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9 indispensabili articoli del codice civile! (e come impararli)

Aggiornato il 24/07/2019 da Armando Elle Lascia un commento

9 articoli codice civile

Dopo l’articolo su come studiare diritto privato pubblicato qualche tempo fa, i lettori del blog de GliAudaci iscritti a giurisprudenza si sono moltiplicati, così come sono aumentati tantissimo i messaggi che mi chiedono informazioni sull’argomento.

Ho chiesto allora a P.Jay di scrivere nuovamente per il blog, e ne è uscito l’articolo di oggi.

Per prima cosa P.Jay ci dirà quali sono, secondo lei, i 9 articoli principali del codice civile.

Quelli cioè da sapere a memoria, ma anche da cui partire per addentrarsi nelle complessità della logica e della terminologia giuridica.

Perchè come sempre, nella vita come nello studio: “dai precedenza a ciò che viene prima” (Stephen Covey, The 7 habits). Cioè parti dalle priorità, e costruisci su di esse tutto il resto.

Poi, P.Jay ci spiegherà uno dei metodi di memorizzazione che utilizzava, all’università,  per imparare gli articoli di codice. E siccome si èe laureata con lode, ha un Ph.D, e ha insegnato diritto comparato, sono sicuro che è un metodo efficace!

Ma adesso, le lascio la parola!

Davvero il diritto si studia a memoria?

Molti credono che studiare diritto privato significhi imparare a pappagallo una lista più o meno inverosimile di articoli del codice civile.

Ma la realtà dei fatti è molto diversa.

Nessun giurista che si rispetti ha preparato privato studiando a macchinetta un articolo dopo l’altro.

Più semplicemente, manuale e codice alla mano, si è messo a ragionare fino a quando i ‘concetti’ del diritto non si sono impressi nei suoi schemi logico-mentali e poi stampati nella sua memoria di lungo termine.

Se ragioni, infatti, arriva un momento nel quale il numero di un articolo diventa semplicemente il nome di un determinato argomento. 

Per questa ragione, molti giuristi quando parlano citano i numeri degli articoli! E così gli studenti credono che si siano studiati l’intero diritto a memoria.

La verità è che per questi signori gli articoli che si citano per numero sono talmente importanti che è come se dessero un nome breve, un nickname, a questioni fondamentali sui quali si sono arrovellati per un po’. E questo articoli gli sono passati nella testa quasi senza sforzo mnemonico, per mera osmosi, grazie al fatto di averci ragionato su parecchio!

Anche perché li hanno usati come base per ragionare su tutti gli altri, anche quelli meno importanti per loro.

Allora, per orientare chi inizia a studiare privato, ho deciso di fare una lista di 10 articoli fondamentali: articoli che non devi imparare a memoria, ma sui quali invece devi ragionare fino allo sfinimento. E la memoria di essi verrà quasi da sé, insieme alla formazione di strutture logiche e lessicali che ti aiuteranno per tutto il resto dei tuoi studi a giurisprudenza.

Prima di iniziare, ti do tre avvertenze:

  • la prima: questa lista non è esaustiva, ma il minimo indispensabile; tieni presente che a mano a mano che andrai avanti con i tuoi studi ti accorgerai che molti altri argomenti sono chiamati per articoli  tra gli specialisti della materia;
  • la seconda: parlare per articoli è tipico del Foro soprattutto con riferimento alle procedure, perciò puoi considerare questo come un allenamento ad un modo di ragionare tipico della professione;
  • la terza è che ho ripreso sempre solo il primo comma degli articoli, ma ciò non significa che tu non debba sapere anche il resto. Anzi. Quando un articolo è importante, normalmente lo è tutto.

Gli articoli sono in ordine rispetto al codice civile.

In neretto, nel mio commento, indico le parole ‘delicate’, quelle sulle quali ti devi arrovellare un po’ e che ti guidano quando devi esprimere il concetto, quelle che se non riesci a ricordare il prof ti guarda male oppure ti boccia, quelle che devono rappresentare il tuo link mentale a quel particolare argomento e ai suoi elementi fondamentali.

Su quelle parole sicuramente il manuale ti chiarisce il loro significato da punto di vista tecnico e sviluppa una serie di ragionamenti. Per impararle lavora su quello che ti dice il manuale al proposito, il gioco sta li.

Se usi le tecniche di memoria, puoi anche usare quelle parole come “parole chiave” da inserire nel tuo palazzo mentale.

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E tieni presente che il più grande aiuto per la loro comprensione ti deriva sempre dagli esempi che qualsiasi autore inserisce nel testo.

Ma ora, ecco gli articoli:

Art. 832. La proprietà. 

Il diritto di godere e di disporre in modo pieno ed esclusivo delle cose. Salvi i limiti dell’ordinamento.

Art. 1140 (comma1) Il possesso.

Il potere su un qualcosa che si manifesta in un’attività corrispondente all’essere proprietari o titolari di altro diritto reale. Non ti dimenticare la differenza con la detenzione. Una domanda ‘classica’ di ogni esame di privato.

Art. 1153 Effetti dell’acquisto del possesso.

Meglio noto come regola del possesso vale titolo ha due elementi chiave: la buona fede e il titolo idoneo. Su questa regola allenati: cerca di avere degli esempi calzanti sia nel bene che nel male, vale a dire sia nel caso in cui il titolo sia idoneo e sia nel caso in cui non lo sia, sia che ci sia la buona fede sia che non ci sia. In questo modo farai immediatamente capire di avere capito e i prof tireranno subito un sospiro di sollievo.

