
Uno degli esempi che quasi tutti mi fanno, quando mi dicono che hanno una cattiva memoria, è “non riesco a ricordare i nomi di persone che mi hanno appena presentato”.
Se però, come diceva C.G. Jung, il nome è l’essenza di una persona, ricordare il nome di qualcuno è più importante di quello che può sembrarti.
Ritorna per un attimo con la memoria a una delle tante volte in cui qualcuno ha dimenticato il tuo nome, lo ha storpiato, ti ha chiamato con quello del tuo vicino di sedia.
Dà un sottile fastidio vero?
E’ normale: col tuo nome ti chiama tua madre quando vieni al mondo ed è la prima parola di cui hai riconosciuto il significato, imparando a identificarlo con te stesso.
E infatti, se chiami un bimbo di 4-5 anni con un nome (o soprannome) che non è il suo, a differenza di un adulto spesso mostra tutto il suo disappunto.
Siamo abituati a dire ‘io mi chiamo ‘ ma in realtà sono gli altri a chiamarci (Raffaella Grasso, Psicoterapeuta, emozioniinascolto).

Da quando ho avuto un figlio, ho scoperto che c’è qualcosa che mi infastidisce molto di più del fatto che qualcuno non ricordi il mio nome: il fatto che qualcuno non ricordi il suo.
Ricordo bene l’ insegnante di un corso post-lauream a cui partecipai tanti anni fa.
Alla prima lezione fece, una sola volta, il giro di tutti i nostri nomi, l’appello insomma.
Credo fossimo almeno in sessanta in aula, eppure già dalla seconda lezione in poi ci ricordava uno per uno.
Non solo fu una dimostrazione impressionante di capacità mentale, ma creò subito una enorme empatia con tutti noi.
Oggi ti insegnerò il “trucco” che utilizzò la mia insegnante, cosi che d’ora in poi dimenticherai un nome solo se lo vorrai.
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Perché dimentichiamo i nomi.
Quando incontri qualcuno per la prima volta, il tuo cervello reagisce come avrebbe fatto un cavernicolo del pleistocene.
Devi sapere che a quei tempi non era d’uso fare le presentazioni all’ora dell’aperitivo.
Conoscevi giusto la gente della tua piccola tribù e quando – in verità molto raramente – ti imbattevi in qualcuno di nuovo, ti concentravi:
- Sull’atteggiamento fisico generale e sul viso, per cogliere eventuali espressioni di simpatia o minaccia
- Sul corpo, per valutare forza fisica o attrattività sessuale
- Sulle mani, per vedere se portavano armi.
Per queste ragioni, quando sei col bicchiere in mano e ti presentano qualcuno che immediatamente ti dice il suo nome, tendi a prestare davvero poca attenzione alle sue parole.
Inoltre, poiché il nome alla fine è un’entità astratta, è intrinsecamente più difficile da ricordare che non parole come mela o cane.
E così lo dimentichi subito, o addirittura non lo memorizzi neanche, come se, mentre il tuo interlocutore muoveva la bocca per parlare, tu in effetti non lo avessi neanche sentito.
Avrai invece fatto caso al fatto che, quando parli con qualcuno per alcuni minuti e poi ti dice il nome, ecco che magicamente le tue probabilità di memorizzarlo aumentano vertiginosamente.
In realtà dunque, molte volte, il problema non è che non ricordi un nome.
E’ proprio che non lo hai neanche memorizzato in prima istanza, perché eri concentrato su altro.
Per elevare il tuo livello di attenzione ti viene in aiuto la mnemotecnica.
Ricordare i nomi associandoli ai visi o al corpo
Il procedimento per memorizzare nomi (e anche cognomi, se necessario) associandoli ai visi o al corpo è molto semplice.
Per prima cosa, associa una immagine al nome che ti viene detto.
Per esempio, se ti viene presentata una persona che si chiama Francesca, puoi associare a questo nome l’immagine della torre Eiffel, simbolo della Francia.
Questo primo passaggio è già di per sé fondamentale.
Trasformare il nome in una immagine che lo evoca attiva le tue sinapsi in maniera potente, costringendoti ad elevare immediatamente il tuo livello di attenzione.
Poi, individua sul volto o sull’aspetto generale della persona, qualcosa che ti colpisca di lei.
Non importa se ti colpisce in positivo o in negativo, l’importante è che tu la veda come una sua caratteristica che spicca fra le altre.
Ogni persona ne ha una o più d’una, cosa che è facile notare quando osservi delle caricature.
A questo punto devi creare il link fra questa caratteristica, che identifica per te la persona, e la torre Eiffel, che per te ne rappresenta il nome.
A seconda della caratteristica che hai individuato, ecco che vedrai la torre spuntarle dal naso o dai capelli, su una guancia, fra i denti come una foglia di insalata …

Nell’immagine a sinistra la torre Eiffel è linkata ai tacchi di Francesca. E’ una immagine davvero molto efficace, ma puoi utilizzarla solo se sai che Francesca non la rivedrai più. Infatti non sei affatto sicuro che la prossima volta avrà i tacchi. A destra invece la torre le spunta dalla testa, come fosse un missile. L’immagine è un po’ meno efficace del tacco, però ha il pregio che, se re-incontri Francesca, avrà ancora la testa e quindi potrai vedere nuovamente la torre che esce da essa.
Una volta creato questo link, non solo non dimenticherai il nome di Francesca per tutta la serata, ma probabilmente sarai in grado di riconoscerla anche a distanza di molto tempo.
Una volta riconosciuto il viso infatti (e i visi, seppur con qualche eccezione, si ricordano molto meglio dei nomi), ecco che notare nuovamente il particolare che ti ha colpito e con esso l’immagine/nome associata è facile.
