
Oggi voglio parlarti di come aumentare la tua produttività personale.
Per prima cosa, però, chiariamo che cosa intendo per produttività: molti pensano che significhi fare un sacco di cose ed essere perennemente occupati, quando invece non è necessariamente così.
Anzi, direi che molte delle persone più produttive che conosco dedicano parecchio tempo ad attività tutt’altro che frenetiche, come per esempio leggere, passeggiare, giocare coi figli e prepararsi una bella cena in casa.
Riescono a farlo proprio perché sanno utilizzare il loro tempo e le loro energie in maniera straordinariamente efficiente, che è poi ciò che io intendo per essere produttivi.
Certo, non è facile e non sempre ci si riesce.
Io stesso ho vissuto periodi nei quali, più che un essere umano, mi sentivo una specie di criceto su una ruota che girava, girava, girava all’infinito.
Ma il fare cose, l’essere costantemente impegnati, occupati, oberati, non è certo un sinonimo di produttività, e questa è il primo e più importante concetto che devi tenere a mente.
Non conta insomma solo la quantità dei nostri sforzi, ma anche, e forse soprattutto, la loro efficienza.
Ma come si diventa produttivi?
Nell’articolo di oggi ti propongo 3 domande e 5 regole da cui partire.
Le 3 domande che aumentano da subito la tua produttività
Agire, come dico spesso, è fondamentale. Ma senza fare prima un minimo di analisi, rischi di partire in maniera disordinata e poco focalizzata.
Ecco allora che, per essere più produttivo, devi prima necessariamente chiarirti le idee ponendoti 3 domande:
1. Quali sono i tuoi principali obiettivi in questo momento?
Una frase celebre di Seneca dice “nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuole approdare”.
Ecco, i tuoi obiettivi sono esattamente questo, il tuo porto.
Se quindi non sai quali sono, se hai desideri molto generici e poco definiti, difficilmente riuscirai ad essere realmente produttivo.
Quindi, per prima cosa, stabilisci che cosa vuoi raggiungere. Per farlo , ti suggerisco di rivedere il mio articolo in cui parlo degli obiettivi S.M.A.R.T. (puoi cliccare direttamente qui)
2. Quanto, di ciò che fai, ti avvicina davvero ai tuoi obiettivi?
E’ inutile girarci attorno: sappiamo perfettamente che molte delle cose che facciamo non sono realmente essenziali e neppure lontanamente funzionali al raggiungimento dei nostri obiettivi.
O, per dirla con René Char (oggi sono in vena di citazioni), “l’essenziale è continuamente minacciato dall’insignificante”.
Se lasci che il nostro tempo – o la stragrande maggioranza di esso – venga letteralmente fagocitato da cose di poco conto, attività inutili, urgenze che si accavallano l’uno sull’altra, arriverai alla fine di ogni tua giornata tremendamente stanco, quello sì.
Ma non avrai realmente prodotto nulla.
Che si tratti di relazioni, studio, lavoro, gioco, impara a mettere al primo posto ciò che è più importante. Sembra ovvio, ma pochi riescono a farlo con consistenza.
3. Dove se ne va il tuo tempo?
Ogni tanto, ai miei studenti, chiedo di raccontarmi cosa hanno fatto durante la giornata. Non a grandi linee, ma con una lista dettagliata.
Invariabilmente, mettendo a confronto quello che hanno fatto con le ore che avevano a disposizione, si rendono conto che hanno combinato davvero molto poco.
E la ragione è quasi sempre la stessa: scarsa capacità di stabilire e mantenere il proprio focus.
Per fortuna, per questo problema ci sono una serie di soluzione molto efficaci:
- Tenere un diario, perché se non sai dove se ne va il tuo tempo, non puoi neanche sapere dove andarlo a riprendere
- Utilizzare il metodo Ivy Lee e le To do List per programmare la giornata in anticipo senza uccidere la creatività e gli imprevisti piacevoli
- Cambiare i propri orari, in particolare sfruttando le prime ore del mattino (vedi articolo Il grande potere di svegliarsi alle 5 del mattino)
- Praticare un sano minimalismo digitale
Quante volte ti cade l’occhio sulle notifiche di whatsapp, quante volte apri le e-mail, quante volte scrolli su qualche social senza sapere bene perché?
