
Pensa a tutte le volte che hai cercato di fare un importante cambiamento personale nella tua vita.
Come lo hai affrontato? Che sensazioni hai provato mentre lo mettevi in atto? Come ti sei sentito alla fine?
Anche se magari non ricordi perfettamente quali, nel tentativo di cambiare hai attraversato una vera altalena di emozioni diverse.
Queste emozioni hanno messo a dura prova la tua resistenza psicologica e sono proprio loro, alla fine, che hanno determinato il successo o l’insuccesso del tuo tentativo.
Nell’articolo di oggi vedremo quindi:
- Quali sono le 5 fasi del ciclo emotivo del cambiamento
- Qual è la fase critica, quella cioè in cui falliscono la maggior parte dei nostri tentativi di cambiare
- Qual è l’abilità che ti permette di portare a termine qualunque cambiamento tu ti sia prefisso
Il ciclo emotivo del cambiamento
Il ciclo emotivo del cambiamento venne descritto per la prima volta alla fine degli anni 70 da Don Kelley e Daryll Conner, mentre studiavano il comportamento degli individui all’interno delle organizzazioni.
Esso individua i 5 stadi emotivi tipici di ogni persona che intraprenda volontariamente un cambiamento radicale.
Può trattarsi di di una dieta, di un nuovo metodo di studio, dell’iscrizione alla palestra, di un nuovo software che si vuole utilizzare al lavoro ….
Scegli pure l’esempio per te più appropriato, le 5 fasi del cambiamento volontario saranno comunque le stesse:
1. Ottimismo Disinformato
È lo stato di euforia che segue in maniera quasi immediata la decisione di cambiare.
Ti senti con la motivazione alle stelle e sei gasato al massimo: la tua mente, infatti, immagina il futuro successo con una tale vividezza che lo avverte come già presente e reale.
Per contro, ed è per questo che si chiama “ottimismo disinformato”, non hai alcuna percezione degli sforzi e dei costi che il cambiamento che desideri comporterà.
E così, per esempio:
- Il semplice fatto di esserti iscritto in palestra ti fa sentire come se già tu fossi in perfetta forma.
- L’aver comprato un corso di tedesco ti dà l’illusione che presto lo parlerai.
- L’aver fumato l’ipotetica Ultima Sigaretta da 3 minuti ti fa credere già di essere un felice non fumatore.
Insomma, hai appena iniziato, ma ti senti già vincitore.
2. Pessimismo Informato
In questa fase cominci a scontrati con la realtà, ovvero con la fatica e la paura che un cambiamento radicale porta sempre con sé.
L’entusiasmo iniziale sfuma rapidamente, cominci a procrastinare gli impegni che ti sei dato, non vedi alcun risultato concreto a premiare la (in realtà poca) fatica che hai fatto fino a quel momento.
Ti rendi conto così, per esempio:
- Che dei 10 kg che vuoi perdere te ne sei tolti meno di uno
- Che in palestra orami non ci vai neanche una volta la settimana
- Che in tedesco non sei neanche in grado di dire “Voglio un bicchiere d’acqua”
- Che ogni giorno trovi almeno 5 scuse diverse per accenderti una sigaretta …
Cominci a pensare che potresti non farcela, ma hai ancora propositi di recupero della situazione.
3. Valle della disperazione
E’ il momento più cupo, quello in cui metti tutto in discussione e hai una crisi totale rispetto alla scelta che hai fatto e ai metodi che stai utilizzando.
L’obiettivo che, in fase 1 , sentivi già tuo, ti sembra ora lontanissimo; contemporaneamente, gli sforzi necessari per ottenerlo e l’incertezza del risultato finale ti fanno ritenere che non ne valga assolutamente la pena.
Percepisci te stesso come un fallimento, e pensare ai soldi che hai buttato nell’iscrizione alla palestra, nell’acquisto del corso, nella visita al dietologo, ti fa solo arrabbiare di più.
La tua mente oppone, in questa fase, la massima resistenza al cambio e si affatica per trovare una maniera per uscirne con dignità.
Cosa che implica – quasi sempre – trovare migliaia di scuse per giustificarti.
E’ proprio qui, nella valle della disperazione, che abbandoniamo la maggior parte dei nostri sogni, progetti e ambizioni, per girare i tacchi e tornare sui nostri passi.
Quando invece teniamo duro e riusciamo ad attraversarla, ci aspetta lo stadio successivo.
4. Ottimismo informato
Dopo la crisi profonda, se stringi i denti abbastanza a lungo, un bel mattino ti svegli e ti rendi conto che sei davvero sulla strada giusta.
Ciò che prima ti pareva quasi impossibile comincia a riuscirti con una certa fluidità.
