
Molti lettori del blog mi chiedono consigli sul giusto metodo di studio per giurisprudenza, e in particolare su come studiare diritto privato, una delle bestie nere dell’università italiana.
Più ancora nello specifico, Giacomo mi chiede come usare la tecnica dei loci e il palazzo della memoria per studiare diritto, e mi dà un esempio di un tipico articolo del codice da memorizzare:
“ARTICOLO 2206 c.c.
Pubblicità della procura
La procura con sottoscrizione del preponente autenticata deve essere depositata per l’iscrizione presso il competente ufficio del registro delle imprese.
In mancanza dell’iscrizione, la rappresentanza si reputa generale e le limitazioni di essa non sono opponibili ai terzi, se non si prova che questi le conoscevano al momento della conclusione dell’affare.”
Vedremo dunque come utilizzare le tecniche di memoria per ricordarlo, ma intanto ti presento un’ospite che mi ha aiutato a scrivere questo articolo su come studiare diritto di privato.
Perché, vedi, per laurearmi in medicina ho dovuto a suo tempo dare l’esame di medicina legale, ma certamente questa non è una esperienza sufficiente per sapere come studiare diritto privato, che è il cardine della laurea in giurisprudenza.
Ho così chiesto a un’ amica avvocato, P.Jay, di aiutarmi.
P. Jay è la persona adatta, perché prima di diventare avvocato è stata dalle due parti della barricata.
E’ stata infatti una studentessa di giurisprudenza, impiegando ben quattro mesi per preparare diritto privato, il suo primo esame.
Poi, dopo essersi laureata qualche anno dopo col massimo dei voti e in tempo, ha proseguito con un dottorato di ricerca e una serie di assegni di ricerca, che l’hanno portata ad insegnare ed interrogare ragazzi spesso solo 5-6 anni più giovani di lei.
Questo le ha permesso di sviluppare una idea molto solida di come dovrebbe essere fatto un buon metodo di studio per giurisprudenza, e di come studiare diritto privato, l’esame “mattone” per antonomasia.
Le lascio al parola.
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Studiare diritto privato é come studiare le basi di una lingua
Che tu sia uno studente di legge, di economia oppure ancora alle scuole superiori, la prima cosa che devi assolutamente focalizzare è che imparare il diritto significa, in primo luogo, apprendere una nuova lingua.
Il diritto infatti è un universo di termini solo apparentemente di senso comune. In realtà dietro ciascun termine esistono una serie di concetti che sono il dominio del giurista e che sono sconosciuti al linguaggio comune.
Per esempio, quando in diritto senti parlare di agenti, procuratori, rappresentanti e mandanti a te si devono rizzare le orecchie.
Sei sicuro infatti, sapendo anche quanta giurisprudenza c’è sul tema, di quanto sono vicine, ma in realtà diversissime, ognuna di quelle diciture e situazioni.
Mentre per la persona comune, che non si occupa di diritto, ognuna di quelle parole ha una definizione vaga, imprecisa, e indistinta rispetto alle altre.
Perciò, qualsiasi studio di diritto tu intraprenda:
- Per prima cosa devi imparare il significato dei termini che si devono utilizzare in ogni singola circostanza;
- In secondo luogo devi sapere che il diritto è molto rigoroso e che – almeno nella maggior parte dei casi – uno solo è il termine corretto da utilizzare.
Per questo motivo diritto privato si studia al primo anno. E sempre per questo motivo, se lo impari bene tutto il seguito di giurisprudenza ti risulterà più facile.
Esattamente come, quando impari una lingua, è più facile procedere se hai costruito bene il core iniziale di vocabolario e di strutture grammaticali.
Come studiare diritto privato in 3 settimane?!? Non credo ti convenga
Per questa ragione scuoto sempre la testa quando leggo di persone che vogliono insegnarti come studiare diritto privato in 3 settimane.
Attenzione, non che sia impossibile!
Con un po’ di fortuna e studiando solo i pezzi più importanti e le “domande del professore”, ce la puoi fare anche in meno tempo.