Quante volte inizi una cosa e non la porti a termine perché un’altra ti distrae?
Quanto tempo se ne va pensando o occupandoti di cose assolutamente futili?
Adesso che hai riflettuto un po’, passiamo al sodo, ovvero a come davvero puoi fare dei grandi passi avanti per aumentare la tua produttività personale.
5 Regole per aumentare davvero la tua produttività
1. Stabilisci delle buone abitudini
Non mi stancherò mai di ripeterlo: puoi metterti d’impegno a fare qualsiasi cosa, dare tutto te stesso, impegnarti a 1000, ma se lo fai per periodi di tempo limitati e poi “tiri i remi in barca”, non sarai mai una persona realmente produttiva e non riuscirai a crearti il successo che davvero desideri.
“Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente”, diceva Aristotele.
Devi quindi cercare di rendere i tuoi comportamenti virtuosi delle abitudini, da ripetere ogni giorno, con costanza, con determinazione, finché non diventeranno piacevoli automatismi.
Per farlo, sfrutta i principi dell’Habit Loop che racconto in questo articolo.
2. Non rimandare MAI i compiti difficili
Credo capiti a tutti: la telefonata che non avremmo voglia di fare, il lavoro complicato che non sappiamo bene da che parte prendere, il foglio bianco che ci fissa in attesa che lo riempiamo di parole (nel mio caso, per esempio.. ;-)
Abbiamo tutti le nostre cose importanti ma complicate da affrontare, vuoi perché ci creano agitazione a livello emotivo, vuoi perché sono impegnative e difficili.
E che succede? Che le rimandiamo tutto il giorno, di giorno in giorno.
Questo peggiora la situazione, perché anche mentre facciamo altro, loro rimangono a tormentarci in un angolino della nostra mente.
Stanno lì, come un fastidioso sassolino nella scarpa, impedendoci di concentrarci seriamente su ogni altra cosa e succhiandoci letteralmente l’energia.
Ecco, tu devi prendere queste cose e liberartene, togliertele dai piedi, farle una volta per tutte.
Non importa se non le avrai fatte perfettamente, potrai ritornarci sopra, l’importante è che le affronti subito e senza tentennamenti. Dopo sentirai una grande sensazione di benessere, te lo garantisco. E affronterai tutto il resto con uno spirito nuovo.
Se poi sei un procrastinatore cronico, ti consiglio senz’altro di approfondire leggendo l’articolo Procrastinare: perché lo facciamo e come puoi smettere.
3. Fregatene della motivazione
La mancanza di motivazione/ispirazione, è un grande classico delle scuse che ci raccontiamo per non fare ciò che dobbiamo fare.
Ascolta me: è troppo comodo stare là ad aspettare che il magico potere della motivazione cali su di noi e ci renda tutto facile.
Dimentica le cose facili! Anche perché essere produttivi non lo è affatto.
Tutti vorremmo svegliarci ogni mattina in una bella giornata di sole, pervasi dalla voglia di buttarci a capofitto in attività utili e nobili, forti e sicuri di noi stessi e del nostro imminente successo. Ma nel 90% dei casi non sarà così.
Sarai allora tu e solo tu a fare la differenza, con la tua determinazione ad iniziare davvero ad AGIRE, nonostante ti senta stanco, demotivato, poco ispirato ….. e nonostante dal tuo cervello arrivino voci insistenti che ti supplicano di buttarti sul divano a guardare l’ennesima serie Netflix.
Ricorda che nella maggioranza dei casi è l’azione che fa crescere in noi la motivazione (e l’autostima, credimi) e non viceversa.
4. Non pensare a ciò che desideri, ma a ciò di cui hai bisogno
“Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano. Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita. Non darmi ciò che desidero, ma ciò di cui ho bisogno. Insegnami l’arte dei piccoli passi” Antoine de Saint Exupery.
Questa frase dell’autore del Piccolo Principe è stata per me una rivelazione fin dalla prima volta che l’ho letta, ovveromolto prima che iniziassi anche solo a studiare o ad interessarmi di miglioramento personale e sviluppo del proprio potenziale.
