
Perché non siamo bravi a raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo?
Probabilmente proprio perché siamo troppo concentrati su di essi.
Paradossale vero?
Per spiegarti cosa intendo, lascia che ti racconti il famoso “esperimento delle freccette” condotto da Barry Zimmerman, professore di psicologia dell’apprendimento alla CUNY (City University of New York).
Il professor Zimmerman, per valutare l’efficacia di diverse strategie di raggiungimento degli obiettivi, divise i suoi studenti, nessuno dei quali aveva mai giocato a freccette, in 3 gruppi:
- Al primo gruppo disse di focalizzarsi sul cercare di fare più punti possibili, ovvero sul RISULTATO
- Al secondo gruppo disse di preoccuparsi soltanto di effettuare il movimento corretto col braccio e il polso: ovvero sul PROCESSO.
- Al terzo gruppo fu detto prima di focalizzarsi sul movimento corretto e solo in un secondo momento sul punteggio, ovvero prima sul PROCESSO e poi sul RISULTATO.
Indovina un po’:
- Il gruppo che ebbe la performance peggiore fu quello concentrato sul risultato
- Il gruppo che ebbe la performance migliore fu quello concentrato su PROCESSO + RISULTATO.

Risultato: è l’obiettivo che vuoi raggiungere, lo scopo che ti sei messo in testa. Processo: sono le abilità necessarie, il metodo che devi mettere in atto
Ora, la conclusione dello studio, se pensiamo a tirare le freccette contro un bersaglio (che tra l’altro è una metafora tipica del raggiungimento di un obiettivo), è tutto sommato ovvia.
Ma se trasportiamo la cosa nella vita reale, ecco che abbiamo una sorpresa.
Per raggiungere i propri obiettivi, tutti concentrano i loro pensieri soprattutto sul risultato, pochissimi invece conoscono, analizzano e mettono diligentemente in pratica il processo necessario.
Quando anni fa mi resi conto che anche io cadevo in questo errore, decisi di mettere a punto un mio metodo per raggiungere gli obiettivi.
Basato su studi scientifici, sulla mia esperienza personale, sui miei punti di forza e le mie debolezze.
Ecco di seguito 9 dei suoi punti essenziali.
1. Chiarifica esattamente l’obiettivo che vuoi raggiungere.
Definire nei dettagli il tuo obiettivo è fondamentale, perché senza un risultato chiaro non esiste un metodo chiaro.
Avere chiaro il tuo obiettivo significa saper rispondere a tre semplici domande.
Prima di vederle insieme però, scegli un obiettivo che in questo momento è per te importante raggiungere, così da rendere la lettura più concreta e utile.
In questa maniera non guarderai alle tre domande in modo generico, ma specifico, con in testa il tuo obiettivo.
Hai dieci secondi per deciderlo ….. 1, 2, 3,4 …. 10.
Ora che lo hai scelto, cerca di rispondere in maniera onesta:
- Che cosa desideri esattamente rispetto al tuo obiettivo?
- Perché lo desideri?
- Quando intendi raggiungere l’obiettivo che hai scelto?
La maggior parte delle persone, quando pensa genericamente ai propri obiettivi, non è in grado di rispondere a nessuna di esse. Chi ha mai fatto una sessione di life coaching lo sa bene!
Come risultato, l’obiettivo rimane un sogno ad occhi aperti.
Ti faccio un esempio con un obiettivo molto tipico:
“Voglio dimagrire!”
Che cosa intendi per dimagrire? Perdere peso, certamente.
Ma quanto? A che condizioni? Con che risultati?
Se scavi un po’ ti rendi conto che probabilmente non si tratta solo di perdere genericamente peso, ma di farlo:
- In maniera sana
- Migliorando la tua efficienza e il tuo umore
- Senza rinunciare a tutto ciò che ti piace
- Aumentando la tua capacità cardiovascolare
- Senza danneggiare la tua vita sociale
- Senza tornare a ingrassare subito dopo
Ma, poi, perché vuoi perdere peso?
Bellezza? Salute? Percezione di te stesso? Successo con gli altri?
Ed entro quando lo vuoi fare? Per l’estate? Da domani? Prima di Natale? In X mesi/settimane?
