
In questo lunghissimo articolo ti mostrerò come memorizzare dati giuridici / amministrativi come regolamenti, decreti, leggi o altri di questo tipo.
Inoltre, potrai applicare questo stesso metodo anche a qualunque testo scritto che tu abbia necessità di ricordare.
Lo spunto per l’articolo me lo ha dato Sara, una lettrice che sta preparando un concorso per diventare assistente amministrativo e che mi ha chiesto un piccolo aiuto.
Come tipologia di memorizzazione, quella dei dati giuridici credo sia una delle più utili e più diffuse: si applica infatti non solo agli studenti di giurisprudenza, ma a tutti coloro che, per varie ragioni, devono memorizzare codici, leggi, regolamenti.
Si tratta di dati difficili da ricordare per vari motivi:
- E’ importante la precisione nelle parole. Come vedremo nell’esempio di oggi, verbi come deliberare, determinare, approvare, autorizzare hanno sfumature di significato diverse. Ricordare una parola al posto di un’altra, nel diritto, può fare a volte tutta la differenza del mondo
- I testi sono lunghi, articolati, verbosi, spesso scritti male. Il gergo giuridico / amministrativo, si sa, è intrinsecamente faticoso. Quando poi, come spesso capita, viene scritto di fretta e malamente, ecco che ci si ritrova a studiare delle vere cacofonie sintattiche
- Richiedono un certo sforzo logico e immaginativo. Per esempio, quasi nessuno di noi è mai stato nel consiglio di amministrazione di una università, ed ecco che oggi dovremo invece memorizzare le sue funzioni. Se ci pensi, è un po’ come memorizzare le funzioni di una lavatrice senza averne mai usata una, senza sapere come è fatta, senza avere una idea precisa di quello a cui serve.
- Contengono spesso (ma non è il caso di oggi), un secondo ordine di dati da ricordare, come numeri (es. quelli degli articoli dei codici) o rimandi ad altre leggi/decreti/regolamenti etc etc. Così che si forma un sistema di scatole cinesi a volte davvero impegnativo da seguire
Per memorizzare dati giuridici dunque, è necessario in primo luogo un solido approccio logico: capire, elaborare, riflettere, notare similitudini e differenze etc.
Se poi lo complementi con le mnemotecniche, ecco che puoi sensibilmente diminuire il tempo che dovrai dedicare allo studio.
Vediamo come fare, partendo dal tema che mi ha proposto Sara
Sara:
Ciao Armando,
seguo da parecchio il tuo blog e anch’io vorrei chiederti un aiuto per quanto riguarda la memorizzazione. Sto studiando per un concorso per un posto di assistente amministrativo e come programma abbiamo lo Statuto universitario, la legge della Riforma Gelmini e vari regolamenti. A questo proposito volevo chiederti un consiglio su come faresti tu a memorizzare ad esempio una lista abbastanza lunga delle funzioni di un organo importante come il Consiglio di Amministrazione che ti incollo di seguito.
Il Consiglio di Amministrazione, in particolare:
a) approva, su proposta del Rettore, e previo parere del Senato Accademico, i bilanci preventivi e consuntivi annuale e triennale di Ateneo e il bilancio consolidato;
b) approva, su proposta del Rettore e previo parere del Senato Accademico per gli aspetti di sua competenza, il documento di programmazione triennale di Ateneo, l’indirizzo strategico, la programmazione finanziaria annuale e triennale, la programmazione annuale e triennale del personale;
c) esercita la gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare e la vigilanza sulla sua conservazione;
d) determina, sentito il parere del Senato Accademico, gli oneri contributivi a carico degli studenti e ogni e qualsiasi trattamento economico a favore degli studenti stessi di competenza dell’Amministrazione Centrale di Ateneo;
e) determina le risorse finanziarie da destinare alle strutture dell’Amministrazione Centrale e ai centri dotati di autonomi poteri gestionali, nel rispetto delle norme contenute nei Regolamenti e in base ai criteri determinati dal Senato Accademico;
f) determina, previo parere favorevole del Senato Accademico, la ripartizione tra i Dipartimenti delle risorse finanziarie per la ricerca e per la didattica e del budget per il personale docente;
g) delibera, previo parere favorevole del Senato Accademico, l’assegnazione dei posti del personale docente;
h) delibera, previo parere favorevole del Senato Accademico, la ripartizione tra le Scuole delle risorse finanziarie per la manutenzione dei locali, nonché l’acquisizione e la manutenzione delle attrezzature necessarie per la didattica;
i) individua i criteri per il controllo della gestione, nei limiti di cui al comma 1, dell’Amministrazione Centrale e dell’Ateneo nel suo complesso;
l) esprime parere obbligatorio e vincolante sulle modifiche di Statuto e sui regolamenti in materia di didattica e di ricerca, compresi quelli di competenza dei Dipartimenti e delle Scuole;
m) vigila sulla sostenibilità finanziaria delle attività dell’Ateneo;
n) autorizza, se ciò comporti spese per il bilancio centrale di Ateneo, accordi e convenzioni con Università ed enti pubblici o privati, nazionali ed esteri, già approvati dal Senato Accademico, nonché contratti per attività di ricerca e di consulenza;
o) delibera, previo parere del Senato Accademico, l’istituzione e la modificazione delle strutture centrali e periferiche dell’Università;
p) conferisce, su proposta del Rettore, l’incarico di Direttore Generale;
q) approva le proposte di chiamata;
r) delibera in materia di sanzioni disciplinari relative a professori e ricercatori;
s) stabilisce i criteri e l’ammontare delle indennità per tutte le cariche per cui l’indennità è prevista dalla legge o dal presente Statuto, rendendole pubbliche in ottemperanza alle disposizioni di legge in materia di
trasparenza nelle pubbliche amministrazioni;
t) approva il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità, secondo la procedura indicata dalle leggi vigenti;
u) trasmette al Ministero competente per l’Università e al Ministero dell’Economia e delle Finanze il bilancio di previsione annuale, triennale e il conto consuntivo;
v) delibera in merito alle proposte del Senato Accademico di cui all’art. 50, comma 2, del presente Statuto;
z) esercita tutte le altre funzioni e competenze previste dalla legislazione vigente, dallo Statuto e dai Regolamenti.
