
Quando andavo a scuola nessuno mi ha mai dato, e questo è veramente assurdo, dei consigli per studiare. Per questo motivo pubblico volentieri lo scambio di email fra Daniele, uno studente di Veterinaria che segue il blog, e me. Mi sembra utile perché credo che, indipendentemente dal corso di studi che ciascuno segue (e anche per chi non studia più), le domande di Daniele siano nella sostanza le stesse di molti altri lettori, e di tutti quelli che praticano le tecniche di memoria.
Daniele:
Buonasera,
Sono uno studente di Medicina Veterinaria ormai prossimo al termine degli esami e, dato che, come ho potuto leggere, anche lei è medico, potrà immaginare lo sforzo che richiederà preparare le cliniche (di animali diversi e con dosaggi e posologie diverse per i vari farmaci non che carrellate di diagnosi differenziali e terapie chirurgiche annesse). Ho comprato il suo libro “Tecniche di memorizzazione veloce“, molto interessante davvero, solamente devo trovare il tempo di concentrarmi sui capitoli dalla “conversione fonetica” in avanti, che sono quelli in cui ho trovato difficoltà in quanto richiedono maggior tempo di preparazione. Detto questo desideravo domandarle, in merito al mio specifico indirizzo, quale potrebbe essere il suo prossimo testo da acquistare a me più congeniale, e quali sono i suoi consigli per studiare meglio.
La ringrazio infinitamente per l’attenzione,
Cordiali saluti.
Ecco i miei consigli per studiare con le tecniche di memoria
Gli esempi sono di medicina, ma possono facilmente essere applicati e traslati a qualunque corso di studi.Da un punto di vista dei testi, su Amazon puoi trovare un paio di piccoli manuali che ho messo per far vedere le tecniche di memorizzazione “in action”.
Uno ti segue passo passo nella memorizzazione di un mazzo da 52 carte, l’altro invece si cimenta con i Titoli dell’Antico Testamento. Quest’ultimo forse ti può essere più utile, perché molti titoli sono “astratti”, un po’ come i nomi dei farmaci. Comunque, prima di prenderli, ti consiglio di leggere sul blog il post sulle Tecniche di memoria e metodo di studio, nel quale, proprio su spunto di un altro lettore, chiarifico la relazione fra la memorizzazione e lo studio in generale.
In pratica il succo è che memorizzare serve per studiare, ma non è studiare. E che le tecniche vanno maneggiate in una certa maniera per essere veramente efficaci anche nello studio. Nei prossimi mesi pubblicherò un corso sulla lettura veloce e sul metodo di studio, quindi se segui il blog ne avrai sicuramente notizia.
Sulle tecniche di memoria in generale, vorrei fare una precisazione attraverso un esempio:
Quando ho misurato per la prima volta la pressione a un paziente ho fatto un pasticcio tremendo. Ero impacciato a mettere lo sfigmomanometro, e il fonendoscopio l’ho messo con l’inclinazione dei cosi che vanno nelle orecchie al contrario. Avevo 21 anni ed ero molto emozionato, così mi ci vollero minuti per fare una cosa semplicissima come misurare la pressione; eppure sapevo tutto sia di fisiologia cardiaca, sia del funzionamento degli strumenti di misurazione. Perché allora feci un pasticcio?
Perché sapere non significa saper fare. E lo stesso vale per le mnemotecniche.
Quindi, ecco il primo e più importante fra i consigli per studiare:
Abbandona la teoria e metti in pratica le tecniche di memoria nello studio
Il mio manuale infatti è più che sufficiente da un punto di vista teorico. Ma solo l’esercizio ti permetterà di adattare le tecniche alle tue necessità. Non spendere troppi soldi dunque in altri libri (e men che mai in un costoso corso dal vivo di 2 giorni) prima di aver tentato di usarle almeno per qualche ora. Poi eventualmente torna sui libri per raffinarle un po’. E qui sul blog troverai spesso degli ottimi esempi.
Frattanto, ti dò alcuni altri specifici consigli per studiare con le tecniche di memoria che si applicano bene al tuo corso di studi, così simile al mio:
La conversione fonetica è importante per i dosaggi, quindi vale la pena studiarla bene. Attenzione però! I problemi li avrai sulle unità di misura: 12 grammi e 12 microgrammi sono qualcosa di molto diverso. Nel tempo svilupperai un “sentimento” per le unità di misura che non ti farà sbagliare mai, e non avrai neanche più bisogno delle tecniche.
