
Un metodo di studio, ne ho parlato spesso sul blog, è un sistema articolato e complesso, che coinvolge le abilità più disparate, come per esempio:
- Organizzazione
- Motivazione
- Abitudini
- Lettura e comprensione
- Memoria
- Gestione di energia, tempo, ansia
- ….
Alla fine però, indipendentemente da come ciascuno affronta questi aspetti, viene un momento cruciale e uguale per tutti: ci si trova davanti a un testo per la prima volta e bisogna impararlo.
E’ proprio questo il problema che affronteremo insieme oggi.
Infatti, praticamente tutti i giorni ricevo almeno una mail che verte proprio su questo aspetto:
“Armando, sono seduto alla scrivania con il libro / gli appunti / le slide etc davanti …. E ora che faccio?”
Le prime volte che ricevevo mail di questo tipo rimanevo un po’ perplesso.
“Ma come”, mi dicevo. “su internet ci saranno 147 mila metodi e tecniche ninja di studio diversi! Basta provare quelli che sembrano più sensati e scegliere ciò che fa al caso tuo!”
Pensandoci su però, ho capito che il problema è proprio quello dell’eccesso di possibilità.
Come racconta Barry Schwartz nel suo libro “The Paradox of Choice”, di fronte a troppe alternative capita che ci blocchiamo, proprio per la paura di sbagliare e l’ansia di scegliere.
Mi sono così riproposto di rispondere in maniera univoca ad una domanda solo apparentemente semplice:
Come si studia un testo, qualunque esso sia?
E ho messo a punto un metodo semplice, lineare, e che andasse bene in qualunque situazione.
Prima di raccontartelo però, è necessaria una premessa.
Uno strumento universale non è mai il migliore
Imparare è, credo, una delle attività più varie che c’è.
Cambiano:
- i corsi di studi (superiori, università, master, scuole di specializzazione …)
- la tipologia di materie (scientifiche, umanistiche, pratiche, teoriche…)
- gli scopi (esami, concorsi, presentazioni, test …)
- la personalità, l’età, le possibilità, le attitudini di chi deve imparare
Giusto per fare un paio di esempi di richieste reali che ho ricevuto, c’è una grande differenza fra imparare un testo iper-dettagliato di anatomia per superare un esame del primo anno di medicina o memorizzare un discorso brillante per una presentazione di lavoro.
Per mettere a punto quindi qualcosa che funzioni tutte le volte che ci si trova di fronte a un testo da imparare, bisogna fare per forza un compromesso fra tante diverse situazioni possibili.
Il risultato è uno strumento tutt’altro che perfetto.
Assomiglia infatti a quegli arnesi che possono fare un po’ di tutto discretamente, ma nulla alla perfezione.

Se hai mai avvitato un bullone sai che la chiave di sinistra è molto comoda, si adatta infatti a qualunque dimensione. Con quelle di destra però vai molto più veloce ed è molto più facile.
Se però:
- devi imparare un qualunque testo per un qualunque motivo
- sei bloccato di fronte a mille scelte
- cerchi qualcosa di solido da cui partire
…ecco che questo sistema può fare al caso tuo.
Imparare qualunque testo … in 7 passi
Non importa la tua età, il tuo sesso, lo scopo per cui studi, la materia che devi imparare.
Ci sono una serie di regole che, se applicate, ti porteranno un passo dopo l’altro verso una conoscenza profonda di quello che devi imparare.
1. Leggi veloce, ma veramente veloce, per circa 10-15 minuti.
Se il testo da imparare è più breve di 15 minuti, vorrà dire che finirai prima.
Se invece è più lungo, come capita normalmente per un esame, vuol dire che ne leggerai solo un primo pezzo, e poi dovrai poi ripetere questi passi per tutti i successivi.
A che velocità devi leggere? Questo rientra nella variabilità di cui abbiamo parlato prima.
Le cose cambiano radicalmente per esempio a seconda che si tratti di un testo con formule di fisica teorica o di un libro sul tuo regista cinematografico preferito.