Ma poi ti trascinerai con fatica per gli altri 20 e passa esami dell’università, senza riuscire mai a risolvere i soliti problemi:
- mancanza di terminologia giuridica adeguata
- mancanza delle strutture logiche fondamentali
- scarso capacità di collegare concetti giuridici diversi
- vuoti totali su questo o quell’aspetto del diritto
Non chiederti quindi “come studiare diritto privato in 3 settimane”, ma chiediti “come studiare diritto privato bene”. E se poi le settimane sono 6, o come più probabile, 12, non ti preoccupare. Stai facendo un investimento di tempo che ti farà risparmiare migliaia di ore nel prosieguo degli studi.
Detto questo però, neanche io amavo passare i mesi sui libri. Vediamo quindi come puoi velocizzare, entro certi limiti, il tuo tempo di studio.
Come studiare diritto privato bene e velocemente
Alla fine del post vedremo l’intero processo di memorizzazione, con le tecniche di memoria, dell’articolo di esempio proposto da Giacomo (un tema più tipico del diritto commerciale).
Ma prima, vediamo alcuni elementi generali di come studiare diritto privato:
Passa dalle parole ai concetti
Quando studi diritto, devi partire dal significato di un termine e capire il concetto che ci sta sotto.
Dimentica quindi l’idea di imparare le parole a memoria, ma usa le tecniche di memoria per fissare il concetto che sta dietro alle parole.
Mi spiego meglio tornando all’analogia con le lingue:
Quando impari la parola ‘cat’ in inglese la assegni a una immagine ben precisa, con baffi, coda, gambe, pelo e ogni altro attributo che per te identifica il gatto come concetto.
Quindi, anche se “cat” è una sequenza di consonanti e vocali, al tempo stesso rappresenta un concetto per te ampiamente conosciuto e capito. E sei quindi in grado di imparare come si dice in inglese, magari proprio con le tecniche di memoria.
Per il diritto devi fare la stessa operazione in termini astratti: cioè capire quali sono le parole chiave e quali i concetti che vi sono ricollegati.
Per esempio nell’art. 2206 c.c. che Giacomo cita, è assurdo poter pensare di ricordare la parola preponente se non hai chiaro il concetto di che cosa esso sia.
Così come registro delle imprese, rappresentanza, autenticata … Se non sai esattamente che cosa queste parole rappresentano in termini giuridici, imparare l’articolo a memoria sarà molto difficile e molto inutile. E le tecniche di memoria non ti aiuteranno.
Se invece sai esattamente a cosa corrisponde concettualmente la parola “preponente”, allora potrai utilizzare l’immagine che la rappresenta e legarla in un locus, ricordandola poi per sempre.
Pensa per casi concreti
Il diritto non è una entità astratta, ma una serie di norme che descrivono cosa succede in situazioni reali.
Il diritto privato poi, proprio perché è elemento fondante dell’intera giurisprudenza:
- risponde sempre a dei casi concreti
- ha sempre una logica
E quindi è molto più facile mandare a memoria il linguaggio del diritto se tutte le volte si costruisce un caso per descrivere una regola.
E puoi costruire un caso, o un esempio, solo se hai capito la regola.
Studia “a cipolla”
La raccomandazione che ti faccio è quella di utilizzare un metodo a cipolla. Parti dalle foglie e piano piano approfondisci.
Per iniziare a sfogliare la cipolla, soprattutto nei corsi fondamentali, vale a dire diritto privato, diritto costituzionale, diritto commerciale, procedura civile, etc. parti sempre dall’indice e studialo.
Normalmente gli indici dei libri di diritto sono suddivisi in macroparti e poi in capitoli e poi in capitoletti. Quelle sono le linee fondamentali della tua cipolla, e se le impari:
- avrai determinato il contesto generale in cui ti muovi
- scoprirai che quello che si trova negli strati più profondi della cipolla avrà più senso
Personalmente, ho sempre studiato gli indici con la tecnica del palazzo della memoria.