Come procederesti? Grazie mille in anticipo! Sara
Come memorizzare questa lista di dati?
Certamente non è una memorizzazione facile: 21 funzioni, ordinate alfabeticamente, che presentano molti dei problemi che ho sottolineato nell’introduzione: verbosità, presenza di dettagli, difficoltà di concettualizzazione.
Facciamolo un passo dopo l’altro.
Per prima cosa, trattandosi di una lista, si potrebbe utilizzare un palazzo della memoria per ricordarla nell’ordine esatto.
Puoi approfondire tutto sul palazzo delle memoria a questo link.
Qui, mi accontento di ricordarti il principio base: devi legare una memorizzazione di breve termine (le varie funzioni del CDA) a cose già presenti nella tua memoria di lungo termine (i loci del palazzo della memoria).
Tuttavia, poiché la lista segue una notazione alfabetica da A a Z, è ancora più semplice utilizzare quest’ultima attraverso:
- L’alfabeto internazionale navale (è uno degli “archivi di loci” che consiglio sempre di imparare a memoria)
- Oppure un percorso di 21 immagini, una per ogni lettera dell’alfabeto, costruito da te.
Utilizziamo questa seconda possibilità, non perché sia in assoluto la migliore, ma perché mi sembra utile ai fini didattici.
Devi formare 21 immagini che rappresentino 21 parole, ciascuna che comincia con una lettera diversa dell’alfabeto.
Fallo rapidamente, scegliendo la prima immagine che ti viene in mente e che ti sembri facile da visualizzare e ricordare.
Poi, dedica circa 5 minuti a ripassare la lista, analizzando con calma e nel dettaglio ciascuna immagine.
Utilizza le regole di visualizzazione che abbiamo visto nell’articolo ricordare per immagini:
- Sii preciso (se per es. immagini un cane, non deve essere uno qualsiasi, ma uno che conosci bene).
- Nota la forma, il colore, la sensazione tattile che l’immagine ti da
- Zoomma sui dettagli
- Interagisci con l’immagine
Il motivo di utilizzare queste regole è lo stesso del palazzo della memoria: associare nozioni nuove alla memoria di lungo termine.
Ecco le 21 parole / immagini che ho scelto io:
A questo punto, passiamo allo studio vero e proprio.
Si comincia col trovare, per ogni punto del regolamento, un elemento essenziale che ne rappresenti l’argomento principale.
Questo elemento essenziale viene poi trasformato in una immagine che lo rappresenta.
E infine, questa immagine – che costituisce il dato di memoria di breve termine – viene associata alla corrispondente immagine creata precedentemente, quella già presenta nella tua memoria di lungo termine.
L’obiettivo di questa prima fase non è memorizzare l’intero testo, ma solo l’argomento principale di ogni funzione.
Nella seconda fase invece, vedremo come aggiungere tutto il resto delle informazioni.
Ma vediamo un esempio, partendo proprio dalla funzione identificata dalla lettera a)
“approva, su proposta del Rettore, e previo parere del Senato Accademico, i bilanci preventivi e consuntivi annuale e triennale di Ateneo e il bilancio consolidato”
L’argomento specifico da selezionare per questa frase sono secondo me i bilanci.
Costruisci allora una immagine che te lo ricordi: per esempio una bella bilancia sui cui piatti sono appoggiati dei libroni pieni di numeri, i bilanci appunto.
Nota che in questo caso sia la bilancia che i libri mi ricordano l’argomento: si tratta di una ridondanza che per la memoria è ottima, ma che non sempre è facile da fare.
Fissa nella memoria l’immagine della bilancia coi libri, dandole dei dettagli, ingrandendola, zoomandola, utilizzando se possibile oggetti che fanno a loro volta parte della tua memoria a lungo termine.
Ovvero non una bilancia generica, ma una che conosci, non dei bilanci generici, ma dei bilanci che conosci.
Naturalmente questo non sempre sarà possibile! Ogni volta che puoi però, utilizza immagini di cose reali, che fanno parte dei tuoi ricordi.
A questo punto non resta che creare la connessione fra l’immagine che rappresenta la lettera a), ovvero l’Abaco, e la Bilancia coi libri.
Metti per esempio la bilancia sopra all’abaco, in bilico, quasi come se stesse per cadere. Fissa la tua attenzione sulla linea di contatto fra i due elementi, immagina il tutto nella maniera più vivida possibile.
Ed ecco che finalmente puoi passare al punto successivo.