Rispondere in maniera onesta e articolata alla tre semplici domande di cui sopra ti permette di analizzare veramente i tuoi obiettivi e quindi di fare il primo passo per costruire una mappa per raggiungerli.
2. Chiediti se il tuo obiettivo è coerente con chi sei
Ora che hai stabilito esattamente che cosa vuoi raggiungere, la ragione per cui vuoi farlo, e il tempo in cui lo vuoi raggiungere, devi fare quella che io chiamo “analisi di coerenza”.
Devi cioè analizzare come il tuo obiettivo si inquadra rispetto:
- ai tuoi valori
- alle cose in cui credi
- alle tue priorità
- al tuo stile di vita
- ad altri obiettivi che già ti sei dato
Se non c’è armonia fra i tuoi obiettivi e quello che sei o stai facendo, essi finiranno per sfuggirti.
Pensa per esempio a un obiettivo come “Voglio fare carriera”.
Se non condividi il sistema di valori dell’azienda in cui ti trovi, o cambi lavoro o sarà quasi impossibile raggiungerlo.
Così come, se vuoi avere una vita famigliare soddisfacente, degli hobby, vedere i vecchi amici, e sei costretto per lavoro a stare in viaggio 250 giorni all’anno, ecco che si crea una distonia fra obiettivo e valori/stile di vita desiderato.
Rimanere fissati su un obiettivo senza risolvere questo tipo di distonie significherà, probabilmente, non solo non raggiungere l’obiettivo, ma rovinare anche il resto.
3. Analizza i rischi connessi al raggiungere il tuo obiettivo
Che cosa sei disposto a fare per raggiungere i tuoi obiettivi?
E che cosa succede se, nonostante tutti gli sforzi, alla fine NON raggiungi l’obiettivo?
Magari hai 30 anni, una famiglia con un figlio di 6 mesi, un lavoro normale, ma vuoi diventare il nuovo Steve Jobs.
Decidi che la cosa è fattibile e assolutamente in linea con i tuoi valori e le tue priorità.
Hai accettato anche il fatto che lavorerai moltissimo, ma sei convinto che sarà solo per i pochi anni prima di diventare ricco e che alla tua famiglia dedicherai meno tempo ma di maggior qualità.
Così lasci il lavoro e ti ipotechi la casa per lanciare la tua start up.
E magari due anni dopo ti ritrovi senza aver raggiunto l’obiettivo, con i rapporti famigliari rovinati ed economicamente in mezzo a una strada.
O magari hai 20 anni e vuoi diventare un grande medico.
L’università è impegnativa e, siccome non vuoi ridimensionare la tua vita sociale, decidi che prendere anfetamine per studiare non ti disturba più di tanto.
Qualche anno dopo, a un passo dalla laurea, in un controllo casuale ti scoprono con un pacco di anfetamine e cocaina in macchina.
Ti ritrovi con un reato penale sulle spalle, ti sei rovinato una bella fetta della tua salute ed è possibile che non ti diano la licenza per esercitare la professione.
Esagero? Eppure queste cose capitano, e capitano a chi non si fa tre domande fondamentali:
- Quanto sto puntando sull’obiettivo che mi sono dato?
- Ho predisposto una rete di salvataggio in caso non raggiunga il mio obiettivo?
Affrontare la vita e cercare di perseguire i tuoi obiettivi come un giocatore d’azzardo al casinò, senza darsi dei limiti e senza immaginare un piano B, non solo è estremamente rischioso, ma in generale ti allontana dall’obiettivo stesso che ti sei dato.
4. Prevedi e rimuovi gli ostacoli
Gli ostacoli possono presentarsi sotto molte forme diverse, come persone, circostanze, eventi, paure, mancanza di conoscenza o di esperienza, e tante altre ancora.
Identificare gli ostacoli è un esercizio psicologicamente difficile, perché la maggior parte delle persone tende a mettere la testa sotto la sabbia.
Preferiamo infatti concentrarci sui lati positivi.
Bisogna invece essere preparati al fatto che qualcosa andrà storto, anche se non si sa esattamente cosa.
Invece di bloccarti, potrai dire:
“Come prevedevo, si è verificato un evento imprevisto che non posso controllare. Devo quindi trovare la maniera di girargli attorno”
Nota il gioco di parole: prevedere l’imprevisto!
