifre con solo due parole. Ma certamente è possibile trovare una parola per qualunque coppia di cifre, e per quasi qualunque tripletta.

E non è raro trovare parole con cui fare la conversione fonetica anche di 4 e 5 cifre.

Comunque, anche nella peggiore delle ipotesi (solo conversioni di parole a gruppi di 2 cifre), un numero di 10 cifre si riduce a 5 paroline che possono facilmente essere ricordate costruendo associazioni mnemoniche fra di loro.

Immagini, associazioni mentali, e tecniche di memoria

Se sai già qualcosa di mnemotecnica, certamente sai come usare le associazioni mentali per legare fra loro delle parole.

In caso contrario, facciamo un breve ripasso prima di eseguire gli esercizi con i numeri.

La memoria visiva o eidetica

Il nostro cervello ha una capacità enorme di ricordare immagini e azioni.

Infatti per milioni di anni ci siamo evoluti senza aver utilizzato la verbalizzazione, e anche quando abbiamo cominciato a parlare avevamo all’inizio un vocabolario molto limitato.

Per non parlare poi dello scrivere: è qualcosa che come specie abbiamo cominciato a fare poche decine di migliaia di anni fa, e non a caso le prime scritture erano pittografiche.

Cioè le cose non venivano rappresentate con parole formate dalle lettere dell’alfabeto, ma con disegni.

Pensa per esempio alle pitture rupestri del neolitico, come i tipici “racconti di caccia” (o forse erano briefing strategici prima di andare a cacciare?).

Per farla breve insomma, l’uomo ha interagito con l’ambiente esterno attraverso le immagini per milioni di anni, e quindi la sua memoria per esse è molto forte.

Per apprezzare la cosa, basta che guardi un’immagine su Facebook di te e dei tuoi amici per pochi secondi e poi distogli lo sguardo.

Sicuramente sei in grado di ricordare chi erano le persone nella foto, dove eravate, cosa stavate facendo, come eravate vestiti, e molti altri dettagli.

Se tu dovessi ricordare le stesse informazioni leggendole, pochi secondi non ti basterebbero neanche per processare le informazioni, figuriamoci per ricordarle!

Insomma, nasciamo con una memoria visiva enorme, che si chiama memoria eidetica. E anche se poi, in parte. la perdiamo crescendo, è possibile stimolarla per studiare meglio.

Usare la memoria visiva “mentale” per ricordare

Nelle tecniche di memoria si sfrutta proprio la nostra capacità innata di ricordare le immagini creando una visualizzazione mentale di quello che dobbiamo ricordare, e legando ogni immagine alla successiva attraverso azioni o rapporti spaziali.

Per spiegarmi, ti faccio un esempio:

Stai camminando in montagna e arrivi a un laghetto; improvvisamente vedi uscire dal laghetto una trota albina che fa un balzo verso il cielo.

Si tratta di qualcosa di straordinariamente inusuale: una trota albina, cioè perfettamente bianca, che spicca un balzo verso il cielo! Quindi di un’immagine che difficilmente potrai dimenticare.

Ma TRoTa aLBiNa CieLo è un trittico di parole che rappresenta, con la conversione fonetica, le prime 8 cifre decimali del P-greco.

E se conosci la conversione fonetica sei in grado in un attimo di risalire a quelle 8 cifre : 1 4 1 5 9 2 6 5

Se tu avessi provato a ricordare quelle 8 cifre ripetendole ancora e ancora, ti sarebbe costato molto tempo e sforzo in più; e probabilmente già dopo un giorno le avresti dimenticate!

Mentre l’immagine della trota albina che salta verso il cielo rimane scolpita nella tua memoria per molto tempo.

Come fare associazioni mentali corrette

Ora, nell’utilizzare questa tecnica si hanno due principali complicazioni:

  • l’immagine non la vedi veramente, è una creazione del tuo cervello. E quindi non ha la stessa efficacia. Ma questo è vero in parte, e solo all’inizio. Abbiamo infatti un enorme potere di visualizzazione, e di fatto siamo gli unici animali in grado di creare con l’immaginazione tutto quello che vogliamo.
  • creando tante immagini rischi di dimenticare a cosa si riferiscono! Anche questo è solo in parte vero. E per superare il problema basta utilizzare la tecnica correttamente, distinguendo due fasi:

#1 Nella prima fase crei l’immagine-contesto, cioè la rappresentazione di quello che devi ricordare.

Per esempio, se vuoi ricordare il pigreco, ti immagini sulla montagna davanti al laghetto perfettamente rotondo, mentre cerchi di calcolarne l’area (esercizio per il quale, nella formula, si utilizza proprio il pigreco). Si tratta di una immagine insolita, strana che non farai fatica a ricordare.

#2 Nella seconda fase crei invece le immagini – memoria, cioè quelle immagini che trasportano l’informazione da ricordare. Cioè, nell’esempio, TRoTa aLBiNa e CieLo.