Prima però, vediamo un attimo insieme quanto tempo ci ho messo per fare questa prima associazione:
- Per leggere la frase, ponderarla e decidere che bilanci era l’elemento principale ci ho messo circa 15 secondi.
- Per creare una buona immagine di “bilanci” ce ne ho messi 10
- Per creare l’associazione fra Abaco e Bilanci ce ne ho messi 5
- Per ripassare l’intera immagine vedendola nel dettaglio nella mia mente ce ne ho messi altri 10
Circa una quarantina di secondi in tutto insomma.
Direi quindi che, per ciascun punto, un tempo accettabile per fare questa prima fase della memorizzazione è fra i 30 secondi e il minuto, a seconda della difficoltà.
Nota tra l’altro che, per “distillare” l’elemento centrale di ogni frase, devi fare un primo sforzo di comprensione ed elaborazione del testo, cosa che contribuirà alla memorizzazione.
Ma procediamo articolo dopo articolo.
Visualizzazione base di ciascuno dei 21 punti
Ti metto di seguito le mie scelte, già accoppiate con il rispettivo elemento alfabetico. Per alcune di esse, secondo me più significative, ti metterò le spiegazioni.
Abaco: Bilanci -> bilancia con grandi libri pieni di numeri sui suoi piatti
Botte: Programmazione -> dentro la botte c’è Alessandro, il mio amico programmatore
Cane: Patrimonio -> il mio cane Bart (ricorda, scegli il più possibile immagini non generiche ma specifiche) entra nella sua cuccia, che è stracolma di denaro, gioielli, azioni.
Dado: Onori e Oneri degli studenti -> il dado viene lanciato da uno studente. Metà delle facce lo fanno vincere (onori) metà lo fanno perdere (oneri). Questa memorizzazione, meno diretta delle precedenti, mi sembra utile da spiegare. Nel testo si parla di “trattamento economico” e “trattamento contributivo”, cioè tasse a carico e erogazioni a favore. Questi due concetti li ho trasformato in “onori ed oneri”, ovvero una espressione di uso comune molto più facile da visualizzare in prima battuta. E che poi ho reso con l’escamotage delle facce del dado.
Edera: Risorse finanziare per amministrazione centrale e centri dotati di autonomia – > qua l’immagine è un po’ complicata, e rispecchia proprio quello sforzo mentale che è necessario per comprendere quello che si sta memorizzando. Sforzo che tra l’altro, ti aiuterà a memorizzare. In questo caso, parliamo di risorse finanziare all’ente centrale e agli enti periferici autonomi. Ho deciso allora, per ricordarlo, di creare una allegoria col sistema nervoso, composto anche esso da un ente centrale (il cervello) e degli enti periferici, alcuni sotto il suo completo controllo, altri autonomi. Il sistema nervoso centrale è alimentato dal circolo sanguigno, che rappresenta nella mia metafora le risorse finanziarie. Ecco allora che la metafora non solo mi aiuta a ricordare il contenuto principale di questa funzione, ma anche a capirlo e concettualizzarlo. Essendo un medico poi, mi è molto facile immaginare, disegnata, sulla foglia di edera, una bella immagine del nostro sistema nervoso.
Faro: Ricorse finanziarie per didattica e ricerca -> il faro illumina un microscopio (ricerca) e una lavagna (didattica) immersi nelle banconote
Golf: Assegnazione dei posti -> colpisco una pallina da golf appoggiata su un segnaposto.
Hotel: Manutenzioni -> arrivo al mio hotel preferito (l’Hotel D’Europe ad Avignone) ed è chiuso per manutenzione.
Istrice: controllo di gestione -> la torre di controllo dell’aeroporto è piena di istrici (immagine così così, non sempre vengono bene. Ma bisogna sapersi accontentare, tanto quando la ripasserai te la ricorderai, forse proprio perché è una immagine non proprio venuta bene).
Limone: modifiche di statuto e regolamenti -> nuovamente ci troviamo di fronte a una creazione mentale abbastanza complicata. Come forse sai, col succo di limone si può scrivere in maniera invisibile, e poi far apparire le parole scaldando il foglio di carta. Immagino allora lo Statuto Albertino che, una volta scaldato, si copre contenere delle modifiche importanti scritte con inchiostro invisibile. (Nota: lo Statuto Albertino è lo statuto dei Savoia, promulgato nel 1848. In quasi ogni città c’è una piazza Statuto. Se però non ti è famigliare, pensa alla nostra costituzione, quella del 1945. Ricorda solo però che la parola esatta non è costituzione ma statuto)
Muro: sostenibilità finanziaria -> qui l’associazione è facile. Il muro di casa è sostenuto da una colonna fatta da banconote da 50 euro (magari!).
Nonno: accordi e convenzioni – > mio nonno stringe la mano a persone sconosciute
Orso: istituisce e modifica le strutture centrali e periferiche – > un orso seduto al PC prima collega tutte le periferiche (microfono, webcam, stampante, casse) e poi le scambia fra loro. In questo caso ho deciso, visto che l’immagine mi è venuta in mente così, di suggerire già nell’immagine i verbi “istituisce e modifica”.