Non è affatto un controsenso: significa semplicemente che sai che qualche ostacolo arriverà, ma non sai cosa.
Non avrai quindi subito la risposta su cosa fare, ma avrai la mentalità giusta per trovarle.
5. Circondati delle risorse necessarie al raggiungimento dell’obiettivo
Fatti queste domande:
- Quali sono le risorse che ho già e che mi possono aiutare a raggiungere il mio obiettivo?
- Quali ulteriori risorse che NON HO sono necessarie?
- Come posso acquisire queste risorse che non ho?
Molti, quando pensano alle risorse necessarie, pensano soprattutto a quello che sanno o hanno.
Invece è fondamentale anche valutare l’ambiente nel quale stai.
Ti sei mai chiesto per esempio perché il 90% delle start up tecnologiche di successo non solo vengono dagli Stati Uniti, ma addirittura da una determinata area geografica all’interno di essi, tutto sommato abbastanza piccola, che si chiama Silicon Valley?
Se hai un’idea per una App eccezionale ma vivi in qualche piccola città europea, il tuo accesso a fondi di investimento, programmatori esperti, partners, mercato, è molto limitato. Se poi non parli neanche l’inglese le tue possibilità di successo sono veramente poche, non importa quanto sia buona l’idea di App che hai avuto!
Se invece hai l’idea per una App anche non fantastica, ma vivi nella Silicon Valley, potrai partecipare ai round dei fondi di investimento, potrai cercare partner esperti che ti aiutino a migliorarla, potrai trovare programmatori eccezionali per svilupparla! Avrai insomma più possibilità di successo già solo per il semplice fatto di vivere là.
È cruciale quindi che l’ambiente in cui sei sia in grado di supportare il tuo obiettivo.
E questo vale anche per le piccole cose: se in casa tua non c’è un ambiente tranquillo per studiare e organizzare il tuo lavoro, laurearti sarà più difficile.
Se vuoi fare il medico ma nella tua città non c’è l’Università, dovrai trasferirti.
Se vivi a 100 km dall’azienda in cui vuoi fare carriera, spostarti tutti i giorni da casa a lavoro sarà un grosso problema per il raggiungimento del tuo obiettivo, e dovrai trovare una casa più vicina.
Se il gruppo di studio con cui prepari gli esami è scarso e pigro, anche tu imparerai poco.
E’ più facile raggiungere il tuo obiettivo se l’ambiente che ti circonda ti motiva, ti ispira e ti supporta.
Un ambiente di questo tipo “cospira” per il tuo successo, nel senso che tutto ti spinge in quella direzione.
Per contro, esistono ambienti e persone “tossiche”, che in tanti modi diversi danneggiano le tue possibilità di raggiungere i tuoi obiettivi. Devi evitarli assolutamente.
6. Pensa in grande, agisci in piccolo
Questa dei piccoli passi è una delle mie fissazioni, e ne ho parlato spesso a proposito del potere delle abitudini e della forza di volontà.
Cosi come il mio libro “Il Kata della volontà” è interamente centrato sul potere dei piccoli passi.
Pensare in grande rispetto al tuo obiettivo ti aiuta a formare la “big picture”, la visione d’insieme, e ti fa apprezzare appieno tutte le opportunità e le possibilità che hai di fronte.
Questo è fonte di grande ispirazione e motivazione, ma se non viene accompagnato da piccole azioni verso l’obiettivo si trasforma rapidamente in un sogno irrealistico.
A tutti piace pensare in termini di grandi obiettivi e grandi risultati, perché è una cosa che ti fa sentire bene.
Ma contemporaneamente è facile, a un certo punto, sentirsi schiacciati dalla grandezza stessa dell’obiettivo che vuoi raggiungere, e dalla distanza che te ne separa.
Per questo motivo devi stabilire degli step intermedi che dipendano da piccole, concrete azioni.
In questa maniera sei in grado di mantenere la motivazione più a lungo, e con meno fatica.
Più un obiettivo è vicino e raggiungibile, più è facile concentrarti su di esso; più è lontano e irraggiungibile, più è difficile focalizzarsi e resistere.
