
Quali sono le cause dei nostri insuccessi?
Perché, nello studio, nel lavoro, nella vita personale, facciamo tanta fatica a realizzare i nostri desideri e obiettivi e anzi, spesso, non ci riusciamo per nulla?
E’ un dato di fatto che le persone parlano continuamente del libro che vorrebbero scrivere, della start up che vorrebbero fondare, dei 30 e lode che vorrebbero prendere, del lavoro dei sogni che vorrebbero trovare …
Per poi non arrivare (quasi) mai a realizzare nessuna di queste cose.
E, quando qualcuno ce la fa, beh, diventa un problema per tutti gli altri, i quali, per non sentirsi da meno, attribuiscono il successo altrui alla fortuna, al privilegio o a qualche oscura ingiustizia commessa.
Spremersi le meningi per trovare come sminuire i successi degli atri è una tendenza naturale che l’uomo mette in atto per proteggersi psicologicamente.
Il fatto che sia naturale però, non significa che sia una cosa bella o utile da fare … soprattutto poi per il fatto che sarebbe invece molto meglio investire tempo ed energie in qualcosa di decisamente più costruttivo: capire e correggere le cause dei propri fallimenti.
Per questo, oggi, ti svelerò quella che è, secondo la mia esperienza, la causa di insuccesso numero 1 in assoluto.
Me l’ha insegnata Stephen King in persona, ma prima lascia che ti parli di un altro famoso autore che di successo e insuccesso ne parla in lungo e in largo.
Le 30 cause di insuccesso secondo Napoleon Hill
In “Pensa e arricchisci te stesso”, che è un po’ la Bibbia del self help moderno, Napoleon Hill fa un elenco di ben 30 cause di insuccesso.
Dall’essere sfortunato al circondarsi di persone sbagliate, dal non avere studiato abbastanza all’essere perennemente indeciso, dallo scarso controllo sui propri istinti alla mancanza di concentrazione … e così via, elencando uno dopo l’altro un po’ tutti i principali difetti umani.
Quando le ho lette per la prima volta è stato molto interessante, ed ho fatto un po’ come quando, da ragazzino di 10 anni, sfogliavo le margherite pensando alla mia bella.
Solo che, al posto di mamanonmama, leggendo le 30 cause di insuccesso mi dicevo “questa ce l’ho”, “questa non ce l’ho”, “questa ce l’ho”, “questa forse no”.
Puoi farlo anche tu:
- Qualità intellettuali mediocri
- Mancanza di uno scopo definito nella vita
- Mancanza di ambizione
- Educazione non sufficiente
- Mancanza di auto-disciplina
- Problemi di salute
- Ambiente sfavorevole durante l’infanzia
- Tendenza alla procrastinazione
- Mancanza di persistenza
- Personalità negativa
- Scarso controllo sugli istinti sessuali
- Avidità
- Scarsa capacità decisionale
- Paura: della povertà, delle critiche, delle malattie, della perdita, della vecchiaia, della morte
- Scelta di un partner sentimentale sbagliato
- Eccessiva prudenza
- Scelta dei partner sbagliati negli affari
- Superstizione e pregiudizi
- Scelte vocazionali sbagliate
- Mancanza di concentrazione e sforzo
- Abitudine a spendere eccessivamente
- Mancanza di entusiasmo
- Intolleranza
- Intemperanza
- Incapacità a cooperare con gli altri
- Possesso di potere senza esserselo guadagnato
- Disonestà
- Egocentrismo e vanità
- Tirare a indovinare invece che pensare
- Mancanza di capitali
Ora, considera questi 30 punti con attenzione.
A parte i casi di sfortuna vera e inappellabile, che purtroppo capitano, le cause di insuccesso elencate hanno tutte una cosa in comune: possono essere superate, in tutto o in parte, con strategia, impegno e tempo.
Inoltre, mentre quando è stato scritto il libro il livello di consapevolezza su certe problematiche era molto basso, oggi come oggi la maggior parte di quelle cause sono ben note a tutti, e ne sono anche noti i rimedi.