Palla: direttore generale -> una palla colpisce in faccia qualunque cosa che ti ricordi il direttore generale (io mi immagino il megadirettore della megaditta di Fantozzi). Facile facile. Nota che il colpire in faccia non è dispregiativo verso il povero direttore, ma è una tipico stratagemma delle tecniche di memoria: immaginare avvenimenti vividi, memorabili. E quindi una palla in faccia è per esempio molto meglio che un semplice “giocare a palla”
Quadro: Proposte di chiamata -> qua naturalmente bisogna per prima cosa capire quello di cui si sta parlando. Le proposte di chiamata si riferiscono (credo) alla assunzione di professori universitari. Per ricordare la cosa allora, immagina un quadro che conosci bene (la Gioconda) che chiama a gran voce un tuo professore
Risciò: Sanzioni disciplinari -> investo l’arbitro quarto uomo della UEFA col risciò. In questo caso l’immagine che ho trovato è davvero facile da ricordare, ma passare da arbitro a “sanzioni disciplinari” potrà costarti un po’ di fatica, a seconda della tua dimistichezza col gergo calcistico.
Salame: Indennità (è un tipo di paga) -> tagli il salame e ci trovi dentro la busta paga, che ha dettagliate dentro le varie indennità (trasferta, accompagnamento, etc.).
Toro: Regolamento di amministrazione, finanza e contabilità -> Qua devi attingere alla tua esperienza personale. Qualunque azienda ha un ufficio amministrazione finanza e contabilità. Immaginati due corna di torio fuori da esso, sulle quali è appeso un regolamento di condominio.
Uva: Trasmette il bilancio -> dall’uva esce una antenna a forma di bilancia. Nuovamente, come al punto “orso”, ho utilizzato una immagine che contiene l’idea del verbo. Ovvero una antenna per trasmettere. Il motivo è che “bilanci” era già al punto a) quindi averli nuovamente da soli era un problema. Inoltre, una antenna per “trasmettere” mi è venuto davvero spontaneo.
Vaso: art 50 -> in questo caso va usata la conversione fonetica (che se studi materia giuridiche devi imparare per forza) per trasformate il numero in una immagine. Il numero 50, rappresentato con la conversione fonetica, corrisponde a LaSie il cane. Quindi, nel Vaso che mi ha regalato mia madre c’è il cane LaSsie (hanno in realtà dimensioni diverse, ma non c’è problema: un cane di media taglia dentro un vaso di 20 centimentri è qualcosa di vivido, facilmente ricordabile)
Zoccolo: Tutte le altra funzioni e competenze -> E` la partita Italia contro “Resto del Mondo” (tutte le altre funzioni e competenze) e i calciatori del resto del mondo hanno ai piedi degli zoccoli (immagine nel complesso non molto efficace, ma pazienza).
Ora che abbiamo finito questa prima fase, vediamo come stiamo andando facendo alcune prove
Controllo e ripasso della prima fase di memorizzazione
Diciamo per esempio che volgio sapere di che cosa parla:
- Il punto F: ricordo facilmente che f corrisponde a Faro. Il Faro illumina un microscopio e una lavagna immersi nei soldi … non dovrebbe essere difficile a questo punto ricordare che l’articolo riguarda i finanziamenti alla ricerca e alla didattica. Non ci sei riuscito o ci sei riuscito solo in parte? No problem, ripassa mentalmente l’intera associazione: dalla lettera all’immagine alfabetica; dall’immagine alfabetica all’associazione mentale con microscopio lavagne e soldi; da quest’ultima al concetto che essa rappresenta. Vedrai che, una volta ripassata, la avrai ben consolidata.
- Il punto B: corrisponde a botte. Mhhhh nella botte c’è qualcosa, giusto? Anzi, qualcuno. Un programmatore. In questo punto si parla di programmazione, vedremo poi di cosa.
- Punto G: golf -> la pallina è su un segnaposto. Qui si parla di assegnazione dei posti
- Punto D: dado -> lo studente che lancia il dado con metà delle facce buone e metà cattive -> oneri e onori -> tasse e finanziamenti per studenti
- Punto N – mio nonno che stringe mani -> accordi e convenzioni
Ma facciamo anche qualche prova al contrario, che è più difficile.
Dove si parla del direttore generale? Mhhh….
È quello che si prende la palla in faccia, quindi punto P.
E del finanziamento a ente centrale e periferici autonomi? Allora, ricordo l’ allegoria del sistema nervoso, ed ecco che lo vedo rappresentato su una foglia di edera. Punto E.
E il cane? Dove era il cane? Nella sua cuccia che esplodeva di denaro, azioni, e gioielli. Un vero Patrimonio.
C’è anche un altro cane da qualche parte, vero? Si, è Lassie, che sta dentro a un Vaso e rappresenta, nella conversione fonetica, l’art.50.
E la bilancia? La trovo due volte: in bilico sull’abaco nel punto a), e in cima a una antenna che esce da un chicco di Uva nel punto u). D’altro canto i bilanci, una volta approvati (che è ciò di cui si parla nel punto a) vanno poi trasmessi a qualcuno, come si dice nel punto u)
Insomma, se hai lavorato bene dovresti:
- Aver capito e memorizzato l’argomento principale di ciascuna delle 21 funzioni del CDA elencate
- Essere in grado di elencarli in qualunque ordine e anche quando ti viene detto un punto alfabetico a caso
- Aver assimilato diverse informazione secondarie, grazie allo sforzo di elaborazione fatto per identificare l’argomento principale e creare le immagini corrispondenti.
Può essere che qua e là qualche immagine non sia del tutto precisa (dentro il vaso c’era Lassie o il programmatore? Cosa faceva esattamente l’orso? Che cosa illuminava il Faro oltre al microscopio?).
