
Aumentare l’autostima (salvo il caso tu ne abbia già troppa) migliora la tua vita, ti aiuta a raggiungere i tuoi obiettivi, ad agire con meno ansia, ad essere più felice in mezzo agli altri.
Il problema è che farlo è tutt’altro che facile: chi ha una bassa autostima infatti, spesso si percepisce come “nato così”, ed è quindi convinto di non potere migliorarla in nessun modo.
Già nell’articolo sul growth mindset abbiamo visto che si tratta, in realtà, di un preconcetto clamoroso.
Possiamo infatti migliorare in ogni cosa, inclusa la stima in noi stessi.
Si tratta semplicemente di:
- Credere di poterlo fare
- Capire come farlo
Se non credi in te stesso, chi ci crederà? Kobe Bryant
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In cosa consiste l’autostima?
“L’autostima è il processo soggettivo e duraturo che porta una persona a valutare e apprezzare se stesso tramite l’autoapprovazione del proprio valore personale” Wikipedia
È una definizione abbastanza chiara, ma secondo me manca di praticità.
Cerchiamo allora di dire con parole semplici, che cosa è l’autostima.
Si tratta di una emozione che nasce dal confronto fra 2 idee:
- Quella di come pensi di essere
- Quella di come desideri essere
Più queste idee sono lontane l’una dall’altra, più bassa è la tua autostima.
Più queste idee tendono a coincidere, più alta è la tua autostima.
Per esempio quindi, se pensi di essere timido (IO percepito) e vorresti essere simpatico e popolare come il tuo amico X (IO desiderato), ecco che la tua autostima si abbassa.
Aumentare l’autostima significa dunque trovare dei sistemi per avvicinare l’IO percepito e l’IO desiderato, agendo di volta in volta sull’uno, sull’altro, o su entrambi.
E’ proprio in base a questo principio che ho messo a punto 5 strategie, dipendenti l’una dall’altra, per migliorare l’autostima anche della persona più insicura.
1. Aumentare l’autostima conoscendo se stessi
Fai una lista di 3 pregi e 3 difetti che hai.
Prenditi il tuo tempo, sii onesto, e riflettici con profondità prima di scriverli.
I difetti non devono essere da “colloquio di lavoro”, tipo “il mio peggior difetto è che sono testardo e quando mi metto una cosa in testa cerco sempre di andare fino in fondo”.
Evita queste stupidaggini quando parli con te stesso!
Devono essere invece difetti veri, cose che ti fanno soffrire e che vorresti cambiare, perché sono lontane dall’IO che desideri.
Cose insomma che alimentano la tua bassa autostima.
Cerca poi di descrivere ciascun pregio e difetto con abbondanza di dettagli. Scrivere per esempio, semplicemente, “sono timido”, non serve a niente.
Devi invece descrivere esattamente i sintomi di questa tua timidezza e le sensazioni negative che ti da..
Per esempio:
- mi sento a disagio se il professore mi interpella in classe
- non amo fare presentazioni in pubblico
- quando esco parlo molto meno dei miei amici
- mi accelera il battico cardiaco se la ragazza/o che mi piace mi rivolge la parola
- non mi piace andare alle feste
- non mi piace prendere la parola davanti a tutti
- quando mi rivolgono la parola non so mai cosa dire
e via dicendo.
Se ti sei fatto una bella lista di punti e li hai descritti bene, hai finalmente circoscritto e compreso bene quelli che secondo te sono i tuoi pregi e i tuoi difetti, e i “sintomi” che li accompagnano.
In che modo questo può aiutarti a migliorare la tua autostima?
Vedi, chi ha una bassa autostima tende spesso:
- a considerare solo i propri difetti, senza dare invece la stessa importanza ai propri pregi.
- a non mettere i propri difetti nella loro giusta proporzione, ma a ingigantirli
Ecco che con l’esercizio che abbiamo appena visto sarai in grado di combattere queste due tendenze e di prepararti al passo successivo.
2. Migliorare l’autostima ribaltando il punto di vista
Ora che hai una lista di pregi e difetti ben dettagliata, dai al tuo cervello uno scossone ribaltando il punto di vista.
Cerca cioè di trovare:
- degli aspetti negativi nei tuoi pregi
- degli aspetti positivi nei tuoi difetti.