Ti do quindi un range molto ampio: da 50 a 700 parole al minuto.
L’importante è che hai presente lo scopo di questa prima lettura: non è né capire né memorizzare, ma semplicemente orientarti su quello che troverai.
2. Spiega in un minuto, e con parole tue, che cosa dovrai imparare
Ora che hai fatto la lettura orientativa di questo primo pezzo, datti un minuto di tempo per ripetere con parole tue di che cosa tratta esattamente.
Il principio da utilizzare è quello della tecnica di Feynman: sii semplice, chiaro e essenziale come se lo dovessi spiegare a un bimbo di 10 anni.
E’ molto importante poi che tu non ecceda il minuto!
Avendo letto velocemente infatti, potrai ricordare solo le idee principali, e neanche tutte.
No problem.
Devi capire che è assolutamente normale che sia così, e che anzi, nelle prime fasi dello studio il tentativo di ricordare e capire tutto è controproducente: genera solo ansia.
Un minuto dunque è più che sufficiente per fare il punto con te stesso su quali sono gli argomenti principali che hai letto
3. Ritorna sui “punti cospicui” e individuali uno per uno.
In questa fase devi riprendere in mano il testo e limitarti ad evidenziare e leggere solo gli eventuali punti cospicui.
Nel gergo della navigazione, i punti cospicui sono quelle particolari strutture naturali o erette dall’uomo che hanno la caratteristica di poter essere facilmente individuate ed osservate da lontano, e costituire quindi un punto di riferimento durante la navigazione.

Un faro è un tipico esempio di punto cospicuo in navigazione. Quando “navighi” un teso chiediti quali sono i suoi punti di riferimento (Nota: grazie ad Anand per la foto)
Quando si studia un testo, i suoi punti cospicui sono schemi, infografiche, riassunti, tabelle, domande alla fine, figure, etc.
Essi riguardano normalmente le cose più importanti, e le rappresentano in maniera riassuntiva o schematica. Spesso attraverso elementi grafici facili da ricordare grazie alla memoria visiva.
4. Rileggi e sottolinea.
Ritorna ora al principio del pezzo di testo che hai letto e ricomincia a leggere.
Questa volta lo farai con calma, sottolineano non più di 1-2 parole per riga, e fermandoti dopo circa due minuti.
Lo scopo di questa fase è:
- Dividere il pezzo di testo del passo 1 in frammenti più piccoli
- Comprendere in maniera più approfondita ciò che leggi
- Selezionare gli elementi più importanti di ogni frase
E’ molto importante, indipendentemente dalla quantità di dettagli che vorrai memorizzare, limitarti davvero a un paio di parole al massimo per riga.
Il fatto di darti un limite:
- Ti farà concentrare meglio: sei infatti costretto a scegliere! Diversamenete rischi di innescare il pilota atuomatico e sottolineare senza pensare.
- Ti eviterà di ritrovarti, alla fine, con la maggior parte del testo sottolineato. Cosa che, francamente, è inutile.
5. Fai il richiamo attivo del frammento appena letto.
Prima di andare avanti a leggere e sottolineare il frammento successivo, ripeti senza guardare quello che hai appena finito.
Questo ti permette, come racconto nell’articolo sul richiamo attivo:
- Di chiarificare bene quello che sai e quello che non sai
- Di fare un primo ciclo di rafforzamento del ricordo
Ogni ripetizione termina andando a ricontrollare sul testo ciò che hai ricordato e ciò che non hai ricordato.
6. Ripeti i passi 4 e 5
Fino a quando non hai rivisto completamente l’intero pezzo di testo che avevi letto velocemente nella fase 1
A quel punto, lo avrai già “lavorato” per ben 5 volte:
- leggendo molto velocemente per orientarti
- guardando solo i punti cospicui
- leggendo con calma, a pezzi, mentre sottolinei,
- richiamandolo alla mente
- controllando velocemente cosa hai ricordato e cosa no
Ti ritrovi ora con una scelta molto importante da fare: schema o non schema? (oppure, mappa o non mappa, per chi usa le mappe mentali).