O magari che tu non riesca a riprodurre correttamente una frase a partire da una immagine: per esempio, potrebbe non venirti immediato risalire da “oneri e onori” a “oneri contributivi e trattamento economico”.
Comunque si tratta di piccoli difetti e sfumature che correggerai facilmente nel prosieguo delle memorizzazione.
Eh si, perché ovviamente mica abbiamo finito qua.
Seconda fase della memorizzazione
L’argomento principale, nella maggior parte delle situazioni, non ti basta per passare un esame.
Devi aggiungere invece una serie di elementi secondari.
Vediamo come si fa, partendo dall’inizio della lista, ovvero dal punto a)
“approva, su proposta del Rettore, e previo parere del Senato Accademico, i bilanci preventivi e consuntivi annuale e triennale di Ateneo e il bilancio consolidato”
Hai già l’immagine della bilancia in bilico sull’abaco.
Devi allora utilizzare la tecnica della segmentazione per memorizzare il resto della frase.
Si tratta, in sostanza, di individuare sulla immagine principale dei dettagli, di solito 4 o 5: per esempio la base della bilancia, lo stelo, l’inizio dei bracci, le catene dei piatti, etc.
E poi associare a ciascuno di questi dettagli una immagine che rappresenti le informazioni secondarie.
Senza però esagerare. Molti infatti, in maniera pedissequa, cercando di trasformare ogni parola in una immagine, come se dovessero memorizzare una poesia.
Questo in realtà non solo consuma moltissimo tempo ed energie, ma non è affatto necessario per memorizzare informazioni che, di solito, hanno una loto logica abbastanza chiara.
Ricorda che le tecniche di memoria servono per ricordare più rapidamente dati che, con la semplice ripetizione, fanno fatica ad entrare in testa.
Ma se questi dati derivano invece in maniera logica ed evidente dal dato principale, non è necessario né efficiente utilizzare le tecniche per ricordarli.
Ragioniamo allora su questa frase.
Il verbo approva, va ricordato con le tecniche? Secondo me non necessariamente, è tutto sommato logico.
Se però uno non ha tanta dimistichezza con l’argomento può valere la pena farlo. Come? Siccome in questo elenco di punti il verbo approva si ripete diverse volte, io individuerei una immagine che lo rappresenta (es. una penna elegante, di quelle che si usano per firmare i documenti importanti) e la utilizzerei ogni volta che il verbo compare in questo elenco.
Stesso discorso per Rettore (l’imperatore cesare) e senato accademico (il senato romano): compaiono in diversi altri punti, meglio dunque tipizzarli e andarli a associare all’immagine base ogni volta che compariranno.
Quindi, in questo momento, hai la tua bilancia coi grandi libroni appoggiati sui piatti, e sulla quale hai individuato 4 subloci.
In uno, la base, metterai la penna bella, quella che rappresenta il verbo “approvare”
Nel secondo, sullo stelo, immaginerai appeso l’imperatore Cesare con tutto il senato.
Ecco allora che sei già in grado di dire “approva, su proposta del rettore e del senato accademico, i bilanci”.
Ottimo. Ma quali bilanci?
“Di Ateneo” mi sembra davvero ovvio: essendo il CDA dell’ateneo, è naturalmente chiamato ad approvare il proprio bilancio, non quello di altri. Quindi non ha senso ricordare “di ateneo” con le mnemotecniche.
“Preventivo e consuntivo”: anche qua, secondo me non vale la pena creare delle immagini mnemoniche. E’ nozione comune che si faccia un bilancio previsionale, che contiene appunto delle previsioni, e uno consuntivo, che è quello che certifica in effetti come sono andate le cose
“Annuale e triennale”: annuale è ovvio. Triennale invece molto meno, perché non tutti fanno bilanci triennali, e anche chi li fa pluriennali non è detto li faccia di 3 anni. Potrebbero esser 4 o 5 o 2. Insomma, il numero 3 secondo me va ricordato intenzionalmente, con una tecnica. Potresti per esempio modificare la immagine iniziale della bilancia, rendendola a 3 piatti invece che 2, cosa che si ricorda molto bene.
Ma puoi procedere anche in maniera più classica (e un po’ più lunga) convertendo il 3 nell’immagine aMo (conversione fonetica) e inserendo quest’ultimo in uno dei 5 subloci della bilancia.
“Consolidato” qui naturalmente devi per prima cosa sapere di cosa si tratta. Il bilancio consolidato è un bilancio riassuntivo di tutti i bilanci. Potrebbe valere la pena ricordarlo, magari immaginando una consolle (assonanza) in un altro locus della bilancia. O, ancora meglio, i libri sui piatti della bilancia potrebbero essere tutti rilegati insieme. O infine, se hai un minimo di preparazione di economia, puoi dare per scontata la presenza anche di un bilancio consolidato, e quindi non ti è necessario ricordarlo intenzionalmente con una immagine.
Ricapitolando dunque, se facessimo una ricognizione della tua mente, in questo momento dovremmo poter vedere l’immagine di un Abaco, in bilico sul quale c’è una bilancia a tre piatti, sui quali ci sono dei libroni pieni di numeri rilegati insieme fra loro, e sulla quale hai focalizzato due subloci: la base, nella quale vedi una elegante penna per scrivere, e lo stelo, a cui stanno appesi un imperatore con tutto il senato.