Assegnando a ogni capitolo una stanza molto grande, che sia ulteriormente suddivisibile in tante parti.
Perché mano a mano che approfondisci gli strati della cipolla vai a costruire un palazzo della memoria sempre più ampio e ramificato.
Faccio un esempio su come studiare diritto privato prendendo come riferimento il manuale di Vincenzo Roppo sul Diritto privato, ultima edizione.
Il libro è diviso in 13 parti: Il diritto, I diritti, I soggetti, I diritti sulle cose, Le Obbligazioni, Il Contratto, I singoli contratti, La responsabilità extracontrattuale, Altre fonti di obbligazioni, Impresa e società Organizzazione dell’impresa, La famiglia, Successioni e Donazioni.
Queste 13 parti sono le parti più esterne della tua cipolla, e ognuna va in una grande “stanza” del tuo palazzo della memoria. Esempi di grandi stanze sono: casa tua; casa dei tuoi genitori; la tua città; la tua università… luoghi cioè che possono essere suddivisi in tante parti a loro volta suddivisibili.
Proseguiamo nell’esempio andando ad approfondire la stanza numero 10, ovvero “Impresa e Società”. Mettiamo che io l’abbia inserita a casa dei miei genitori.
Impresa e società è a sua volta diviso in 6 sottocapitoli: l’impresa (dove si definiscono i concetti principali legati all’ “impresa”), le categorie di imprese, le società (dove si definiranno i concetti principali di “società”), le società di persone, le società di capitali, le società mutualistiche.
Nella grande stanza numero 10 del mio palazzo troverò allora un posto a ciascuno di questi sottocapitoli (anche qua, ragionando per concetti): l’ingresso, la cucina, la stanza da bagno, il salone, la camera da letto, la mansarda.
Il sottocapitolo “categorie di imprese”, identificato dalla cucina, così come tutti gli altri, verrà ulteriormente suddiviso in parti più piccole. Ogni volta trovando immagini / concetto che si leghino al locus.
Procedendo in questa maniera, mi troverò magari nel locus occupato dalla pentola della nonna, l’art. 2206 cel c.c., ovvero la pubblicità della procura….
(Nota: a fine post propongo un metodo alternativo che per alcuni risulta più semplice).
Art. 2206 c.c., la pubblicità della procura
Strato dopo strato, sei così arrivato alla pentola della nonna. Dentro di essa ci trovi il procuratore capo della tua città vestito da uomo sandwich: a rappresentare “la pubblicità della procura”.
(Nota: queste immagini vanno costruite il più correttamente possibile, come descrivo in diversi articoli sul blog. In questo caso per esempio, ci può essere un po’ di confusione fra le diverse accezioni di procura e procura della Repubblica. Non è grave, comunque).
Vediamo cosa dice l’articolo:
“La procura con sottoscrizione del preponente autenticata deve essere depositata per l’iscrizione presso il competente ufficio del registro delle imprese.
In mancanza dell’iscrizione, la rappresentanza si reputa generale e le limitazioni di essa non sono opponibili ai terzi, se non si prova che questi le conoscevano al momento della conclusione dell’affare.”
Se cercassi di studiarlo svincolato da tutto il contesto del diritto, memorizzarlo sarebbe più o meno come memorizzare una frase in greco antico.
Dovresti:
- prendere le parole sottoscrizione, preponente, autenticata, depositata, iscrizione, registro imprese, rappresentanza limitazioni, terzi, prova, affare.
- trovare una immagine per ciascuna di esse
- associare l’immagine a ciascun locus di un percorso che ti sei fatto precedentemente.
E forse ancora non basterebbe per ricordare con precisione cosa si dice e di che cavolo si parla in questo articolo.
Purtroppo, la maggior parte dei ragazzi che hanno fatto un corso di memoria di un week-end, tentano di usare le tecniche di memoria in questa maniera. E ovviamente le abbandonano subito, senza aver trovato alcuna risposta ai loro problemi di studio.