La prima immagine – memoria (in questo caso la TROTA) deve essere saldamente associata all’immagine – contesto. Mentre le varie immagini – memoria successive si possano anche associare le une alle altre, in sequenza.

In questa maniera è molto agevole ricordare anche dieci/venti immagini-memoria per ogni immagine – contesto, arrivando a memorizzare con questo semplice metodo anche 40-60 cifre in un tempo molto breve.

Ora, magari ti sembra arzigogolato, ma in effetti è semplicissimo da fare, e anche molto veloce già dopo pochissimo esercizio.

Esercizi di conversione fonetica

Vediamo insieme alcuni esempi di applicazione pratica della conversione fonetica, memorizzando la seguente lista di dati:

Altezza Monte Bianco: 4.810 metri

Morte di Robespierre: 1794

Lunghezza Fiume Nilo: 6671 Km

Conversione fonetica per “altezza del Monte Bianco: 4810 metri”

Una buona immagine contesto potresti essere tu sulla cima del Monte Bianco, con un lunghissimo metro in mano, la cui coda si perde in fondo alla valle sotto di te.

Sembra funzionare bene, perché individua molto precisamente l’info che devi ricordare, ed è abbastanza inusuale da colpire la tua immaginazione ed essere così ricordata ancora meglio.

Visualizzala bene (è questa la parte difficile!), arricchendo l’immagine di tutti i dettagli che la rendono vivida. Senti il fiato corto per l’altitudine, la luce accecante del sole che si riflette sulla neve, il silenzio spezzato solo dal rumore del vento, il freddo, il bianco tutto intorno a te.

All’improvviso, quasi dal nulla, spunta moltissima gente e senti una musica fortissima di discoteca: c’è un RaVe party sulla cima del Monte Bianco!

E la cosa ancora più strana è che tutti quei giovani sono saliti in cima al Monte Bianco per un RaVe party portandosi in mano una TaZZa.

RaVe e TaZza identificano l’altezza del Monte Bianco: 4810 metri. Come sempre, non ti focalizzare sulla descrizione che ti ho dato: proprio in quanto descrizione scritta è lunga e arzigogolata.

Pensa però se tu fossi davvero sulla cima del Monte Bianco che ti godi il silenzio e riposi per la fatica dell’ascesa, e davvero ti ritrovi in mezzo a un RaVe party dove tutti hanno una TaZza in mano.

Ti basterebbe un secondo di questa esperienza per ricordarla per sempre, e ricordare dunque per sempre l’altezza del Monte Bianco.

Convertire numeri in parole e viceversa, con la conversione fonetica è facilissimo.

E la tua abilità nell’applicare le tecniche di conversione fonetica dipenderà quindi soprattutto da con che efficacia imparerai a utilizzare la visualizzazione.

Conversione fonetica per  “morte di Robespierre: 1794“

Come probabilmente sai, Robespierre è stato ghigliottinato. E quindi una buona immagine contesto potresti essere tu, nella piazza della ghigliottina, mentre in mezzo alla calca assisti all’esecuzione. Immagina dunque la testa di Robespierre che, con un colpo di TaCco, viene fatta rotolare dal boia verso una BaRa.

Focalizza bene lo sfondo dell’immagine: la folla urlante, il patibolo con la ghigliottina, il boia che con un colpo di TaCco manda la testa in una BaRa…. Come potresti dimenticarlo?

Conversione fonetica per “lunghezza del Nilo: 6671 Km”

Stai percorrendo il Nilo con un battello, sei partito dalla sorgente e stai andando verso la foce.

Sai che è il Nilo perché vedi centinaia di Piramidi lungo la riva.

Sei a poppa del battello, e stai pescando con delle esche molto strane, si tratta di CeCi.

Uno è infilato all’amo della tua canna da pesca, e un intero barattolo è accanto a te.

Improvvisamente, un enorme pesce GaTto salta fuori dall’acqua e in un sol boccone mangia il tuo barattolo di Ceci.

Ora…

Sarai d’accordo sul fatto che se tu fossi veramente in navigazione sul Nilo, con accanto un barattolo di CeCi alto due metri, ed un pesce GaTto di 300 chili che salta fuori per mangiarli, non potresti mai dimenticarlo.

E il fatto che sia impossibile non è affatto un problema, anzi, è un vantaggio. N

Non solo infatti ricordiamo bene le immagini, le ricordiamo ancora meglio se sono strane, assurde, diverse.

Come non puoi dimenticare ora la lunghezza del fiume Nilo se trasformi cecio e gatto secondo la tecnica della conversione fonetica di Leibniz: 6671 km.

Ricapitolando: schema generale della Conversione Fonetica

Credo che ormai il meccanismo dovrebbe essere chiaro:

  • Crei uno sfondo che faccia da contesto al dato da ricordare (es. la cima bianchissima del Monte Bianco)
  • A questa sfondo colleghi una o più immagini molto definite. Esse indicano in maniera univoca i dati numerici di riferimento.