Oltre a questo, ci sono una serie di elementi che sono abbastanza ovvi e che puoi ricordare in maniera naturale.
Dunque, sei in grado con una certa facilità di dire:
Abaco -> punto A)
Approva (menmotecnica), su proposta del rettore e con il benestare del senato accademico (mnemotecnica), i bilanci (mnemotecnica – è l’elemento centrale) preventivi e consuntivi (ovvio), annuale (ovvio e triennale (meno ovvio, lo ricordo con la mnemotecnica) dell’ateneo (ovvio, e di chi se no?) e il bilancio consolidato (più o meno ovvio, decidi tu se memorizzarlo con mnemotecnica o ricordarlo come dato desumibile e logico).
La cosa interessante è che, mentre decidi che cosa ricordare con le mnemotecniche e che cosa no, il ragionamento e le scelte che fai per decidere ti aiutano esse stesse a memorizzare.
Per esempio, io mi sono chiesto la differenza fra su proposta (del rettore) e con il benestare (del senato accademico): e ho realizzato (qui torniamo all’importanza delle sottigliezze linguistiche nel diritto) che il rettore ha la responsabilità di far fare il bilancio e portarlo al senato e al CDA per approvazione.
Le due espressioni “su proposta” e “con il benestare” rispecchiano dunque compiti e responsabilità diverse: una cosa è occuparsi di far redigere un documento, altra cosa è aspettare che te lo portino ed esprimere su di esso un parere.
E’ chiaro che, se non fai questo tipo di analisi e non arrivi a questo tipo di comprensione del testo, memorizzare diventa lunghissimo e anche un po’ velleitario.
Un po’ appunto come cercare di memorizzare una poesia, per di più in una lingua che non conosci bene.
Di questo ne parlavo a proposito dell ’importanza del contesto nell’articolo sul paradosso di Baker baker: più sai, più è facile accogliere nuove informazioni. Più sai, minore è la memorizzazione intenzionale che devi fare.
Ma quando invece, di un argomento, ne sai poco o nulla, ecco che cerchi di appicciarti in testa le frasi parola per parola.
Memorizzare diventa allora un vero incubo e non c’è tecnica di memoria che ti possa salvare.
Per spiegarmi meglio, vediamo l’intero processo di memorizzazione che abbiamo fatto per l’articolo a)
- analisi del frammento di testo
- comprensione ed elaborazione
- scelta di una immagine/parola che rappresenta l’argomento principale del frammento
- individuazione delle nozioni collegabili in maniera naturale e facile all’idea principale, che chiamiamo “conseguenti”
- individuazione delle nozioni più difficili da collegare, e che chiamiamo “non conseguenti”
- scelta di parole / immagini che ti aiutano a ricordare le non conseguenti
- segmentazioni in subloci dell’immagine principale
- associazione delle parole / immagini “non conseguenti” ai subloci
La velocità di questo processo dipende molto da ciò che sta nella categoria “conseguente” e ciò che sta nella categoria “non conseguente”.
Raramente si tratta di definizioni oggettive. La maggior parte delle volte dipendono da chi legge.
Io per esempio, quando leggo un testo medico, trovo tantissime informazioni conseguenti: cose cioè che ricordo in maniera naturale, perché essendo laureato in medicina le inserisco in un contesto di conoscenze pre-acquisite molto ampio.
Mentre quando leggo un testo giuridico / amministrativo trovo molte informazioni che per me hanno poco contesto, e quindi devo costruire molte più immagini per ricordarle.
Per questo consiglio,
- prima di iniziare la fase di memorizzazione di materie nuove, di leggerle tutte una volta ed elaborarle per bene, se no rischi di fare una fatica enorme per mandare a memoria cose che, una volta che hai una visione più ampia della materia, ricorderesti con facilità.
- di chiarire tutto quello che non sai, in maniera da ritrovarti a dover memorizzare parole vuote, ma concetti che conosci. Per esempio, non cercare di memorizzare che un CDA deve approvare un bilancio se non ti sei fatto almeno una idea un po’ precisa di cosa sia un CDA e cosa sia un Bilancio. Non memorizzare “accordi e convenzioni” se prima non conosci la differenza fra questi due termini. E così via.
Ma ora, siccome gli esempi non sono mai troppi, vediamo brevemente insieme il punto B).
Come ricorderai gli corrisponde la parola Botte, e nella botte c’è dentro il mio amico programmatore, Alessandro (avere una persona precisa che conosci aiuta a ricordare e favorisce la eventuale segmentazione in subloci).
b) approva, su proposta del Rettore e previo parere del Senato Accademico per gli aspetti di sua competenza, il documento di programmazione triennale di Ateneo, l’indirizzo strategico, la programmazione finanziaria annuale e triennale, la programmazione annuale e triennale del personale;
“Approva” sarà identificato dalla solita elegante penna, e andrà nel primo sublocus
“su proposta del Rettore e previo parere del Senato Accademico” saranno identificati da imperatore e senato nel secondo sublocus
“per gli aspetti di sua competenza” mi sembra un esempio di testo giuridico scritto male, giusto per complicare un po’ le cose. E’ infatti ovvio che ciascuno si esprime sugli aspetti di sua competenza e non su quelli che non gli competono. Comunque, direi che non serve la mnemotecnica per ricordarlo.
Veniamo adesso alla questione della programmazione, che è l’elemento fondamentale del testo.