Allora, per rispondere alla domanda iniziale di Giacomo: il palazzo della memoria non va usato per memorizzare un articolo in questa maniera, parola per parola. Ma va usato all’interno di un metodo di studio efficace, come strumento per andare più in fretta e ricordare meglio e in maniera più precisa.
Se hai sfogliato la tua cipolla con pazienza, quando arrivi a questo articolo sai esattamente dove ti trovi: sei nella macro-area relativa all’impresa, e più in particolare in quella che riguarda le disposizioni speciali sulle imprese commerciali.
Ed ecco che le cose cominciano a prendere senso e semplificarsi … E ricordare l’articolo diventa una questione di logica prima ancora che di memoria.
Qual è il problema, il caso reale, l’esempio, di cui parla l’articolo del codice?
L’articolo parla di come l’imprenditore di impresa commerciale si tutela nei confronti dell’operato delle persone da lui incaricate per rappresentarlo. Lo fa, appunto, depositando una procura speciale.
Come abbiamo visto, il diritto privato parla di cose e problemi concreti. E se sei in grado di fare un esempio, vuol dire che hai capito, e anche che ricorderai meglio.
Immaginati allora di non essere Giacomo, studente di giurisprudenza, ma il Sig. Giacomo, capo e proprietario di una impresa commerciale.
Mettiamo che questa impresa sia specializzata nella vendita di vini, e che sia così grande che tu non possa andare di persona a vendere il vino in giro, ma debba incaricare delle persone al posto tuo.
Però non ti fidi completamente di loro, e vuoi proteggerti dal fatto che non facciano cose che tu non vuoi. Per questo gli fai una procura speciale limitando i loro poteri . Qualcosa cioè in cui è indicato quello che possono fare, e di conseguenza è escluso il resto: per esempio, ci puoi scrivere che possono firmare contratti inferiori ai 100 litri di vino. O ai 5 mila euro. O che possono vendere solo il vino A.
Puoi trovare migliaia di esempi di questo tipo, in cui la procura speciale è la soluzione.
Qual è la parola chiave principale?
Per me è “depositata”. Perché la differenza fra il primo e secondo comma dell’articolo sta proprio nel fatto se la procura sia stata depositata o meno. Ed è questa l’unica parola che io andrei a mettere nel mio palazzo della memoria.
Magari rappresentandola con una immagine, tipo il deposito di Zio Paperone. Che associo al procuratore vestito da uomo sandwich. Per esempio, immaginando che fa pubblicità davanti al deposito dello Zio Paperone.
Cosa è deducibile logicamente?
Okey, stabilito che il problema fondamentale è relativo al fatto che la procura sia o meno depositata, ci sono una serie di domande ovvie, con risposte quasi altrettanto ovvie:
- Chi fa la procura? Il preponente, ovvio. Almeno se sai cosa significa la parola “preponente” in diritto. (Ricordi? abbiamo parlato sopra dell’importanza di conoscere la terminologia). Attenzione: la fa, ma mica è detto che la depositi lui (anzi, è improbabile).
- Dove va depositata? Al competente ufficio presso il registro delle imprese. Se non è ovvio questo!! Bisogna forse portarla in pizzeria? O all’ ufficio incompetente? Anche questo quindi, se hai studiato finora come ti è stato indicato, non dovrebbe essere un problema.
- E se non viene depositata? Beh, allora le limitazioni in essa contenute non sono opponibili ai terzi (ricordi? Era proprio il motivo per cui deve essere depositata) e si presume allora che si tratti di una rappresentanza generale. Anche qua, è abbastanza ovvio porsi il problema, perché nel diritto ci sei sempre tu, le parti e i terzi. E se la faccio depositare è proprio per informare i terzi! Cioè, tornando all’esempio, il problema che si pone il diritto è: cosa succede al tipo che mi compra il vino se lo acquista attraverso un dipendente che non ha i poteri per venderglielo?
Ora, ci sono una serie di informazioni “missed”.
Per esempio quella che la procura deve essere autenticata; così come il fatto che, per essere opponibile se non depositata, devi dimostrare che ai terzi fosse comunque nota. Si tratta di cose certamente nè illogiche nè impossibili da ricordare, ma sicuramente con un livello di difficoltà maggiore.