Anche qua, non limitarti a frasi fatte tipo colloquio di lavoro, ma cerca di essere sincero e profondo.
Potresti per esempio aver elencato fra i difetti, come abbiamo visto, il fatto che ti senti timido
Concentrati allora, per esempio, sul fatto positivo che la timidezza ti rende più riflessivo prima di parlare o agire.
Così come magari hai messo tra i tuoi pregi che sei curioso e pieno di interessi; ma riflettendoci su puoi pensare che la curiosità a volte danneggia la tua concentrazione, e l’eccesso di interessi ti fa disperdere le energie.
Questo esercizio di ribaltamento ti permette di cambiare i dogmi che ti sei formato sulla percezione di te stesso e degli altri.
Ecco allora che quella grande distanza fra IO percepito e IO desiderato, che abbiamo visto essere alla base di una bassa autostima, diventa più facile da ridurre.
Perché, grazie al ribaltamento del punto di vista:
- il tuo io percepito non è più così negativo come pensavi
- e quello desiderato non è più così positivo!
3. Aumentare l’autostima entrando, lentamente, in controllo
Quando il pilota di un aereo disinserisce i comandi automatici per passare al volo manuale, non scollega di colpo tutti gli automatismi. Sarebbe uno shock molto forte per l’aereo.
Lo fa invece in sequenza, partendo dai meno importanti per arrivare ai più complessi.
La stessa cosa dovrai fare tu per aumentare piano piano la tua autostima.
Una volta che hai fatto gli esercizi dei punti precedenti, ti ritrovi con:
- una lista precisa di pregi e difetti
- un elenco di “sintomi” per ciascuno di essi
- una visione più ampia di cosa comportano, grazie all’effetto del “ribaltamento” che hai fatto.
Finora tutte queste cose sono state sotto il comando “automatico” del tuo subconscio, perché non ne avevi neanche la completa conoscenza.
Comincia allora, partendo dalle cose più semplici, a provare qualche piccolo cambiamento, entrando così progressivamente in controllo.
E sperimentando un po’ alla volta il grande potere che deriva dal prendersi la responsabilità delle cose, per andare finalmente dove dici tu, non dove ti porta il pilota automatico.
Continuando con l’esempio della timidezza, potresti magari decidere di alzare la mano fare una domanda in classe, se sei uno studente, o di prendere la parola per primo fra i tuoi amici o colleghi.
Se lo decidi e pianifichi per tempo vedrai che non sarà così difficile.
E per la prima volta ti sarai sentito un po’ più “in controllo” di quel lato del tuo carattere che ti piace così poco.
Il risultato sarà un piccolo progresso per la tua autostima: avrai dimostrato a te stesso che, anche se per il momento solo con un piccolo passo, hai le risorse interiori per cambiare la tua realtà.
4. Aumentare l’autostima riconsiderando le tue aspettative
Ora non solo hai una idea più precisa di come sei, ma hai anche scoperto che, con calma, come un pilota prudente, puoi agire su quelli che consideri i tuoi difetti.
È il momento di pensare allora a che cosa desideri davvero.
Descrivi quindi come vorresti essere, cercando di focalizzarti su perché e quando hai cominciato a desiderare di avere questo o quel pregio, questo o quel risultato, questo o quel lato caratteriale.
Lo scopo è capire che cosa viene veramente da dentro di te e che cosa è il risultato delle pressioni famigliari e sociali che hai ricevuto.
Diciamo per esempio che non ti piace il tuo aspetto fisico e desdieri così tanto essere più magro/magra che il fatto di non esserlo manda a zero la tua autostima.
Chiediti:
- Perché voglio dimagrire?
- Quando ho cominciato a pensare che per me il peso era un valore così importante da far diminuire la mia autostima?
- Da dove viene l’idea che se peso 10 kg in più valgo meno? E’ nata con me o me l’hanno inculcata?
Scoprirai che stai facendo dipendere la tua autostima non dai tuoi valori più profondi ma da aspetti meramente secondari della vita.
Attenzione: non intendo con questo sminuire le tue ambizioni: essere magri e in forma, prendere dei bei voti, essere il più simpatico della festa, guadagnare molti soldi, sono delle belle cose, non dico che tu non debba desiderare farlo.