Vi è:
- un documento di programmazione
- una programmazione finanziaria
- una programmazione del personale
Quindi, in un subloco, devi mettere questi tre dati, magari rappresentati da un generale, un finanziere, un HR manager.
Il fatto che siano 3 figure ti aiuta anche ricordare che, come al punto a), parliamo sia di annuale che di triennale.
Quando a indirizzo strategico, trasformerai anche esso in una immagine (per es. il retro di una busta con un indirizzo scritto sopra) e lo inserirei in un sublocus.
Devi quindi individuare, sul tuo programmatore, 4 subloci a cui associare le 4 informazioni. Lo lascio fare a te, tanto avrebbe poco senso farti l’esempio con il mio amico Alessandro che non conosci.
Dopo averli individuati e aver fatto le associazioni con le immagini, ecco che siamo in grado di recitare
approva (mnemotecnica) , su proposta del rettore e del senato accademico (mnemotecnica) per gli aspetti di sua competenza (ovvio) , la programmazione generale triennale (mnemotecnica), la programmazione finanziaria e del personale annuale e triennale, l’indirizzo strategico (mnemotecnica).
Nota che la frase è molto simile ma non è esattamente uguale all’originale. Questo perché normalmente non è necessario ricordare parola per parola.
Se lo fosse, devi ancora fare un piccolo sforzo per passare da “programmazione generale” a documento di programmazione triennale di ateneo.
Non dovrebbe essere difficile.
Puoi farlo con la memoria naturale, ricordando per prima cosa che programmazione generale triennale non è corretto e va specificato meglio.
Ti verrà allora in mente da sola, per averla già visto scritto un paio di volte, l’espressione “documento di programmazione triennale di Ateneo”.
O puoi farlo con la mnemotecnica, sostituendo all’immagine del generale (che io avevo scelto per avere tre persone, che mi sembrava facile da ricordare) quella di un documento (per esempio la “busta” che rappresenti i documenti sul PC).
Nuovamente, anche la logica ti aiuterà.
Una volta che sai che si parla della programmazione infatti, è naturale dirsi “ok, ma di cosa? E per quanto tempo è fatta la programmazione”?
E rispondersi “strategica, del personale, finanziaria e generale” e poi “per un anno e per 3 anni” non è che sia così difficile da memorizzare, no?
Conclusioni
Ora che abbiamo completato questo lungo esempio, proviamo a rispondere in maniera sintetica alla domanda di Sara, “Come faresti a memorizzare una lista lunga di informazioni come per esempio le funzioni del CDA dell’Ateneo”, riassumendo quanto visto finora.
Prima fase
- Crea un palazzo della memoria, o un altro tipo di percorso di immagini, utilizzando la tua memoria a lungo termine (questo passaggio è necessario solo quando le cose devono essere ricordate in ordine).
- Per ogni frammento testuale, individua l’idea principale attraverso una prima lettura ed elaborazione del testo.
- Mentre leggi ed elabori, fai in modo di risolvere anche dubbi concettuali e di significato, per creare quella conoscenza del contesto indispensabile alla comprensione e memorizzazione di lungo termine. (es. guarda che cosa è un bilancio se non lo sai. Rifletti sulla differenza fra approvare e proporre. E così via)
- Associa l’immagine che rappresenta il frammento testuale all’immagine corrispondente sul percorso precedentemente creato
- Prova a fare una prima ripetizione, ti servirà per consolidare le immagini mentali e le loro associazioni. Inoltre, se conosci già l’argomento, la memoria naturale ti permetterà di ricordare già diversi dettagli secondari
- Se, e solo se, hai bisogno di sapere più dettagli, passa alla seconda fase di memorizzazione.
Seconda fase
- Identifica, in ogni frammento, tutto ciò che per te è ovvio o comunque facilmente ricordabile grazie all’idea principale. Le cosiddette informazioni “conseguenti”. Per la loro memorizzazione ti affiderai al ragionamento e alla ripetizione.
- Identifica, in ogni frammento, tutte le informazioni difficilmente ricordabili, quelle che io chiamo “non conseguenti”. Poi trasformale in immagini, cercando di usarne il meno possibile
- Segmenta, sull’immagine principale del frammento, tanti subloci quante sono le informazioni non conseguenti da ricordare.
- Associa ad ogni sublocus una (o più) immagini delle informazioni non conseguenti
- Ripeti tutto un’altra volta
Quanto ci vuole a fare tutto questo lavoro?
Dipende da quattro cose:
- A che livello di dettaglio devi arrivare: ti basta solo l’idea principale o devi sapere tutto come una poesia?
- Quanto conosci già l’argomento: questo influenza sia il tempo che dedichi ad approfondire concetti e significati, sia la quantità di informazioni conseguenti che sei in grado di individuare
- Quanto sei disinvolto nell’utilizzo delle tecniche di memoria
- Che tipo di domande troverai all’esame: una cosa è studiare per rispondere a una domanda tipo “Elencami TUTTE le funzioni del CDA”. Altra cosa è dover studiare per un test a crocette con domande del tipo “Chi porta la proposta di bilancio? Il rettore o il CDA?”. E’ chiaro che rispondere a domande del primo tipo richiede uno studio molto più intenso.
Se per esempio sei un laureato in economia che sa cosa è un CDA, conosci le tecniche di memoria, devi ricordare solo i concetti principali, e prepari un test a crocette, studiare questo elenco non dovrebbe prenderti più di mezz’ora.