L’ansia diminuisce e l’autostima aumenta gradualmente, così come le possibilità concrete di successo.
Vedi i primi risultati tangibili e, quasi con stupore (la valle della disperazione ha infatti dato una lezione di umiltà al baldanzoso te stesso della fase 1), cominci a pensare che potresti, in effetti, farcela davvero.
Manca ancora parecchio per raggiungere il tuo obiettivo, ma il fatto di migliorare inesorabilmente ogni giorno ti da fiducia e un surplus di motivazione.
5. Successo e soddisfazione
Non ti sembra vero, ma ce l’hai fatta.
Raggiungere l’obiettivo non solo ti ha reso più magro, più sano, più in gamba a scuola o al lavoro, ma ha modificato l’intera percezione che hai di te stesso.
La tua autostima è profondamente modificata, e il fatto di avercela fatta ti fa guardare a tutto il resto della tua vita con maggiore ottimismo.
Il paradosso del ciclo cambiamento
La mente è strana, vero?
Se mi hai seguito in questo viaggio attraverso le emozioni del ciclo del cambiamento, avrai notato che
- Allo stadio 1, quando sei ancor lontanissimo dal tuo obiettivo, ti sembra di averlo già in tasca.
- Allo stadio 3, nella valle della disperazione, sei a un passo dal turning point che ti permetterà di farcela, eppure è anche il momento in assoluto in cui è più facile che molli.
- Allo stadio 5, infine, ottenuto l’obiettivo, ti sembra quasi irreale di avercela fatta davvero.
Si tratta, come vedi, di reazioni paradossali, incongruenti rispetto alla realtà delle diverse fasi.
Per questo, durante un cambiamento radicale, è molto facile prendere decisioni sbagliate, a meno che non utilizzi bene la tua intelligenza emotiva.
Intelligenza emotiva e ciclo del cambiamento.
L’intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie (ed altrui) emozioni.
Quando persegui un cambiamento importante nella tua vita, l’intelligenza emotiva è fondamentale perché ti permette di:
- Riconoscere la fase del ciclo in cui ti trovi
- Agire per controbilanciare le emozioni caratteristiche di quella fase
Quindi, per esempio, quando sei super-motivato in fase 1:
- Evita di prendere troppe iniziative nello stesso tempo. Per esempio, se vuoi imparare qualcosa di nuovo, non comprare 10 corsi allo stesso tempo. Se ti metti a fare sport, non comprare l’abbonamento Platinum e il materiale tecnico più caro. Se vuoi provare un nuovo metodo di lavoro, non buttare a mare tutto in una volta quello che già fai.
- Fai un piano realistico del tempo e dello sforzo che ti servirà. In questa maniera, mostrerai, al tuo “IO” emotivo, che il successo non è affatto già presente, ma prevede un lungo percorso irto di ostacoli. Questo smorzerà la tua motivazione in maniera utile, preparandoti psicologicamente alle difficoltà che incontrerai.
Quando invece, per esempio, sei in fase 3, ovvero nella valle della disperazione:
- Sii consapevole che, per ogni grande obiettivo, c’è una valle della disperazione da attraversare. Quando essa manca, significa semplicemente che il cambiamento che cercavi non sta avvenendo, o che non è stato radicale.
- Abbi fede nel fatto che, anche se ti sembra impossibile, sei più vicino di prima al traguardo. Ritorna allora al piano che avevi fatto in fase 1, rivedilo e aggiustalo, apprezza il cammino che hai fatto fino a quel momento, accetta con pazienza il fatto che hai ancora strada da fare.
In fase 5, infine, goditela, ma senza esagerare!
Anche quando otteniamo quello che ci siamo prefissati, infatti, la nostra mente emotiva può farci degli scherzi.
C’è chi si sente svuotato, chi crede di non esserselo meritato e chi invece, al contrario, diventa un pallone gonfiato e si convince di essere infallibile.
Evita questi estremi: se hai attraversato la valle della disperazione sei stato sicuramente sia bravo che fortunato, quindi non c’è motivo né di sentirsi immeritevoli, né di sentirsi infallibili.
Soprattutto, infine, evita la tentazione di fermarti là dove sei arrivato.
Perché il bello della vita è proprio che, se guardi bene, ci sono sempre un nuovo cambiamento da fare e una nuova trasformazione da cercare.
E, ora che conosci come funziona il ciclo del cambiamento e quali sono i suoi momenti critici, hai in mano un’arma formidabile per realizzare, uno dopo l’altro, qualunque obiettivo tu abbia.
Nunzio says
Davvero essenziali gli step per raggiungere gli obiettivi. Basta solo …(si fa per dire) metterli efficacemente in pratica. Grazie.