In questa maniera ricordare qualunque numero implica quattro semplici regole:

  1. Creare una buona immagine – contesto: per esempio per la lunghezza del Nilo è indispensabile aggiungere il “tocco” delle Piramidi, se no ti confonderai con altri fiumi.
  2. Convertire velocemente il numero target in consonanti e poi in immagini
  3. Connettere la prima immagine- memoria alla immagine/contesto.
  4. Connettere le eventuali altre immagini – memoria una all’altra, in ordine di apparizione delle cifre. Quindi per esempio l’immagine- memoria del TaCco, che rappresenta le prime due cifre della data di morte di Robespierre, si lega all’immagine-contesto della testa di Robespierre ghigliottinato. E l’immagine-memoria FoRo, che rappresenta le ultime due cifre, si lega all’immagine-memoria TaCco (è il colpo di tacco infatti che manda la testa fra le pere).

Lo schema non cambia, qualunque sia il tipo di numero che devi ricordare. Si tratta del cellulare di un amico?

  • Crea una immagine – contesto precisa del tuo amico
  • Converti il suo numero di telefono in una sequenza di immagini – memoria
  • Attacca le immagini-memoria all’immagine contesto.

Si tratta del tuo PIN bancario?

Per prima cosa, immaginati di fronte alla banca dietro casa tua mentre ritiri i contanti.

E poi attacca a questa immagine contesto le immagini memoria relative al numero.

Devi imparare gli articoli del codice perchè studi giurisprudenza? Con la conversione fonetica dimezzerai il tempo per preparare i tuoi esami di diritto.

E così via.

Conclusioni sulla conversione fonetica di Leibniz

In ultima analisi dunque, la conversione fonetica di Leibniz non è altro che un sistema di codificazione che permette di trasformare dati astratti e difficili in immagini facili da ricordare. E ovviamente permette anche di fare il percorso inverso.

Inoltre, se ci pensi, la conversione fonetica è molto semplice! Ci sono solo 10 cifre di base (incluso lo zero), che corrispondono a dieci suoni consonantici da imparare.

Li converti in parole e quelle parole le visualizzi bene. Se ce n’è più di una, le connetti fra di loro tramite semplici associazioni. Tutto qua!

Ora, non ti nascondo che di quelli che imparano la tecnica della conversione fonetica, molti la odiano e molti la amano. C’è infatti chi addirittura si diverte a creare storielle assurde, e chi invece pensa che farlo sia la cosa più cretina del mondo.

Questione di gusti e di caratteri.

Nell’articolo sull’arte della mnemotecnica parlavo dei grandi personaggi che hanno utilizzato le tecniche di memoria.  Ma ci sono anche moltissimi che non le utilizzano.

Appartenere a una o l’atra categoria non ti fa né più buono né più cattivo.

Quello che è certo però è che le tecniche di memoria possono piacere come non piacere, ma esistono, e stanno alla memoria tradizionale come il razzo interstellare sta alla bicicletta. Un saluto. Armando

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Comments

  1. Alberto says

    17/07/2019 at 4:19 pm

    Ciao, complimenti per il sito – e’ molto utile e interessante.

    Domanda sulla tabelle di conversione fonetica: c’e’ qualche ragione particolare per cui ciascun numero e’ associato a certe consonanti?

    Grazie
    Alberto

    Rispondi
    • Armando Elle says

      23/07/2019 at 9:59 pm

      Ciao, no, non ci sono ragioni particolari. Un saluto

      Rispondi
  2. Massimiliano says

    10/07/2017 at 4:03 pm

    Una domanda… Probabilmente può risultarvi sciocca. Come faccio a ricordare la figura associata a quello che devo ricordare?
    Es. Devo ricordare l’articolo del Codice Civile della definizione di Imprenditore, l’articolo è il 2082, lo scompongo così: NaZiFuN. Ora devo ricordarmi NaZiFuN, devo cioè ricordare che NAZIFUN è legato alla immagine dell’imprenditore. E poi di conseguenza l’articolo.
    E’ questo il mio quesito, ossia come faccio a ricordare che ho associato nazifun all’imprenditore.

    ps. In questo momento immaginando un tizio sulla poltrona di casa mia con bombetta da capitalista borghese ottocentesco e spille con un cuore contenente la faccia di Hiltler, ammetto di aver ben memorizzato che è un nazifun, e quindi 2 0 8 2.
    Ma come posso farlo con tutte le altre situazione?
    Ho forse capito male il metodo?

    Grazie del tempo che mi dedicherete.

    Massimiliano

    Rispondi
  3. lella says

    27/01/2017 at 6:02 pm

    molto interessante

    Rispondi
  4. Luigi says

    28/08/2016 at 9:34 am

    Mi piace

    Rispondi

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