Se invece l’argomento ti è nuovo, usi le tecniche così così, devi ricordare anche i dettagli più infimi, e prepari una interrogazione orale con domande aperte, ecco che ti tocca stare su questo documento magari anche un’ora e mezza.
In ogni caso, posso dire con ragionevole certezza che un buon utilizzo delle tecniche ti velocizza moltissimo rispetto alla preparazione tradizionale.
Pensa se dovessi ricordare anche solo le 21 idee principali con la sola strategia della ripetizione: dovresti ripeterle parecchie volte per mandarle a memoria tutte, e poi dovresti ripassarle con molta frequenza nei giorni successivi, perché avresti un decadimento del ricordo molto rapido.
Con le tecniche invece le memorizzi più rapidamente in prima battuta. E, soprattutto, per mantenere il ricordo “fresco”, devi poi ripeterle molto meno spesso.
E’ il grande vantaggio delle immagini e dell’utilizzo di memorie di lungo termine.
Al punto M, per esempio, si parla della sostenibilità finanziaria. Quante volte avresti dovuto ripetere l’elenco per ricordarlo? E quante volte dovresti ripeterlo in futuro per non dimenticarlo?
Ecco invece che, vedendo il Muro di casa tua sostenuto da una colonna fatta di soldi, ricordare sostenibilità finanziaria è molto più facile.
Prima di finire, permettimi una ultima considerazione.
Memorizzare fino al dettaglio tutti i 21 punti mi ha preso 50 minuti, ovvero 2 minuti e mezzo l’uno. Per scrivere il procedimento con chiarezza e ordine in questo articolo ho impiegato invece più di 6 ore.
Questo ti dice quanto la verbalizzazione sia, rispetto alle immagini, qualcosa di lento, macchinoso, impreciso.
Visualizzare due immagini e la loro associazione è roba di pochi secondi; descriverle a parole è invece lungo e faticoso.
Le tecniche di memoria dunque, appaiono arzigogolate solo quando le descrivi; quando le utilizzi davvero invece, sono una degli strumenti più diretti che esistono.
E alla fine, il 90% dell’abilità nell’utilizzarle risiede nell’imparare a produrre immagini efficaci.
Un saluto e a presto.
Margherita DP dice
wow! che figata…
Armando Elle dice
Grazie!
Margherita DP dice
Hai mai concluso che troppo difficile?
Armando Elle dice
Non è affatto difficile. Ci vuole solo un po’ di esercizio per imparare ad essere disinvolti. Imparare a leggere e scrivere per esempio è una attività estremamente più complessa: 21 segni, in 4 combinazioni diverse (maiuscolo, minuscole, stampatello e corsivo), che possono dare orgine a più di 100 mila lemmi; per non parlare di tutta la sintassi e la grammatica. Eppure imparare a leggere e scrivere è alla portata di bimbi delle elementari. Qua si tratta semplicemente di creare delle immagini e associarle fra loro. Se uno ci dedica tre settimane di tempo diventa già bravo. Certo, se uno ci dedica mezz’ora, non potrà che trovarlo difficile. Il mio esame di anatomia 1 a medicina era difficile. L’interrogazione su tutto Kant era difficile. In confronto imparare a usare alcune tecniche di memoria decentemente è una passeggiata. : )
Massimiliano Fortini dice
Ciao Armando.
Come sempre sei preciso e puntuale.
Gli argomenti sempre interessanti.
Avrei una domanda.
L’utilizzo di un sistema di memoria (“palazzo”), come le 21 lettere dell’alfabeto, presuppone che debba essere usato una sola volta?
Ovvero mi spiego meglio. Se lo uso per memorizzare il codice civile, posso usarlo anche per il codice penale? Ad esempio. Non si rischia di fare poi confusione con le immagini delle parole chiave dell’uno o dell’altro argomento associate agli stessi “ganci” mnemonici?
Grazie
Saluti
MF
Armando Elle dice
Ciao Massimiliano, un po’ di confusione è fisiologica, ma non così tanta da renderlo inutilizzabile per più materie. Ancora una volta, è il contesto ad aiutarti: il diritto civile e il diritto penale sono due cose molto diverse, quindi non avrai tante difficoltà a ricordare le relative immagini, anche quando ancorate allo stesso palazzo della memoria.
Mary dice
Ciao Armando,
grazie mille per questo post così chiaro ed esaustivo, l’ho trovato veramente utile!
Avrei una domanda: come comportarsi nel caso in cui l’esame preveda sia uno scritto in cui vengono chiesti dettagli minuziosi che un orale in cui invece gli argomenti vengono chiesti più in generale (ad es. “parlami di…”)?
In questo caso la memorizzazione deve prevedere comunque una prima fase di memorizzazione generale e successivamente una seconda fase di memorizzazione dei dettagli? Oppure sarebbe meglio impostare la memorizzazione di tutto fin da subito?
Ti ringrazio anticipatamente!
Armando Elle dice
Ciao Mary, io credo molto nello studio a cipolla, ovvero concentrico. Prima le cose più importanti, poi le meno, poi le meno ancora (uno quindi in realtà potrebbe anche, quando la materia è molto articolata, fare divese fasi di approfondimento). In questa maniera ci si perde meno, si consolida più rapidamente il cuore dei contenuti, ed è anche un po’ meno stancante.