Io, per esempio, che mi occupo e scrivo di queste cose da anni, devo dire che, per quasi ogni causa di insuccesso elencata conosco almeno 3-4 tecniche che possono permettere di superarla.
E chiunque, con una breve ricerca su internet – altra cosa impossibile ai tempi di Napoleon Hill – può trovare decine di suggerimenti per farlo.
Ma … un momento ….
Se sappiamo quali sono le cause dell’insuccesso e sappiamo come fare a superarle, come mai continuiamo a non ottenere ciò che desideriamo?
Il fatto è che quelle descritte da Hill non sono che, per così dire, delle cause secondarie di insuccesso, le quali dipendono tutte da una stessa ragione.
Questa ragione costituisce quella causa prima e principale di insuccesso alla quale ho accennato all’inizio dell’articolo, e che si chiama bassa capacità di esecuzione.
O, detto in altre parole: scarsa capacità di far seguire, alla conoscenza, l’azione.
Lasci che ti spieghi cosa intendo.
Qualche esempio di insuccesso diffuso: diete, studio, lavoro, ricchezza …
Se scrivi la parola “dieta” su google, escono 168 milioni di risultati solo in italiano
Se scrivi “studiare meglio”, quasi 17 milioni.
Se digiti “cambiare lavoro”, “idee per diventare ricco”, “scrivere un libro”, “vivere in vacanza”, giusto per citare alcuni dei sogni ricorrenti di tanti, trovi un volume di informazioni che va dalle 2 alle 54 milioni di pagine.
Questo sovraccarico di dati rispecchia la nostra disperata ricerca per ottenere informazioni che ci portino a realizzare i nostri obiettivi.
La maggior parte della gente si è infatti ormai convinta che, per ogni cosa, esista un segreto, una idea, un trucco, una strategia, che loro non conoscono ma che, una volta trovata, li può portare magicamente al successo.
Ma la verità è che perdere 10 kg, passare un esame, persino aprire una start up di relativo successo, non sono attività per le quali sia necessario possedere chissà che conoscenze occulte.
Basta semplicemente avere poche idee, ma chiare, e metterle in pratica con costanza.
Conclusioni
Questo del rapporto fra fra conoscenza e azione è un fenomeno che osservo, nel bene e nel male, tutti i giorni fra i miei studenti e lettori.
Ce ne sono molti che, in poco tempo, hanno cambiato radicalmente in meglio i loro risultati.
E questi hanno tutti una cosa in comune: non si sono limitati a leggere questa o quella informazione, ma le hanno utilizzate davvero. Il più delle volte, tra l’altro, neanche tutte, ma solo le 3 o 4 che hanno selezionato come più utili per il loro caso.
Molti altri invece, nonostante acquistino un manuale dopo l’altro, continuano a rimanere incagliati sugli stessi risultati.
E indovina invece che cosa accomuna questo secondo tipo di studenti?
Che non passano mai all’azione o che, quando lo fanno, lo fanno poco e male.
Allo stesso modo, tutti ormai sanno come funziona una dieta, come si prepara un esame, dove si trovano certe risorse, ma in pochi hanno poi la forza e la costanza per fare ciò che è necessario fare.
Rischiano così di ritrovarsi a perdere tempo ad aspettare che arrivi un’ispirazione, una idea, una nuova informazione che magicamente gli risolva le cose … quando invece hanno la soluzione davanti agli occhi: mettere in pratica, con calma e in maniera costante, ciò che già sanno che funziona.
Stephen King, che quando si tratta di libri è il mio idolo e guru, dà un consiglio agli aspiranti scrittori:
“I dilettanti si siedono e aspettano l’ispirazione, il resto di noi invece, semplicemente, si alza e va al lavoro”
Qualunque sia il tuo sogno o obiettivo, ti consiglio di fare come dice The King.
walter dice
leggere al mattino appena alzato la tua mail è una iniezione di ottimismo e di piacere
Armando Elle dice
Molte grazie!
Rosario dice
Di più e meglio non si può dire. Bersaglio centrato. Complimenti e soprattutto grazie
Armando Elle dice
Grazie!