L’idea quindi è quella di identificare step intermedi su cui concentrarti, così che:
- Sei in grado di avere un feedback periodico su come vanno le cose
- Sei meno intimidito dalla grandezza e difficoltà dell’obiettivo finale
È la tecnica dei maratoneti quando vanno in crisi: mica pensano a quanto gli manca per raggiungere il traguardo, pensano solo quanto gli manca per il successivo kilometro.
7. “Gioca” a raggiungere i tuoi obiettivi
Il “fattore gioco” è molto importante nel raggiungimento degli obiettivi.
Per prima cosa dunque, per rimanere concentrato sui tuoi obiettivi, essi devono essere interessanti e appassionanti.
E, per esserlo, devono essere della difficoltà giusta.
Se sei un giocatore di tennis, o di schacchi o di World of Warcraft, la cosa peggiore che può capitarti è dover giocare con qualcuno veramente scarso: ti annoi terribilmente perché non ti pone nessuna sfida.
Così come, se non sai giocare a scacchi e giochi contro un campione, non è più una sfida interessante, è solo frustrante.
Da questo punto di vista, gli obiettivi che ti dai nella vita non sono molto diversi dai giochi che ho menzionato.
Se non sono un minimo difficili non sono neanche motivanti, perché non ti richiedono di andare oltre e di impegnarti veramente.
Allo stesso tempo però, se sono troppo difficili diventano frustranti.
Come spiega Mihály Csíkszentmihályi nei suoi studi sul FLOW (Flusso), una attività gratificante deve essere allo stesso tempo difficile ma alla portata di chi la esegue.
Il flusso è una condizione è caratterizzata da un totale coinvolgimento dell’individuo: focalizzazione sull’obiettivo, motivazione intrinseca, positività e gratificazione nello svolgimento di un particolare compito
Sfruttare l’effetto gioco per raggiungi i tuoi obiettivi non si limita a trovare la giusta difficoltà. Significa anche praticarla simulando le modalità stesse di un gioco.
Pensaci su.
I giochi hanno tutti una cosa in comune: un sistema che misura il punteggio e la progressione nel tempo.
Per questo molte App per smettere di fumare, essere più organizzato, meditare, dimagrire, ti danno punteggi, gagliardetti o altri simboli che mostrano la tua progressione verso l’obiettivo finale.
Nel metodo Ivy Lee, il semplice fatto di scrivere una lista di obiettivi giornalieri e cancellarla ogni sera aumenta tremendamente la capacità di realizzare quello che c’è scritto sopra.
Il motivo è che raggiungere i nostri obiettivi:
- Ci dà grande soddisfazione
- Ci da un feedback positivo, rafforzando il nostro comportamente
- Dà una bella botta all nostra autostima
- Esalta la motivazione
Tutti effetti collegati fra loro e mediati a livello cerebrale da un neuro-trasmettitore che si chiama dopamina.
Ma se fra una botta di dopamina e l’altra passano mesi, è difficile andare avanti!
L’effetto gioco ti permette invece di avere la tua piccola dose di dopamina ogni giorno, in maniera naturale
Quindi, quando stabilisci i tuoi obiettivi, presta attenzione all’effetto gioco, e chiediti:
- Posso rendere questo obiettivo divertente e appassionante?
- Posso trasformarlo in qualche maniera in una sorta di gioco?
- Se è troppo difficile, come posso renderlo abbordabile?
- Che cosa vinco per ogni passo che faccio nella direzione dell’obiettivo?
- Come misuro i miei progressi?
Se riesci a porti degli obiettivi che non siano né troppo facili né troppo difficili, e trovi il sistema di renderli simili a un gioco, tutto sarà più facile.
8. Concentrati sugli aspetti critici
Mentre insegui i tuoi obiettivi, è facile farti intrappolare dai dettagli focalizzandoti su attività che ti portano poco valore nel lungo termine.
Quindi, se poco fa abbiamo detto di pensare in grande ma anche di focalizzarti su piccole attività concrete, adesso scopriamo un’altra caratteristica essenziale che devono avere queste piccole attività: il valore.
Soprattutto nei progetti/obiettivi complessi è facile, per la quantità di cose che ci sono da fare, perdere molto tempo nel fare quelle meno importanti.
Il problema è che le attività poco importanti non ti danno la percezione di progredire, e questa mancanza di risultati uccide la motivazione!