Puoi allora attaccare delle immagini secondarie all’immagine del deposito che hai messo nel locus: per esempio, un bel notaio, a ricordarti l’autentica della procura. Ma non è probabilmente necessario.
Alla seconda / terza ripetizione infatti, grazie al meccanismo di feedbcak (discusso nell’articolo su come memorizzare definizioni in inglese) e alla memoria naturale, tutte queste ulteriori info le avrai acquisite.
L’importanza dei pattern
In un articolo sulla memoria eidetica si parla del fatto che un campione di scacchi è in grado di memorizzare alla grande i pezzi sulla scacchiera non perché abbia una memoria straordinaria, ma perché per lui hanno un senso.
Lo stesso vale nel diritto.
E così, se sei uno che studia diritto, prima di arrivare a memorizzare questa regola, che si trova nella sezione 10 del Roppo, avrai inciso nella tua memoria di lungo termine:
- terminologia specifica
- una serie di altre regole collegate
- analogie, similtudini, differenze
Che ti porteranno in maniera naturale a ricordare questi aspetti. Tieni presente, per esempio, che di rappresentanza in generale si parla già al capitolo 6.
Pertanto di opponibilità ai terzi e di regimi di pubblicità presso i vari registri dovresti già saperne qualcosa.
E qui si ritorna al perché devi chiederti come studiare diritto privato bene, non come farlo in 2 settimane. Perché costruirai un substrato su cui ti sarà facile memorizzare i successivi esami.
Come studiare diritto privato con le tecniche di memoria: mito e realtà
Penso che questo lungo articolo abbia chiarificato come studiare diritto privato con tecniche quali il palazzo della memoria.
Non si tratta di imparare i codici parola per parola costruendo lunghi percorsi di loci per ogni articolo del codice. Dovresti infatti creare decine di migliaia di loci e le rispettive immagini.
Si tratta invece di costruire un ampio, ramificato, ben ordinato palazzo, con diversi livelli di profondità, costituiti da grandi stanze che si suddividono in spazi più piccoli, e poi più piccoli ancora, man mano che si approfondiscono le informazioni nei dettagli.
Ad ogni livello di profondità, le informazioni sono rappresentate in maniera semplice, con un concetto/immagine chiave. Da esso le definizioni discendono in maniera logica, e comunque organica rispetto al resto della conoscenza.
E quando sei all’esame, e il professore ti chiede sulla pubblicità della procura, tu vedi associato a questa, nel tuo palazzo della memoria, l’immagine del “deposito”. E cominci a chiederti le domande ovvie: chi la fa, dove la deposita, cosa succede se non la deposita, che forma deve avere (autenticazione della firma), cosa succede se non viene depositata …. tutte regole che, ma mano che prendi confidenza con la mentalità e la terminologia giuridica, diventano sempre più prevedibili.
E allora il discorso viene da sé: “la procura con sottoscrizione del preponente autenticata, deve essere depositata per iscrizione presso l’ufficio competente del registro delle imprese .. In mancanza dell’iscrizione etc etc.”
Come studiare diritto privato con le mnemotecniche: metodo alternativo 1
Abbiamo visto come studiare diritto privato costruendo un elaborato palazzo della memoria. Se guardo il Roppo, o il Trimarchi, o il Torrente – Schlesinger o qualunque altro manuale di diritto privato, già mi immagino le dimensioni che il palazzo prenderà.
Anche senza mettersi a fare percorsi di loci parola per parola.
Una strategia alternativa che consiglio, è utilizzare il palazzo solo ai primi livelli dell’indice, per avere l’idea unitaria della struttura del diritto privato. In linea di massima si tratta di costruire un palazzo con i nomi delle varie parti e dei capitoli. Con i paragrafi, almeno in una prima fase, verrebbe troppo complicato.