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Ricordare altri dettagli della persona
Mettiamo che vuoi ricordare, oltre al nome, anche il cognome o il numero di telefono o la professione.
Per farlo, utilizza la tecnica della segmentazione.
Individua cioè alcuni segmenti o sub-loci sulla prima immagine (vai all’articolo sul palazzo mentale se non sai di cosa parlo), la Tour Eiffel, e poi associa in ciascuno di essi una o più delle informazioni successive.
Se per esempio il cognome di Francesca è Manzana potrebbe venirti in mente che Manzana in spagnolo significa mela.
E allora ti basta infilzare, sulla cima della Tour Eiffel, una mela dai colori della bandiera Spagnola.
Oppure, se non conosci lo spagnolo, potresti infilzare un Manzo.
Non corrisponde esattamente al cognome, ma quello che ti serve è un indizio, non per forza il cognome completo (su come funzionano questi indizi trovi una spiegazione nell’articolo sul keyword method.
Su un successivo segmento della torre, per esempio la base, o l’ascensore interno, puoi poi associare altre informazioni, come:
- La sua età e il suo numero di telefono, utilizzando la conversione fonetica per i numeri
- Il suo lavoro, attraverso immagini associative potenti come un camice con un fonendoscopio se è un medico o un vecchio telefono a gettoni se lavora per una compagnia telefonica
- Altri dettagli ancora, come passioni, città da cui viene, interessi, che potrai memorizzare creando ulteriori immagini o magari costruendo acronimi con le lettere del suo nome.
Sheldon: Che ne dite di questo nome per la nostra app? “Solutore Hobbistico di Equazioni con Limite Differenziale Ottimizzato alla Numerazione”.
– Raj: Le iniziali del nome danno Sheldon.
– Sheldon: Ma non mi dire! Che simpatica coincidenza!
Diverse modalità di ricordare i nomi
Se hai bisogno raramente di memorizzare persone, quanto hai visto finora è sufficiente
Di quando in quando ti capiterà che ti presentino qualcuno e allora tu:
- Presti attenzione al nome perché devi fare la trasformazione in immagine
- Individui la caratteristica dominante
- Crei il link viso / nome
- Crei eventuali link secondari per le info aggiuntive, tramite la segmentazione
- Ripeti i link mentalmente un paio di volte se li vuoi consolidare davvero
Questo ti basterà per chiamarlo con confidenza per nome al vostro successivo incontro, foss’anche un anno dopo.
Come ricordare i nomi di molte persone
Quando invece incontri continuamente molte persone nuove, può valere la pena costruirti un piccolo codice per i nomi più comuni.
In questa maniera potrai essere molto più veloce e preciso.
C’è una bella differenza infatti fra dover convertire un nome in una immagine ex novo o farlo corrispondere ad una immagine precisa già presente in uno schedario precostituito.
Certo, devi investire preventivamente del tempo nel costruire lo schedario. Ma alla fine, credimi, non è una cosa così lunga.
Una volta che avrai codificato 60-70 dei nomi più comuni, sarai in grado di utilizzare le relative immagini per associarle immediatamente al 90% delle persone che incontri.
Ti faccio alcuni esempi per chiarire come fare:
- Francesca e Francesco puoi identificarli con la Tour Eiffel, monumento simbolo della Francia
- Chiara con una sorgente d’acqua
- Alessandro e Alessandra con un libro, che richiama la biblioteca dell’antica Alessandria D’Egitto
- Marco con una moneta, visto che era il nome della valuta tedesca prima dell’euro
- Marcello e Marcella con un uovo marcio
E così, quando incontri un Marco, o una Alessandra, o un Francesco, non dovrai creare ex novo l’immagine che ti ricorda il nome.
Ti concentrerai invece su un qualche loro dettaglio fisico che ti colpisce e ad esso assocerai l’immagine che, secondo il tuo schedario precostituito, identifica il loro nome: una moneta, un libro, la Tour Eiffel.
La mia insegnante, forse lo avrai capito, per ricordare tutti i nostri nomi dopo aver fatto l’appello una sola volta, utilizzò proprio questo sistema.
Perché ricordare i nomi attraverso i visi e il corpo?
Per 4 motivi:
- In quanto cavernicoli, gli aspetti fisici attraggono immediatamente la nostra attenzione
- Siamo bravi a coglierne gli elementi essenziali
- Li ricordiamo abbastanza bene (accuratezza almeno dell’80%)
- Sono relativamente stabili nel tempo
L’aspetto della stabilità nel tempo è fondamentale se si tratta di persone che ritieni tornerai a incontrare.
Se invece si tratta di qualcuno che probabilmente non vedrai mai più, puoi utilizzare anche, oltre al viso e alle caratteristiche fisiche, altri dettagli, come vestiti, scarpe, accessori e gioielli.
Cose, insomma, che uno oggi indossa e domani magari no.
Questo ampia le tue possibilità e ti rende più veloce.
Vale sempre la pena ricordare un nome
“Dare un nome ad un individuo significa dargli una identità, distinguerlo da tutti gli altri….è il simbolo dell’essenza di una persona e perciò possiede una qualità magica” (Raffaella Grasso, Gerhard Adler)
“Dare un nome sbagliato alle cose contribuisce all’infelicità del mondo” Albert Camus
Ricordare i nomi di chi incontri è quello che io chiamo “un piccolo super-potere”.
Una abilità mentale che ti costringe a cominciare ogni incontro in maniera attiva.
Alla sua base ci sono attenzione, prontezza di riflessi e fantasia, qualità universali che servono molto al di là della semplice tecnica di memoria che hai imparato oggi.
Domani o fra una settimana, quando conoscerai qualcuno di nuovo, prova a memorizzarlo con la mnemotecnica per ricordare i nomi, vedrai che ne vale la pena.
Un saluto, Armando
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