Ma quando e perché ti sei convinto che queste cose definiscono da sole tutta la tua personalità?
Cerca di capire allora quali sono i tuoi desideri più profondi, quelli che derivano da dentro di te, e non dalla voglia di piacere agli altri.
Questo ti permetterà di ri-elaborare l’IO desiderato in qualcosa che meglio risuona con i tuoi veri valori, e che quindi sarà naturalmente più facile da raggiungere.
5. Aumentare l’autostima riconoscendo che sei unico
Se hai riflettuto sull’origine dei tuoi desideri, ti sarai reso conto che spesso il livello di autostima di una persona è figlio del conformismo sociale.
La società crea una serie di valori e standard che fanno comodo a lei, e li definisce “desiderabili”.
E tu ti avveleni la vita perché su questo o quel punto non riesci a conformarti.
Le riflessioni dei 4 punti precedenti ti devono invece aver mostrato qualcosa: nel bene e nel male sei unico.
Non credo infatti che tu conosca un’altra persona come te. E cercare di incasellare questa tua unicità in standard non può che farti del male.
Il tuo obiettivo quindi, d’ora in poi cambia:
Prima volevi colmare in un balzo la distanza fra l’IO percepito e l’ IO desiderato. E, non riuscendo a farlo, la tua autostima ne soffriva.
Adesso invece devi:
- Fare piccoli cambiamenti, senza ansia né fretta, nella direzione di ciò che desideri essere
- Valorizzare la tua unicità e i tuoi talenti, non conformandoti a desideri che – imposti dall’esterno – negano la tua essenza.
L’importanza di darsi del tempo
Te ne sarai reso conto leggendo i punti precedenti: aumentare l’autostima non è affatto facile.
Si tratta infatti di andare ad agire su un sistema di credenze che si è radicato in noi fin da bambini, grazie all’azione di forze molto potenti.
L’errore più grande sarebbe pensare di poter migliorare la tua autostima in pochi giorni. Eppure è l’errore che fa la maggior parte delle persone nella maggior parte dei casi.
Ti racconto una storia per spiegarti quanto è assurdo.
Qui nel blog, come forse sai, regalo una micro-guida con una tecnica da 7 minuti per migliorare la propria produttività.
La tecnica è tanto semplice quanto efficace.
C’è gente che paga centinaia di euro per andare a seminari dove gliela spiegano in un intero weekend.
E io lo faccio in una quindicina di pagine gratuite, cercando anche di farti divertire un po’.
Alcuni lettori mi scrivono entusiasti per dirmi come funziona bene per loro.
Altri invece mi scrivono cose come:
“Non funziona con me, non riesco proprio a risolvere i miei problema!”
Allora mi vado a vedere quando hanno scaricato la mini-guida e vedo spesso che l’han fatto due – tre giorni prima!
Ma come fa uno che accantona una strategia DA 7 MINUTI dopo solo due giorni a dire che non funziona?
E se non ha la pazienza di dedicare a una tecnica neanche 7 minuti al giorno per almeno qualche settimana, come fa ad intervenire su problemi più complessi?
Come fa a cambiare elementi psicologici ed emozionali che si sono radicati in anni?
Immagina per un attimo di essere un medico e che ti chiami un paziente per dirti che la dieta che gli hai dato per perdere 10 kg non funziona.
Tu sei un po’ stupito perché sai che, di solito, è efficace.
Allora ti vai a vedere il nome del paziente e scopri che gliel’hai data due giorni prima.
Come ca…o fa a dire che per lui non funziona? Pensava forse di perdere 10kg in 2 giorni?
Rifletti quindi su una cosa: tu puoi aumentare la tua autostima, esattamente come si possono perdere 10 kg, scalare una montagna o fare una maratona.
Ma non puoi aumentarla di colpo in due giorni.
Ci vorrà invece qualche mese.
All’inizio vedrai piccoli risultati, poi miglioramenti improvvisi che ti esalteranno, poi passi indietro altrettanto improvvisi che ti demoralizzeranno.
Ma se applichi le strategie che hai letto in questo post, quello che sei e quello che desideri essere si avvicineranno moltissimo.
E proverai la gioia di sapere come aumentare l’autostima tua e degli altri!