All’inizio però è molto utile assegnare ad ogni unità di misura una immagine che la rappresenti: per esempio per i grammi la sabbia del mare, per i microgrammi i Mignon dei cartoni animati, per i millilitri uno shot di tequila, per i decilitri un boccale di birra … e via dicendo.
Avrai così delle immagini per i dosaggi costituite da tre elementi, in ordine di importanza: il primo identifica il farmaco, il secondo l’unità di misura, il terzo la quantità.
Quindi per esempio se devi visualizzare 0,5 g di amoxicillina avrai: immagine per amoxicillina (amo+osso o quello che vuoi tu), immagine dei grammi (sabbia del mare), immagine di 0,5 (ZuLù, ovvero 05. Non lo confondi con 5 perché 5 avrebbe avuto solo la L).
Come sempre, sembra complicato fino a quando uno non lo fa! Se devi ricordare solo “amoxicillina 0,5 g” è più lineare ricordarlo nella maniera tradizionale, ma se devi ricordare bene e per sempre tanti farmaci e tanti dosaggi vedrai che con le tecniche avrai risultati eccezionali.
Per la via di somministrazione
Normalmente è abbastanza scontata, cioè la desumi dal tipo di farmaco e dal dosaggio, senza neanche doverla ricordare. Comunque in alcuni casi può essere utile aggiungere un’ultima immagine per chiarificarla (e avrai per esempio Bocca, Vena, Retto, Succlavia e via dicendo, per tutti i vari tipi)
Per le formule
Credo ti toccherà spesso calcolare i dosaggi in base al peso dell’animale, cosa che in medicina umana non capita (quasi) mai, eccetto che in pediatria. Vale la pena quindi memorizzarle con le tecniche
Per la medicina interna
Il ragionamento clinico diagnostico si presta benissimo alle tecniche di memoria, essendo per natura molto strutturato, anche attraverso linee guida e flow chart logiche facilmente reperibili. Costruisciti una tua mappa mentale tipica (es. anamnesi, sintomi, segni, esami di laboratorio, esami strumentali), che poi di volta in volta andrai a riempire con le relative info (da ricordare con le tecniche di memoria). Naturalmente, mi limiterei a memorizzare solo i valori anomali, non l’intero emocromo per ogni singolo caso clinico che analizzi.
Per la chirurgia
Ricordare una tecnica chirurgica a parole è uno spreco di tempo. Le immagini funzionano molto meglio, e il motivo lo puoi leggere nel post “Ricordare attraverso le immagini“. Per imparare le tecniche chirurgiche, guarda i loro video su youtube (ce n’è diverse), poi chiudi gli occhi e rifalle nella tua mente, come se fossi al cinema. Molti grandi chirurghi fanno così sai? Visualizzano i movimenti delle operazioni anche dalla poltrona di casa loro.
In ultimo
Usa molto gli acronimi, e ricorda i vari dati mettendoli in gruppi omogenei. Riguardo al primo punto, trattandosi di materiale che conosci bene, non è necessario utilizzare le mnemotecniche su ogni parola. Per esempio se vuoi ricordare i marker enzimatici della pancreatite acuta, userai la parola T-E-L-A (collegandola all’immagine del pancreas infiammato) per ricordare tripsina, elastasi, lipasi, amilasi, e non una serie di parole mnemotecniche per ricordare singolarmente ciascuno di loro (assumo infatti che il nome di ciascun enzima ti sia già famigliare).
Riguardo al secondo punto (omogeneità del gruppo), non ha senso per esempio mettere i marker aspecifici di infiammazione come PCR, VES e fibrinogeno, che pur si alzano nella pancreatite, insieme ai marker enzimatici della medesima; e lo stesso vale per le alterazioni dell’emocromo, del Calcio, e eventuali altre minori. Suddividile in gruppi omogenei, e “attacca” ciascun gruppo all’immagine del pancreas secondo un ordine di priorità (dato da sensibilità e specificità del marker).
Insomma, usa le mnemotecniche rispettando la logica clinica, e ti sarà facile non solo ricordare le varie alterazioni patologiche, ma anche procedere correttamente e ordinatamente nell’iter diagnostico. Prova con un paio di casi clinici, o con qualche malattia specifica o processo di diagnosi differenziale. Se vuoi, mandami 2-3 esempi di memorizzazione, e ti dirò il mio parere su quanto efficacemente li hai sviluppati.
Spero che questi mie consigli per studiare ti siano utili e congratulazioni per la tua laurea, che mi sembra di capire sia prossima.
Un saluto.
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