Art. 1173 c.c. Fonti delle obbligazioni

Sono Tre: al contratto (1 ) ci arrivano tutti, i fatti illeciti (2) se li dimenticano in tanti, gli altri atti idonei (3) infine mettono in crisi più d’uno soprattutto quando si chiede di fare un esempio. Ti do un suggerimento: metti in memoria un bell’assegno a tuo favore e vedrai che un esempio come ‘titoli di credito’ ti verrà subito in aiuto.   

Art. 1218 c.c. Responsabilità del debitore

Articolo centralissimo del tuo esame di diritto privato. La domanda può arrivare in mille modi: mi parli della responsabilità contrattuale, oppure dell’inadempimento, oppure mi parli dell’art. 1218. Stiamo sempre parlando di una sola cosa: di quel debitore che non esegua esattamente la prestazione promessa e che per tale ragione o prova che l’inadempimento o il ritardo siano dovuti a una impossibilità che derivi da una causa a lui non imputabile oppure dovrà risarcire il danno al suo creditore.

Art. 1321 Nozione di contratto.

Cos’è un contratto? L’accordo di due o più soggetti per costituire, regolare, estinguere un rapporto giuridico patrimoniale. E’ la domanda di esordio di molte interrogazioni, se si sbaglia le cose si mettono male. Sappi anche proseguire per esempio elencando i requisiti di un contratto.

Art. 1453 (comma 1) c.c. Risolubilità del contratto per inadempimento.

Il rimedio per l’inadempimento dei contratti a prestazioni corrispettive. A scelta del creditore si può chiedere l’adempimento o la risoluzione, ma sempre si ha diritto al risarcimento del danno. Altra domanda molto comune. Fai attenzione: concettualmente sta sotto il 1218 c.c. ed è rivolta specificatamente ai contratti a prestazione corrispettive. Facile che l’interrogazione leghi le due cose.

Art. 2043 c.c. Risarcimento per fatto illecito.

Lo puoi trovare chiamato in mille modi: responsabilità extracontrattuale, Aquiliana, da fatto illecito, ma è sempre lui: il 2043 c.c. il mitico articolo dove trovi scritto che qualunque fatto doloso o colposo che cagioni ad altri un danno ingiusto obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.

Da sapere tutto, come l’Ave Maria. Così avrebbe detto mia nonna. Colonna portante del diritto privato, spesso anche tema dei corsi di diritto civile avanzato, devi sapere commentare molto bene sostanzialmente ogni parola.

Art. 2697 c.c. (comma 1) Onere della prova.

Il must di ogni processo: se vuoi far valere il tuo diritto devi essere tu a provare i fatti che ne sono il suo fondamento. E non trascurare il secondo comma sull’eccezione. Fu la mia prima domanda di esame sparata fuori senza neppure un commento: mi parli del 2697 c.c.. Così, semplicemente.

Quale tecnica di memoria usare per ricordare il codice?

Naturalmente la conversione fonetica è la tecnica regina quando si tratta di ricordare numeri. E puoi trovarne una applicazione pratica in questo lungo post scritto da Armando per una studentessa di diritto.

Se però non te la senti di impararla, il mio suggerimento è, semplicemente, di prepararti delle flashcards.

Una per ciascun articolo da imparare a memoria.

Il mio metodo era un po’ artigianale, considerando anche che mi sono laureata vent’anni fa, ma funzionava alla grande.

Io usavo i post-it quadrati medi, e facevo così: 

Mentre studiavo sul testo, quando vedevo un articolo ‘con il nome’ (cioèe uno di quelli davvero fondamentali) appiccicavo un post-it con la parola – chiave sulla pagina.

Per esempio, nei casi sopra avrei scritto:

  • Art. 1218 c.c. –> Responsabilità del debitore
  • Art.1321c.c. –> Nozione di contratto

…e così via.

Poi prendevo un secondo post – it sul quale scrivevo le parole chiave che dovevo essere in grado di commentare.

Per esempio:

  • nel caso del 1218 c.c. avrei scritto: esattamente / prova / impossibilità / non imputabile
  • nel caso del 1321 c.c. avrei riportato: accordo / patrimoniale.

E appiccicavo il secondo post-it al fondo del libro nella quarta di copertina.

Nei giorni successivi spesso andavo a rivedere i miei post-it nella quarta di copertina (quindi, una semplice tecnica di ripetizione spaziata) e facevo i miei collegamenti con quelli lasciati nelle pagine del testo.

Quando mi rendevo conto che le cose giravano nella mia testa, spostavo il post-it nella prima di copertina per una occhiata veloce nei ripassi finali. 

Oggi potresti anche usare un programma come Anki per farti le flashcards. E scaricarti una app sul telefonino che giorno giorno dopo giorno ti proponga le flashcards.

Se lo sai usare è un’ottima cosa, ma i metodi tradizionali funzionano ancora alla grande. 

Infine, mi raccomando: sii molto preciso nelle parole che inserisci nelle flaschcards. Devono essere quelle e solo quelle che ti consentano di ricostruire tutta la fattispecie o la disciplina cui si riferisce l’articolo.

In bocca al lupo! 

P. Jay

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