Fare schemi consuma molto tempo, ma:
- Può aiutare a consolidare comprensione e memoria
- Ti fa risparmiare tempo nel ripasso
Soprattutto in certe materie però, potrebbe non essere la scelta migliore.
Per esempio quando si tratta di testi da ricordare in maniera così dettagliata da costringerti a riportare sullo schema davvero tante cose, perdendo così moltissimo tempo a scrivere.
Normalmente io consiglio una soluzione “mista”: fai schemi delle cose più difficili da organizzare, comprendere e ricordare mentalmente.
Il resto lo ripasserai sul libro.
In ogni caso, se fai lo schema, fallo il giorno dopo o due giorni dopo!
Questo ti permette di:
– Far stratificare un po’ i concetti: sul momento ti sembra di aver capito tutto, ma è veramente così? Nelle successive ore la tua mente “lavorerà a tua insaputa” su quello che hai studiato e se c’è qualcosa di poco chiaro o che non la convince, lo analizzerà e forse risolverà.
– Memorizzare meglio grazie al meccanismo della ripetizione spaziata.
Infine, naturalmente, ogni volta che avrai applicato tutti i passi a un pezzo di testo, potrai passare al successivo, e così fino alla fine.
Ti ritroverai a quel punto con una buona conoscenza di tutti gli argomenti trattati, e dovrai decidere se e quanti ripassi dovrai fare.
7. Ripassa tutte le volte che è necessario
Qui dovrai davvero decidere tu quante volte ripassare.
Posso dirti però che, se hai fatto bene i passi precedenti, i ripassi saranno dedicati quasi esclusivamente a memorizzazione e fluidità di esposizione.
Avrai infatti già acquisito una buona comprensione di
Le indicazioni che ti posso dare sono:
- Se si tratta di argomenti che studi per piacere personale, potrebbe non essere necessario alcun ripasso.
- Se stai studiando per un esame di livello e lunghezza “universitaria”, ti serviranno almeno 2 ripassi
- Per gli esami molto difficili, lungi e mnemonici, potranno essere necessari anche 4-5 ripassi
- Ripassa sempre, in ogni caso, secondo i principi della ripetizione spaziata, e avrai il massimo dell’efficienza
Conclusioni
Alla fine, come hai visto, il metodo che ti propongo per affrontare un qualunque testo, non è certamente “rocket science”.
Ho semplicemente ricombinato in una serie di passi logici un mix di alcuni solidi principi di studio:
- Dividi il materiale in parti “digeribili”
- Fatti una mappa del percorso orientandoti su ciò che dovrai sapere
- Focalizzati su ciò che essenziale (put the first things first!)
- Mantieni la concentrazione elevata
- Spiega le cose in maniera semplice
- Datti feedback onesti e frequenti
- Ripeti molto, e a intervalli ottimali
Questo, per molti, può essere un punto di arrivo: toglie infatti il problema dell’eccesso di scelta e fornisce uno strumento facile da tarare sulle proprie esigenze.
Per alcuni invece, potrebbe essere un punto di partenza sul quale innestare abilità più sofisticate, come per esempio lo skimming, la lettura veloce, il palazzo mentale, la conversione fonetica ...
L’importante è farlo con tranquillità e calma, sapendo di poter contare su un metodo base che non ti lascia seduto alla scrivania a chiederti “e ora questo come lo imparo?”, ma ti porta attraverso una serie di piccoli passi a poter imparare qualunque testo.
Giuseppe says
Ciao Armando,
articolo strepitoso, sei riuscito a condensare informazioni davvero preziose in soli 7 punti.
Penso sia un articolo da stampare e portare con se ogni volta che necessitiamo di imparare qualcosa, senza se e senza ma.
Come sempre sei una garanzia.
Complimenti
Giuseppe
Armando Elle says
grazie molte!