Ora però, prima di salutarci, occupiamoci di una ultima cosa: che succede quando l’autostima è troppo alta?
Troppa autostima
Ti sei mai reso conto che, quando si parla del problema dell’autostima, si sottintende sempre l’aggettivo “bassa“?
Io stesso finora ho considerato solo quel punto di vista!
Nessuno parla mai della troppa autostima, e tanto meno esistono corsi per ridimensionare un po’ chi ne soffre.
Eppure, è pieno di persone con troppa autostima che fanno delle cazzate spaventose, no?
Dunque, mentre scopri come aumentare l’autostima, ricordati una cosa: il tuo obiettivo non è quello di diventare stra-sicuro di te o sbruffone ripetendoti mantra su come sei figo e bravo.
Si tratta infatti di sistemi di condizionamento attivo che lasciano il tempo che trovano.
Tanto più poi che le persone troppe sicure sono proprio quelle che, a lungo termine, fanno gli errori più madornali, poiché tendono a non migliorarsi mai, cristallizzandosi in quello che sono.
In effetti, la troppa autostima è il più grande ostacolo per il cambiamento.
Un uomo/donna che ha una buona autostima può guardarsi serenamente allo specchio e dire
“ho fatto una cosa cretina ma non sono un cretino: migliorerò”
Un uomo / donna troppo sicuro invece si dice sempre:
“non posso essermi sbagliato e aver fatto una cosa cretina”
E come risultato prima o poi non solo sbaglia, ma non riesce a correggersi.
Guarda l’immagine qua sotto, tratta da uno studio scientifico sull’autostima:
Rappresenta la relazione fra autostima e risultati, e ti dice che il massimo dei risultati si hanno con una autostima media. Mentre ai due estremi di “bassa” e “alta” autostima, per motivi diversi i risultati sono molto scarsi.
Scoprire come aumentare l’autostima significa dunque cercare di resettare la tua autostima al centro della curva disegnata.
In maniera tale da avere abbastanza sicurezza in te stesso da credere di poter essere ciò che desideri, ma non tanta da spegnere in te il seme del dubbio.
Perché é il dubbio ciò che non ti fa mai smettere di metterti in discussione e ti dà la continua voglia di migliorare. Un saluto. Armando.
Raffaele dice
La società crea una serie di valori e standard che fanno comodo a lei, e li definisce “desiderabili”. E tu ti avveleni la vita perché su questo o quel punto non riesci a conformarti.
Dai problemi che mi raccontano, mi rendo sempre più conto che il successo e la felicità “stanno tutte nella testa“.
Parole che si commentano da sole
Armando Elle dice
Già; ma credimi che ci ho messo diversi anni a capirlo fino in fondo. : )
Raffaele dice
Saranno quattro anni che ci provo !
Un grosso interrogativo su cui mi ha fatto riflettere questo articolo è quanto veri siano i nostri desideri più profondi.
Qualche persona nella mia vita, mi ha detto quello che scrivi anche tu, che la società crea dei valori, e noi seguiamo dei valori che non sono veramente nostri, ed ha ragione !
Se ci guardiamo intorno, però, i nostri valori più profondi, derivano comunque da condizionamenti dell’ambiente.
Non nasciamo per aspirare ad un 30 piuttosto che ad un 18, ma non nasciamo nemmeno col sogno di diventare medici, psicologi, avvocati, piloti di aerei, calciatori.
Non nasciamo col sogno di avere una carriera di successo o di vivere una vita tranquilla.
C’è chi diventa medico con il piccolo impulso che nasce da piccoli di voler curare sé stessi perché ha sofferto, chi diventa psicologo perché vuole capire gli altri, perché non riusciva a capire neanche quello che succedeva dentro di lui.
C’è chi ha vissuto in una famiglia disunita, o senza un genitore e darebbe la vita per mettere sù una bellissima famiglia.
Tutte queste cose, che rappresentano valori profondi, non sono stati imposti dalla società, ma comunque derivano da un “imprinting” dell’ambiente in cui siamo cresciuti.
Possiamo dire allora che siano veramente nostri?
Se superassimo il “trauma” di tanti anni fa, vorremmo ancora le stesse cose? O avremmo desideri così forti?
Sono quindi veri valori, o anche quelli più profondi, non sono altro che condizionamenti?