Mi ha insegnato essenzialmente che ciò che desideriamo non equivale necessariamente a ciò di cui abbiamo realmente bisogno.
A volte è necessario essere duri con se stessi e riconoscere che certe azioni danno un piacere immediato, ma non sono assolutamente funzionali al raggiungimento dei nostri obiettivi.
Bisogna avere il coraggio di rinunciare a qualcosa credendo fermamente che questo momentaneo sacrificio ci porterà sul lungo termine dei benefici molto maggiori dell’effimero attimo di soddisfazione a cui abbiamo rinunciato.
Di che cosa hai bisogno? Tornando all’inizio dell’articolo, quali sono i tuoi reali obiettivi? Quali le azioni per raggiungerli? Ecco, occupati di questo e fallo il più a lungo possibile.
Prenditi delle pause, certo, ma lavora duro, focalizzato nella giusta direzione giusta (il porto di cui parla Seneca) e vedrai che davvero diventerai estremamente più produttivo.
Si tratta di procrastinare una soddisfazione (per una volta uso procrastinare con un’accezione positiva) in nome di un ideale più grande.
5. Prenditi cura di te stesso
Questa è banale, lo so, ma è anche fondamentale.
Non devi per forza vivere come un asceta, ma se non curi prima di tutto il tuo corpo e la tua salute, non avrai mai le energie fisiche e mentali necessarie ad essere davvero produttivo.
Pertanto cerca di dormire a sufficienza, di mangiare in modo accettabile, di muoverti più che puoi e tante volte al giorno.
Concediti qualche strappo alla regola, se ti va, ma con parsimonia, perché energia e salute sono beni troppo preziosi per essere sprecati.
Mi fermo qua, perché credo che, fra le 3 domande e le 5 regole che ti ho dato, hai già abbastanza materiale su cui lavorare.
Ti confesso che avrebbero potuto essere anche molte di più, perché sul tema della produttività sono stati versati letteralmente fiumi di inchiostro e scritti centinaia di articoli.
Ma il “troppo”, come abbiamo visto poco fa, è proprio fra i nemici principali della produttività.
Ho preferito quindi fornirti il mio personale distillato su quanto ho potuto leggere e osservare nella mia vita e in quella delle persone che ho aiutato ad essere più produttive. Sta a te ora farne l’uso migliore.
Un saluto e a presto. Armando.
Gabriele dice
Bell’articolo. Interessante la riflessione della differenza tra ciò che desideriamo e ciò di cui abbiamo bisogno.
Armando Elle dice
Grazie Gabriele. Ciao! Armando
Michele dice
Fantastico! illuminante come sempre! Mi sono riconosciuto nel fare le cose con intensità a sprazzi per poi tirare i remi in barca…Mi succede spesso e quando sono in fase down e spreco letteralmente la mia vita scrollando social, guardando video e film, mi sento davvero giù, disperato…
Armando Elle dice
Ciao Michele, non c’è nulla di male nel rilassarsi un po’ ogni tanto, ma stare sulle montagne russe alternando grandi sforzi e grandi sprechi di tempo è, come dici tu, molto faticosa anche da un punto di vista psicologico.Per fortuna anche la costanza, come ogni cosa, può essere allenata. Un saluto. Armando
Moreno dice
Come sempre grazie per questi meravigliosi
“Distillati” di reale esperienza e ispirazione! Continua così Armando! Ti seguo sempre molto volentieri attraverso le pubblicazioni su questo prezioso blog. Grazie , buona giornata!
Armando Elle dice
Grazie per il bel commento!
hermes dice
È bello leggere articoli come questo che non sono troppo lunghi o troppo corti e che comunque ti danno qualche sberla in faccia e ti aiutano a ricordare Qual sia la direzione giusta.. le cose le sappiamo, ne abbiamo lette, ma mettere in pratica e avere la costanza nel farlo è un altro discorso! Grazie allora perché sento che la giornata di oggi sarà migliore di quella di ieri!
Armando Elle dice
Mi piace la metafora della sberla in faccia che ci aiuta a ricordare ciò che già sappiamo. E’ proprio così. Tutti noi abbiamo coscienza di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato per le nostre vite, ma ci distraiamo spesso. Un saluto. Armando