I singoli articoli si possono invece studiare utilizzando la conversione fonetica. Trasformando cioè il numero dell’articolo in una immagine, secondo il sistema di codificazione di Leibniz. E poi attaccare a questa immagine quella che rappresenta il concetto chiave dell’articolo, ed eventualmente qualcuna delle secondarie. Per una trattazione esaustiva del metodo, vai all’articolo sulla conversione fonetica. In ogni caso sappi che gli articoli da sapere sono relativamente pochi.
Come studiare diritto privato con le mnemotecniche: metodo alternativo 2
Ricordi la storia di te che vendi vino? E’ un esempio molto semplice di un approccio allo studio del diritto che si fonda sul case method. Gli esperti mondiali del settore sono gli inglesi e gli americani ed il loro sistema di commn law.
Per imparare le base del civil law (che è il diritto che studi tu) io ti suggerisco di iniziare sin da subito a farti degli esempi anche sulle definizioni base che trovi in tutti i manuali.
La raccomandazione che ti faccio é di mettere te stesso al centro del caso che ti racconti e di immaginare situazioni molto semplici di vita quotidiana.
Il diritto vive li.
Per esempio: uno dei primi argomenti trattati da tutti i testi è quello sulla capacità giuridica, tema sempre descritto unitamente al concetto di capacità di agire.
Ora, se prendi il libro di testo e leggi le definizioni sarai in grado di fissare l’idea della capacità giuridica pensando a te stesso e al tuo fratellino di 6 anni e quella della capacità di agire visualizzando solo te stesso.
Il concetto si fermerà nella tua memoria subito e ti metterà in condizioni di comprendere tutti gli altri contesti in cui si parlerà di capacità arricchendo così la tua immagine iniziale.
Con il tempo, lo studio e un pò di allenamento imparerai poi anche a descrivere l’istituto della capacità in termini generali, ma l’idea è nel tuo cervello sin dalla prima lettura.
Partendo da queste situazioni più semplici, imparerai poi a sfruttare il grande potere degli esempi e delle immagini vivide che da essi derivano per scolpire nella tua memoria anche gli articoli e i casi di diritto più astrusi.
Conclusioni
Questo articolo su come studiare diritto privato supera ampiamente le 3.500 parole, e l’abbiamo pure tagliato qua e là. Questo perché diritto privato a giurisprudenza, così come anatomia a medicina, o matematica finanziaria a economia, è uno di quegli esami monster per antonomasia.
Sono fatti in parte per darti le basi, in parte per sbarrare la strada a chi è meno motivato.
Questo significa che in ogni caso, con o senza tecniche di memoria, un esame come diritto privato te lo devi aspettare come molto, molto duro.
Non c’è una formula magica per portarlo a termine senza fatica! Puoi scoprire come studiare diritto privato velocemente e bene, ma comunque non sarà mai una passeggiatina di salute. Quindi, dacci dentro e in bocca al lupo. Un saluto. P. Jay e Armando.
Alessio dice
Caro Armando,
Da un po’ di tempo sto leggendo i tuoi articoli e ne sono molto affascinato e interessato soprattutto da un punto di vista pratico in quanto devo preparare un concorso da impiegato presso un ordine professionale forense. Sto cercando di capire se posso usare la tecnica del palazzo della memoria in un contesto in cui c’è la legge professionale e poi tutta una serie di regolamenti e decreti che ne sono i diretti sviluppi attuativi dei vari articoli contenuti nella legge stessa. E mi sto trovando davvero a diversi scogli:
– ha senso organizzare gli spazi (schedari?) secondo i titoli della legge e poi inserire i regolamenti come sottolocus dei singoli articoli?
– sto trovando molta difficoltà a trasformare dei termini (già solo i titoli degli articoli) in immagini di facile rimando, che poi andrebbero sviluppati nei vari commi e sotto ancora nei regolamenti attuativi anche usando la conversione fonetica.
Ti chiedo qualche consiglio
Ti ringrazio
Alessio
Armando Elle dice
Ciao Alessio, mandami qualche esempio via email e ti mostro 2-3 possibili strade per memorizzarli con efficacia.