Analizza quindi le tue attività secondo il principio di Pareto, o principio 80/20.
Pareto era un economista italiano che individuò la legge empirica per cui “l’80% delle conseguenze sono frutto del 20% delle cause, e viceversa”.
Questo significa, in pratica, che esistono alcune attività chiave che danno la maggior parte del risultato che vuoi ottenere; e una miriade di altre attività che invece contribuiscono al risultato solo in maniera marginale.
Eppure moltissime persone, quando lavorano o studiano, non destinano le loro energie e il loro tempo secondo il principio di Pareto, ma lo fanno un po’ a caso, secondo l’umore o l’urgenza del momento. Dimenticando che quello che è urgente non è detto che sia importante!
Quindi, fermati ogni tanto durante la giornata e chiediti:
- Sto dedicando il mio tempo a un’attività critica o a una secondaria?
- Questa attività, di quanto mi avvicina al mio obiettivo?
- Come potrei occupare meglio il mio tempo in questo momento?
- Come potrei occupare meglio le mie energie?
9. Comunica i tuoi obiettivi ad un “accountability partner”
Il tuo metodo per raggiungere obiettivi comincia ad avere parecchie frecce al suo arco.
Ma quanta fiducia hai nel fatto che attuerai tutte queste strategie sistematicamente?
Sei in grado di fare una promessa di affidabilità verso te stesso? Se si, nessun problema, ma per alcuni credimi che è difficile.
Io per esempio, ho promesso a me stesso di smettere di fumare mille volte, e mille volte ho ripreso.
L’ho promesso una volta a mia moglie e sono anni che non tocco una sigaretta.
Scegli quindi una o più persone di cui ti fidi e a cui vuoi bene, e condividi con loro il tuo obiettivo, non solo di lungo termine, ma nei dettagli. In maniera tale che se non stai progredendo non sia solo tu a saperlo, ma anche loro.
Questo non significa che queste persone debbano diventare per forza parte del tuo progetto o del tuo obiettivo, o peggio che debbano rimproverarti se non lo raggiungi!
Non è questo il loro ruolo.
Saranno semplicemente “testimoni” di quello che fai, e questo da solo sarà un incentivo in più.
Attenzione però! Questa strategia presenta un rischio: quello di ritrovarti a dover mentire per nascondere la tua mancanza di affidabilità alle persone con cui hai condiviso il progetto.
E questo ti infila in un circolo vizioso di bassa autostima che non farà che danneggiare il tuo obiettivo.
Quindi, prometti! Ma prima di farlo, pensaci bene.
Raggiungere gli obiettivi, ma anche no.
Abbiamo visto:
- Come e perché definire i tuoi obiettivi
- Come valutare se essi sono coerenti con chi sei
- L’importanza di avere un piano B e valutare tutti i rischi
- Il vantaggio psicologico di prevedere gli ostacoli
- La necessità di muoverti nell’ambiente giusto
- Perché pensare in grande e agire in piccolo
- Come mai, se “giochi” con i tuoi obiettivi, stai meglio e hai risultati migliori
- Che cosa è il principio 80/20 e perché è così efficiente nel raggiungere gli obiettivi
- Perchè è utile avere un accountability partner
Ora, io credo che non ti sia mai capitato di inseguire un obiettivo usando tute queste strategie, e nonostante ciò sono sicuro che nella tua vita ne hai già raggiunti diversi.
Immagine allora per un attimo di usare, da ora in poi, tutte queste strategie. E magari ancora qualcun’altra che pensi sia particolarmente adatta a te.
Ne parlavo già nel mio articolo sul Mindset: ogni cosa diventa possibile e là dove prima vedevi montagne invalicabili ora vedi obiettivi che puoi davvero raggiungere.
Non è meraviglioso poter vedere la vita così?
Come qualcosa in cui certamente non tutto quello che desideriamo si realizzerà, ma tutto (o quasi) è per lo meno realizzabile.
Ecco, dunque che, oltre agli obiettivi concreti che potrai raggiungere, concentrati non solo sui risultati ma anche sul processo ti fa un grande regalo.
Farti sentire protagonista della tua vita, delle tue scelte, degli obiettivi che ti sei prefisso.
Pensaci su. Un saluto e a presto,
Armando.
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